Crossover
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Autore: Crybaby    15/10/2008    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Corto Circuito

Senza perdere altro tempo, Choji trasportò Hotaru nella stanza in cima alla torre grazie ad una sua manona, per poi rotolare all’impazzata in direzione del drago, dove sperava di incontrare anche Shun e Michiru. Una volta arrivata, Hotaru venne subito tempestata dalle domande a raffica di Ino.
-Dove siete stati? Cos’avete fatto? Perché eravate così allegri? Cosa vi siete detti?
-Ci siamo solo messi a chiacchierare e abbiamo scoperto di avere una cosa in comune (aspetta, ma chi me lo fa fare di dirle tutto?)
-Uh?
-E poi, puoi stare tranquilla, sto bene, non dare troppo peso a quello che vi ha detto Setsuna.
-Setsuna?- la kunoichi cadde letteralmente dalle nuvole. Si era completamente scordata delle raccomandazioni della donna -ma certo, Setsuna! Ma chi vuoi che la stia ad ascoltare, quella? Ah ah ah… “In realtà sono più in ansia per Choji, anni e anni spesi a convincerlo che se voleva trovarsi una ragazza doveva smettere di mangiare ed ecco il risultato…”
-Se avete finito di spettegolare, vi ricordo che sono ancora chiusa in questo stramaledetto televisore!!!
-Eh? Ah, sì, Makoto. Arriviamo!
Giunte davanti al monitor, le due ragazze rimasero incantate di fronte a una strana visione. L’immagine della loro compagna stava letteralmente perdendo definizione, offuscata da pixel colorati che da piccoli si stavano facendo piano piano sempre più grossi.
-Beh? Che avete da guardare? Muoversi! Scattare!

Grazie al fango elettrico generato da Makoto, il corpo di Woo Shenron si stava gonfiando in maniera esponenziale, fin quasi a raggiungere l’altezza della torre. Di fronte a lui, Shun e Michiru erano immobili, senza sapere come agire. Se Sailor Neptune avesse provato ad attaccare, non avrebbe fatto altro che sprecare le sue energie, visto che quelle del nemico parevano inesauribili. D’altra parte, non potevano distruggere la fonte del fango elettrico, perché avrebbero certamente colpito anche la loro compagna di squadra.
-Che facciamo, Sailor Neptune?
-Bisogna assolutamente raggiungere Sailor Jupiter e liberarla. Solo così il drago diventerà vulnerabile.
-Idee su come arrivare fin lassù senza essere visti?
-Ci serve un diversivo…
Detto, fatto. Un’enorme biglia verde colpì da più lati Woo, stordendolo e rallentando la sua crescita. La sfera si fermò poi di fronte ai due ragazzi, tornando alle sue normali sembianze.
-Choji? Sei tu?
-Arrivi giusto in tempo. Ci serve il tuo aiuto per tenere a bada il drago mentre uno di noi raggiunge Sailor Jupiter… Choji?
-Chi è che parla? Dov’è l’alto? Perché sono qui?
Il ninja stava ancora risentendo gli effetti della sua tecnica, trovandosi nel balordone più totale dopo i giri compiuti su sé stesso. Ci pensarono un paio di ceffoni ben assestati di Michiru a farlo riprendere.
-Grazie…
-Di niente.
-Comunque, riguardo a Jupiter, ci stanno già pensando Hotaru e Ino.
-Dici davvero? Allora possiamo rilassarci un attimo. Hotaru e la tecnologia sono sempre andati a braccetto, sono certa che riuscirà a salvare Jupiter dalla sorte toccata a Mimete.
La voce di Woo Shenron richiamò l’attenzione dei tre.
-Sono stato fin troppo indulgente con voi. Ma da ora la musica cambierà, e in peggio. Il prossimo scontro si concluderà nel giro di un solo round. Non appena mi sarò sbarazzato di voi, riattiverò le macchine da guerra di Freezer e darò inizio al MIO piano di distruzione dell’universo (così i miei fratelli la smetteranno di prendermi in giro per la mia altezza!) Fulmine del Drago!
Sailor Neptune si mise immediatamente davanti ai suoi due compagni, con lo specchio davanti a sé, nel tentativo di riflettere la scarica elettrica di Woo. Solo una parte del colpo venne catturata nello specchio: il resto andò pienamente a segno, investendo i tre ragazzi e scaraventandoli lontano. Shun fu il primo a rimettersi in piedi, preoccupandosi subito di disporre la catena della difesa a spirale attorno a loro, sperando di ridurre il più possibile i danni provocati dall’elettricità.
-Ne volete ancora? Fulmine del Drago!
La seconda scarica ebbe un effetto ancora più devastante della prima, mandando in frantumi la catena e alzando un polverone. Ne approfittò Choji, che uscendo dal fumo aumentò le proprie dimensioni e prese a colpire con calci e pugni l’avversario, ignorando però che, con la colata di fango elettrico ancora costante, Woo si ricaricava ad ogni secondo di nuova energia.
-Bel tentativo. Questa terza passata la dedico solo a te, contento?
Un terzo Fulmine del Drago si concentrò sul ninja, che ritornando alle normali dimensioni cadde a pochi metri da Michiru.
-Ma guardala, quella che sa usare l’acqua è ancora in piedi. È un peccato avere un potere così infallibile e non poterlo usare, vero?
La sailor cercò di ignorare le parole di Woo, concentrandosi su un punto alle sue spalle. Quello che vide la fece sollevare.
-Beh? Che c’è da sorridere?
-C’è che hai perso. Voltati un attimo.

Hotaru si mise a trafficare con il Witches Electronic Warp, sotto lo sguardo di Ino. Nessuna delle due aveva il coraggio di guardare in che stato si stava riducendo Makoto.
-Posso chiederti una cosa, Hotaru?
-Dimmi.
-Perché Makoto è convinta che tu possa riuscire a venirne a capo?
-Ti ha parlato delle Witches 5?
-Sì…
-Devi sapere che un tempo mio padre era il loro capo…
-COSA?!
-Tranquilla, Hotaru si riferisce alla sua prima vita. Se tu l’avessi lasciata spiegare…
-Makoto, non ricominciare! Quindi, Hotaru, tu conoscevi le Witches 5.
-A dire il vero, solo di vista. Le vedevo uscire ogni tanto dal laboratorio segreto di papà ed entrare per sbaglio in casa nostra. Avendo passato anni in mezzo agli esperimenti di papà, penso di saperne abbastanza da far funzionare questo coso. Ora, lasciami riflettere…
Finalmente nella stanza cadde il silenzio, interrotto dai rumori dello scontro all’esterno. Dopo molto armeggiare, la figlia di Tomoe riuscì, premendo una sequenza di pulsanti invisibili sulla tastiera, a far partire il Witches Electronic Warp. Subito, Hotaru direzionò la macchina verso lo schermo in cui Makoto era imprigionata e si allontanò insieme a Ino, sperando di ottenere l’effetto desiderato.

Woo Shenron vide con orrore che la colata di fango elettrico era cessata. Alle sue spalle, la voce di Michiru continuava a schernirlo.
-A quanto pare le ragazze ce l’hanno fatta a liberare Makoto. Cosa dicevi poco fa? Che ho un potere infallibile? Visto che ti piace tanto, ho deciso di farti un regalo. DEEP SUBMERGE!

Ino e Hotaru si affacciarono alla finestra, senza aspettare di vedere se Makoto si fosse salvata. Sotto di loro il gigantesco drago, investito dal getto acquatico di Sailor Neptune, si stava piano piano sciogliendo.
-Ma come? Già finito di fare la voce grossa?
-Lo sapevo che Michiru non avrebbe fallito!
-Dove sono? Che cosa è successo al drago?
-Oh, Makoto! Finalmente sei…
Le due ragazze si incantarono di nuovo.
-Allora? Sono uscita dal televisore sì o no?
-Ecco… guardati le mani.
-Va bene, ma…
La ragazza fece come le era stato chiesto, e inorridì: al posto delle mani, due grossi quadrati verdi. Si fosse vista allo specchio, avrebbe visto il suo corpo ridotto ad un ammasso di pixel colorati.

  
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