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Autore: pensa_e_potrai    17/10/2014    2 recensioni
Questa storia è il seguito di "Come i Babbani".
Hermione Granger e Draco Malfoy si sono sposati.
Loro figlio Scorpius ha appena compiuto undici anni, e frequenterà la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
I suoi genitori gli hanno già detto tutto quello che lo aspetta, o quasi.
Perché, si sa, purtroppo la vita del figlio di un ex Mangiamorte da una parte, e di una Nata Babbana dall'altra, di certo non può essere semplice.
E Scorpius, che vorrebbe solo una vita normale, dovrà fare i conti con la vendetta di vecchie conoscenze, che non tarderà a manifestarsi.
Per difendersi avrà la sua famiglia, e i suoi amici, ragazzi molto speciali.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Rose/Scorpius
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lei Grifondoro. lui Serpeverde'
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Era strano come due ragazzi che non si conoscessero potessero socializzare in così poco tempo. Ma, in una scuola come quella in cui stavano per andare, gli argomenti di cui parlare erano tanti.

Inizialmente gli argomenti furono i più banali, le materie, il Quidditch e altre cose di cui si doveva parlare per forza. Scorpius scoprì che Albus amava quello sport magico quasi quanto lui, e condivideva il sogno di diventare cercatore.

E dopo una serie interminabile di domande classiche e di discussioni sulla materia più noiosa della scuola (Scorpius credeva che fosse Erbologia, mentre Albus tifava Storia di Hogwarts, ed era quasi riuscito a convincere il primo) arrivarono a parlare dell'argomento di rito: lo smistamento.
Albus teneva gli occhi stranamente fissi sul pavimento, mentre raccontava.

"Beh, sai... Sinceramente ho un po' di paura..." aveva iniziato "Insomma... nella mia famiglia sono tutti Grifondoro, non vorrei deluderli, anche se mi hanno già detto che non gli importa. Temo che potrei esser smistato in Serpeverde."

 Quello che disse l'amico (credeva di poterlo considerare così) lo lasciò alquanto perplesso. Non sapeva il motivo per cui avesse paura di finire nella sua casata (la considerava sua, visto che era sicuro che sarebbe finito lì). Decise di nascondere per un attimo il fatto che era sicuro di ciò che sarebbe accaduto, finse di non avere qualche dubbio, e chiese

"Come mai? Insomma, non credo che, se i tuoi non hanno problemi, ci sia motivo."

ebbe il sentore che Albus lo avesse preso per pazzo.  Lo guardava interrogativo, e continuava a fissare a intermittenza i suoi capelli e i suoi occhi. 

"oh, hai ragione, in effetti nulla di grave. Pensavo solo che i miei genitori si sarebbero potuti arrabbiare, ma  in effetti non ci sono problemi. Invece, tu?"

non era stato affatto convincente, per nulla, ma dicise di sorvolare. Eppure, per qualche strano motivo, si sentiva come fuori posto, come se tutti quanti sapessero una cosa di cui lui era completamente all'oscuro. Era successo quella mattina con sua madre e suo padre, quando aveva origliato la loro discussione, e stava risuccedendo. Ma non voleva fare il terzo grado a quello che sembrava essere l'unico studente che gli avesse rivolto la parola, e non solo per dirgli 'scusa, è occupato!'. Avrebbe scritto quella sera a sua madre per chiedere delle spiegazioni, ovviamente non nel modo più diretto.

"Mmm..." indugiò a rispondere, forze per paura della sua reazione "I miei genitori mi hanno detto che probabilmente sarò un Serpeverde, come mio padre. Dopo taaaaanto tempo di discussioni con mia madre che credeva sarei stato Grifondoro, lui l'ha convinta. Non credo se la prenderà."

Albus sembrò esser tornato nella sua fase riflessiva, fissava i suoi occhi, i suoi capelli, e poi ricominciava a ragionare. Era sicuro di sentire il rumore delle sue rotelle che giravano. Stava quasi per parlare, quando udimmo il rumpre della porta dello scompartimento che si apriva. Ne uscì una ragazzina dai capellli rossi e dagli occhi scuri, che portava già la divisa, che aveva il fiatone. Si portò una mano al petto, come se cercasse di contare i battiti. Appena riprese fiato si mise a gridare

"Albus! Miseriaccia, sono ore che ti cerco! Ero con James, e anche lui non aveva idea di dove fossi! Ho corso per tutto il treno come una pazza!" era ufficiale, stava fulminando Albus con lo sguardo. Se avesse strizzato per un secondo gli occhi avrebbe notato delle piccole bruciature sulla faccia dell'amico.

La stava studiando mentre continuava a urlare contro Albus. 

"E' davvero carina!"

si lasciò sfuggire il pensiero, mentre la fissava. Era sicuro che se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe pensato che Scorpius stesse cercando di leggerle nella mente. 

La ragazza voltò lo sguardo verso di lui, e arrossì violentemente.

"Ciao, sono Rose. Scusa per questa scenata a cui hai assistito!" era ufficiale, la faccia di Rose era più rossa dei suoi capelli, mentre quella di Albus aveva un grosso punto interrogativo sulla fronte. Anche lei si mise a fissarlo come faceva l'amico moro.

"Scusa, ma hai qualche cosa di veramente, ma veramente, familiare. Come fai di cognome?"

"M-Malfoy." balbettò senza volere, cosa che lo mise non poco a disagio.

"Ora mi spiego tutto, i nostri genitori andavano a scuola insieme. Non so se te lo hanno mai raccontato. Mio padre si chiama Ron, ed era molto amico di tua madre, se non mi sbaglio si chiamava Hermione."

"Mio padre invece si chiama Harry. E, purtoroppo, sarà il nostro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Non so cosa ci possa essere di più imbarazzante."

non poterono parlare oltre, che dai finesrtini videro un castello immenso, circondato da un'alone di mistero, ovvio per un posto del genere. 

Albus e Scorpius si cambiarono e si misero la divisa.

Quando il treno si fermò scesero tutti e tre, euforici, e si miserop a girare vorticosamente su loro stessi per catturare quante più immagini possibili. 

   
 
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