Anime & Manga > Goldrake
Segui la storia  |       
Autore: Rubina1970    19/10/2014    0 recensioni
In effetti, forse questa raccolta si dovrebbe chiamare “Raising Stars”: non riguarda la caduta ma la rinascita. A rinascere (salvandosi) saranno dei personaggi che abbiamo potuto vedere solo per una puntata, perché poi morivano.
Ho il massimo rispetto per quegli autori che riescono a scrivere fantascienza vera, magari dei grandi scontri tra robot e astronavi. Io purtroppo non ne sono capace, ecco il secondo motivo della forma di raccolta che ho dato a questa storia: non riuscirei a portare avanti neanche una sola puntata di Ufo Robot, perché non so trattare le battaglie. Il mio forte sono le emozioni dei personaggi.
L'opera crescerà man mano, e così il suo primo capitolo che ne è l'indice, trattandosi di una raccolta.
Aggiunta nel capitolo indice la prima fanart, che io ho solo colorato, mentre l'originale è della bravissima kizzychan (kizzychan.deviantart.com).
Aggiunta al 4° capitolo una fanart tutta mia!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Actarus/Duke Fleed/Daisuke Umon, Alcor/Koji Kabuto, Altri, Maria/Maria Grace Fleed, Venusia/Hikaru Makiba
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dietro la porta chiusa

È viva. Per ora, o forse già non più.  Aspetto notizie, ma l’operazione è eterna. Non me la sento di parlare, anche se gli altri sarebbero disposti a confortarmi in ogni modo, certamente anche ascoltando. Ma sto meglio in silenzio.

In silenzio, aspettiamo dietro la porta chiusa. Non posso pensare che vada male. Non credo che lo sopporterei, ne ho persi così tanti, ma lei … lei è Rubina. Lei è un’altra cosa. Lei, quante volte mi ha tormentato in questi anni? Di giorno, di notte … ero sempre lì a chiedermi se lo sapeva, se era tutto uno stratagemma per infiltrarsi e spiarci, d’accordo con suo padre. E poi, ricordavo il suo viso, la sua voce che mi aveva chiamato infinite volte con tenerezza, “Duke …”, e mi dicevo “No, macché, mi amava, magari mi ama ancora, magari la rivedrò …”, e poi piangevo. Di nascosto, al buio, col petto che mi si spaccava di nostalgia. Il suo viso, la sua voce, … le sue labbra, i suoi fianchi … mi uccidevano. E l’ho maledetta, qualche volta! Piccola cara, ti prego, vivi! Io non dicevo sul serio, era che non ci capivo niente, e non ce la facevo più!

La porta chiusa, silenzio. Dietro, una sala operatoria segreta dove mio padre sta cercando di salvare un altro alieno. Ti prego, papà, ti prego ti prego ti prego! Salvala, fallo per me, per favore!

Non so che darei per tornare indietro di qualche ora: se le avessi creduto subito e me la fossi portata via … oppure magari potevamo andare tutti all’appuntamento, così Zuril se ne sarebbe pentito amaramente, e lei l’avremmo protetta. Zuril, tu sia maledetto! Come hai potuto approfittarti di lei, era perché sapevi che mi vuole bene, e allora l’hai seguita, l’hai usata e poi l’hai … No, è viva, sono sicuro. La volevi per te, vero? E invece no, perché lei è me che vuole! È solo me che vuole! Non ci separerai!

Niente, silenzio. Venusia dall’altra parte della stanza mi guarda con angoscia ma non ha il coraggio di avvicinarsi. Che bastardo sono stato! Bisognerà che glielo spieghi. Ma come farà a capirmi? Come glielo faccio capire, a lei che ha ancora il suo mondo intorno, che per un profugo disperato una ragazza può sembrare un’ancora di salvezza? Io ero un ragazzo, e avevo perso tutto e tutti. L’ultimo della mia specie, o almeno così credevo. Ero a pezzi, avevo tanta paura, e mi sono accorto che una ragazzina di questo pianeta mi guardava con occhi sognanti, ma che dovevo fare? Mi sono sentito di nuovo uno in mezzo agli altri, normale e per di più desiderato. Ma se l’avessi amata davvero, a quest’ora io e Venusia saremmo una coppia … e invece, no. Rubina … vivi, ti prego!

Torna da me, Rubi, io non voglio un fiore col tuo nome, non voglio andare su Fleed senza di te! Tu mi capisci, anche tu sarai probabilmente l’ultima del tuo mondo, se vinciamo questa guerra. Mi ero detto che stavo a distanza da Venusia perché era troppo piccola, perché in fondo sono un alieno, perché dovevo pensare a combattere, perché potrei morire e non volevo che si attaccasse a me … ma se tu vivi, non ci saranno santi! Non me ne frega niente, voglio stare con te! E non te l’ho nemmeno detto! Se morissi, moriresti senza saperlo. Non morire, non morire!!!

Nessuna novità. Dio dell’universo, ti prego: io non sono una cattiva persona, ma ho un sacco di difetti, eppure tu mi devi ascoltare! Salvala! Non ti chiedo niente per me, tanto sono rassegnato, già è strano che sia vivo, ma lei … Voglio un po’ d’aria, vorrei solo piangere in santa pace, esco, basta!

E Alcor mi segue. E ti pareva, è da ieri sera che non mi dà pace.

― Actarus, dove vai?

― Fuori. – Non è la mia voce. Sto per esplodere, aiuto!

― Ma quando si sveglia, così non ti trova …

Che fiducioso, non ha detto “se si sveglia”, ma “quando”! O l’ha detto per delicatezza. Vorresti aiutarmi, lo so, ma non puoi.

― Tanto rimango qui, non me ne vado, sto solo cinque minuti all’aperto.

― Sto con te.

― Guarda che di parlare non mi va.

― Nemmeno a me.

Non gli posso mica dire tutto. Mi siedo su un gradino, ci si mette pure lui. Non gli posso dire che me la vedo davanti da anni. Adesso, per esempio, mi ricordo la volta che abbiamo fatto l’amore. Noi su Fleed vivevamo con una certa tranquillità queste cose, e io avevo avuto già le mie esperienze (con Naida, quant’era carina! eravamo ragazzini! mamma mia!), ma lei no. Su Vega era tutt’altra cosa, e così mi guardava, e si vedeva che aveva paura. Ma voleva farlo. E io non ci potevo credere, ero troppo felice, e lei era così dolce! Era così … bella … il suo viso … la sua voce … i suoi fianchi … i suoi baci … le sue mani … Non sono mai più stato felice da quel giorno. Me l’hanno portata via, insieme a tutto il resto. OH, DIO! SALVALA! Signore dell’infinito, abbi pietà di me, per una volta! Una volta tanto, non farmi male! È lì perché mi ama, non ha altre colpe, prenditi me, se proprio devi! Non Rubina! …

Ecco, adesso sto proprio piangendo. Sulla spalla di Alcor. Come se fosse una novità.

Devo sapere subito se ci sono novità, voglio essere lì. Mi asciugo la faccia e rientriamo.

Niente, tutto come prima, non è cambiato un accidenti di niente! Maria sembra un uccellino caduto dal nido, mi guarda in faccia e ha paura ma non mi chiede di confortarla: ha paura per me? vorrebbe confortarmi lei ma non sa come? Mi ci metto vicino e la prendo per mano. Aspettiamo.

La porta è chiusa. È una vita, che è chiusa. Non riesco a pensare che possa non farcela. Stavolta ho paura, ma paura davvero, peggio che coi mostri, quando mi trovo a terra e so che se non mi rialzo sono morto. No, ti prego, lei no! Non ti bastano le vittime, vuoi proprio lei? mi devi levare tutto, anche lei mi devi portare via, non ti basta esserti preso tutti gli altri a cui volevo bene?

DIO! La porta si sta aprendo … non voglio saperlo … mio padre esce, schizzo in piedi, sono davanti a lui, non posso parlare! Parla tu, dimmi che è viva! Ti supplico!

― Tranquillo, è sveglia, ed è una dura! È fuori pericolo, e ti sta aspettando.

Pianto dirotto, lo abbraccio, tanto non m’importa più di niente, È VIVA! Grazie, grazie, ovunque Tu sia! Ed è tornata tra le mie braccia! Adesso entro e glielo dico, smetto di piangere! Smetto, ho detto!

Sono pronto, apro la porta ed entro. Ha una flebo attaccata, ma per il resto sembra solo un po’ stanca. Oh, tesoro, vita mia! Un filo di voce:

― Duke … ― sorride, è debole. La sua tenerezza di una volta!

― Ciao, Rubina! Sei salva, lo sai? Sei salva … amore mio …
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Goldrake / Vai alla pagina dell'autore: Rubina1970