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Autore: Nazuhi    17/10/2014    1 recensioni
La storia si svolge un anno prima degli eventi della prima stagione di Yu-gi-oh! GX. La protagonista è una matricola con delle capacità fuori dal comune, una grande abilità nei duelli ed un pessimo carattere. Inizia tutto con l'incontro con i tre studenti migliori dell'Accademia, i quali riusciranno, con il tempo, a fare breccia nella corazza della giovane.
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura!
(Per evitare domande, lo scrivo qui. Alexis, Chazz, Jaden, Syrus e Bastion non ci sono ancora. Andavano ancora alle medie ^-^)
***
"Odiava la compagnia delle altre persone e soprattutto odiava l'ipocrisia. Non sopportava quelle persone che si fingevano amiche solo per il proprio tornaconto. Questo era uno dei motivi per cui non stringeva amicizia con nessuno.
Yomi, questo il suo nome, era sempre stata sola e la cosa non l'aveva mai turbata. Era stata una sua scelta, ed era certa che, finché doveva pensare solo a se stessa e ai propri interessi, niente le sarebbe andato storto. Il suo, probabilmente, era un modo di pensare molto egoistico, ma era così che aveva deciso di vivere ed era sicura che così avrebbe sempre fatto."
[Cap. 1]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atticus Rhodes/Fubuki Tenjouin, Chumley Huffington/Hayato Maeda, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 17- “Il primo chiarimento

 

“Se non trova un modo per aggirare l’ostacolo della carta magia terreno, non riuscirà mai a vincere il duello.” pensò la Slifer, scrutando attentamente il campo da gioco. Nonostante la posta in gioco fosse alta, la ragazza era curiosa di vedere come l’Obelisk del secondo anno avrebbe risolto la situazione. E in fondo sapeva che Zane avrebbe vinto; glielo aveva promesso.
“Makoto è uno dei migliori duellanti di tutta la scuola… Voglio vedere cosa ha escogitato per ribaltare la situazione! Vincerà! Ne sono sicura…”
Nel frattempo, lo studente del secondo anno aveva appena concluso il suo turno.
-Tocca a me! Attivo la mia seconda carta coperta, “Luce del giudizio”. Questa carta mi permette di scartare una carta dalla mia mano e poter distruggere una carta sul tuo terreno o una di quelle che hai in mano.
“Posso già immaginare cosa vorrà distruggere…” pensò pacato Zane, guardando il suo mostro fusione.
-Scarto un altro “Evocatore Nova” e scelgo di distruggere il tuo “Cyber drago gemello”.-continuò Makoto.
Il mostro dalla parte di Zane venne distrutto dall’effetto della carta trappola e lasciò il ragazzo dai capelli blu privo di difese. Inoltre, i mostri avversari potevano ancora attaccare e sicuramente l’avrebbero fatto.
-Adesso sei completamente scoperto! Avanti, “Zeradias Araldo del Paradiso”, attacca direttamente i suoi Life Points!
-Fermo dove sei! Attivo la mia carta coperta, “Forza Riflessa”, che mi permette di distruggere tutti i mostri in posizione d’attacco sul tuo terreno.
Il mostro dell’avversario non riuscì nemmeno a sfiorare i LP del giovane Obelisk, perché venne distrutto dall’effetto della carta trappola, insieme all’altro mostro che il bullo aveva sulla sua parte di campo.
-Solo fortuna! Attivo “Spade Rivelatrici”, che, per tre turni, ti impedisce di attaccare. Poi posiziono altre due carte coperte e ti passo la mano.-esclamò l’altro, posizionando le carte sul dispositivo.
“Devo solo aspettare il mio prossimo turno e poi potrò vincere. Grazie a queste due carte trappola, qualsiasi mossa farà durante il suo turno sarà inutile. Quando toccherà a me, le attiverò entrambe e, a quel punto, vincerò!” pensò il giovane del terzo anno, sorridendo spavaldo all’avversario. Poi lanciò un’occhiata a Yomi, la quale stava osservando ansiosa dal bordo dell’arena.
“Quella troia ci rimarrà male quando vincerò… Meglio così! Sarà più divertente!”
-E’ il mio turno. Pesco.-fece Zane, pescando una carta dal deck. Poi le diede una rapida occhiata e proseguì:
-A questo punto si attiva l’effetto di “Differente Capsula dimensionale” e aggiungo la carta che avevo rimosso alla mia mano. Poi attivo la carta magia “Recupera fusione”, grazie alla quale posso recuperare “Polimerizzazione” e un “Cyber Drago” dal mio cimitero e aggiungerli alla mia mano.
-Pensi davvero che serva a qualcosa?! Sei patetico!
Lo studente del secondo anno lo ignorò e continuò il suo turno, come se niente fosse.
-Attivo “Resuscita mostro” e faccio ritornare sul campo l’altro “Cyber Drago” che si trova al cimitero.
Il serpente meccanico fece il suo ritorno sul campo da gioco, sibilando ferocemente all’avversario.
-Hai davvero intenzione di fare una fusione?! Vuoi cercare di mettere in campo il tuo mostro più forte, dico bene?! Fai pure come preferisci; non chiedo di meglio!-esclamò Makoto, al colmo della gioia. Era sicuro di poter vincere; Zane stava facendo proprio il suo gioco e lui, che aveva previsto tutto, non chiedeva di meglio. Sapeva esattamente cosa aveva intenzione di agire l’avversario ed aveva preparato la propria contromossa.
“Con la mia trappola coperta e la magia che ho in mano, al mio prossimo turno posso distruggere il suo mostro e infliggergli un danno ai suoi LP pari ai punti di attacco. Ha 4000 in attacco; grazie a questa combinazione sono più che sufficienti per annientarlo! Ho la vittoria in tasca!” pensò il biondo, cercando di trattenersi dal ridere, mentre osservava divertito l’altro duellante.
-Makoto, non credo che ci sia molto da ridere…
-Questo lo pensi tu! Non ti facevo così stupido, sai?
-Lo stupido sei tu…-commentò l’altro, calmo come sempre.
-Io? Andiamo, credi che non sappia cosa hai intenzione di fare?! Vuoi evocare il tuo asso, vero? Pensi che sia così stupido da non aver preparato niente?
-Tu non sei stupido… Sei decisamente un duellante sveglio, ma sei una pessima persona. Sei intelligente, questo è vero, ma ti sei spinto troppo oltre e hai smascherato la vera bestia che è in te. Questo è stato l’unico comportamento stupido che hai tenuto…
-Tu credi di essere più intelligente, vero?-esclamò il biondo.
-Io non ho detto questo…
-Comunque, smetti di parlare a vanvera e muoviti a terminare il tuo turno!-fece l’altro, cercando di mantenere la calma. Il tono pacato di Zane stava mettendo a dura prova i nervi dello studente del terzo anno, soprattutto perché non capiva come potesse rimanere così calmo vista la sua posizione.
“Come fa a rimanere così calmo nella sua posizione?! Sono chiaramente in vantaggio! E se perde, perderà tutto! E’ solo uno stupido, niente di più… E’ così stupido da non capire in che guaio si sia messo! Povero scemo! E lui sarebbe uno dei duellanti più promettenti?! Ma fatemi il piacere! Non riesce nemmeno a giocare in anticipo sulle mosse avversarie ed indossa la divisa blu?! Questa scuola sta cadendo sempre più in basso… Vorrà dire che ci penserà il sottoscritto a metterlo un po’ in riga!” pensò Makoto, continuando a sghignazzare tra sé e sé.
-Gentile da parte tua lasciarmi fare la mia mossa…-fece Zane, abbassando lo sguardo sulle carte che aveva in mano.
-Vedremo chi la spunterà alla fine!
-Hai ragione. A questo punto posso attivare la carta magia “Vincolo di Potere”, che mi permette di fondere il “Cyber Drago” che ho sul terreno con i due che ho in mano e poter evocare “Cyber Drago Finale”.-disse l’Obelisk dai capelli blu, mentre attivava la sua carta magia.
Sul terreno scomparve il serpente meccanico ed al suo posto fece il suo ingresso una specie di drago a tre teste, con il corpo da serpente ed un paio di grandi ali. Era anch’esso meccanico e si trattava del suo mostro più forte.
-Inoltre, grazie all’effetto di “Vincolo di Potere” i suoi punti di attacco sono raddoppiati. E salgono a 8000.-continuò l’Obelisk.
“Vincolo di Potere? Perché ha usato una carta così potente?! Aveva anche “Polimerizzazione”, no? Perché rischiare così tanto con una carta pericolosa come quella? Se non riesce a vincere prima della fine del suo turno, gli verrà inflitto un danno pari all’attacco originale di “Cyber Drago Finale”. Ha solo 3500 LP, in qualunque modo si metta la situazione, se non chiude il duello adesso, perderà…” pensò Yomi, guardando preoccupata l’amico. Zane era tranquillo come sempre; probabilmente era sicuro che avrebbe vinto, ma la matricola era in ansia. Sapeva di doversi fidare, ma un piccolo dubbio continuava a rimanerle piantato in testa. Voleva fidarsi di Zane, ma non ci riusciva fino in fondo. Aveva paura e non riusciva a nasconderlo come voleva.
-E’ inutile! Non puoi attaccarmi! Sei proprio un idiota, Zane! Esattamente come quei perdenti di Atticus e Yusuke! Sei uno sciocco se pensi di potermi sconfiggere! Al mio prossimo turno, sarò io a vincere e quella puttana che difendi tanto sarà costretta a fare quello che voglio! La violenterò fino a renderla docile come un agnellino e tu non potrai fare niente per impedirmelo! Non potrai nemmeno farmi espellere! Oh, ma se vuoi posso mandarti qualche foto mentre lo facciamo, oppure farti assistere! Eccitante, no? In fondo, è quello che vuoi, no? Altrimenti che motivo avresti per diventare suo amico, se non per usarla, andarci a letto e abbandonarla come una bestia!-esclamò il biondo, iniziando a sghignazzare sguaiatamente ed elogiando le sue grandi doti, certo ormai della sua vittoria imminente.
-Sei disgustoso…-mormorò Zane.
-Sei geloso, per caso? Te l’ho già detto; se proprio ci tieni, posso farle una foto e mandartela… Magari quando mi chiederà pietà con le lacrime agli occhi! Oppure preferisci un video? O forse vuoi partecipare anche tu? Ammettilo che non vedi l’ora di fartela!
-Sei una persona veramente disgustosa…-disse di nuovo l’Obelisk del secondo anno.
-E allora?! Non sono cose che ti riguardano, no? Fatti gli affari tuoi e non scocciare!
-In realtà sono affari miei! Yomi è mia amica…
-Amica? Ma fammi il piacere! Tu vuoi solo fartela! Non sei tanto diverso da me! Se non fosse per il tuo stupido buonsenso, non mi avresti mai fermato prima. Tu vuoi scopartela, esattamente come me!
-Ormai non ha più senso continuare a parlare con te…-disse l’altro, ignorando i discorsi deliranti e privi di logica dell’avversario.
-Ben detto Zane! Ormai non ha più importanza! Stai per perdere!-urlò Makoto, sicuro ormai di avere la vittoria in pugno.
-Questo lo pensi tu! Attivo la carta magia rapida “Tifone Spaziale Mistico”, grazie alla quale posso distruggere la tua carta “Spade rivelatrici”.
Un potente vortice fece la sua comparsa sul terreno, distruggendo le spade di luce che circondavano la parte di terreno dell’Obelisk del secondo anno.
-Impossibile!-strillò lo studente del terzo anno, mentre guardava inerme la propria carta andare in frantumi.
-Invece è possibile! A questo punto posso attaccarti direttamente e, dato che l’effetto di “Il Santuario nel cielo” si attiva solo durante un combattimento contro mostri di tipo fata, ti posso infliggere 8000 punti di danno e chiudere qui il duello.
Il mostro fusione di Zane attaccò il biondo, riducendo a zero i suoi LP e consentendo all’Obelisk di vincere la partita.
Lo studente del terzo anno si accasciò in terra, ancora incredulo per aver perso. Ormai era talmente sicuro della sua vittoria da non riuscire a credere di aver perso realmente.
“Impossibile! Io sono il migliore! Io non posso perdere! Avevo previsto tutto; non doveva finire così! Lui non doveva avere “Tifone spaziale mistico”! Come ha fatto?! Merda!”
-E’ assurdo! Tutto questo è ridicolo! Io non posso perdere!-esclamò Makoto, mentre si alzava faticosamente da terra. Non riusciva a credere di aver perso contro uno più giovane. Lui era il miglior duellante di tutta l’Accademia; perdere era una cosa inconcepibile.
-Hai perso, quindi devi mantenere la tua promessa… Andrai da Sheppard e gli dirai tutto quello che hai fatto. Tutto quanto!-gli fece Zane, avvicinandosi.
Il biondo lo guardò per qualche secondo, poi scoppiò in una fragorosa risata.
-Andare da Sheppard?! Pensi davvero che mantenga la promessa?! Sei proprio un’idiota! Non lo farò mai; nessuno verrà a sapere di questa storia! Tu non dirai niente a nessuno e quella troia della tua amica sarà mia lo stesso! Io ottengo sempre quello che voglio! Niente e nessuno può impedirmelo!
-Patetico…
-Questo lo vedremo!-strillò l’altro Obelisk, scagliandosi contro l’avversario. Lo spinse per terra, poi salì sopra di lui ed iniziò a prenderlo a pugni sul volto. Lo studente del secondo anno non tentò nemmeno di difendersi dai colpi dell’altro; si limitò ad alzare le braccia, per ridurre il più possibile i lividi e le ferite. Non voleva intervenire; la situazione era fin troppo critica e sapeva che doveva evitare assolutamente di arrivare alle mani con lo studente del terzo anno.
-Femminuccia! Non sei in grado nemmeno di difenderti! E pensavi di proteggere la puttanella?! Ma non farmi ridere!
-Adesso basta, Makoto! Lascialo stare!-esclamò Yomi, mentre cercava di avvicinarsi ai due giovani, ma senza riuscirci. Un gruppo di uomini con i berretti verdi la precedette e circondò i due Obelisk.
-Makoto Sato, sei pregato di seguirci senza fare storie!-esclamò una donna dai capelli neri e lunghi fino alle spalle, anch’essa con il berretto verde, mentre si faceva largo verso i due studenti.
-Il comitato disciplinare? Cosa ci fa qui?-mormorò l’Obelisk del terzo anno, fermandosi con il pugno a mezz’aria.
-Sono stato io a chiamarli!-fece una voce dal forte accento straniero alle spalle della Slifer. La ragazza si voltò sapendo già chi avrebbe trovato.
-Crowler? Cosa ci fa lei qui?-fece la studentessa, sorpresa di vedere il professore. Non si aspettava di trovare proprio il vice-cancelliere.
-Mi hai deluso! Hai aggredito ben due studenti! Non mi sarei mai aspettato un comportamento simile da parte di un ragazzo intelligente come te…-fece l’uomo, ignorando la domanda della matricola.
-Lei crede veramente a quello che dice quella tizia?!-protestò il biondo.
-Perché non dovrei? Si tratta pur sempre di una dei miei studenti… E’ una Slifer, questo è vero, ma resta comunque una mia studentessa! Inoltre, ho sentito quello che hai detto a Zane poco fa! Non avrei mai pensato che tu fossi una persona così viscida…
-E’ uno scherzo, vero? Mi state prendendo in giro?!-esclamò lo studente del terzo anno, sempre più agitato. Ormai, era certo che non l’avrebbe passata liscia. Era andato troppo oltre e non se n’era nemmeno reso conto. Era talmente sicuro della sua immunità, talmente certo che niente e nessuno avrebbe potuto toccarlo, da non rendersi conto di quali fossero i suoi limiti.
-Forza, portatelo via!-disse il professore, rivolgendosi agli uomini del comitato. Due di loro si avvicinarono al ragazzo e lo alzarono di peso, costringendolo ad allontanarsi dall’altro Obelisk.
-Zane, maledetto bastardo! Questa me la paghi! Tu e quella sgualdrinella me la pagherete molto cara! Aspetta e vedrai! Avrò la mia vendetta! Quella troia sarà mia soltanto e tu la pagherai per esserti intromesso!-strillò l’Obelisk dai capelli biondi, mentre lo portavano via di peso dalla stanza.
La Slifer lo ignorò e si avvicinò di corsa all’amico, per assicurarsi che stesse bene. Era preoccupata per le sue condizioni e non riusciva a nasconderlo.
-Stai bene?-chiese la ragazza, inginocchiandosi accanto al giovane.
-Sì…-rispose l’altro, mentre si metteva faticosamente a sedere.
-Menomale!-esclamò l’altra, gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo. Il ragazzo arrossì leggermente; non era abituato a ricevere un abbraccio così caloroso.
-Yomi…-mormorò l’altro, mettendole una mano sulla spalla per scostarla. Poi si lasciò sfuggire un gemito di dolore.
-Sicuro di stare bene?-chiese la Slifer, scostandosi leggermente e guardandolo negli occhi.
-Credo di sì… Ahia!-rispose il Kaiser, portandosi una mano sulla fronte.
Il volto del giovane era pieno di lividi e dalla tempia destra colava un rivolo di sangue. Doveva aver battuto la testa in terra.
-Certo che sei proprio negato per fare a botte…-commentò l’altra, abbozzando un mezzo sorriso.
-Se avessi reagito, lui avrebbe potuto approfittarne per farla franca. Non potevo permettergli di rimanere in Accademia… Avrebbe potuto farti di nuovo del male!
-Ne dubito fortemente! Ho assistito a quasi tutto il duello e anche se tu avessi reagito, non sarebbe comunque riuscito a farla franca!-esclamò Crowler, mentre si avvicinava ai due studenti. Aveva appena finito di dare le indicazioni alla donna dal berretto verde e voleva assicurarsi che il suo pupillo del secondo anno stesse bene.
-Zane, è meglio se ti fai vedere dalla signorina Fontaine. Non dovresti sottovalutare quelle ferite!-continuò poi, inginocchiandosi di fronte all’Obelisk.
-Ce la fai ad alzarti?-gli chiese Yomi.
-Non credo… Mi gira la testa…
-Ti aiuto io…
La ragazza si mise un braccio del giovane intorno alle spalle e lo aiutò ad alzarsi. Era pesante e faceva molta fatica a restare in piedi senza perdere l’equilibrio.
-Non dovresti farlo… Sono troppo pesante per te…-protestò debolmente Zane.
-Non ti preoccupare!
-Vi aiuto io!-esclamò Crowler, mettendosi l’altro braccio intorno alle spalle ed aiutando la studentessa a trascinare l’allievo fino all’infermeria.
Una volta entrati, la signorina Fontaine lo fece sdraiare sul lettino.
-Si può sapere cosa succede oggi? Prima Yomi, adesso tu…-fece, rivolgendosi ai due studenti.
-E’ stato Makoto…-rispose la Slifer.
-Di nuovo? Quel ragazzo è veramente pericoloso…-commentò la professoressa, mentre prendeva l’occorrente dall’armadietto dei medicinali.
Per qualche minuto nella stanza calò il silenzio. Yomi stava osservando le mani della donna che eseguivano precise ogni movimento. Aveva fasciato la testa dell’amico, in modo da fermare l’emorragia, gli aveva disinfettato tutte le ferite e gli aveva messo diversi cerotti sul volto, per nascondere i graffi ed evitare delle infezioni.
-Stai sdraiato per qualche oretta. Hai battuto la testa, ma non è niente di grave…-fece dopo una decina di minuti, rivolgendosi a Zane.
-Grazie al cielo…-commentò la giovane del primo anno, emettendo un sospiro profondo.
La professoressa sorrise.
-Sei preoccupata?
-E’ colpa mia se quel bastardo l’ha picchiato…
-Meglio che abbia picchiato me, che fatto del male a te…-commentò l’Obelisk, voltando leggermente la testa verso le due donne.
-Sarebbe stato meglio se non fosse successo niente a nessuno…-fece Crowler, affacciandosi al lettino.
-Comunque non è niente di grave. Zane ha solo bisogno di tempo…-disse Fontaine, rivolgendosi alla studentessa, che si trovava seduta su una sedia, di fianco al letto.
-Signorina Fontaine, li affido entrambi a lei! Io devo andare dal comitato disciplinare ed occuparmi di questa faccenda… Chi l’avrebbe detto che la Slifer avesse ragione!-fece Crowler, continuando ad indicare Yomi.
-La smetta di dire cose simili! E’ una studentessa come tutti gli altri!-ribattè, infastidita, la professoressa.
-E’ per questo che voglio occuparmene personalmente… Oh, e ci penso io ad avvisare il cancelliere di quanto è successo!-esclamò l’altro, mentre usciva dalla stanza.
La donna lo guardò mentre usciva dall’infermeria, leggermente meravigliata dal fatto che non avesse fatto le solite storie su quanto i suoi studenti fossero bravi, belli e gentili. Poi, si alzò dalla sedia e si allontanò un attimo, lasciando soli i due ragazzi.
-Mi dispiace che ti abbia detto tutte quelle cose orribili… Avrei preferito che tu non sentissi…-disse Zane, con un filo di voce, non appena Fontaine si fu allontanata. I lividi che aveva sul volto gli facevano ancora un po’ male ed aveva difficoltà a parlare a voce alta.
-Non c’è bisogno di scusarsi; non è colpa tua…
-Io non ho mai avuto secondi fini, credimi! Io voglio essere tuo amico; non voglio farti nient’altro… Per me sei veramente un’amica…
-Sì, lo so. Zane, non c’è alcun bisogno che tu ti scusi! Io ti credo; ho fiducia in te. Piuttosto, dovrei ringraziarti per aver preso le mie difese! Hai cercato di proteggermi… Grazie!
L’Obelisk la osservò per qualche secondo, con la sua solita espressione impassibile, pois distolse lo sguardo e mormorò:
-Non c’è bisogno che mi ringrazi… Ti ho messa in pericolo e ho rischiato che ti facesse di nuovo del male… Sono stato incauto…
-Non preoccuparti!
-Mi dispiace, la colpa è mia. Non avrei dovuto portarti con me… Hai rischiato di essere violentata… Non voglio nemmeno pensare a cosa sarebbe successo, se fosse riuscito ad avvicinarsi ulteriormente. Non sono bravo a fare a botte e non sarei mai riuscito a difenderti…
Calò di nuovo il silenzio. Yomi continuava a guardare l’amico, confusa. Aveva l’impressione che le stesse nascondendo qualcosa, ma non riusciva a capire di cosa si trattasse.
-Se ti avessi ascoltato fin dall’inizio, questo non sarebbe successo…-fece la studentessa, dopo un po’.
-Questo è vero, ma la cosa positiva è che sia finita nel modo migliore. Non voglio che per colpa di questa storia tu perda la fiducia nelle altre persone… Sopratutto in noi, che siamo tuoi amici…
Yomi arrossì leggermente.
“E’ gentile… Si è messo in pericolo per proteggermi… Non è da tutti… Nessuno lo aveva mai fatto per me…”
-Hai ancora paura di lui?-chiese il giovane dai capelli blu, dopo qualche minuto di silenzio.
Yomi lo guardò per qualche secondo, poi abbassando di nuovo lo sguardo, disse:
-Non lo so… All’inizio ero spaventata, ma poi ho iniziato a provare pena per lui. Mi faceva schifo, rabbia e pena… Continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene, perché c’eri tu, e alla fine la paura è passata. Sentivo che sarebbe andato tutto bene! In fondo, me l’avevi promesso…
-Yomi…
-Ho deciso di fidarmi di te, perché siamo amici… Mi sono detta che era giunto il momento di provare a fidarsi di nuovo delle altre persone e ho provato a fidarmi di te. Ero preoccupata, ma continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene, che con te sarei sempre stata al sicuro…
Zane la fissò per diversi minuti, poi distolse lo sguardo, voltandosi dall’altra parte, e disse:
-C’è una cosa di cui vorrei parlarti… Probabilmente avrei dovuto dirtela prima, ma non ne ho avuto il coraggio. Mi vergognavo ad ammetterlo e pensavo che tu potessi giudicarmi male…
-Di cosa stai parlando?
-Una cosa simile è successa anche l’anno scorso… In classe con me, Atticus e Yusuke c’era Umiko. Era una ragazza allegra e sempre sorridente; non si lasciava scoraggiare da nulla ed era sempre ottimista su tutto. Ad essere sincero, non ho mai avuto molte occasioni per parlare con lei, ma era una brava ragazza, con la testa sulle spalle. Purtroppo, si era innamorata del ragazzo sbagliato…
-Si trattava di Makoto?
Zane annuì, poi disse:
-Si era solo dichiarata e lui ha iniziato a darle della puttana, minacciandola più e più volte di volerla violentare. Quel giorno, io assistetti alla sua sceneggiata e al modo in cui la trattò, ma non intervenni. Pensai che la cosa non avrebbe avuto ripercussioni e lasciai perdere. Credetti davvero che non ci sarebbe stato alcun bisogno che intervenissi; pensai che non erano comunque affari miei. Purtroppo, mi stavo sbagliando. Dopo quel giorno, Umiko iniziò a comportarsi in modo strano; sembrava depressa, aveva smesso di sorridere ed anche i suoi voti iniziarono a risentirne. Smise di mangiare ed in classe si faceva vedere poco. Quelle rare volte in cui si presentava a lezione, era sempre ferita, piena di lividi o tagli. Io non capii cosa le stesse succedendo, ma visto cosa ha cercato di farti Makoto, adesso ho capito che probabilmente era lui a procurarglieli.
-Tu non hai detto niente?
-No… Non feci nulla; non compresi la gravità della situazione, finché Umiko non tentò il suicidio. A quel punto, Sheppard decise di rimandarla a casa dai genitori ed io realizzai che se fossi intervenuto prima, non sarebbe successo niente e lei sarebbe ancora la ragazza di prima. Mi sentii in colpa, perché avrei potuto impedire che lei soffrisse per colpa di quel bastardo. E mi sento in colpa tutt’ora… Avrei potuto riferire ciò che era successo a Sheppard, ma non lo feci. Da una parte, pensai che la cosa non mi riguardasse più di tanto e che non avrebbe avuto senso fare la spia. Sono stato uno stupido… Sarei dovuto intervenire prima! Se io non fossi scappato dalle mie responsabilità, tu non saresti stata aggredita. La colpa è mia, mi dispiace…
Yomi lo guardò, incerta su come comportarsi.
-Sono un pessimo amico…-continuò l’altro.
-Sei proprio strano… Come hai fatto a rimanere indifferente di fronte al suo comportamento? Umiko era una tua compagna, no? Non ti è venuta voglia di fargliela pagare per il modo in cui l’aveva trattata?
L’Obelisk non rispose.
-Come hai fatto a rimanere così impassibile?!-esclamò Yomi, sporgendosi verso il ragazzo.
-Non volevo farmi coinvolgere… Ho pensato che non avrei ottenuto niente di buono…
La Slifer lo fissò per qualche secondo, incredula.
-Tu pensi sempre così?-chiese dopo un po’.
-Faccio schifo, vero?
-No, è solo che non riesco a capire come fai a rimanere così impassibile… A volte, sembra quasi che tu non provi emozioni.
-Ti invidio un po’, sai? Anche se agisci d’impulso, fai sempre la scelta giusta… Io non riesco ad essere come te.-continuò il giovane, ignorando il commento dell’amica.
-Ti sbagli… Non dovresti invidiarmi.
-Se fossi un po’ più come te, sarei una persona migliore…
-Come fai a dirlo? Non mi conosci così bene… Io non sono la persona che pensi; non sono migliore di te…
-E’ vero, non ti conosco bene come vorrei, ma ti conosco a sufficienza da sapere che non mi avresti abbandonato, nemmeno se tu fossi stata in pericolo…
-Tu mi avresti abbandonata?-chiese la ragazza.
-Non lo so… Una volta, probabilmente, ma da quando ti ho conosciuta, ho iniziato a pensare in modo diverso. Mi hai cambiato… Prima avrei pensato che sarebbe stata una pessima idea farmi coinvolgere, ma adesso credo che sia diverso. Non riesco a concepire l’idea di abbandonarti. Da una parte continuo a pensare che la cosa più vantaggiosa sia scappare ed evitare problemi, ma dall’altra parte voglio proteggerti e starti vicino, anche se questo dovesse costarmi caro… Alla fine, non credo che ti avrei abbandonata. Se lo avessi fatto, non avrei più avuto il coraggio di guardarti in faccia.
Yomi lo osservò, pensierosa.
-Non dovresti sentirti in colpa…-fece, poi, distogliendo leggermente lo sguardo.
-E’ giusto così. La colpa è mia.
-Il motivo per cui ti senti in colpa è che se tu fossi intervenuto l’anno scorso, lui non sarebbe più qui?
-Mi dispiace… In un certo senso, volevo ripagare al mio errore dell’anno scorso e ho approfittato della situazione. Volevo proteggerti non solo perché sei mia amica, ma anche perché mi sentivo ancora responsabile per quello che è successo a Umiko. Sono un pessimo amico…
-Non m’importa! Mi hai protetta lo stesso; è questo quello che conta… Se non ci fossi stato tu, chissà cosa mi avrebbe fatto.
-Yomi, io-
Il giovane non riuscì a finire la frase, perché fu interrotto dal rumore della porta che veniva sbattuta contro la parete.
-Razza di idioti!-esclamò una voce maschile. Yusuke e Atticus avevano appena fatto irruzione nella stanza, non senza far indispettire la professoressa Fontaine per il modo in cui avevano trattato la porta. Dovevano aver saputo quello che era successo ed erano accorsi per assicurarsi che stessero bene e, ovviamente, per fare loro una bella ramanzina. Dietro di loro fece capolino Sheppard, anch’egli preoccupato per le condizioni dell’Obelisk.
-Vi avevo detto di non fare scemenze, no? Zane, si può sapere cosa ti è saltato in testa?! Ti è andata bene che è intervenuto subito il comitato disciplinare! Poteva farti male, o farlo a Yomi! E io che pensavo che una cosa del genere sarebbe venuta in mente a lei! Si può sapere cosa ti è preso?!
-Yusuke, potresti abbassare il tono della voce? Mi gira un po’ la testa…-disse il ferito, ignorando le lamentele dell’altro.
-Sai che hai una bella faccia tosta! Non era meglio lasciare tutto nelle mani del cancelliere? Perché hai voluto fare l’eroe?
-Dovevo fargliela pagare per quello che aveva cercato di fare a Yomi.
-Ma hai rischiato di farti male!
-Non importa… L’avresti fatto anche tu…
-Questa non è una scusa! Ci hai fatto preoccupare!-fece Atticus.
-Zane, non c’era assolutamente bisogno che intervenissi anche tu… Voglio dire, uno studente ferito basta e avanza!-aggiunse Sheppard, severo come sempre.
-Non si preoccupi! Tempo qualche ora e starò bene…
-Comunque, ormai non dovete più preoccuparvi di nulla. Makoto verrà espulso! Se ne sta già occupando il comitato disciplinare e Crowler… Lascerà l’Accademia entro questa sera…-disse Sheppard, guardando i presenti. Poi, si voltò verso il ferito e aggiunse:
-Zane, cerca di fare più attenzione la prossima volta! L’ultima cosa che vorrei è che tu ti faccia male sul serio…
-D’accordo…
-E lo stesso discorso vale anche per te, Yomi! Non ti sei ancora ripresa da quell’incidente, perciò gradirei che non ti cacciassi nei guai… Intesi?
-Certo certo… Non si preoccupi!-gli rispose la giovane.
-Ho la sensazione che ti caccerai di nuovo nei guai…-commentò l’uomo, sospirando esasperato.
-Dovreste avere un po’ più di fiducia in me…-fece risentita la Slifer, voltandosi stizzita dalla parte opposta.
Il cancelliere, si grattò la testa pelata, pensieroso, poi disse qualcosa a Fontaine, salutò i presenti ed uscì dalla stanza, seguito dalla donna.
-Sono così contento che tu stia bene!-esclamò Atticus, non appena furono soli e abbracciando improvvisamente l’amica.-Eravamo molto preoccupati… Per il fatto che frequentavi Makoto e perché eri arrabbiata con noi… Pensavo che ci odiassi…
-Che sciocchezza… Io non vi odio! A volte mi fate arrabbiare, ma non potrei mai odiarvi…-commentò la ragazza, cercando di liberarsi dall’abbraccio del castano.
-Mi dispiace! Sarei dovuto restarti appiccicato, così quel verme di Makoto non avrebbe tentato di farti del male! D’ora in avanti, ti prometto che ti seguirò da tutte le parti! Persino in bagno! Così nessuno ti infastidirà più…
-Non ci provare!-esclamò l’altra, visibilmente imbarazzata.
-E perché? Non voglio mica vederti nuda-
-Atticus! Un po’ di tatto! Devo ricordarti cosa ha passato?! Potresti evitare certi argomenti?!-esclamò Yusuke, accompagnando il tutto con un pugno.
-Scusami…-mormorò il castano, massaggiandosi la testa.
Yomi lo fissò per qualche secondo, quasi divertaita, poi abbassò lo sguardo.
-Mi dispiace… E’ tutta colpa mia! Se abbiamo litigato, se vi ho ignorati per tutto questo tempo, se Zane è finito in infermeria… E’ colpa mia…-disse con un filo di voce.
-Tu non hai fatto niente di male. Ti sei fidata di Makoto, come avrebbe fatto chiunque al posto tuo…-fece Yusuke.
-Smettila di preoccuparti. Siamo esseri umani e sbagliare è normale; l’importante è riconoscere i propri errori e tu l’hai fatto.-aggiunse Zane, alzandosi sui gomiti.-Per me la storia finisce qui; non c’è bisogno che tu ti scusi ulteriormente. Inoltre, è sopratutto colpa mia se ti sei trovata in quella situazione. Mi sono comportato da immaturo... Però, se non fosse successo nulla, Makoto sarebbe ancora in Accademia e avrebbe potuto fare del male a qualcun altro. Perciò smettila di sentirti in colpa e di accusarti ingiustamente! Non è colpa tua; la vittima sei tu e se c’è qualcuno che non merita il perdono di nessuno, quello è proprio Makoto!
-Zane…
-Non dovresti alzarti se ti gira ancora la testa…-fece Yusuke, guardando preoccupato l’amico dai capelli blu.
-Sto bene!-gli rispose Zane. Non appena finì di parlare, sentì una fitta improvvisa alla tempia. Il ragazzo si lasciò scappare un gemito di dolore.
-Non mi sembra che tu stia bene…-commentò l’Obelisk dai capelli verdi, avvicinandosi all’amico e mettendogli una mano sulla spalla. Anche se sarebbe stato impossibile, voleva provare a convincerlo a sdraiarsi di nuovo.
-E’ solo un leggero mal di testa… Non preoccupatevi, davvero!-disse il ferito, scostando l’altro Obelisk con un gesto brusco della mano. Non gli piaceva quando gli altri si preoccupavano per lui, specialmente quando non ce n’era bisogno. Gli sembrava di elemosinare la pietà delle altre persone.
-Sei sempre il solito testone! Ci stiamo solo preoccupando per te…-fece la giovane matricola, risentita.
-Non ce n’è bisogno…
-Sdraiati e non fare storie!-esclamò l’altra, spingendolo con una mano sul lettino. Nonostante tutto, continuava a sentirsi responsabile per le condizioni dell’Obelisk e, sebbene Fontaine avesse rassicurato tutti dicendo che non era niente di grave, era comunque preoccupata.
-Ti preoccupi troppo!-fece Zane, mentre si sdraiava di nuovo. Non era riuscito ad opporsi alla ragazza. Per quanto volesse, non c’era riuscito.
-Ti ricordo che hai battuto la testa! Non dovresti sottovalutare le tue condizioni!
-Ti ripeto che sto bene.
-Bugiardo! Ti fa ancora male!-esclamò l’altra.
-Non voglio che tu ti preoccupi per me…
-…
-E non voglio che continui a sentirti responsabile per ciò che è successo… Perciò sto bene.
“Perché dice cose così imbarazzanti? E’ ovvio che mi preoccupi per lui; siamo amici! E Makoto l’ha picchiato per colpa mia, perciò è ovvio che mi senta responsabile! E’ inutile che continui a ripetere che sta bene e che non devo preoccuparmi… Sono in pensiero lo stesso!” pensò la ragazza, osservando l’amico che, nel frattempo, si era tirato il lenzuolo del letto fin sopra il naso, per nascondere il volto.
-Che carini! Sembrate veramente due fidanzatini!-commentò Atticus, sorridendo come un’idiota. Era il suo modo per allentare la tensione e i presenti lo sapevano bene. Ciononostante, nessuno riusciva a mantenere i nervi saldi quando apriva bocca e sparava una delle sue solite teorie sull’amore e i sentimenti.
-Ma che stai dicendo?! Sono solo preoccupata! Lo sarei anche se ci fosse Yusuke al suo posto…-esclamò Yomi, imbarazzatissima.
-E se ci fossi stato io?
-Ovviamente no!
-Cattiva…-fece il castano, mettendo il broncio.
-Ragazzi, per favore… Zane deve riposare…-mormorò Yusuke, intromettendosi tra i due litiganti.
-Lascia stare… E’ una cosa positiva che litighino.-fece Zane, voltandosi verso l’amico dai capelli verdi.
-Se lo dici tu…-commentò l’altro, storcendo il naso. Non capiva cosa ci trovasse il Kaiser di positivo nel vedere Atticus e Yomi litigare di nuovo.
“Sono contento che stia sorridendo di nuovo… Se avesse perso la fiducia negli altri, non me lo sarei mai perdonato…” pensò l’Obelisk dai capelli blu, accennando un leggero sorriso, mentre osservava i due amici battibeccare di nuovo come prima.

  
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