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Autore: katyjolinar    18/10/2014    2 recensioni
A Berk, dai tempi in cui si combatteva contro i draghi, si è imparato a gestire le invalidità provocate da questi. Infatti i Berkiani sono maestri nella costruzione di protesi per i mutilati. Ma non tutte le invalidità sono curabili con protesi, e questo lo scoprirà a sue spese Hiccup Horrendous Haddock III, il più giovane mutilato di Berk, in seguito a un incidente avuto insieme al suo drago
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni successivi si allenarono tutti molto duramente.
Al mattino si esercitavano e al pomeriggio si riposavano tutti insieme, se l'allenamento era stato stancante, oppure facevano delle ronde attorno all'isola, per controllare che fosse tutto a posto.
Era un caldo pomeriggio di inizio estate. Al mattino i ragazzi dell'Accademia avevano fatto la solita esercitazione ed erano tutti stanchi, così avevano deciso di andare tutti insieme, draghi compresi, a fare una breve gita alla spiaggia dal lato opposto dell'isola.
Era una lunga spiaggia all'interno di un fiordo riparato, con le pareti a strapiombo e l'imboccatura di una delle tante caverne che portavano nel sottosuolo.
Avevano anche acconsentito che Gustav, il loro giovane fan e aspirante dragon trainer, li seguisse. Il ragazzino, ormai tredicenne, stava acquisendo molte competenze sui draghi, osservando i Cavalieri in azione, inoltre crescendo stava gradualmente perdendo la sua tendenza a imitare la spacconeria di Moccicoso, rivelandosi un ragazzo molto intelligente e disposto a imparare, e per questo, Hiccup stava cominciando a pensare di ammetterlo all'Accademia come vero apprendista.
Erano arrivati tutti insieme alla spiaggia e, come da accordi presi in precedenza, avevano acceso un fuoco e avevano consumato il pranzo, scherzando e chiacchierando come loro solito. Dopo pranzo i gemelli, presi dalle loro solite manie sadomasochiste, avevano preso a correre per la spiaggia, inseguiti dal loro drago, prendendo a testate qualunque cosa fosse almeno duro come una pietra e prendendo di mira Moccicoso, diventato di recente la vittima preferita dei loro scherzi balordi. Mentre i tre erano occupati in quel modo, Gambedipesce si prendeva cura dei draghi, spiegando tutti i loro segreti a Gustav, che lo ascoltava affascinato, senza perdersi neanche una parola.
Hiccup ed Astrid, invece, restarono distesi vicino al fuoco, godendo del caldo sole e della compagnia reciproca.
"Credo che potrei restare qui per il resto della vita..." disse il ragazzo, stringendo la compagna in un abbraccio e affondando il viso nei suoi capelli per poterne aspirare appieno il profumo.
Astrid sorrise, lasciandolo fare, poi si tirò su, guardandosi intorno.
"Hai avuto un'ottima idea a venire qui tutti insieme." ammise "I ragazzi avevano tutti bisogno di svagarsi, e anche i draghi."
"Se voglio che siano pronti a qualunque cosa possa succedere con Dagur non devo stressarli troppo." rispose il ragazzo, tirandosi su a sua volta "Hanno bisogno anche di riposo, se no... ricordi cosa era successo a Zannecurve?"
Astrid sospirò e annuì. Nessuno aveva dimenticato quell'avventura, e avevano imparato che non bisognava affaticare le bestie se si voleva che dessero il massimo. Guardò Hiccup. Era pensieroso e, improvvisamente, sembrava essere diventato triste. Si era alzato in piedi e, facendosi strada col bastone e camminando cautamente sulla sabbia, si era avvicinato alla riva del mare. Lo seguì, prendendogli la mano.
"Hiccup?" lo richiamò.
"Astrid, io..." provò a spiegare Hiccup "Mi manca il poter vedere..."
"È normale." lo rassicurò Astrid "Senza la vista sei comunque limitato, non puoi fare le stesse cose che facevi prima, o comunque non le puoi fare allo stesso modo."
"Non è questo... non solo..." continuò il ragazzo "Mi mancano quelle piccole cose che prima davo per scontate... il colore del mare, la luna nel cielo notturno... e poi... lo so, sembrerò stupido e incredibilmente melenso, ma... mi mancano i tuoi occhi."
"Hiccup..." cercò di rassicurarlo la giovane.
"No, lasciami spiegare... ho passato anni a sperare che mi guardassi come qualcosa di più di un amico, a cercare quello sguardo... ma ora che ci sono... non posso..." spiegò, passando una mano lungo il braccio della compagna.
Astrid si avvicinò al ragazzo, passandogli le mani tra i capelli, lungo le due treccioline che gli aveva fatto su un lato, poi gli diede un leggero bacio.
"Hic, non devi preoccuparti di questo." lo rassicurò "Io sono qui, non vado da nessuna parte. E comunque hai sempre gli altri quattro sensi. Hai sempre detto che ti piace il mio profumo... beh, concentrati su quello."
"A dire la verità non è quello che adoro di più di..." cominciò, ma si bloccò di colpo, come se avesse sentito qualcosa di strano.
"Hiccup?" lo richiamò Astrid
"Shhhh!" la zittì lui, alzando la mano e restando in ascolto di qualcosa che sentiva solo lui "Qualcosa non va. Gli uccelli hanno smesso di cantare e, a parte quelli del nostro gruppo, non si sentono altri rumori..."
Astrid capì e fece un segnale con la mano, attirando l'attenzione degli altri, che interruppero qualunque cosa stessero facendo e fissarono la coppia, in attesa.
Hiccup era concentrato. Ascoltava attento ogni suono, in cerca di qualcosa di anomalo.
"TUTTI AL RIPARO, PRESTO!" ordinò, infine, afferrando la mano di Astrid e la sella di Sdentato e correndo via con loro, andandosi a riparare nella caverna, mentre gli amici si disperdevano e una raffica di palle infuocate pioveva nella spiaggia.
   
 
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