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Autore: JeckyCobain    18/10/2014    1 recensioni
Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente e immediato che chiede di essere soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Langdon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My heart leaps up

 
My heart leaps up when I behold // Il mio cuore fa i salti di gioia, quando vedo
A rainbow in the sky // Un arcobaleno nel cielo
So was it when my life began // Così era quando iniziò la mia vita
So is it now I am a man // Così è adesso che sono un uomo
So be it when I shall grow old // Così sarà quando sarò vecchio
Or let me die! // O lasciami morire!
The Childe is father of the Man // Il Bambino è il padre dell’Uomo
And I could wish my days to be // E io potrei sperare che i miei giorni siano
Bound each to each by natural piety. // Uniti ciascuno all’altro da pietà naturale.
(William Wordsworth - My heart leaps up)

 
 

Fu una delle mattinate più felici che Alice avesse mai vissuto da quando si era trasferita al campus: dopo la colazione erano andati insieme in aula e per strada avevano parlato dei loro interessi, come sempre riguardanti il cinema e la letteratura. Robert le disse che era al lavoro su un nuovo libro, e Alice rispose che non avrebbe visto l'ora di leggerlo. In compenso, nel frattempo, stava assaporando un thriller davvero avvincente, il suo genere preferito, e lo consigliò al professore che accolse felicemente quel consiglio.

Si scambiarono molte occhiate complici durante quei pochi passi verso l'aula, o almeno ad Alice sembrava così, ma sembrava non essere lo stesso per Robert, che ricambiava i suoi sguardi solamente per cortesia.

Quando entrarono nella stanza deserta Alice prese posto in prima fila, come al solito, e Robert si sedette alla cattedra non molto distante, pronto a cominciare la lezione.

La giovane studentessa cominciò a tirare fuori i libri, lottando contro il primordiale istinto di gettare le braccia al collo dell'affascinante professore. A trovarsi lì con lui, da soli, le venivano in mente un milione di modi per baciarlo, come vedeva nei suoi telefilm preferiti. Ma era consapevole che erano tutta una finzione e che quelle cose non sarebbero mai accadute. Era questo il suo più grande cruccio: la continua lotta tra istinto e ragione che la tormentava e che infuriavano al suo interno. Era una ragazza posata e intelligente, ma una sognatrice e romantica in prima regola: sognava un amore incondizionato con l'uomo perfetto, che condivideva le sue passioni, le sue pazzie, e che riuscisse a vedere il suo essere stravagante e apprezzasse i suoi difetti, che nascondeva dietro la facciata della brava ragazza diligente a scuola e dedita al lavoro. Quello che voleva non era sicuramente vivere fino alla fine dei suoi giorni a occuparsi di bambini dentro casa, sposata con un uomo che non la soddisfasse dal punto di vista culturale. Lei puntava in alto, puntava ad una vita dedita al lavoro, una vita da donna indipendente, di prestigio e con un lavoro degno di tale appellativo. Il suo sogno era quello di lavorare per grandi imprese Californiane, magari come grafica o designer, o perché no, anche lavorare come illustratrice non le sarebbe dispiaciuto. Per questo motivo e per altri se ne era andata dall'Italia: per cercare la sua indipendenza. Ed è anche questo il motivo per cui non si era mai sentita in grado di affrontare una relazione per così dire “seria”.

Fino al momento in cui non aveva incontrato Robert. Lui era tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare: bello, intelligente, affascinante, amante dell'arte e della letteratura, dei viaggi e di tutto ciò che è bello. E poi era elegante, educato, cortese: un vero gentiluomo, un uomo di altri tempi. Era la prima persona che apprezzava in tutto e per tutto, e con cui avrebbe desiderato passare il resto della sua vita. Nessun altro l'aveva mai condizionata a tal punto da farle pensare che avrebbe potuto rinunciare ai suoi sogni per essa, finché non trovò lui.

Ma sarebbe stata disposta veramente ad abbandonare i suoi sogni per lui? Alice se lo domandava spesso ma non riusciva a trovare una risposta vera e propria: preferiva non pensarci, anche perché sapeva che questi pensieri non l'avrebbero portata da nessuna parte. D'altronde non l'avrebbe mai notata come una donna, ma solo come una studentessa.

La lezione cominciò pochi istanti dopo, destando Alice dai suoi pensieri più profondi. Assimilò l'intera lezione con occhi sognanti e sguardi languidi rivolti al professore: era una fortuna che le luci fossero spente per facilitare  la visibilità delle diapositive, altrimenti si sarebbe vergognata lei stessa per quel suo modo di guardarlo. Pensò che probabilmente a lui non sarebbe cambiato un bel niente, era sicuramente abituato a certi sguardi da parte delle altre studentesse; ma lei non voleva sembrare una delle tante. Per quello fino a prima aveva tenuto un atteggiamento distaccato e quanto più possibile freddo, come se la presenza di Robert non le suscitasse alcuna emozione. Sapeva bene che se il bel professore avesse saputo della sua cotta non le avrebbe mai più parlato come faceva ora, e lei non voleva che questo accadesse.

Quando la campanella suonò e ci fu il cambio d'aula avvenne qualcosa di improvviso. Il professor Langdon aveva appena finito di sistemare alcune cose, e indossando la giacca pronunciò quel nome: “Alice”.

La ragazza, ormai sulla soglia, si girò di scatto, cercando di non mostrare apertamente che il suo cuore aveva appena fatto un giro della morte completo. “Sì, professore?” rispose lei.

“A proposito di quanto successo stamattina...” cominciò Robert, suscitando in Alice un'infinità di dubbi su cosa poteva aver fatto di sbagliato. “Vorrei che non dicessi a nessuno che mi vengo ad allenare nella piscina della scuola di mattina, sai com'è, mi piace stare tranquillo per quel paio di ore in cui nuoto”.

Alice annuì con un sorriso forzato, cercando di nascondere la delusione: quelle parole potevano significare solo una cosa, ovvero che non la voleva più tra i piedi.

“Sarà il nostro piccolo segreto, okay?” aggiunse poi facendole l'occhiolino. Queste parole sorpresero Alice, che si ritrovò con un barlume di speranza riacceso, e persino Robert, che si sorprese a pronunciarle.

“Non si preoccupi prof, non avrei avuto alcun motivo per dirlo ad altri, in ogni caso”. Rispose pragmaticamente Alice nascondendo i suoi veri sentimenti.

Insieme uscirono poi dall'aula chiacchierando sulle lezioni che avrebbero dovuto affrontare nelle ore a seguire. Parlare con Robert era sempre bello, con nessun'altra persona riusciva a chiacchierare così tanto e avere sempre un argomento in comune da condividere.

Il resto della mattina comunque, passò in un soffio, nonostante non vide più il professore, se non di sfuggita durante la pausa pranzo.

Quella sera però, Alice non riusciva a prendere sonno. Continuava a rigirarsi fra le coperte candide alla ricerca di qualcosa, senza capire cosa. Stringeva a sé il cuscino in cerca un conforto inesistente.

Pensò e ripensò per ore a tutto ciò che era successo quella mattina, le parole, gli sguardi del suo amato professore. Le sue mani che si stringevano nell'attimo in cui lo aiutava ad uscire dalla piscina. Non era certo la prima volta che parlavano così allegramente e a lungo, ma era la prima volta che condividevano qualcosa di così profondo come un segreto. Un segreto che era solo loro, e di nessun altro. Non lo avrebbe mai raccontato nemmeno a Bet, a cui di solito raccontava tutto.

Tutto quello che era successo non era niente ma al contempo era tutto. Quella sera Alice prese sonno molto tardi, pensando a tutto e a niente.

 

Nel frattempo, nella sua sontuosa camera da letto, il professor Robert Langdon si gustava una tisana di tè alla frutta, prima di stendersi a letto, e non riuscire a chiudere occhio per le ore seguenti.

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Salve a tutti! *0*/
Qui è Alice che vi parla (o Jecky, chiamatemi come preferite xD) 
Spero questo capitolo sia piaciuto, e so che la storia è un po' monotona per ora, ma dal prossimo capitolo si farà più interessante, vedrete! uwu Inoltre da questo capitolo in poi metterò una canzone o una poesia in tema con il capitolo :3 questa volta ho scelto "My heart leaps up" di Wordsworth, l'abbiamo studiata a scuola (fatto verifica stamattina tra l'altro ahahah!) e mi ha subito colpita, perché sembra che parli alla natura come se parlasse alla persona amata, e questo mi è piaciuto tanto che l'ho voluta appunto utilizzare qui! 
Spero piaccia anche a voi quanto è piaciuta a me!
Oh, a proposito del capitolo: ho avuto alcuni problemi al computer e riscriverlo è stato un vero e proprio parto podale D: Quindi chiedo scusa per eventuali ripetizioni o errori, spero non ce ne siano troppi!
mmmh, non so che altro dire, se non sperare abbiate apprezzato questo capitolo!
Ringrazio specialmente _CaptainJackSparrow_ che legge e recensisce sempre: mi fa tanto piacere, è una persona davvero adorabile! ; v ; <3

Un bacione, a presto!
Alice

   
 
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