Contrasto.
L’aria umida di quella sera pareva sopprimerlo. Discostò con un gesto fulmineo il lenzuolo e si alzò in piedi, carezzandosi la chioma corvina, il cui colore nero era delimitato solo da quelle strisce bianche, in netto contrasto con il resto dei suoi capelli, in quel momento leggermente bagnati da puro sudore. Non era, tuttavia, solo l’aria particolareggiata di quella sera il motivo della sua visibile agitazione: la verità era che non faceva che pensare a lei. Già, lei. La ragazza che mai avrebbe pensato potesse attrarlo anche nel più flebile dei modi, in quel momento non faceva che invadere la sua mente. Le sue ambre erano visibilmente altrove, fino a quando, di scatto, non fece un passo, diretto verso la porta della propria camera. Solo uno schiocco di dita risuonò in quel corridoio tanto perfetto, quanto buio. Subito dopo non si udì altro che un lieve scricchiolio del pavimento, che, a detta del proprietario della villa, era spaventosamente sgraziato e… imperfetto. Il giovane, con un lieve movimento della mano, aveva mutato se stesso in un piccolo gatto nero dagli occhi dorati. Tutto questo solo per non disturbare, a detta sua, le due sorelle che, in cucina, chiacchieravano del più e del meno. Si avviò verso la grande vetrata principale e balzò sul prato sottostante. Solo le stelle sanno dove andasse in quel momento. Di fatto, le strade, alle due di notte, non potevano che essere deserte. Arrivato a destinazione riprese le sue originali sembianze e, affascinato, mirò la giovane fanciulla che giaceva dormiente nel suo letto. Le si avvicinò piano e, continuando a guardarla avvicinò il suo viso a quello della ragazza, forse senza neanche accorgersene. Lì, curvo su di lei, pensava, immaginava, creava, benché nella sua mente, un futuro proprio solo alla fantasia. Sapeva che non sarebbe mai potuto accadere. Così come quelle dannate strisce con i suoi capelli, lui era nettamente in contrasto con lei, erano l’esatto opposto…
La ragazza aprì gli occhi di scatto e alzò lievemente il capo dal cuscino tanto adorato e, d’istinto, si portò una mano alle labbra, guardandosi intorno dubbiosa. Peccato non poté mai vedere il breve, quanto compiaciuto, sorriso dello Shinigami, il quale, in un attimo fuggente, si era prontamente nascosto fuori dalla stanza, in corridoio.
Angolo dell'autrice:
Popolo di EFP, benvenuti per la seconda volta, a un mio scritto! ^-^ Questo, tuttavia, non ha come coppia principale la SoMa, ma ha come pairing... boh! u_u A voi deciderlo. Di fatto, vi devo ammettere che non ho mai visto 'Kid con qualcuno' di buon occhio