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Autore: Madison_1D    16/10/2014    0 recensioni
Cause you were mine for the summer, now we know it's nearly over... feels like snow in september but I always will remember. You were my summer love, you always will be my summer love
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 1

-Abby!!!! Svegliati!!!!- la soave voce di Adam mi svegliò dal mio pisolino. –Dai, Abby!!- mi salì addosso a cavalcioni e cominciò a scuotermi.
-Scrollati, pulce!- mugugnai aprendo gli occhi. Me lo ritrovai davanti al viso che mi fissava con una di quelle facce da schiaffi che fa sempre. –Che ore sono?- farfugliai.
-Le 18.35! La sfilata è alle 19.00 e tu stai ancora in pigiama!- urlò.
-Cacchio!!- gridai alzandomi e buttando Adam a terra. –Scusa!- gli urlai mentre correvo nel corridoio. Adam aveva ragione: mancavano circa 10 minuti alla venuta della limousine e io ero ancora tutta frastornata dalla lunga dormita . Corsi in bagno a farmi una doccia e quando uscì notai adagiato sul mio letto un vestito della nuova collezione estiva di papà. Le uniche occasioni in cui indossavo i suoi abiti erano proprio le sfilate: ci teneva e, per quanto non mi piacessero i suoi disegni, lo accontentavo. Questo era di un arancio-rosso, lungo, con le spalline sottili di catene e un cinturino in vita dello stesso materiale. Mi legai i capelli in un codino leggero e lasciai i ciuffi cadere liberi sul viso. Misi un trucco leggero: solo un po’ di phard, mascara e un ombretto arancione sfumato sulle palpebre. Feci giusto in tempo a mettermi le bamboline arancioni che la limousine bussò il clacson e noi dovemmo scendere. Non mi era mai piaciuto andare alle sfilate poiché c’erano troppi stilisti simili a mio padre: ecco… un po’ affemminati, oserei dire. L’unica cosa positiva era che a ogni sfilata c’era sempre la zia Kendall: una donna gentile, premurosa, attenta e presente molto più di mamma e papà messi insieme. Era la sorella di papà e non si perdeva neanche una sfilata: ci mettevamo sedute vicine in prima fila e commentavamo la camminata delle modelle, i capelli, il trucco e anche i vestiti. La zia era l’unica cosa che mi piaceva in quell’universo delle sfilate. A lei confidavo di tutto, come si fa con le mamme, e infatti era così che io l’avevo sempre considerata: una seconda mamma migliore della prima. Solo di una cosa non parlavamo mai: la musica e quel giorno in cui la mia vita fu spaccata a metà… Una volta mi piaceva cantare e ballare e suonare anche, ma da quel giorno non l’ho più fatto davanti a nessuno e mai più lo farò… Non ne parlo neanche più con Emily. Il dolore è troppo forte.
La sfilata non fu delle migliori, poiché i vestiti non mi piacquero tanto: ebbi la netta impressione che il vestito migliore lo stessi indossando io.

~~Quando tornammo a casa, verso le 21.20 andammo subito a tavola a mangiare.
-Papà, quando andiamo a Miami?- chiese Logan, una volta concluso il discorso sfilata. A Miami c’era la nostra ‘’tenuta estiva’’. Ci andavamo ogni anno da 15 anni, cioè da quando Brad Pitt e Angelina Jolie l’avevano regalata a mamma e a papà per i loro 10 anni di matrimonio… Quando ero piccolina, i primi anni di vacanza trascorsi lì erano divertenti e spensierati: andavamo in spiaggia, giocavamo, ridevamo… Andavamo ad un lido per ‘’V.I.P.’’ e diciamo che l’ambiente era abbastanza tranquillo… tranne per qualche nuovo esordiente nel campo musicale che credeva di essere un gran figo…. Pensate, mi ero fatta addirittura degli amici! Poi hanno sgomberato la spiaggia per farne un nuovo hotel e tutti i miei amichetti estivi sparirono nel nulla: la nuova spiaggia era aperta a tutti e mamma e papà non potevano più venire a causa dei paparazzi… Un sogno sparito nel nulla.                                                                                                                                                                     
 -Hmm… Oggi è 12 luglio, vero? Partiremo domani pomeriggio.- disse, come se nulla fosse. Smisi all’istante di torturare il mio purè di patate e gli lanciai un’occhiata fulminea.
-Avevi detto che non saremmo andati quest’anno, così io avrei potuto passare il mio compleanno qui a Londra, il 20 agosto… - dissi incredula.
-Lo so, Abby, ma come sai il 17 agosto la mamma aveva l’ultima tappa del tour del suo cliente ma è stata spostata al 3 settembre ....- disse.
-E l’esame di Logan? Non doveva farlo il 21 agosto?- chiesi.
-Si, ma avendo superato l’ultimo con il massimo dei voti, mi hanno dato un extra di tempo di 1 mese e lo farò il 23 settembre…- mi spiegò Logan.
-Quindi?
-Quindi, per non perderci la vacanza, andremo lì fino a fine agosto…- disse mamma.
-Abby, non arrabbiarti, dai!! Festeggeremo il tuo compleanno lì… insieme!- disse Adam.
-E così lo sapevate tutti? Solo io non ne ero al corrente? Bravi, complimenti!- mi alzai e andai in camera mia. Mi buttai sul letto e cominciai a piangere a dirotto.
-Abby, posso entrare, tesoro?- papà bussò alla porta.
-No!- risposi secca, ma come previsto, entrò lo stesso.
-Abby, cerca di capire…. – cercò di dire, ma lo bloccai.
-Io devo cercare di capire? Certo, io devo capire tutti! E a me?? Chi ha mai cercato di capire me??
-Abby…-cominciò, ma io continuai.
-Chi è la bambina che alle recite all’asilo non aveva mai nessuno sugli spalti a fare il filmino? Chi è che alle elementari rimaneva sempre da sola fuori scuola perché i genitori tardavano ad andarla a prendere? Chi è la ragazzina che alle partite di pallavolo non aveva nessuno a fare il tifo per lei? E, dimmi, chi è che non ha mai avuto il piacere di fare shopping con la mamma? Chi non è mai andata a vedere un film al cinema con il suo papà? E infine, chi è che non viene mai ascoltata qui dentro? Tu? La mamma? Chrystal? No, papà, sono io!! Io!! Nessuno pensa mai a me!!- Gridai con la voce rotta dal pianto. Continuò a guardarmi per un po’. Poi ripresi.
-Io volevo solo stare a Londra al mio compleanno, solo questo volevo. Compirò 18 anni, papà, e non potrò festeggiarli con i miei amici… - dissi continuando a piangere.
-Oh, Abby!!- disse quasi commosso dalle mie parole. Mi abbracciò e mi lasciai coinvolgere. –Tu hai ragione,- riprese- hai pienamente ragione, ma qui si tratta di tutta la famiglia: vuoi privare tutti delle vacanze per il tuo compleanno? So che è un compleanno importante, ma pensaci, ok?- disse alzandosi.
-Ok…- dissi. Mi diede un bacio sulla fronte e si avviò verso la porta. –papà?- lo chiamai.
-Si?- disse girandosi.
-Ti voglio bene!- dissi dal letto.
-Anch’io, non puoi immaginare quanto…- disse e poi si chiuse la porta alle spalle.


  *Spazio autrice*
Hey eccomi qua!! Se vi è piaciuto il capitolo, recensite ;)
Xx Nadia <3
  
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