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Autore: Marzio C    19/10/2014    1 recensioni
Ho cercato, in 27 capitoli, di continuare la storia di Chuck e Sarah. Incontreranno momenti belli e momenti difficili. Tutti i capitoli sono intrecciati l'un l'altro, ognuno è il seguito del precedente. Non essendo io uno scrittore, anzi mi considero solo uno scribacchino, non sempre sono riuscito a mantenere i personaggi nelle loro caratteristiche per cui me ne scuso e non mi rimane che affidarmi al vostro buon cuore ed alla vostra sensibilità critica. Gradirei conoscere i vostri pareri e le vostre recensioni, per uno scribacchino sono importanti anche se negative.
Grazie et buona lettura.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                 Capitolo 20
 
Vonnie all’apice della felicità osservava i suoi genitori, si avvicinò a loro, accarezzò le tempie brizzolate del padre, il viso di sua madre ed esclamò ammirata “ Siete bellissimi, tremendamente affascinanti”
 
Sarah prese fra le braccia sua figlia, la baciò e sorridendo disse “ Tesoro, mai quanto voi che avete la freschezza della gioventù dalla vostra parte.  Non smettete mai di amarvi e tu, sii gelosa quanto basta, non fare gli stessi miei errori.”
 
Chuck stava per rivolgersi a sua figlia quando uno dei marines gli fece cenno che dovevano recarsi verso un corridoio che portava alla zona sud della costruzione.
Diede un bacio a Vonnie, peccato avrebbe voluto danzare con lei. Disse a Sarah che dovevano andare. Qualcosa bolliva in pentola.
 
La Beckam e Casey stavano gesticolando animatamente, come li videro si avvicinarono e Diane disse “Guai seri amici, qualcuno ha tradito, la trappola fatta ad Anchors è fallita. I mercenari hanno architettato un’imboscata ed i nostri ci sono caduti. Abbiamo subito parecchie perdite, perfino l’MI6 si è visto costretto a precettare l’agente Barker, anche se  ancora in convalescenza e lo ha messo su un aereo della RAF. Il suo arrivo è previsto fra un’ora e mezzo. Pare che Cole si avvarrà della consulenza di una signorina di nostra conoscenza, risorsa di entrambe le nazioni: Jill Roberts.
 
Sarah diede atto a Jill di essere stata un ottimo agente della Fulcrum, per cui la sua esperienza avrebbe fatto comodo.
 
Sentirono chiamarsi si voltarono ed uno scatenato Morgan corse loro incontro li abbracciò esprimendo la sua felicità nel vederli. Aveva una 24 ore piena zeppa di documenti riguardanti Stephen Anchors.
 
Chuck  disse alla moglie che doveva assolutamente parlare con il suo ufficio a Washington, la pregò di contattare uno dei suoi collaboratori, aveva bisogno di conoscere la città e l’indirizzo di Dick Van Petegeen, il mercenario con cui aveva lottato a Sidi  Al Abihra.  Appena ricevuto avrebbe ordinato ai residenti locali di individuarlo.  Lui solo sarebbe partito per raggiungere il mercenario ovunque fosse, ora più che mai avevano bisogno di informazioni.
 
Sarah protestò, il marito fu irremovibile, i ragazzi a casa avevano bisogno della loro madre, stavano vivendo una situazione bellissima che necessitava, però, di un costante monitoraggio. A quell’età si è fragili ed una delusione d’amore può segnare per sempre. Era solo una precauzione, “Prevenire è meglio che curare”. E soprattutto l’ufficio Intelligence di Washington aveva bisogno di uno dei suoi due direttori per svolgere, in collaborazione con John e Diane,  delle indagini segrete. Sicuramente c’era una talpa in uno dei servizi. Doveva essere neutralizzata.
 
Gli diede un buffetto sul naso e con fare sornione le ricordò che, nonostante la sequela di brutte notizie, appena fossero tornati in camera… lui non aveva dimenticato le promesse.  Sarah gli rispose “Io neppure”.
 
Un marine li fece accomodare in un’accogliente stanza che ricordava la sala ovale di Washington. Dei tecnici uscirono rassicurando il presidente che la sala era “sterile” nessuna cimice, nessun microfono nascosto.
 
Presenti alla riunione erano in pochi, i Bartowski, Grimes, Becham, Casey, il presidente, Barker, appena arrivato e claudicante, Roberts e cosa stranissima il giovane George.
 
Ascoltò con mal celato nervosismo il rapporto dei due generali, sposò in pieno la proposta di Chuck con una variante, George sarebbe partito con lui.
La sua partecipazione all’azione gli avrebbe dato esperienza e fatto “Curriculum”. L’azione ad Sidi  Al Abihra gli era valsa una stella ed un encomio solenne. Un bel colpo la promozione a tenente pochi giorni dopo “Lo Zodiaco”.
 
Al termine della riunione Chuck e Sarah rimasero col presidente:” Amici miei, oltre ad essere i miei più stretti e fidati collaboratori, siete i genitori di due splendidi ragazzi. Non potreste mai immaginare quale regalo, i vostri figli, hanno fatto alla mia famiglia. George ha intrapreso la carriera militare, non per mio volere, lo ha fatto di sua iniziativa. Si è sempre reso conto di essere un insicuro, ha voluto così mettersi alla prova… di risultati pochini. Quello che non è riuscita a fare West Point l’ha fatto, in brevissimo tempo,  una brava e bellissima fanciulla: “Vonnie” che già amo come se fosse mia figlia.
 
Discorso diverso per Pamela, per ragioni di studio è sempre rimasta lontana da noi, viveva con la nonna materna. A causa di una forte delusione d’amore, cadde in una brutta depressione così ha deciso di raggiungerci. Abbiamo cercato con tutti i mezzi di aiutarla a dimenticare, senza successo,  fino a questa mattina.
 
Zach ha fatto il miracolo. Per tutta la sera ho osservato Pamela, è tornata la ragazza felice e spensierata di pochi anni fa. Ma che cosa avete di speciale voi Bartowski? No, non voglio saperlo ma, Grazie!!!
 
“Grazie a lei signor presidente per le belle parole. Siamo orgogliosi dei nostri figli, sono veramente dei bravi ragazzi”
 
“Chuck, Sarah a Washington sono il signor presidente, in vacanza ed in privato per voi sono Jeremy il vostro consuocero. Ora andiamo, gli ospiti si staranno già chiedendo il perché della nostra sparizione.” Ridendo tornarono alla festa.
 
Zack ballò con sua madre, Chuck con la figlia anche George e Pamela vollero danzare con loro, la festa proseguiva all’insegna dell’allegria. Nell’aria si respirava profumo di armonia.
 
Evelin osservava divertita il marito che goffamente tentava un valzer lento con la figlia, sorrise a Sarah che di rimando fece il segno del cuore. Le due madri non erano mai state così serene.
 
Un marine consegnò a Chuck un cablo, il mercenario viveva ad Ostenda.
I residenti locali erano già in allarme e si stavano prodigando per individuarlo.
 
Chuck chiamò George, gli ordinò di tenersi pronto, sarebbero partiti per il Belgio.
 
Tornarono alle danze ma, per loro l’atmosfera era cambiata.
 
George avvisò Vonnie che sarebbe dovuto partire, non disse altro. Con gli occhi implorò la sua ragazza di far l’amore con lui. Il suo sorriso ed il bacio che lei gli diede era la risposta che desiderava da quando l’aveva conosciuta. 
 
Chuck intuì tutto, prese per mano la figlia ed a bassa voce gli disse “ Tesoro, se ne sei sicura fallo,  spero che la tua prima volta sia indimenticabile.” Lei arrossì baciò suo padre sulla guancia e gli disse “Ti amo papà”
 
Anche Sarah e Chuck fecero l’amore, lo fecero come se  quella notte il mondo fosse in procinto di finire.  Si amarono sapendo di amarsi, l’una era il compendio dell’altro, volavano avvinghiati sorvolando territori sconosciuti poi lentamente tornarono planando nella realtà.
 
Il giorno dopo si trovarono tutti riuniti per la colazione, Vonnie, si sedette vicina alla madre e le bisbigliò qualcosa all’orecchio. Sarah con dolcezza  la baciò sulla guancia. Incrociando lo sguardo del padre sorrise, gli aveva trasmesso il messaggio.
 
Arrivò il momento dei saluti, si accomiatarono dai padroni di casa, Pamela era in lacrime, Evelin le chiese se volesse andare con loro, tanto il giorno dopo l’avrebbero raggiunta alla CB.
 
 “Ma davvero posso?”
 
“Salta in macchina” disse Chuck  “Dai prima che ci ripensino”
 
I passeggeri di quella vettura erano le persone più felici di tutto l’emisfero occidentale.
 
                                            
Continua    
                                 Marzio C.            
   
 
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