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Autore: tilia    19/10/2014    4 recensioni
Se sei un Bowserotto, e non vedi quasi mai tuo padre per tutto l'anno, vorresti passare con lui la notte di Natale...
Ma quando anche in quella festività egli si porta il "lavoro" a casa, un po' ti irriti.
Inoltre, magare, non è l'idea più brillante del mondo tenere prigionieri, a causa di una bufera di neve, Mario e Bowser nello stesso castello.
Il tutto condito con una (povera) principessa Peach, che vorrebbe con ogni probabilità essere altrove, la neve, che scende senza sosta, e perchè no? Un incidente con il dirigibile, e quanta più sfortuna si riesca ad immaginare.
In una situazione del genere è facile che tutto finisca in tragedia, ma è pur sempre la Vigilia di Natale, potrebbe avvenire un miracolo. In questa magica sera la famiglia Koopa si potrebbe ritrovare un po' più unita, un po' più...famiglia.
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Curiosi?
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bowser, Bowserotti, Ludwig Von Koopa, Peach
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cena

Wendy  tolse al fratello il mantello fradicio d'acqua e notò che tremava.
Si affrettò a spingerlo nel bagno e lo costrinse a fare una doccia calda. In quel modo almeno si sarebbe tolto di dosso un po' di freddo.
"Lud, questo mantello è di pessimo gusto. Dovresti indossare qualcosa che s'intoni con i tuoi capelli, non un anonimo pezzo di stoffa nero, per di più ricoperto di toppe!" gli urlò da dietro la porta del bagno chiusa.
Ludwig l'aveva costretta ad uscire dicendo che ci pensava da solo. Non era una questione di pudore, erano fratelli dopo tutto. Ricordava ancora, quando Ludwig era costretto a rincorrerli nel castello per farli lavare, in special modo Lemmy. Infatti, anche se era il secondogenito, si era sempre comportato da bambino ed aveva un'avversione particolare per l'acqua.
Piuttosto, la faccenda del bagno chiuso era una questione d'orgoglio. Il fratello non avrebbe mai accettato che fosse la sua sorellina a prendersi cura di lui, per troppo tempo era stato il contrario.
"A me piace quel mantello, quindi non provare a toccarlo" le rispose una voce soffocata dall'acqua che scorreva. Doveva avere qualcosa di minaccioso, perché Wendy finalmente mise vicino al caminetto acceso il mantello.
La stanza della ragazza era grande come tutte le altre,  da questo punto di vista nessuno dei fratelli era diverso, ma ognuno aveva personalizzata la propria come voleva.
La sua era dipinta di un rosa acceso ed era tappezzata di poster. Cantati, abiti, modelli, di tutto.
 In un angolo (non tanto piccolo) c'era un armadio dal quale traboccavano vestiti e scarpe. Poteva quasi mettersi un abito diverso ogni giorno.
In fondo al guardaroba, però, si trovava il suo vestito preferito. Si vergognava ad ammetterlo, ma era da damigella. Infatti, aveva sempre desiderato partecipare ad un matrimonio e segretamente sperava ancora che fosse quello del suo adorato Papy e la Principessa Peach.
"Lud, hai un pessimo gusto" ribatté sedendosi sul letto in attesa.
Ludwig si morse la lingua per non rispondere e dirle che se si voleva parlare di "pessimo gusto", allora, lei sarebbe stata in cima alla lista, per quanto lo riguardava.
Finalmente spense l'acqua calda e si avvolse frettolosamente in un accappatoio. Aveva ancora freddo ed essere anche senza il suo guscio non aiutava.
Si spostò i capelli dagli occhi e li lisciò, presto sarebbero tornati disordinati come al solito e, cosa ancora più imbarazzante, tutti in aria.
Infondo, però, gli piacevano. Li legò in una coda uscì dal bagno sotto lo sguardo scettico della sorella.
"Lud, sai che per asciugarli tutti ci metteremo almeno un'ora, vero?" domandò in tono stranamente calmo e forzatamente controllato non appena Ludwig fece un passo avanti.
"Posso farlo anche da solo" ribatté incrociando le braccia al petto seccato.
"Non è questo, dannazione! Perché te li sei legati? Lasciali sciolti e si asciugheranno prima!"
Il maggiore non rispose, ma sbuffò e si sciolse con un gesto secco la coda. Le ciocche di capelli gli coprirono il volto per qualche secondo, prima che con le mani li riportasse indietro. I ciuffi erano arruffati e ancora bagnati, ma andavano ancora verso l'alto.
Wendy aveva notato che il fratello era piuttosto stanco e preferì non continuare. Quando Ludwig era giù di tono diventava estremamente difficile parlargli, s'irritava per niente. Non che di solito non lo facesse, ma se già prima la sua pazienza era poca, quando non era in forma calava ulteriormente.
Quindi preferì prendere l'asciugacapelli e iniziare ad asciugarlo senza dire più una parola. Sapeva anche perfettamente che Ludwig si vergognava in quel momento a farsi aiutare dalla sua sorellina, ma fece finta di non notarlo.
L'orgoglio del maggiore ne avrebbe risentito per settimane per quell'episodio, ma ne aveva talmente tanto che probabilmente dopo un po' non ci avrebbe fatto più caso.
"Lud, stai fermo" ringhiò improvvisamente irritata. Il fratello aveva iniziato a giocherellare con la cintura dell'accappatoio, che aveva fra le mani e sembrava anche parecchio assorto, tanto che non si accorgeva di spostarsi dal getto d'aria calda.
Ludwig si riscosse di colpo e smise di muoversi. Era strano che l'avesse ascoltata, solitamente tutti in quella casa agivano senza rispettare regole od ordini.
Wendy continuò tranquillamente, fino a quando finalmente non terminò anche l'ultima ciocca. Adesso i capelli del maggiore erano un ammasso disordinato, ma probabilmente con un po' di gel e un pettine sarebbero tornati a loro posto.
La sorella si alzò dal letto dove si erano seduti e incominciò ad arrotolare il filo dell'asciugacapelli per rimetterlo nella scatola.
"Lud, guarda che adesso ti puoi muovere" disse scherzosamente toccandolo appena sopra la spalla, ma non appena appoggiò la mano sulle sue scaglie la tolse.
La pelle del maggiore irradiava un po' troppo calore anche secondo i loro standard.
Il fratello si riscosse di nuovo e annuì massaggiandosi piano la testa alzandosi a sua volta.
"Quell'asciugacapelli era davvearo caldo" borbottò rientrando in bagno per riprendersi il suo guscio.
Wendy non era sicura che fosse colpa di quello.
Ludwig ricomparve pochi minuti dopo, aveva rimesso il guscio e si era pettinato, ma sembrava proprio esausto.
"Andiamo a mangiare" sospirò la ragazza uscendo dalla stanza seguita dal fratello.

*
Larry si stava sforzando di mangiare normalmente, ma ormai lo scambio di insulti fra l'idraulico dal cappello rosso e il suo Papà stava degenerando in una vera e propria lotta.
Roy,accanto a lui, invece,  trovava la faccenda estremamente divertente, tanto che aveva aperto un circolo di scommesse clandestine a cui partecipavano già Lemmy e Iggy. Morton si stava accontentando di fare la telecronaca a bassa voce.
Probabilmente avrebbe vinto Iggy,  puntava su Mario, ma Roy continuava a sfoggiare la straordinaria forza Koopa come arma vincente per Bowser. Lemmy, in compenso, aveva già trionfato prevedendo che il loro Re papino avrebbe insultato l'idraulico "Tappo baffuto e panciuto". Il duello fra i due era estremamente prevedibile.
La principessa Peach era all'altro estremo del tavolo, ma sembrava assente, quasi fosse assorta da chissà quale preoccupazione. Forse, stava ancora pensando al suo regno, ai numerosi incidenti che sarebbero potuti accadere con una tempesta di neve simile o alle scorte di cibo dei piccoli villaggi fuori dalla città.
Comunque con i suoi luminosi occhi azzurri spostava lo sguardo da una parte all'altra della stanza, senza prestare particolare attenzione ai due litiganti.
Larry avrebbe più volte voluto attaccare bottone e conversare di qualcosa. Qualunque argomento sarebbe stato cento volte meglio che passare la serata di Natale in quel modo.
"Voglio il nostro solito Natale" piagnucolò a bassa voce appoggiando la testa sul palmo della mano, mentre una nuova catena di insulti rompeva il momentaneo silenzio.
"Anch'io" sospirò improvvisamente Iggy. Roy e Lemmy lo guardarono interrogativi e smisero di scommettere e puntare soldi. Il più alto dei fratelli imitò Larry e si perse a guardare i due litiganti.
Iggy era fatto così, aveva sbalzi d'umore degni di una donna mestruata. Nessuno dei fratelli lo capiva perfettamente, semplicemente lui era in continuo mutamento, come la materia.
Il fratello più alto sospirò nuovamente e rialzò la testa tornando a sorridere "Dov'eravamo rimasti?" chiese come se non fosse successo nulla.
"Re Padre dovrebbe stare con noi, non con quel deficiente" ringhiò Roy.
Larry guardò i suoi fratelli e scosse la testa, non voleva iniziare quel genere di discorso, voleva semplicemente esprimere il suo disappunto. Non voleva che smettessero di giocare, sembravano così felici. Almeno loro provavano a trarre beneficio dalla situazione.
"Insomma traendo le somme siamo in un bel pasticcio. Re Papino è precipitato con il dirigibile, si è portato qui l'idraulico, Jr si è fatto male, noi siamo costretti a passare il Natale insieme ad altri, sapete questo mi fa venire in mente che dovremo anche spalare la neve quando smetterà di scendere, vi ricordate l'ultima volta che lo abbiamo fatto che cos'è successo? Metà dell'esercito di Re papino è stato in infermeria per una settimana e..."
"Abbiamo capito Morton" tagliò corto Roy ficcandogli una forchettata di polpettone in bocca.
"Ma..." protestò il minore appena riuscì a riaprire la bocca.
"Zitto, non si parla a bocca piena!" ribatté Roy.
"Mi stupisce che tu sappia una simile galanteria" ridacchiò sarcastica la voce di Wendy.
Lei e Ludwig erano appena sbucati dal corridoio.
Lemmy rimase deluso si aspettava che almeno una molletta rosa ci fosse sulla testa del maggiore. Non era il solo ad aver fatto lo stesso pensiero, perché Iggy al suo fianco sbuffò annoiato.
"Mi stupisce che Ludwig sia rimasto maschio" ribatté Roy iniziando a ridacchiare. Aveva espresso i pensieri di tutti.
"Noi stavamo già facendo scommesse su quale vestitino ti avrebbe messo" continuò Lemmy notando che gli occhi di Ludwig saettavano assassini da un fratello all'altro.
Probabilmente ancora un po' e li avrebbe uccisi a sangue freddo davanti a tutti i presenti.
Lemmy, Roy, Iggy e Larry sapevano perfettamente quanto il fratello maggiore fosse fiero dei suoi capelli, ma in generale di tutto il suo aspetto.
"Come sta Jr?"
La domanda carica d'ansia risuonò in tutta la sala. Il silenzio si allargò a macchia d'olio, persino Bowser si zittì  a sentirla. Era stata la principessa a chiederlo, il suo sguardo tradiva una profonda preoccupazione.
I Bowserotti dalla loro parte rimasero basiti, era la prima volta nella serata che qualcuno si accorgeva della loro esistenza. Iggy emise una breve risatina inopportuna, ripresa quasi immediatamente dal tacco della sorella sul suo piede.
Morton tentò di iniziare a parlare, ma Roy fu più veloce: contemporaneamente gli mise un'altra forchettata di polpettone in bocca e rispose secco, come suo solito  "Sta riposando al piano di sopra"
"Ma starà bene?" chiese nuovamente Peach, non ancora soddisfatta.
"Certamente" Questa volta era stato Bowser a parlare "Un Koopa reale non si lascia abbattere per così poco"  
Tutti si girarono per guardarlo, ma lui non perse il suo orgoglio e continuò imperterrito "La mia famiglia è molto più forte di quanto tu creda principessa"
Peach avrebbe voluto rispondergli con molta acidità, ma il suo carattere gentile non glielo permise e si limitò ad annuire. Bowser era sembrato davvero preoccupato con Jr fra le braccia, mentre aspettavano i soccorsi, ma era sempre stato ottimista. Era fermamente convinto che i suoi ragazzi li avrebbero soccorsi. Nonostante tutti i suoi difetti si fidava di loro, ma avrebbe fatto meglio a dimostrarlo. Alla principessa non era affatto piaciuto lo sguardo del maggiore della sua progenie, era stato talmente fulmineo nel coprire i suoi sentimenti che era sicura d'essere l'unica ad averlo notato, ma le aveva fatto paura.
Non era il solito timore che provava, era un malessere interiore, qualcosa che apparteneva al suo essere. Peach era sempre stata empatica con le persone, questo le aveva sempre permesso di essere una buona principessa, o almeno così credeva.
In generale il regnante apparteneva a due categorie: quello empatico, che capiva al volo l'umore e i bisogni dei propri sudditi e quello tiranno, che conserva la sua supremazia solo grazie alla forza bruta.
Bowser apparteneva sicuramente alla seconda categoria.
Lei, invece, leggeva perfettamente i sentimenti altrui e quelli di Ludwig non erano affatto buoni, aveva un pessimo presentimento per il futuro. Si era sentita attraversare da un pizzico di rabbia anche lei, quando lo aveva visto. Se Ludwig fosse cresciuto con quel rancore e odio sarebbe stato un pericolo davvero serio, Bowser non lo aveva ancora capito. Non era né uguale a lui, né più debole, era qualcosa di non identificato che viaggiava fra un tiranno spietato e un buon regnante.
Il che portava ad un pericolo ancora maggiore, le cose unite erano devastanti.
Ottimo nel capire i sentimenti e con un pugno di ferro, era davvero terribile come abbinamento.
"E voi come state?" domandò cogliendo di sorpresa tutti. Bowserotti erano davvero sorpresi.
"Ma stai parlando con noi?" chiese a sua volta Larry.
"Secondo me, sta discutendo con i piatti e le stoviglie" ribatté sarcastico Roy, ricevendo per tutta risposta un occhiataccia da Wendy.
"Stiamo bene" rispose invece più pratico e schietto Lemmy. Non si era fatto troppi problemi, era un tipo abbastanza spensierato e così voleva restare.
Iggy seguiva la discussione per metà, stava ancora tentando di capire la composizione della cena, soprattutto stava cercando qualcosa da far saltare in aria. Gli mancavano molto i fuochi d'artificio che solitamente scoppiavano insieme a Natale. Non che fosse un argomento di particolare importanza vista la situazione, ma comunque otteneva la sua attenzione.
Morton iniziò a parlare attaccandosi alle due parole che aveva detto Lemmy e automaticamente tutti i suoi fratelli smisero di ascoltarlo. Era più forte di loro, era un gesto istintivo, ormai, o lo interrompevano, o non gli prestavano attenzione.
"Insomma chiudi quella bocca" ringhiò improvvisamente Bowser spazientito dal lungo monologo del figlio. Era evidente che non era abituato, come gli altri, a doverlo ascoltare tutto il giorno.
Morton sembrava esserci rimasto male, perché incrociò le braccia al petto e rimase zitto.
"No, vai avanti Morton, stavi dicendo?"
"Per carità Mama Peach, non farlo" la supplicò sottovoce Wendy. Si era seduta insieme a Ludwig, lei ovviamente aveva scelto il posto libero a fianco della principessa.
"Troppo tardi" sospirò Larry appoggiando la testa sul tavolo, mentre Morton riprendeva a parlare allegramente, aggiungendo sempre più parole al monologo.
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Angolo autore:
Chiedo scusa per il ritardo ^.^''
Fatemi sapere come procede la storia. Un grazie particolare a HoshiGoredo, Bulmasanzoe Cincilove, ma anche a chi legge senza recensire, mi fa molto piacere.
Grazie ancora.
Alla prossima (potrebbe essere che sia in ritardo anche la prossima, scusate T.T)
Tilia =|=
  
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