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Autore: Melany23    18/10/2014    2 recensioni
Dalla storia - prologo -
< Cos’è? >
L’osservo bene, e mi sembra quasi familiare.
< E’ un diario. Di una directioner. >
Lo sfoglio, osservando le tante pagine scritte di nero in inglese, con qualche traccia di blu qua e là, come se fossero correzioni.
< E come hai fatto ad averlo? > gli chiedo.
Lui alza lo sguardo, come se dovessi già sapere la risposta.
< Me lo ha dato lei. >
Restiamo in silenzio, e una piccola consapevolezza cresce dentro di me.
< Mi ha fatto promettere che, una volta che ci fossimo fatti delle nuove vite, avrei dovuto consegnartelo >
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era mezzanotte quando, varcata la soglia della mia stanza, trovai una chitarra nuova di zecca sopra il mio letto.
Era di una marca piuttosto famosa, nera lucente con un motivo bianco floreale molto delicato sul paraplettro. Le corde, tese e bianche come la fantasia, risplendevano nel nero della Yamaha.
Rimasi per quelle che mi sembrarono ore davanti a quello strumento, pensando che, se l’avessi toccato, sarebbe sfumato come una magnifica allucinazione. Ma quando le mie dita iniziarono a strimpellare quelle nuove e forti corde nuove, intonando la melodia di Summer Love dei miei idoli, dimenticai in pochi secondi la mia vecchia chitarra, e soprafondai nel letto con in grembo quello che era sempre stato lo strumento dei miei sogni.
Dimenticai addirittura la discussione di poco prima con Patrick, stavo iniziando a suonare il ritornello, quando la porta della mia camera si aprì.
< Sapevo che era giusta per te > affermò Tayla.
Era sorridente davanti a me, la sua maglietta preferita con le galassie svolazzava su dei leggins neri, coperti dal polpaccio in giù dai suoi stivaletti grigio scuro.
Era bellissima, elegante, troppo per un orario come mezzanotte e mezza.
< Oserei dire perfetta, James e Patrick avevano ragione. >
< Tayla… che succede?> chiesi confusa, posando la chitarra. < Me l’hai regalata tu? >
< Veramente… > e Patrick, James, insieme ai miei genitori, mio fratello e altre cinque persone raggiunsero da dietro la mia migliore amica, rimanendo sotto lo stipite della porta.
< … siamo stati tutti noi! > continuò lei, sorridendo.
Ma la mia attenzione era stata già catturata da qualcun altro. Quegli occhi marroni chiari mi sorridevano irradiando tutto il viso pallido, incorniciato da dei capelli più lunghi e lisci del solito. La sua bocca era piegata in una sorta di sorriso imbarazzato, quel sorriso che avevo tante volte sognato e sperato di vedere dal vivo, adesso era rivolto a me. Le sue labbra erano davvero rosse come apparivano nelle foto, ma molto più sottili e ben definite.
Pensavo di crollare, pensavo di tirarmi uno schiaffo o impormi di svegliarmi, perché non era realmente possibile che, una persona talmente perfetta, un ragazzo che ho sognato tanto e che avevo ormai abbandonato nei miei sogni, fosse lì davanti a me.
Ma Zayn, come per smentirmi, mise le mani in tasca, aprendo ancora di più il suo sorriso per salutarmi, un saluto che non avevo neanche immaginato, che mi mozzò il fiato all’istante.
Harry era accanto a lui, i suoi occhi verdi brillanti mettevano in risalto le sue adorabili fossette, che erano molto più irresistibili dal vivo.
Niall era alla sinistra di Zayn, in grembo una chitarra. Appena incrociai i suoi occhi azzurri, lui mi fece l’occhiolino, accarezzando poi lo strumento come per sigillare una promessa segreta.
Louis era davanti a loro in tutto il suo splendore, la sua sfacciataggine era visibile anche ad occhi chiusi, eppure emanava un’aura di spensieratezza che riuscì addirittura a calmarmi.
Liam era in testa al gruppo, accanto a Tayla, il viso rilassato e il corpo perfettamente perfetto.
< Ciao Aly! > mi salutò Tommy, e fu l’ultimo briciolo di dignità che ebbi in quel momento.
Sapere che la mia famiglia, che i miei amici, e che cinque dei miei idoli erano tutti sorridenti e sicuri di fronte a me, mentre io non ero altro che un corpo morente, bianco, senza più capelli, incapace di lavarsi i denti senza aver bisogno della chemio, mi distrusse in un nano secondo.
La vergogna che provai in quel momento superò ogni altro mio pensiero.
Scoppiai a piangere, e subito Tommy si precipitò ad abbracciarmi alle gambe, come faceva sempre quando tornava da scuola ed era felice di vedermi. Lo presi in collo e lo strinsi forte a me;  me ne fregai se i miei polmoni sarebbero collassati se non avessi smesso di stringere in quel modo, ma erano tre mesi che mio fratello manco mi parlava, mi era mancato come quando finisci un libro e tutto sembra inutile.
I miei amici mi affiancarono, mentre i miei genitori si unirono all’abbraccio. Mamma pianse ovviamente, ma non lo nascose stavolta, e finalmente lo apprezzai.
Sciolsero l’abbraccio, affiancandosi ai cinque ragazzi che avevo seguito per anni.
Alzai lo sguardo e mi persi di nuovo negli occhi di Zayn, soffermandosi sul suo viso, sui suoi zigomi pronunciati, sulla sua bocca candida.
Quant’era bello…
< Sono morta? > mi scappò dalla bocca, perché non riuscivo ancora a crederci, non potevo crederci che tutte le persone che amavo di più erano lì, dinanzi a me, incuranti del fatto che io volevo nascondermi, che volevo soltanto morire più velocemente possibile, ma vivere all’infinito come una dea.
Il viso del mio idolo si addolcì.
< Probabilmente non hai idea di come puzza Niall dopo un mese di tour, moriresti in due secondi!! > se ne uscì Louis, spezzando quel momento di estremo disagio.
Tutti risero, pure io, continuando comunque a piangere come una fava.
< Ehi Tesoro > si avvicinò mio padre. < Perché piangi? >
Sentendomi in colpa, guardai Patrick, e istintivamente confermai tutte le parole che aveva detto poco prima, in camera di Isi.
Lui sorrise, facendo crollare tutte le barriere che avevo creato per tenerlo lontano come fossero il muro di Berlino, riavvicinando famiglie ingiustamente separate per tanti, troppi anni.
< Perché non è sola.>
Tra le lacrime, mi sedetti sul letto, cullando mio fratello che si stava piano piano appisolando. La mia famiglia uscì con Cindy, lasciandomi sola con James, Tayla e Patrick e gli One Direction.
Mi resi conto solo dopo un bel po’ che i miei idoli erano lì, che indossavo la peggior tuta che esista su questa terra, un berretto di lana, da cui uscivano quei pochi capelli, che copriva la mia testa vicino alla calvizia, il viso pallido, secco e del tutto privo di qualsiasi trucco.
Dovevo essere orribile.
< Vi prego… > gracchiai. Mi schiarii la gola. < Accomodatevi. Fate come se foste a casa vostra > dissi, alzandomi con Tommy in collo addormentato.
Volevo metterlo sotto le coperte, ma tenerlo in braccio e contemporaneamente tirare le coperte fu un’impresa, tanto che sentii mio fratello scivolarmi dalle mani. Stavo per cadere e per far cadere il mio fratellino, quando due braccia scure e possenti presero Tommy in braccio, spostarono le coperte e lo adagiarono sul letto.
Guardai Zayn. < Grazie. > e non solo per Tommy, ma per tutte quelle volte che, involontariamente, mi aveva aiutato tramite una canzone, una risata, un sorriso, una semplice risposta alla domanda dell’intervistatore.
Lesse la mia gratitudine nei miei occhi, doveva esserne abituato con tutte le fans che gli vanno  dietro. Tese però la mano.
< Sono Zayn, piacere. >
“Come se non sapessi chi sei”, pensai. Ma me ne stetti tranquilla, e strinsi la sua forte mano. < Alyce, il piacere è tutto mio. >
Mi presentai anche con gli altri, sedendomi poi per terra dove si erano seduti.
A parte tutti gli scricchiolii che si sentii appena mi piegai, il pavimento era davvero freddo, mi ero dimenticata di prendere il tappeto in lavanderia.
Mi venne un brivido, ma lo scacciai.
Tayla se ne accorse in un millesimo di secondo, si alzò e mi cedette la sedia.
< No, Tayla, sto bene qui… >
< Falla finita… > mi rimproverò, chiudendo l’armadio e lanciando una coperta di lana sulla sedia, mettendosi poi ha sedere accanto a James.
Una volta seduta e sprofondata nella coperta, iniziai a osservarli.
Cadde un silenzio talmente serio che, dopo cinque minuti, scoppiammo a ridere come degli ebeti.
< Allora… > iniziai, asciugandomi da rimasugli di lacrime. < Cosa… che ci fate qui? >
Zayn fece per parlare, ma Louis lo interruppe. < No, aspetta, aspetta! Questa la racconto io! >
Ridacchiai, osservando Zayn alzare gli occhi al cielo.
< Quasi un mese fa eravamo ad Orlando, in California… >
Liam si schiarì la voce. < Florida, Louis… >
Louis lo squadrò. < E’ uguale. Eravamo in hotel dopo un estenuante concerto, quando Paul è entrato con una lettera di una directioner. Lettere che riceviamo ogni giorno a migliaia e migliaia, tanto che molte purtroppo non le leggiamo neanche. Ma Paul, quando si annoia, si mette delle volte a sfogliare quelle lettere, e quella sera ne trovò una mooolto interessante… >
Capii all’istante, voltandomi verso la mia amica. < La tua. >
Tayla annui, porgendomi un foglio. < Dopo puoi leggerla, se vuoi… >
Louis continuò. < L’abbiamo letta tutti, Harry ha anche pianto! >
Il riccio sbuffò. < Così fai crollare la mia reputazione da duro, Tomlinson! >
< Tanto non ci ha mai creduto nessuno, Harry > rispose Niall, scoppiando a ridere con la sua magnifica risata contagiosa.
Mi emozionai nel sentire quella risata tanto dolce nella mia stanza. Non riuscivo ancora a crederci.
< Era l’ultimo concerto quello ad Orlando… > disse Louis.
< … dopo saremmo tornati ognuno a casa propria, anche se continuando a lavorare. Così, abbiamo contattato Tayla e ci siamo messi d’accordo per venire a conoscerti > concluse Liam.
Rabbrividii sotto la coperta, sull’orlo di un altro pianto per tutto ciò che aveva fatto Tayla per me. Ecco perché nell’ultimo periodo non c’era mia, ecco perché faceva continui controlli e rispondeva sempre a due cellulari. Ecco perché parlò addirittura con la sicurezza dell’ospedale.
Per portare gli One Direction in camera mia.
Gli One Direction che avevano deciso di sacrificare le proprie vacanze per conoscere una ragazza morente.
Guardai Tayla. < Io… >
Lei m’interuppe subito. < Non dire niente. >
Annuii, spostando poi l’attenzione sugli One Direction. < Io non so che dire… insomma… >
Come facevo a essere delicata nella indelicatezza che stavo per dimostrare?
< È da tre anni che vi seguo, Tayla può raccontarvi di quando mi sono sputtanata tutta la mia ricarica del telefono per farvi vincere X Factor. >
Tayla annuii. < Quaranta sterline in un mese! > sussurrò, scatenando una risata generale.
Continuai. < Ed è da metà anno che sono a conoscenza del fatto che morirò. >
Silenzio di tomba, in cui ogni sorriso svanì.
< All’inizio ciò che desideravo ardentemente era quello di potervi vedere almeno un’unica volta prima di andarmene. Ma adesso mi chiedo… davvero avete sprecato la prima vostra serata libera dopo un anno di tour mondiale solo per vedere una ragazza sconosciuta e, peggio ancora, morente? >
Rimasero tutti perplessi dal mio discorso privo di ogni tipo di gratitudine. C’era parecchia sorpresa sospesa a mezz’aria, ma solo Zayn ne rimase indifferente.
Indicò la lettera di Tayla che avevo tra le mani. < Lì dentro troverai la risposta che stai cercando. Ma intanto noi torneremo da te fino a che il tour nuovo non rinizia. >
< Vi prego, ve lo chiedo con tutto l’amore del mondo > lo interruppi io, già arrivata ad una triste conclusione. < Fatelo se davvero lo desiderate. Non venite da me perché vi faccio pena… >
Si offesero tutti e cinque, all’istante. Niall si tolse la chitarra, Louis scosse la testa come fece Harry, che si scompigliò i capelli risistemandosi il ciuffo. Liam schioccò la lingua.
Ma semprre Zayn, seppur chiaramente scosso da ciò che avevo appena affermato, molto tranquillamente rispose. < Senti, ragazzina, noi siamo qui proprio perché sei circondata da persone che provano pena, persone che conosci e che si comportano di conseguenza per non offenderti. Ma tu, anche se ci segui da trecento anni, non hai la più pallida idea di chi siamo noi. >
Louis annuii fortemente. < E noi non siamo di certo persone che fanno le cose per… PENA >
 
 
 
YEPNOPE
Finalmente il capitolo che spiega molte cose.
Innanzitutto, come Alyce ha conosciuto i suoi/nostri idoli e come, di conseguenza, gli One Direction siano in possesso del diario del suo diario.
Ancora sappiamo poco, ma spero proprio che ancora qualcuno sia interessato al seguito. Ho ancora molte emozioni da buttare giù, emozioni che Alyce ha provato e che, forse, li proveremmo tutte se fossimo nella sua stessa situazione.
Grazie ancora a chi mi continua a seguire.
Kiss at all
Mel
  
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