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Autore: HelloAutumn_    16/10/2014    3 recensioni
(crossover Percy Jackson, Frozen, le 5 leggende)
(Jelsa, nuova ship)
Elsa aveva capito come affrontare il dolore, la paura, anche l'amore in quei lunghi anni.
Però quando il tuo mondo viene sconvolto e scopri di non essere chi credevi, anche la pace più duratura viene messa alla prova.
Perchè quando parti con l'intenzione di tornare ma l'amore si mette in mezzo niente resta come prima.
Quando dei segreti invisibili vengono a galla le scelte non diventano che più difficili
§§§
Tra amicizie, amori, segreti, battaglie, insicurezze e altro ancora Elsa, con le sue nuove (e semidivine) conoscenze dovrà capire cosa davvero è importante e come affrontare ogni sfida.
§§§
spero vi piaccia la mia prima long!
baci
Tumn
recensite vi prego,ho bisogno di consigli e dritte per migliorare.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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    Il Sigillo Bianco

Capitolo 6: seguimi e apprendi

 
Elsa era uscita dalla casa grande con Thomas. Anya e Jonathan erano corsi via per vedere l’arena o cose simili, Admeto e Chirone erano andati a controllare i preparativi per una qualche assurda manifestazione mentre Giselle e Delorien erano rimasti a conversare in casa grande.
 
-Questa è la mensa- disse Thom indicando un ampio cortile con dei tavoli in marmo bianco, un braciere e una complicata struttura di colonnine eleganti.
La coppia si avvicinava alla zona calpestando l’erba accanto al sentierino lastricato per impiegare meno tempo.
-Qui noi mangiamo. Le ninfe driadi ci portano i nostri cibi preferiti molto velocemente- disse il moro sorridendo. Elsa guardava tutto curiosa, cercando di assimilare il maggior numero di informazioni.
-I posti a tavola sono fissi? – chiese Elsa guardando Thomas
-non esattamente, ci si siede nella tavolata del tuo genitore divino, ma non ci sono posti fissi. - le rispose. –Vedi questo braciere? – chiese avvicinandosi e sfiorandone la struttura con i polpastrelli – prima di ogni pasto ci bruciamo delle offerte per i nostri genitori, o gli dei in generale- disse
-La struttura di colonne non serve solo a scopo decorativo vero? – chiese Elsa fissando le volute raffinate che stavano dietro al braciere. Due colonne di marmo bianco si diramavano e creavano cerchi tra loro, ogni anello raffigurava un simbolo. Dodici cerchi erano come illuminati da aureole colorate; un sole con un arco e un alloro era dorato, una colomba con un cuore era rosata...
-Esatto. Sono i simboli degli dei. Dodici sono illuminati per gli olimpi, quelli spenti sono per gli dei minori (la maggior parte della loro progenie alloggia nella casa di Ermes) -
 Solo in quel momento Elsa notò moltissimo cerchi più piccoli con altri simboli; un carro con il sole, una cornucopia, un teschio, un papavero con una spirale... Quei simboli emanavano potere, sarebbe rimasta ore a fissarli. Venne riscossa dalla mano di Thomas che titubante le sfiorava un polso, come a richiamarla.
-Vuoi continuare il giro? – chiese sorridente
-Certamente, perdonami stavo pensando- rispose prontamente Elsa.
Così la ragazza camminava dietro al moro che gesticolava spiegandole abitudini e orari da rispettare; interrotto solamente da qualche domanda di lei.
§§§
Il chiacchiericcio era insistente e le feriva le orecchie. Decine di bambini le assalivano le gambe e le braccia in cerca d’attenzione. Alcune ragazze sedute terra ridevano insistentemente e facevano osservazioni su tutto e tutti.
La casa di Ermes si presentava ad Elsa come una massa informe di semidei che sgomitavano per un minimo di spazio. La capanna era di legno verniciato di verde, era molto ampia malgrado i letti l’ingombrassero non poco.
 Thom riemerse dalla folla con tre bambini in braccio, seguito da un ragazzo poco più piccolo, anche lui pieno di bimbi.
-Elsa, lui è John, Capo-casa di Ermes. – disse il moro mentre posava i piccoli a terra.
Il ragazzo aveva i capelli lisci e castani, gli occhi azzurri e lo sguardo furbo.
-è un piacere Elsa – disse lui – da stasera starai con noi, nella capanna del dio messaggero e dei viandanti (oltre che dei ladri)
Il ragazzo chiamò una biondina sui tredici anni. – Lily, trova un letto per Elsa, possibilmente abbastanza decente. È una regina, santo Efesto! -  esclamò
-No davvero, non serve che vi preoccupiate tanto per me, trattatemi normalmente – chiarì l’albina.
John la guardò con un sorriso e le posò una mano sulla spalla; mentre la ragazzina correva, sollevando non poche proteste da parte dei ragazzi seduti a terra.
Dopo alcuni attimi Lily tornò, affermando con voce stridula di aver trovato uno degli ultimi letti disponibili. Prima che chiunque potesse ribattere la biondina sparì in una scia di treccioline e nastri.
Elsa posò la tracolla bianca sul letto dalle coperte sistemate alla ben meglio, prima di sedervisi con uno sbuffo lievemente divertito.
Thom la fissava sorridente, per nulla intimorito dalla presenza della regina. Inizialmente era stata un po’ fredda, poi aveva iniziato a rilassarsi al contatto con tante persone gentili e un ambiente così diverso da comprendere e osservare.
-Ti va di venire al laghetto Elsa? Poi potrai tornare quanto vuoi...- disse il moro. –Lascia la borsa a John, altrimenti potrebbe mancarti qualcosa. Se la lasciamo a lui, anche solo per non denunciare un altro furto ad Admeto, non lascerà agli altri curiosarci... – aggiunse sottovoce ridendo.
Elsa aveva un’espressione stupita ma, dopo aver lasciato i suoi effetti personali al figlio di Ermes, si limitò a seguire Thom.
Durante il tragitto Elsa ascoltò interessata le spiegazioni del semidio, arricchendole di domande ed acute osservazioni.
§§§
Dopo un po’ arrivarono a destinazione.
  Il laghetto era limpido e placido. Il sole stava tramontando e si rifletteva nel limpido specchio d’acqua. Gli alberi lo incorniciavano e lo arricchivano di colori. La luce le baciava la pelle mentre Elsa si sedeva nell’erba in silenzio, come per non turbare la calma del luogo; possibile solo perché i ragazzi erano a preparsi per la cena.
-Com’è bello qui...scommetto che ad Anna piacerebbe moltissimo- sussurrò tra se e se, mentre la morsa della nostalgia le stringeva appena il petto. Cercò di concentrarsi su altro, quando vide Thom che la fissava in silenzio.
-Allora...- esordì Elsa prima che il moro potesse chiederle della sua vita, era ancora troppo presto la regina non si sentiva di parlare della sua storia. Thom parve capire la sua muta richiesta e le sorrise.
-Fin ora ti ho spiegato tutto sul campo, ti va di sapere qualcosa anche su di me? – Elsa annuì, quel ragazzo era così gentile e divertente che aveva l’impressione che avrebbero continuato a vedersi.
- Allora... Mi chiamo Thomas Faynor, Ho ventitré anni e mi piace mangiare torte. Fine- disse il ragazzo
Elsa non riuscì a soffocare un sorriso che lo esortò a continuare.
-Ok, seriamente: Sono inglese, mia madre e i miei fratelli vivono nelle periferie di Londra con il mio patrigno. Siamo in otto, quattro maschi e quattro femmine, io sono i più grande. Poi, che dire? Sono il Capo-casa di Efesto. – riprese lui
-È una bella cosa no? – chiese Elsa, notando che aveva mentre pronunciava le ultime parole il volto si era rabbuiato un attimo, per poi tornare sereno; quasi a convincerla che non fosse mai accaduto.
-Non troppo, secondo me. Hai un sacco di responsabilità in più e tutti si aspettano che tu dia il buon esempio. Andiamo ti sembro un ragazzo responsabile!? – chiese indicandosi e ridendo
-Invece scommetto che sei davvero in gamba – disse Elsa, che non riusciva a togliere l’espressione divertita dal volto; anche solo il tono, o il gesticolare quasi assurdo del ragazzo erano esilaranti.
Thom cambiò posizione, avvicinandosi all’albina. –Sai perché Chirone mi ha convocato in casa grande prima di farti fare il giro?  - chiese con aria di dolce sarcasmo
-Sono davvero curiosa di sapere che hai combinato...dimmi su! – chiese mentre si protendeva in avanti, in cerca di una risposta
-Diciamo che io potrei...ecco, accidentalmente...aver dato, diciamo, fuoco...al tetto della casa di Demetra...non apposta ecco. – disse Thom, facendo delle pause all’apparenza imbarazzate (anche se in fondo non lo era per nulla)
-Sul serio!? – chiese Elsa per l’irrealtà della situazione _come accidenti hai fatto? –
-Ecco, è una lunga storia... adesso ti spiego. Devi sapere che...- iniziò Thom mentre Elsa si metteva a gambe incrociate per il racconto.
Il ragazzo fece per iniziare ma venne interrotto dal corno che annunciava la cena.
I due in tacito accordo si avviarono verso la mensa, ignari di aver pensato entrambi che rimanere così per ore sarebbe stato bellissimo.
 

 
Angolino psikki:
Heilà pipol!|
Come va la vita? Io bene grazie. Che mi dite di bello (o di brutto )?
Eccoli qui, finalmente i nostri Thom ed Elsa (Thelsa<3 OTP OTP... lasciate perdere comuni mortali haha) spero vi piacciano come piacciono a me (il capitolo fa schifìo ma capitemi, con la scuola i neuroni vanno a....l paese dei broccolini caramellati giaggia)
Com’ era il capitolo? Pareri a mee!!!!! Un ola per gli sponsorr:
grazie x le recensioni di: Kamala_Jackson, VaneFrancyforever e KahlGheimhridh (mi fate tanto felice se recensite gente)
seguite: lunadelpassato, Poseidonson97, Notalovesong98, Fred Halliwell, Deadly special, 200fb, ludmy610, Amy e Blaze, borntodie_s, Darck_Angel,Sara jb, VaneFrancyforever, _Weasley_, Diana_fangirl, mintherat.
preferite: Krista Kane, GretaBho, Kamala_Jackson, Anima Ribelle, noe_cucciola, acquamarina_21
Mirabel_malfoy e Diana_fangirl *balla la macarena con Vic su un megaschermo mentre piovono pop corn*
Grazie davvero a tutti anche ai lettori silenziosi.
Spero che la storia vi piaccia, se mi lasciate un parere sarò felicissima<3
A presto
Bacioni semidivini e lentigginosi

tumn

   
 
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