Capitolo
17- “Il
primo chiarimento”
“Makoto è uno
dei migliori duellanti di tutta la scuola… Voglio vedere
cosa ha escogitato per
ribaltare la situazione! Vincerà! Ne sono
sicura…”
Nel frattempo, lo
studente del secondo anno aveva appena concluso il suo turno.
-Tocca a me!
Attivo la mia seconda carta coperta, “Luce del
giudizio”. Questa carta mi
permette di scartare una carta dalla mia mano e poter distruggere una
carta sul
tuo terreno o una di quelle che hai in mano.
“Posso già
immaginare cosa vorrà distruggere…”
pensò pacato Zane, guardando il suo mostro
fusione.
-Scarto un altro
“Evocatore Nova” e scelgo di distruggere il tuo
“Cyber drago gemello”.-continuò
Makoto.
Il mostro dalla
parte di Zane venne distrutto dall’effetto della carta
trappola e lasciò il ragazzo
dai capelli blu privo di difese. Inoltre, i mostri avversari potevano
ancora
attaccare e sicuramente l’avrebbero fatto.
-Adesso sei
completamente scoperto! Avanti, “Zeradias Araldo del
Paradiso”, attacca
direttamente i suoi Life Points!
-Fermo dove sei!
Attivo la mia carta coperta, “Forza Riflessa”, che
mi permette di distruggere
tutti i mostri in posizione d’attacco sul tuo terreno.
Il mostro
dell’avversario non riuscì nemmeno a sfiorare i LP
del giovane Obelisk, perché
venne distrutto dall’effetto della carta trappola, insieme
all’altro mostro che
il bullo aveva sulla sua parte di campo.
-Solo fortuna!
Attivo “Spade Rivelatrici”, che, per tre turni, ti
impedisce di attaccare. Poi posiziono
altre due carte coperte e ti passo la mano.-esclamò
l’altro, posizionando le
carte sul dispositivo.
“Devo solo
aspettare il mio prossimo turno e poi potrò vincere. Grazie
a queste due carte
trappola, qualsiasi mossa farà durante il suo turno
sarà inutile. Quando
toccherà a me, le attiverò entrambe e, a quel
punto, vincerò!” pensò il giovane
del terzo anno, sorridendo spavaldo all’avversario. Poi
lanciò un’occhiata a
Yomi, la quale stava osservando ansiosa dal bordo dell’arena.
“Quella troia ci
rimarrà male quando vincerò… Meglio
così! Sarà più divertente!”
-E’ il mio
turno. Pesco.-fece Zane, pescando una carta dal deck. Poi le diede una
rapida
occhiata e proseguì:
-A questo punto
si attiva l’effetto di “Differente Capsula
dimensionale” e aggiungo la carta
che avevo rimosso alla mia mano. Poi attivo la carta magia
“Recupera fusione”,
grazie alla quale posso recuperare
“Polimerizzazione” e un “Cyber
Drago” dal
mio cimitero e aggiungerli alla mia mano.
-Pensi davvero
che serva a qualcosa?! Sei patetico!
Lo studente del
secondo anno lo ignorò e continuò il suo turno,
come se niente fosse.
-Attivo
“Resuscita mostro” e faccio ritornare sul campo
l’altro “Cyber Drago” che si
trova al cimitero.
Il serpente meccanico
fece il suo ritorno sul campo da gioco, sibilando ferocemente
all’avversario.
-Hai davvero
intenzione di fare una fusione?! Vuoi cercare di mettere in campo il
tuo mostro
più forte, dico bene?! Fai pure come preferisci; non chiedo
di meglio!-esclamò
Makoto, al colmo della gioia. Era sicuro di poter vincere; Zane stava
facendo
proprio il suo gioco e lui, che aveva previsto tutto, non chiedeva di
meglio.
Sapeva esattamente cosa aveva intenzione di agire
l’avversario ed aveva
preparato la propria contromossa.
“Con la mia
trappola coperta e la magia che ho in mano, al mio prossimo turno posso
distruggere il suo mostro e infliggergli un danno ai suoi LP pari ai
punti di
attacco. Ha 4000 in attacco; grazie a questa combinazione sono
più che
sufficienti per annientarlo! Ho la vittoria in tasca!”
pensò il biondo,
cercando di trattenersi dal ridere, mentre osservava divertito
l’altro
duellante.
-Makoto, non
credo che ci sia molto da ridere…
-Questo lo pensi
tu! Non ti facevo così stupido, sai?
-Lo stupido sei
tu…-commentò l’altro, calmo come sempre.
-Io? Andiamo,
credi che non sappia cosa hai intenzione di fare?! Vuoi evocare il tuo
asso,
vero? Pensi che sia così stupido da non aver preparato
niente?
-Tu non sei
stupido… Sei decisamente un duellante sveglio, ma sei una
pessima persona. Sei
intelligente, questo è vero, ma ti sei spinto troppo oltre e
hai smascherato la
vera bestia che è in te. Questo è stato
l’unico comportamento stupido che hai
tenuto…
-Tu credi di
essere più intelligente, vero?-esclamò il biondo.
-Io non ho detto
questo…
-Comunque,
smetti di parlare a vanvera e muoviti a terminare il tuo turno!-fece
l’altro,
cercando di mantenere la calma. Il tono pacato di Zane stava mettendo a
dura
prova i nervi dello studente del terzo anno, soprattutto
perché non capiva come
potesse rimanere così calmo vista la sua posizione.
“Come fa a
rimanere così calmo nella sua posizione?! Sono chiaramente
in vantaggio! E se
perde, perderà tutto! E’ solo uno stupido, niente
di più… E’ così stupido da
non capire in che guaio si sia messo! Povero scemo! E lui sarebbe uno
dei
duellanti più promettenti?! Ma fatemi il piacere! Non riesce
nemmeno a giocare
in anticipo sulle mosse avversarie ed indossa la divisa blu?! Questa
scuola sta
cadendo sempre più in basso… Vorrà
dire che ci penserà il sottoscritto a
metterlo un po’ in riga!” pensò Makoto,
continuando a sghignazzare tra sé e sé.
-Gentile da
parte tua lasciarmi fare la mia mossa…-fece Zane, abbassando
lo sguardo sulle
carte che aveva in mano.
-Vedremo chi la
spunterà alla fine!
-Hai ragione. A
questo punto posso attivare la carta magia “Vincolo di
Potere”, che mi permette
di fondere il “Cyber Drago” che ho sul terreno con
i due che ho in mano e poter
evocare “Cyber Drago Finale”.-disse
l’Obelisk dai capelli blu, mentre attivava
la sua carta magia.
Sul terreno
scomparve il serpente meccanico ed al suo posto fece il suo ingresso
una specie
di drago a tre teste, con il corpo da serpente ed un paio di grandi
ali. Era
anch’esso meccanico e si trattava del suo mostro
più forte.
-Inoltre, grazie
all’effetto di “Vincolo di Potere” i suoi
punti di attacco sono raddoppiati. E
salgono a 8000.-continuò l’Obelisk.
“Vincolo di
Potere? Perché ha usato una carta così potente?!
Aveva anche
“Polimerizzazione”, no? Perché rischiare
così tanto con una carta pericolosa
come quella? Se non riesce a vincere prima della fine del suo turno,
gli verrà
inflitto un danno pari all’attacco originale di
“Cyber Drago Finale”. Ha solo
3500 LP, in qualunque modo si metta la situazione, se non chiude il
duello adesso,
perderà…” pensò Yomi,
guardando preoccupata l’amico. Zane era tranquillo come
sempre; probabilmente era sicuro che avrebbe vinto, ma la matricola era
in
ansia. Sapeva di doversi fidare, ma un piccolo dubbio continuava a
rimanerle
piantato in testa. Voleva fidarsi di Zane, ma non ci riusciva fino in
fondo.
Aveva paura e non riusciva a nasconderlo come voleva.
-E’ inutile! Non
puoi attaccarmi! Sei proprio un idiota, Zane! Esattamente come quei
perdenti di
Atticus e Yusuke! Sei uno sciocco se pensi di potermi sconfiggere! Al
mio
prossimo turno, sarò io a vincere e quella puttana che
difendi tanto sarà
costretta a fare quello che voglio! La violenterò fino a
renderla docile come
un agnellino e tu non potrai fare niente per impedirmelo! Non potrai
nemmeno
farmi espellere! Oh, ma se vuoi posso mandarti qualche foto mentre lo
facciamo,
oppure farti assistere! Eccitante, no? In fondo, è quello
che vuoi, no?
Altrimenti che motivo avresti per diventare suo amico, se non per
usarla,
andarci a letto e abbandonarla come una bestia!-esclamò il
biondo, iniziando a
sghignazzare sguaiatamente ed elogiando le sue grandi doti, certo ormai
della
sua vittoria imminente.
-Sei disgustoso…-mormorò
Zane.
-Sei geloso, per
caso? Te l’ho già detto; se proprio ci tieni,
posso farle una foto e
mandartela… Magari quando mi chiederà
pietà con le lacrime agli occhi! Oppure
preferisci un video? O forse vuoi partecipare anche tu? Ammettilo che
non vedi
l’ora di fartela!
-Sei una persona
veramente disgustosa…-disse di nuovo l’Obelisk del
secondo anno.
-E allora?! Non
sono cose che ti riguardano, no? Fatti gli affari tuoi e non scocciare!
-In realtà sono
affari miei! Yomi è mia amica…
-Amica? Ma fammi
il piacere! Tu vuoi solo fartela! Non sei tanto diverso da me! Se non
fosse per
il tuo stupido buonsenso, non mi avresti mai fermato prima. Tu vuoi
scopartela,
esattamente come me!
-Ormai non ha
più senso continuare a parlare con te…-disse
l’altro, ignorando i discorsi
deliranti e privi di logica dell’avversario.
-Ben detto Zane!
Ormai non ha più importanza! Stai per
perdere!-urlò Makoto, sicuro ormai di
avere la vittoria in pugno.
-Questo lo pensi
tu! Attivo la carta magia rapida “Tifone Spaziale
Mistico”, grazie alla quale
posso distruggere la tua carta “Spade rivelatrici”.
Un potente
vortice fece la sua comparsa sul terreno, distruggendo le spade di luce
che
circondavano la parte di terreno dell’Obelisk del secondo
anno.
-Impossibile!-strillò
lo studente del terzo anno, mentre guardava inerme la propria carta
andare in
frantumi.
-Invece è possibile!
A questo punto posso attaccarti direttamente e, dato che
l’effetto di “Il
Santuario nel cielo” si attiva solo durante un combattimento
contro mostri di
tipo fata, ti posso infliggere 8000 punti di danno e chiudere qui il
duello.
Il mostro
fusione di Zane attaccò il biondo, riducendo a zero i suoi
LP e consentendo
all’Obelisk di vincere la partita.
Lo studente del
terzo anno si accasciò in terra, ancora incredulo per aver
perso. Ormai era talmente
sicuro della sua vittoria da non riuscire a credere di aver perso
realmente.
“Impossibile! Io
sono il migliore! Io non posso perdere! Avevo previsto tutto; non
doveva finire
così! Lui non doveva avere “Tifone spaziale
mistico”! Come ha fatto?! Merda!”
-E’ assurdo!
Tutto questo è ridicolo! Io non posso
perdere!-esclamò Makoto, mentre si alzava
faticosamente da terra. Non riusciva a credere di aver perso contro uno
più
giovane. Lui era il miglior duellante di tutta l’Accademia;
perdere era una
cosa inconcepibile.
-Hai perso,
quindi devi mantenere la tua promessa… Andrai da Sheppard e
gli dirai tutto
quello che hai fatto. Tutto quanto!-gli fece Zane, avvicinandosi.
Il biondo lo
guardò per qualche secondo, poi scoppiò in una
fragorosa risata.
-Andare da
Sheppard?! Pensi davvero che mantenga la promessa?! Sei proprio
un’idiota! Non
lo farò mai; nessuno verrà a sapere di questa
storia! Tu non dirai niente a
nessuno e quella troia della tua amica sarà mia lo stesso!
Io ottengo sempre
quello che voglio! Niente e nessuno può impedirmelo!
-Patetico…
-Questo lo
vedremo!-strillò l’altro Obelisk, scagliandosi
contro l’avversario. Lo spinse
per terra, poi salì sopra di lui ed iniziò a
prenderlo a pugni sul volto. Lo
studente del secondo anno non tentò nemmeno di difendersi
dai colpi dell’altro;
si limitò ad alzare le braccia, per ridurre il
più possibile i lividi e le
ferite. Non voleva intervenire; la situazione era fin troppo critica e
sapeva
che doveva evitare assolutamente di arrivare alle mani con lo studente
del
terzo anno.
-Femminuccia!
Non sei in grado nemmeno di difenderti! E pensavi di proteggere la
puttanella?!
Ma non farmi ridere!
-Adesso basta,
Makoto! Lascialo stare!-esclamò Yomi, mentre cercava di
avvicinarsi ai due
giovani, ma senza riuscirci. Un gruppo di uomini con i berretti verdi
la
precedette e circondò i due Obelisk.
-Makoto Sato,
sei pregato di seguirci senza fare storie!-esclamò una donna
dai capelli neri e
lunghi fino alle spalle, anch’essa con il berretto verde,
mentre si faceva
largo verso i due studenti.
-Il comitato
disciplinare? Cosa ci fa qui?-mormorò l’Obelisk
del terzo anno, fermandosi con
il pugno a mezz’aria.
-Sono stato io a
chiamarli!-fece una voce dal forte accento straniero alle spalle della
Slifer.
La ragazza si voltò sapendo già chi avrebbe
trovato.
-Crowler? Cosa
ci fa lei qui?-fece la studentessa, sorpresa di vedere il professore.
Non si
aspettava di trovare proprio il vice-cancelliere.
-Mi hai deluso! Hai
aggredito ben due studenti! Non mi sarei mai aspettato un comportamento
simile
da parte di un ragazzo intelligente come te…-fece
l’uomo, ignorando la domanda
della matricola.
-Lei crede
veramente a quello che dice quella tizia?!-protestò il
biondo.
-Perché non
dovrei? Si tratta pur sempre di una dei miei studenti…
E’ una Slifer, questo è
vero, ma resta comunque una mia studentessa! Inoltre, ho sentito quello
che hai
detto a Zane poco fa! Non avrei mai pensato che tu fossi una persona
così
viscida…
-E’ uno scherzo,
vero? Mi state prendendo in giro?!-esclamò lo studente del
terzo anno, sempre
più agitato. Ormai, era certo che non l’avrebbe
passata liscia. Era andato
troppo oltre e non se n’era nemmeno reso conto. Era talmente
sicuro della sua
immunità, talmente certo che niente e nessuno avrebbe potuto
toccarlo, da non
rendersi conto di quali fossero i suoi limiti.
-Forza,
portatelo via!-disse il professore, rivolgendosi agli uomini del
comitato. Due
di loro si avvicinarono al ragazzo e lo alzarono di peso,
costringendolo ad
allontanarsi dall’altro Obelisk.
-Zane, maledetto
bastardo! Questa me la paghi! Tu e quella sgualdrinella me la pagherete
molto
cara! Aspetta e vedrai! Avrò la mia vendetta! Quella troia
sarà mia soltanto e
tu la pagherai per esserti intromesso!-strillò
l’Obelisk dai capelli biondi,
mentre lo portavano via di peso dalla stanza.
La Slifer lo
ignorò e si avvicinò di corsa
all’amico, per assicurarsi che stesse bene. Era
preoccupata per le sue condizioni e non riusciva a nasconderlo.
-Stai bene?-chiese
la ragazza, inginocchiandosi accanto al giovane.
-Sì…-rispose
l’altro, mentre si metteva faticosamente a sedere.
-Menomale!-esclamò
l’altra, gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo. Il
ragazzo arrossì
leggermente; non era abituato a ricevere un abbraccio così
caloroso.
-Yomi…-mormorò
l’altro, mettendole una mano sulla spalla per scostarla. Poi
si lasciò sfuggire
un gemito di dolore.
-Sicuro di stare
bene?-chiese la Slifer, scostandosi leggermente e guardandolo negli
occhi.
-Credo di sì…
Ahia!-rispose il Kaiser, portandosi una mano sulla fronte.
Il volto del
giovane era pieno di lividi e dalla tempia destra colava un rivolo di
sangue.
Doveva aver battuto la testa in terra.
-Certo che sei
proprio negato per fare a botte…-commentò
l’altra, abbozzando un mezzo sorriso.
-Se avessi
reagito, lui avrebbe potuto approfittarne per farla franca. Non potevo
permettergli di rimanere in Accademia… Avrebbe potuto farti
di nuovo del male!
-Ne dubito
fortemente! Ho assistito a quasi tutto il duello e anche se tu avessi
reagito,
non sarebbe comunque riuscito a farla franca!-esclamò
Crowler, mentre si
avvicinava ai due studenti. Aveva appena finito di dare le indicazioni
alla
donna dal berretto verde e voleva assicurarsi che il suo pupillo del
secondo
anno stesse bene.
-Zane, è meglio
se ti fai vedere dalla signorina Fontaine. Non dovresti sottovalutare
quelle
ferite!-continuò poi, inginocchiandosi di fronte
all’Obelisk.
-Ce la fai ad
alzarti?-gli chiese Yomi.
-Non credo… Mi
gira la testa…
-Ti aiuto io…
La ragazza si
mise un braccio del giovane intorno alle spalle e lo aiutò
ad alzarsi. Era
pesante e faceva molta fatica a restare in piedi senza perdere
l’equilibrio.
-Non dovresti
farlo… Sono troppo pesante per
te…-protestò debolmente Zane.
-Non ti
preoccupare!
-Vi aiuto
io!-esclamò Crowler, mettendosi l’altro braccio
intorno alle spalle ed aiutando
la studentessa a trascinare l’allievo fino
all’infermeria.
Una volta
entrati, la signorina Fontaine lo fece sdraiare sul lettino.
-Si può sapere
cosa succede oggi? Prima Yomi, adesso tu…-fece, rivolgendosi
ai due studenti.
-E’ stato
Makoto…-rispose la Slifer.
-Di nuovo? Quel
ragazzo è veramente
pericoloso…-commentò la professoressa, mentre
prendeva
l’occorrente dall’armadietto dei medicinali.
Per qualche
minuto nella stanza calò il silenzio. Yomi stava osservando
le mani della donna
che eseguivano precise ogni movimento. Aveva fasciato la testa
dell’amico, in
modo da fermare l’emorragia, gli aveva disinfettato tutte le
ferite e gli aveva
messo diversi cerotti sul volto, per nascondere i graffi ed evitare
delle
infezioni.
-Stai sdraiato
per qualche oretta. Hai battuto la testa, ma non è niente di
grave…-fece dopo
una decina di minuti, rivolgendosi a Zane.
-Grazie al
cielo…-commentò la giovane del primo anno,
emettendo un sospiro profondo.
La professoressa
sorrise.
-Sei
preoccupata?
-E’ colpa mia se
quel bastardo l’ha picchiato…
-Meglio che
abbia picchiato me, che fatto del male a
te…-commentò l’Obelisk, voltando
leggermente
la testa verso le due donne.
-Sarebbe stato
meglio se non fosse successo niente a nessuno…-fece Crowler,
affacciandosi al
lettino.
-Comunque non è
niente di grave. Zane ha solo bisogno di tempo…-disse
Fontaine, rivolgendosi
alla studentessa, che si trovava seduta su una sedia, di fianco al
letto.
-Signorina
Fontaine, li affido entrambi a lei! Io devo andare dal comitato
disciplinare ed
occuparmi di questa faccenda… Chi l’avrebbe detto
che la Slifer avesse
ragione!-fece Crowler, continuando ad indicare Yomi.
-La smetta di
dire cose simili! E’ una studentessa come tutti gli
altri!-ribattè,
infastidita, la professoressa.
-E’ per questo
che voglio occuparmene personalmente… Oh, e ci penso io ad
avvisare il
cancelliere di quanto è successo!-esclamò
l’altro, mentre usciva dalla stanza.
La donna lo
guardò mentre usciva dall’infermeria, leggermente
meravigliata dal fatto che
non avesse fatto le solite storie su quanto i suoi studenti fossero
bravi, belli
e gentili. Poi, si alzò dalla sedia e si
allontanò un attimo, lasciando soli i
due ragazzi.
-Mi dispiace che
ti abbia detto tutte quelle cose orribili… Avrei preferito
che tu non sentissi…-disse
Zane, con un filo di voce, non appena Fontaine si fu allontanata. I
lividi che
aveva sul volto gli facevano ancora un po’ male ed aveva
difficoltà a parlare a
voce alta.
-Non c’è bisogno
di scusarsi; non è colpa tua…
-Io non ho mai
avuto secondi fini, credimi! Io voglio essere tuo amico; non voglio
farti
nient’altro… Per me sei veramente
un’amica…
-Sì, lo so.
Zane, non c’è alcun bisogno che tu ti scusi! Io ti
credo; ho fiducia in te. Piuttosto,
dovrei ringraziarti per aver preso le mie difese! Hai cercato di
proteggermi…
Grazie!
L’Obelisk la
osservò per qualche secondo, con la sua solita espressione
impassibile, pois
distolse lo sguardo e mormorò:
-Non c’è bisogno
che mi ringrazi… Ti ho messa in pericolo e ho rischiato che
ti facesse di nuovo
del male… Sono stato incauto…
-Non
preoccuparti!
-Mi dispiace, la
colpa è mia. Non avrei dovuto portarti con me…
Hai rischiato di essere
violentata… Non voglio nemmeno pensare a cosa sarebbe
successo, se fosse
riuscito ad avvicinarsi ulteriormente. Non sono bravo a fare a botte e
non
sarei mai riuscito a difenderti…
Calò di nuovo il
silenzio. Yomi continuava a guardare l’amico, confusa. Aveva
l’impressione che
le stesse nascondendo qualcosa, ma non riusciva a capire di cosa si
trattasse.
-Se ti avessi
ascoltato fin dall’inizio, questo non sarebbe
successo…-fece la studentessa,
dopo un po’.
-Questo è vero,
ma la cosa positiva è che sia finita nel modo migliore. Non
voglio che per
colpa di questa storia tu perda la fiducia nelle altre
persone… Sopratutto in
noi, che siamo tuoi amici…
Yomi arrossì
leggermente.
“E’ gentile… Si
è messo in pericolo per proteggermi… Non
è da tutti… Nessuno lo aveva mai fatto
per me…”
-Hai ancora paura
di lui?-chiese il giovane dai capelli blu, dopo qualche minuto di
silenzio.
Yomi lo guardò
per qualche secondo, poi abbassando di nuovo lo sguardo, disse:
-Non lo so… All’inizio
ero spaventata, ma poi ho iniziato a provare pena per lui. Mi faceva
schifo,
rabbia e pena… Continuavo a ripetermi che sarebbe andato
tutto bene, perché
c’eri tu, e alla fine la paura è passata. Sentivo
che sarebbe andato tutto bene!
In fondo, me l’avevi promesso…
-Yomi…
-Ho deciso di
fidarmi di te, perché siamo amici… Mi sono detta
che era giunto il momento di
provare a fidarsi di nuovo delle altre persone e ho provato a fidarmi
di te.
Ero preoccupata, ma continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto
bene, che
con te sarei sempre stata al sicuro…
Zane la fissò
per diversi minuti, poi distolse lo sguardo, voltandosi
dall’altra parte, e
disse:
-C’è una cosa di
cui vorrei parlarti… Probabilmente avrei dovuto dirtela
prima, ma non ne ho
avuto il coraggio. Mi vergognavo ad ammetterlo e pensavo che tu potessi
giudicarmi male…
-Di cosa stai
parlando?
-Una cosa simile
è successa anche l’anno scorso… In
classe con me, Atticus e Yusuke c’era Umiko.
Era una ragazza allegra e sempre sorridente; non si lasciava
scoraggiare da
nulla ed era sempre ottimista su tutto. Ad essere sincero, non ho mai
avuto
molte occasioni per parlare con lei, ma era una brava ragazza, con la
testa
sulle spalle. Purtroppo, si era innamorata del ragazzo
sbagliato…
-Si trattava di
Makoto?
Zane annuì, poi
disse:
-Si era solo
dichiarata e lui ha iniziato a darle della puttana, minacciandola
più e più
volte di volerla violentare. Quel giorno, io assistetti alla sua
sceneggiata e
al modo in cui la trattò, ma non intervenni. Pensai che la
cosa non avrebbe
avuto ripercussioni e lasciai perdere. Credetti davvero che non ci
sarebbe
stato alcun bisogno che intervenissi; pensai che non erano comunque
affari
miei. Purtroppo, mi stavo sbagliando. Dopo quel giorno, Umiko
iniziò a comportarsi
in modo strano; sembrava depressa, aveva smesso di sorridere ed anche i
suoi
voti iniziarono a risentirne. Smise di mangiare ed in classe si faceva
vedere
poco. Quelle rare volte in cui si presentava a lezione, era sempre
ferita,
piena di lividi o tagli. Io non capii cosa le stesse succedendo, ma
visto cosa
ha cercato di farti Makoto, adesso ho capito che probabilmente era lui
a
procurarglieli.
-Tu non hai
detto niente?
-No… Non feci
nulla; non compresi la gravità della situazione,
finché Umiko non tentò il
suicidio. A quel punto, Sheppard decise di rimandarla a casa dai
genitori ed io
realizzai che se fossi intervenuto prima, non sarebbe successo niente e
lei
sarebbe ancora la ragazza di prima. Mi sentii in colpa,
perché avrei potuto
impedire che lei soffrisse per colpa di quel bastardo. E mi sento in
colpa
tutt’ora… Avrei potuto riferire ciò che
era successo a Sheppard, ma non lo
feci. Da una parte, pensai che la cosa non mi riguardasse
più di tanto e che
non avrebbe avuto senso fare la spia. Sono stato uno
stupido… Sarei dovuto
intervenire prima! Se io non fossi scappato dalle mie
responsabilità, tu non
saresti stata aggredita. La colpa è mia, mi
dispiace…
Yomi lo guardò,
incerta su come comportarsi.
-Sono un pessimo
amico…-continuò l’altro.
-Sei proprio
strano… Come hai fatto a rimanere indifferente di fronte al
suo comportamento?
Umiko era una tua compagna, no? Non ti è venuta voglia di
fargliela pagare per
il modo in cui l’aveva trattata?
L’Obelisk non
rispose.
-Come hai fatto
a rimanere così impassibile?!-esclamò Yomi,
sporgendosi verso il ragazzo.
-Non volevo
farmi coinvolgere… Ho pensato che non avrei ottenuto niente
di buono…
La Slifer lo
fissò per qualche secondo, incredula.
-Tu pensi sempre
così?-chiese dopo un po’.
-Faccio schifo,
vero?
-No, è solo che
non riesco a capire come fai a rimanere così
impassibile… A volte, sembra quasi
che tu non provi emozioni.
-Ti invidio un
po’, sai? Anche se agisci d’impulso, fai sempre la
scelta giusta… Io non riesco
ad essere come te.-continuò il giovane, ignorando il
commento dell’amica.
-Ti sbagli… Non
dovresti invidiarmi.
-Se fossi un po’
più come te, sarei una persona migliore…
-Come fai a
dirlo? Non mi conosci così bene… Io non sono la
persona che pensi; non sono
migliore di te…
-E’ vero, non ti
conosco bene come vorrei, ma ti conosco a sufficienza da sapere che non
mi
avresti abbandonato, nemmeno se tu fossi stata in pericolo…
-Tu mi avresti
abbandonata?-chiese la ragazza.
-Non lo so… Una
volta, probabilmente, ma da quando ti ho conosciuta, ho iniziato a
pensare in
modo diverso. Mi hai cambiato… Prima avrei pensato che
sarebbe stata una
pessima idea farmi coinvolgere, ma adesso credo che sia diverso. Non
riesco a
concepire l’idea di abbandonarti. Da una parte continuo a
pensare che la cosa
più vantaggiosa sia scappare ed evitare problemi, ma
dall’altra parte voglio
proteggerti e starti vicino, anche se questo dovesse costarmi
caro… Alla fine,
non credo che ti avrei abbandonata. Se lo avessi fatto, non avrei
più avuto il
coraggio di guardarti in faccia.
Yomi lo osservò,
pensierosa.
-Non dovresti
sentirti in colpa…-fece, poi, distogliendo leggermente lo
sguardo.
-E’ giusto così.
La colpa è mia.
-Il motivo per
cui ti senti in colpa è che se tu fossi intervenuto
l’anno scorso, lui non
sarebbe più qui?
-Mi dispiace… In
un certo senso, volevo ripagare al mio errore dell’anno
scorso e ho
approfittato della situazione. Volevo proteggerti non solo
perché sei mia
amica, ma anche perché mi sentivo ancora responsabile per
quello che è successo
a Umiko. Sono un pessimo amico…
-Non m’importa!
Mi hai protetta lo stesso; è questo quello che
conta… Se non ci fossi stato tu,
chissà cosa mi avrebbe fatto.
-Yomi, io-
Il giovane non
riuscì a finire la frase, perché fu interrotto
dal rumore della porta che
veniva sbattuta contro la parete.
-Razza di
idioti!-esclamò una voce maschile. Yusuke e Atticus avevano
appena fatto
irruzione nella stanza, non senza far indispettire la professoressa
Fontaine per
il modo in cui avevano trattato la porta. Dovevano aver saputo quello
che era
successo ed erano accorsi per assicurarsi che stessero bene e,
ovviamente, per
fare loro una bella ramanzina. Dietro di loro fece capolino Sheppard,
anch’egli
preoccupato per le condizioni dell’Obelisk.
-Vi avevo detto
di non fare scemenze, no? Zane, si può sapere cosa ti
è saltato in testa?! Ti è
andata bene che è intervenuto subito il comitato
disciplinare! Poteva farti
male, o farlo a Yomi! E io che pensavo che una cosa del genere sarebbe
venuta
in mente a lei! Si può sapere cosa ti è preso?!
-Yusuke, potresti
abbassare il tono della voce? Mi gira un po’ la
testa…-disse il ferito,
ignorando le lamentele dell’altro.
-Sai che hai una
bella faccia tosta! Non era meglio lasciare tutto nelle mani del
cancelliere?
Perché hai voluto fare l’eroe?
-Dovevo
fargliela pagare per quello che aveva cercato di fare a Yomi.
-Ma hai
rischiato di farti male!
-Non importa…
L’avresti fatto anche tu…
-Questa non è una
scusa! Ci hai fatto preoccupare!-fece Atticus.
-Zane, non c’era
assolutamente bisogno che intervenissi anche tu… Voglio
dire, uno studente
ferito basta e avanza!-aggiunse Sheppard, severo come sempre.
-Non si
preoccupi! Tempo qualche ora e starò bene…
-Comunque, ormai
non dovete più preoccuparvi di nulla. Makoto
verrà espulso! Se ne sta già
occupando il comitato disciplinare e Crowler…
Lascerà l’Accademia entro questa
sera…-disse Sheppard, guardando i presenti. Poi, si
voltò verso il ferito e
aggiunse:
-Zane, cerca di
fare più attenzione la prossima volta! L’ultima
cosa che vorrei è che tu ti faccia
male sul serio…
-D’accordo…
-E lo stesso
discorso vale anche per te, Yomi! Non ti sei ancora ripresa da
quell’incidente,
perciò gradirei che non ti cacciassi nei guai…
Intesi?
-Certo certo…
Non si preoccupi!-gli rispose la giovane.
-Ho la
sensazione che ti caccerai di nuovo nei
guai…-commentò l’uomo, sospirando
esasperato.
-Dovreste avere
un po’ più di fiducia in me…-fece
risentita la Slifer, voltandosi stizzita dalla
parte opposta.
Il cancelliere,
si grattò la testa pelata, pensieroso, poi disse qualcosa a
Fontaine, salutò i
presenti ed uscì dalla stanza, seguito dalla donna.
-Sono così
contento che tu stia bene!-esclamò Atticus, non appena
furono soli e
abbracciando improvvisamente l’amica.-Eravamo molto
preoccupati… Per il fatto
che frequentavi Makoto e perché eri arrabbiata con
noi… Pensavo che ci odiassi…
-Che
sciocchezza… Io non vi odio! A volte mi fate arrabbiare, ma
non potrei mai
odiarvi…-commentò la ragazza, cercando di
liberarsi dall’abbraccio del castano.
-Mi dispiace!
Sarei dovuto restarti appiccicato, così quel verme di Makoto
non avrebbe
tentato di farti del male! D’ora in avanti, ti prometto che
ti seguirò da tutte
le parti! Persino in bagno! Così nessuno ti
infastidirà più…
-Non ci
provare!-esclamò l’altra, visibilmente imbarazzata.
-E perché? Non
voglio mica vederti nuda-
-Atticus! Un po’
di tatto! Devo ricordarti cosa ha passato?! Potresti evitare certi
argomenti?!-esclamò Yusuke, accompagnando il tutto con un
pugno.
-Scusami…-mormorò
il castano, massaggiandosi la testa.
Yomi lo fissò
per qualche secondo, quasi divertaita, poi abbassò lo
sguardo.
-Mi dispiace… E’
tutta colpa mia! Se abbiamo litigato, se vi ho ignorati per tutto
questo tempo,
se Zane è finito in infermeria… E’
colpa mia…-disse con un filo di voce.
-Tu non hai
fatto niente di male. Ti sei fidata di Makoto, come avrebbe fatto
chiunque al
posto tuo…-fece Yusuke.
-Smettila di
preoccuparti. Siamo esseri umani e sbagliare è normale;
l’importante è
riconoscere i propri errori e tu l’hai fatto.-aggiunse Zane,
alzandosi sui
gomiti.-Per me la storia finisce qui; non c’è
bisogno che tu ti scusi
ulteriormente. Inoltre, è sopratutto colpa mia se ti sei
trovata in quella
situazione. Mi sono comportato da immaturo... Però, se non
fosse successo
nulla, Makoto sarebbe ancora in Accademia e avrebbe potuto fare del
male a
qualcun altro. Perciò smettila di sentirti in colpa e di
accusarti
ingiustamente! Non è colpa tua; la vittima sei tu e se
c’è qualcuno che non
merita il perdono di nessuno, quello è proprio Makoto!
-Zane…
-Non dovresti
alzarti se ti gira ancora la testa…-fece Yusuke, guardando
preoccupato l’amico
dai capelli blu.
-Sto bene!-gli
rispose Zane. Non appena finì di parlare, sentì
una fitta improvvisa alla
tempia. Il ragazzo si lasciò scappare un gemito di dolore.
-Non mi sembra
che tu stia bene…-commentò l’Obelisk
dai capelli verdi, avvicinandosi all’amico
e mettendogli una mano sulla spalla. Anche se sarebbe stato
impossibile, voleva
provare a convincerlo a sdraiarsi di nuovo.
-E’ solo un
leggero mal di testa… Non preoccupatevi, davvero!-disse il
ferito, scostando l’altro
Obelisk con un gesto brusco della mano. Non gli piaceva quando gli
altri si
preoccupavano per lui, specialmente quando non ce n’era
bisogno. Gli sembrava
di elemosinare la pietà delle altre persone.
-Sei sempre il
solito testone! Ci stiamo solo preoccupando per te…-fece la
giovane matricola,
risentita.
-Non ce n’è
bisogno…
-Sdraiati e non
fare storie!-esclamò l’altra, spingendolo con una
mano sul lettino. Nonostante
tutto, continuava a sentirsi responsabile per le condizioni
dell’Obelisk e, sebbene
Fontaine avesse rassicurato tutti dicendo che non era niente di grave,
era comunque
preoccupata.
-Ti preoccupi
troppo!-fece Zane, mentre si sdraiava di nuovo. Non era riuscito ad
opporsi
alla ragazza. Per quanto volesse, non c’era riuscito.
-Ti ricordo che
hai battuto la testa! Non dovresti sottovalutare le tue condizioni!
-Ti ripeto che
sto bene.
-Bugiardo! Ti fa
ancora male!-esclamò l’altra.
-Non voglio che
tu ti preoccupi per me…
-…
-E non voglio
che continui a sentirti responsabile per ciò che
è successo… Perciò sto bene.
“Perché dice
cose così imbarazzanti? E’ ovvio che mi preoccupi
per lui; siamo amici! E
Makoto l’ha picchiato per colpa mia, perciò
è ovvio che mi senta responsabile!
E’ inutile che continui a ripetere che sta bene e che non
devo preoccuparmi…
Sono in pensiero lo stesso!” pensò la ragazza,
osservando l’amico che, nel
frattempo, si era tirato il lenzuolo del letto fin sopra il naso, per
nascondere il volto.
-Che carini!
Sembrate veramente due fidanzatini!-commentò Atticus,
sorridendo come un’idiota.
Era il suo modo per allentare la tensione e i presenti lo sapevano
bene.
Ciononostante, nessuno riusciva a mantenere i nervi saldi quando apriva
bocca e
sparava una delle sue solite teorie sull’amore e i sentimenti.
-Ma che stai
dicendo?! Sono solo preoccupata! Lo sarei anche se ci fosse Yusuke al
suo
posto…-esclamò Yomi, imbarazzatissima.
-E se ci fossi
stato io?
-Ovviamente no!
-Cattiva…-fece
il castano, mettendo il broncio.
-Ragazzi, per
favore… Zane deve riposare…-mormorò
Yusuke, intromettendosi tra i due
litiganti.
-Lascia stare…
E’ una cosa positiva che litighino.-fece Zane, voltandosi
verso l’amico dai
capelli verdi.
-Se lo dici tu…-commentò
l’altro, storcendo il naso. Non capiva cosa ci trovasse il
Kaiser di positivo
nel vedere Atticus e Yomi litigare di nuovo.
“Sono contento
che stia sorridendo di nuovo… Se avesse perso la fiducia
negli altri, non me lo
sarei mai perdonato…” pensò
l’Obelisk dai capelli blu, accennando un leggero
sorriso, mentre osservava i due amici battibeccare di nuovo come prima.