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Autore: achilles29    15/10/2014    0 recensioni
Il male non muore mai; è sempre vivo e presente, perchè senza il Male non esisterebbe il Bene, la Luce senza il Buio, Il Bianco senza il Nero.
Immergiti nelle profondità delle Tenebre, se ne sei capace.
I fantasmi esistono, e uno in particolare, quello la cui storia vi sto per raccontare...
Sequel della fanfiction "Lacrime"
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao Ragazzi, ecco un altro, fresco, nuovo capitolo solo per voi!
E(è) tardi, perciò non sto qui a dilungarmi molto:
Vi ringrazio, coe sempre, per la lettura di questo capitolo, ve ne sono molto grata.
Ringrazio Yulin, Luce e Buio e FullMoonEris per le magnifiche recensioni.
Vi lascio quindi alla lettura.
Bye bye





Al suono della campanella, tutti gli alunni si sistemarono nei propri banchi.
Nessuno si accorse del ghigno presente sul volto di Shark, ma di li ha poco ne avrebbero capito il motivo.
Il professore fece l' appello, dopodichè inizio a spieghare la rivoluzione Francese. I ragazzi erano tutti attenti alla lezione, tranne 2: Uno si lamentava del fatto che lui quei fatti li aveva già vissuti in prima persona, e non aveva bisogno di quelle inutili lezioni; l' altro invece era troppo eccitato all' idea del piccolo scherzo che aveva iniziato per concentrarsi.
Dop quella che a Vector parvero 2 ore interminabili, arrivò l' ora di pranzo: quest' ultimo fece per alzarsi, ma con sgomento si accorse che ciò gli era impossibile; ritentò varie volte, ma non riusciva proprio ad alzarsi dalla sedia. Era come..." O no, cavolo, fa che io per una volta mi sbagli, fa che sia così, pleeeeeese!"
In quel momento, gli si avvicinò Nash, con un sorriso da un orecchio all' altro, e gli sussurrò malevolo:" Problemi, Carota gigante?"
Vector divenne paonazzo: nessuno era autorizzato a chiamarlo in quel modo, lo faceva imbestialire. L' unico che, capito che non gli faceva piacere, aveva smesso di farlo era stato Yuma.
Ecco un' altra cosa per cui gli mancava il ragazzo: Con la sua energia, la sua vivacità, la voglia di vivere, la fiducia, l' incrollabile fede nel potere dell' amicizia, l' ingenuità nei confronti della vita, era il ritratto della Speranza.
Già, perchè anche se tutti pensavano che lo odiasse, in realtà lo considerava come un amico. Perchè Yuma era stato l' unico ad andare contro le apparenze, l' unico a scavare nelle profondita della sua mente e della sua anima; L' unico ad averlo saputo salvare dal baratro in cui era sprofondato.
"Hei, Terra chiama Vector, rispondi Pel di Carota, c' è qualche problema?"
"Non riesco ad alzarmi dalla sedia!!!"
Il sorriso mal celato di Shark gli fece intuire tutto.
"T-TU COSA AVRESTI FATTO!!!!!!"
"Ma come, Vecty, non l' hai capito? Ti ho semplicemente incollato alla sedia, la tentazione era troppa e questa era l' occasione perfetta!"
"Ah, e non ti preoccupare, primo o poi ti libererai, a presto, e buon appetito!" Detto questo, se ne andò.
"Torna indietro!!!" "Maledizione".



Si ritrovarono tutti al solito posto, vicino al camanile della scuola, per la pausa pranzo.
Si domandarono com' era andata:
Girag e Alito avevano appena terminato la verifica di Storia, e sembrava che gli fosse passato sopra un bulldozer.
Mizael era cotto a puntino, la lezione di Grammatica gli era parsa peggio delle antiche torture, ormai abolite, del mondo Bariano.
Rio stava progettando di mettere delle puntine sotto la sedia del proffessore, o di imporgli il marchio Bariano, qualsiasi cosa pur di evitarlo fino alla fine dei tempi.
Per Tori... Be, la solita e noiosa lezione di Matematica, ma prima era più sopportabile, tutto era più sopportabile, quando ancora Yuma si addormentava sul banco, oppure arrivava in ritardo e inventava ogni tipo di scusa ossibile e immaginabile, con il solo risultato di scatenare le risate in tutta la classe.
Ma ora, nessuno si addormentava su banco, e nessuno la faceva ridere come sapeva fare lui... Con un solo sguardo.
Al gruppo si aggiunse presto Shark, con un inquietante sorrisino sul volto.
"Tutto a posto Shark, come è andata la lezione di Storia? E a proposito, dov' è Vector?"
Solo allora si accorsero della mancanza del ragazzo dagli occhi viola. Si guardarono intorno, ma non lo videro, ipotizarono perciò che Vector li avrebbe raggiunti in seguito.
Passò mezz' ora, e finalmente arrivò l' imperatore Bariano: Era paonazzo in viso, e si vedeva chiaramente che aveva corso fin lì.
"Perchè sei in ritardo?" Gli chiese una Rio particolarmente curiosa.
Il ragazzo scoccò un' occhiata carica di rabbia verso il proprio re, per poi spiegare con voce alterata:" Il mio caro re mi ha giocato un assai vile scherzo al sottoscritto, e io gliela farò pagare molto cara questa azione , giuro! Mi ha incollato alla sedia!"
Da questa frase, scaturì un giro di risate fragorose, incapaci di trattenerle.



"Mio signore, è giunta l' ora, siamo pronti per cominciare"
Una figura oscura si voltò verso il messaggero, studiando attentamente la risposta.
"Perfetto,puoi andare"
Dopo di che, l' uomo ammantato che poco prima era entrato riprese a ripercorrere la sua strada.
Era giunta l' ora: La grande guerra stava per iniziare.


   
 
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