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Autore: Kamusa    16/10/2008    2 recensioni
“-Ma che diavolo ci faccio qui?- si chiese, nel dormiveglia, posando lo sguardo assonnato sul viso del biondo.
Davvero una bella domanda, ammise, cercando di fare mente locale… c’era come sempre una missione che l'Akatsuki avrebbe dovuto portare a termine a tutti i costi… ma anche degli altri criminali, dei temibili nemici che avrebbero dovuto affrontare… c’erano le improponibili riunioni dell’organizzazione, l’ambizioso progetto di conquistare il mondo… ordinaria amministrazione, insomma!”
ATTENZIONE: spoiler dal capitolo 413
Pairing: SasorixDeidara centric con presenza di: ItachixKisame, HidanxKakuzu, ZetsuxZetsuxTobi, PainxKonan, KabutoxOrochimaruxKimimaro, SuigetsuxTayuya
Genere: Azione, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Akasuna no Sasori , Akatsuki, Altri, Deidara, Orochimaru
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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RC19-Dreaming's not for criminals!
Dreaming’s not for criminals!

-Oh ma certo, cosa c’è di meglio da fare quando vuoi perdere un po’ di tempo che starsene appollaiati nell’ingresso senza muovere un dito mentre una statua gigante coperta di fantasmi ti infesta il cortile?- sbottò ironico Hidan, sbirciando la lunga cerimonia da dietro una finestra
“Come se non bastasse quel @%$°# con la faccia da sciacquone non mi toglie gli occhi di dosso… che cosa inquietante!” pensò, volatilizzandosi nel corridoio non appena sentì l’irritante vocetta avvicinarsi alla cella.
-Suvvia signor platinato, venga incontro a Tobi, che essendo un bravissimo ragazzo la aiuterà di sicuro!- pigolò la minaccia arancione, saltellando nella sua direzione.
“Irritante, indubbiamente irritante… Jashin-sama, perché devo avere alle costole un individuo simile?!?” si lamentò, infilandosi in una cella a caso e aspettando che il bravo ragazzo la oltrepassasse. E sempre nel vano tentativo di ammazzare il tempo, si affacciò alla stretta finestra che dava sul cortile interno, osservando uno ad uno i neri fantasmi perfettamente immobili sulle dita
“Uhm… a quanto pare ci sono proprio tutti, a parte questo sgorbio che gira in corridoio… che strano, eppure i veri corpi sono nell’entrata… una tecnica davvero interessante!” si disse, soffermandosi sulla sagoma composta ed elegante di Konan
“Uhuhuh, e quella? Sarà una donna vera stavolta? Davvero niente male…” ammise, cominciando a sbavare copiosamente sul pavimento
-Cosa sta guardando, signore con la falce?- squittì una voce alle sue spalle.
Hidan si bloccò per un istante, preso alla sprovvista. Lentamente si voltò, brandendo minacciosamente la sua arma contro il bravo ragazzo
-Scommetto che stava guardando Konan-sama, è davvero una bella donna, vero? Crede che Tobi abbia qualche possibilità?- continuò, cercando di scavalcare Hidan e affacciarsi alla finestra
-Tu… brutto maledetto piccolo %ç@#¥‘%&/£@§###*ç§è$%%$%&°ç§!!! Prova solo a ripeterlo e ti $°$%*#‘“¶#¥¥[[‘#°°@#@##, stupido @#¥‘%&/£@§###*ç!!!!!!!!- imprecò, facendo per calciarlo via, ma la minaccia arancione si era già dileguata
-Buaaaaaaah, cosa deve sentire il povero Tobi!!! Questo tizio è un cattivissimo ragazzo sboccato!!!!- piagnucolò, sgattaiolando via nel corridoio mentre il fanatico lo guardava basito.
Alle sue spalle, gli insidiosi occhi gialli di Zetsu scomparvero così come erano apparsi pochi secondi prima, e la pianta si ricompose dall’altra parte dello spesso muro.
-E’ lui?- chiese semplicemente Konan, ricomponendosi parzialmente dallo sciame di foglietti
-E’ lui- confermò il vegetale con un leggero cenno del capo
-Molto bene… allora sai cosa devi fare!- replicò atona la donna, per poi dissolversi nuovamente in uno sciame di coloratissime farfalle.
-Eheheh, non vedo l’ora…- sogghignò il carnivoro
-Direi che Kakuzu è sistemato questa volta… sempre che poi le voci siano vere... Ha nominato più volte questo Jashin-sama, inoltre Kisame mi ha confermato che era ridotto malissimo quando ha iniziato a seguirci… a questo punto non ci sono più dubbi!-.

La gigantesca statua svanì all’istante in una nuvola di fumo, mentre una ad una le ombre degli Akatsuki si smaterializzavano al comando di Pain.
Con un leggero senso di vertigine a offuscargli la vista, Deidara riaprì gli occhi all’entrata del covo, osservando spaesato i compagni che riprendevano lentamente coscienza
-Accidenti, quella tecnica è terribile!- riconobbe lo squalo, evidentemente sollevato per la fine della cerimonia.
L’artista si rialzò lentamente da terra, riprendendo poco a poco sensibilità negli arti. Soltanto Tobi sembrava entusiasta di quella noiosissima procedura, visto come saltellava intorno ai poveri criminali tartassandoli di domande.
Celando un piccolo ghigno, Deidara osservò l’Uchiha rialzarsi a fatica da quella posizione scomoda, finendo per perdere l’equilibrio per una frazione di secondo prima di rialzarsi con la sua solita aria imperturbabile
“Allora anche il grande Itachi Uchiha si stanca ogni tanto…” pensò beffardo il biondo, quando la sua espressione mutò di colpo alla vista di Hiruko che se ne stava già tranquillamente salendo le scale, come se la stanchezza, la fame o lo stress non lo toccassero minimamente.
“Quello lì non è umano!” si disse, riflettendo poi che la cosa non avrebbe dovuto stupirlo tanto: era già tanto se Sasori dormisse la notte, e anche di questo era assai poco convinto.
Lo Scorpione risalì velocemente la ripida rampa metallica, di umore assai migliore rispetto ai giorni precedenti. L’inaspettato risveglio dei suoi ricordi l’aveva scocciato non poco, ma dopo quel prolungato sforzo di concentrazione tutto sembrava essere tornato alla normalità. Tuttavia non era certo un buon motivo per restarsene in compagnia.
-Deidara-san, cosa guarda?- pigolò l’irritante spirale arancione
-Niente, mh!- lo scansò l’artista, facendo per seguire la marionetta, quando i frammenti di un dialogo dall’aria interessante catturarono la sua attenzione
-Così questi sono gli ordini del leader…- sospirò Kakuzu, spostando lo sguardo verso il gigantesco portone di ingresso -Capisco…
-Stando alle scarse informazioni che abbiamo sul suo conto, sarebbe il sostituto ideale per Reizo- proseguì la pianta.
“Già, Reizo… li sostituiscono così in fretta i membri dell’Akatsuki?” si ritrovò a chiedersi con una punta di amarezza, cominciando a comprendere il motivo per cui Sasori non desse troppo peso alla sua vita. E del resto, sebbene indossasse un anello diverso, lui stesso non era altri che il sostituto di Orochimaru. Osservò l’ideogramma che portava sull’indice destro, chiedendosi con quanta facilità quell’oggetto sarebbe potuto passare a qualche altro insulso Mukenin
-Deidara-san, sembra arrabbiato, è arrabbiato? Lo dica a Tobi, lui è un bravo ragazzo!- squittì la minaccia arancione, frapponendosi tra l’artista e i due criminali.
Il biondo gli voltò teatralmente le spalle, sbuffando mentre si dirigeva verso la cucina, alquanto scocciato di non aver potuto origliare quel dialogo in santa pace
“Povero me…” pensò, chiudendo una porta in faccia al bravo ragazzo “…ha ragione Sasori-danna, devo stare attento a non morire… sarebbe il colmo se uno dei nostri anelli dovesse passare a Tobi!”.

Il cielo al di sopra del covo era talmente grigio da offuscare gli aranciati sprazzi del tramonto. Aggrappato allo sgangherato corrimano del ballatoio, Itachi osservava senza troppo interesse il pavimento a parecchi metri da loro, cercando invano di mettere a fuoco i particolari più rilevanti.
“Dannazione…” pensò lo squalo, avvicinandosi cautamente al compagno “ci risiamo, si è di nuovo ammalato e non vuole ammetterlo…” riconobbe, posando da una parte il gargantuesco sacco col quale aveva praticamente saccheggiato la cucina e preparandosi a prenderlo al volo non appena fosse svenuto.
Esattamente come aveva previsto, Itachi si voltò nella sua direzione, tentò invano di riattivare lo Sharingan, si portò una mano sulla fronte, azzardò alcuni passi verso di lui, cominciò a perdere sangue ai lati della bocca e precipitò al suolo. O meglio, stava per precipitare al suolo, quando il gigante blu lo acchiappò all’ultimo momento
-Itachi-san, state diventando prevedibile!- scherzò, caricandoselo su una spalla e buttandosi sull’altra il pesante bottino culinario salvato poco prima dalle grinfie di Zetsu.
Entrò a grandi passi nella cella che divideva col compagno, una stanza tanto perfettamente ordinata che non fosse stato per le grate sarebbe sembrata un comunissimo appartamento, alla facciazza dell’arredamento spartano consigliato da Kakuzu o della baraonda infernale spacciata per ordine creativo in cui vivevano i due artisti… per non parlare di quella sottospecie di jungla con cui Zetsu aveva tappezzato il piano di sotto…
Anche se agli effetti aveva ancora qualcosa da rimproverare al compagno, ovvero l’immensa distesa di medicinali che costeggiava il suo futon fino ad arrivare in bagno, occupando sia pur ordinatamente qualsiasi superficie orizzontale presente nella stanza.
“Dunque vediamo…” si disse, estraendo un bigliettino dalla tasca mentre posava delicatamente il compagno sul futon “in caso di svenimento: barattolo giallo sul secondo scatolone dalla porta del bagno più pillole bianche vicino al lavandino condite con inquietante liquido blu vicino all’armadio… meno male che l’ultima volta ho preso appunti!” gongolò, andando a rimediare tutto il necessario.
Itachi lo osservò assorto mentre si districava tra le varie boccette, riuscendo a mala pena a distinguerne il viso bluastro nel mare di nero punteggiato di macchie rosse… quei dannati occhi l’avrebbero fatto impazzire prima o poi, di questo era a dir poco certo, e tuttavia non poteva ancora permetterselo, avrebbe dovuto sopravvivere ancora parecchi anni se voleva portare a termine la missione che la sua tormentata coscienza gli aveva imposto
-Sasuke…- mormorò, tanto flebilmente che lo squalo a mala pena se ne accorse
-Come dite, Itachi-san? Vi siete già ripreso?- domandò, sorridendo leggermente nel vederlo muoversi nella bianca massa del cuscino
-Sasuke… perdonami, Sasuke…
-Suvvia, Itachi-san, non agitatevi in quel modo!- lo rimproverò Kisame, che fortunatamente per la fragile copertura di Itachi non aveva capito una sola parola.
E tuttavia nemmeno Itachi poteva vantarsi di capire tutto quello che il compagno gli diceva, immerso in uno stato alquanto imbarazzante per il famigerato e pluriricercato sterminatore del clan Uchiha.
Quando riaprì gli occhi era notte fonda, o almeno il buio quasi assoluto e l’insistente canto dei grilli parevano suggerire ciò. Li richiuse e li aprì un’altra volta, realizzando poco a poco la sua posizione, un invitante profumo di dolce a distrarlo da quegli inconcludenti pensieri.
Allungò una mano verso il bordo del futon, urtando l’ennesimo barattolo di pillole dimenticato dallo squalo. Sospirando, si alzò faticosamente a sedere, scorgendo a mala pena le sagome tondeggianti di alcuni dango accanto ad un alto bicchiere ormai tiepido
“Kisame…” pensò, vagamente stupito dal gesto del compagno, scorrendo con l’altra mano verso il gigante blu
-Itachi-san…- mugugnò, ancora immerso nel sonno.
L’Uchiha sorrise debolmente nel buio della cella, allungando la mano verso il primo degli spiedi, faticando non poco a disincastrarlo dall’intrico degli altri. Stupito, si avvicinò di parecchio ai dolcetti, fino a riuscire a mettere a fuoco l’imponente montagna barcollante di dango che stava vicino al futon, una spaventosa distesa talmente grande che sarebbe bastata a sfamare un intero esercito
“Kisame… decisamente non ha il senso della misura!”.

-Itachi, maledetto!- gridò il biondo, fiondandosi verso l’Uchiha che sogghignava perfettamente immobile, stravaccato sulle rovine di un’ala del carcere
-E’ inutile, te l’ho già dimostrato che non puoi battermi
-Chiudi il becco!- replicò isterico l’artista, mentre una coltre di bianchi ragnetti saltellava allegramente fuori da sotto le macerie
“E quelli? Quando diavolo ce li ho messi?” pensò, un velo di confusione ad alterarne i furiosi pensieri “Vabbè, che importa, in fondo? Capitano giusto a proposito!” sorrise, lasciando che circondassero il moro mentre riuniva le lingue per dar forma alla sua prossima opera
-Vedrai, Itachi! Prova solo a muoverti e sei morto!- sorrise, raggiante, osservando i candidi aracnidi circondare gli arti del criminale ancora tranquillamente seduto, il terrificante Sharingan puntato verso di lui
-I tuoi insulsi occhietti girevoli non mi fanno certo paura!- rise, scostando il biondo ciuffo dall’occhio che per tanto tempo aveva allenato. “Da quanto poi?” si chiese “Ero davvero pronto per questo scontro? Ora che ci penso… per quale assurdo motivo l’ho sfidato proprio adesso?” si ritrovò a pensare, lanciato all’attacco, ma in fin dei conti quegli stupidi particolari non l’avrebbero portato a niente, l’unica cosa che voleva in quel momento era vedere quell’irritante sagoma scura scomparire in una splendente nuvola di fumo, cosa che per altro accadde subito dopo.
-Ma cosa…- biascicò il biondo, l’argilla ancora stretta fra le mani -Che sta succeden… mfhphgh!- mugugnò, la mano dell’Uchiha stretta sulla sua bocca. Spalancò gli occhi, ritrovandosi avvinghiato a quell’essere odioso che gli bloccava le mani.
Subito tentò di divincolarsi, pestando violentemente i piedi dell’Uchiha e lanciandosi all’indietro nel varco lasciato tra le sue braccia. La mano di Itachi scivolò sulla sua bocca, perdendo la presa, ma il Mukenin di Iwa non aveva intenzione di perdere quel vantaggio.
Velocissimo, addentò le eleganti dita del moro, mentre con le mani appena liberate lo afferrava per la casacca. Immediatamente lo spinse all’indietro, puntando la gamba dietro quelle dell’Uchiha, che precipitò rovinosamente ai suoi piedi.
-Me la pagherai!- tuonò, inchiodando le spalle dell’altro a terra e lasciando che due sinuosi millepiedi bianchicci strisciassero fuori dalle sue mani, circondando il collo dell’Uchiha.
Itachi tentò invano di dimenarsi, ma l’altro sembrava tenere la situazione in pugno
“Ce l’ho fatta… non posso crederci, è stato più facile del previsto… e questo non è un’illusione… finalmente ti ho battuto, Itachi!” pensò trionfante il Mukenin di Iwa, il suo sguardo iniettato di sangue sempre più terrificante mano a mano che le sue creazioni si avvolgevano sull’altro, le iridi chiarissime rese ancora più evidenti sopra il sorriso perfido e sfacciato. I suoi occhi ricalcavano in tutto e per tutto quelli di un rapace lanciato sulla preda
-E ora… esplodi!- tuonò, riunendo velocissimamente la mani per attivare i suoi capolavori. Sembrava filare tutto liscio… troppo liscio, e questa sensazione era senza dubbio la cosa più fastidiosa che gli fosse mai capitata.
E puntualmente, Itachi sfuggì alla sua presa.
Come poi avesse fatto, questo andò ad aggiungersi alla lunga lista di domande ancora irrisolte, certo era che quel combattimento aveva fin troppi punti oscuri… ma non c’era tempo per futili ripensamenti, visto che l’avversario si era già gettato nuovamente su di lui, per poi scomparire in una nuvola di corvi nerissimi
-Un Genjutsu… l’avevo visto… riesco a distinguerli… ma perché Itachi non attacca?- pensò, furioso, osservandolo mentre, tranquillamente appoggiato al tronco di un albero, si limitava a fissarlo facendo comparire false copie dal nulla
-Itachi… sei finito!- annunciò, allungando una mano per raggiungere la sua adorata argilla. E poco importava cosa volesse fare quel manichino imbalsamato di un Uchiha: presto sarebbe saltato in aria con tutta la foresta, e lui si sarebbe limitato ad osservarlo sulla maestosa schiena di un’aquila reale. C’era solo un piccolissimo problema…
-Beh, e adesso? Dove diavolo è finita la mia argilla?!?- sbottò, al colmo dell’isteria -Itachi, brutto @%&*ç£, si può sapere che scherzo è questo?
-Non so di che cosa tu stia parlando- replicò prontamente il moro, in un tono talmente gelido da fargli rizzare i capelli. Come se non bastasse, stavolta era vicinissimo.
Colto alla sprovvista, l’artista si sentì precipitare verso terra, e prima che potesse rendersi conto di cosa stava accadendo, Itachi era già sopra di lui, nella stessa identica posizione in cui prima si trovava Deidara
-Ah, la tua solita immensa fantasia, Uchiha!- insinuò velenoso l’artista.
Il moro, nella sua sopraccitata immensa fantasia, non disse una parola, limitandosi a guardarlo dall’alto in basso, le iridi rossissime specchiate nelle sue.
Al colmo della rabbia, Deidara prese a dimenarsi furiosamente, notando come l’inquietante viso dell’altro si faceva sempre più vicino
-Itachi… no… Itachi…- mugugnò, cominciando a tirare calci in ogni direzione
-Cosa c’è?- replicò laconico l’altro, prima di venire assai poco elegantemente disarcionato dall’artista, che in un attimo ribaltò i ruoli, bloccandolo a terra e puntandolo dritto negli occhi, avvolgendosi sulla mano la lunga coda setosa come fosse un guinzaglio
-Questa volta non mi sfuggirai, tu e quei maledetti occhi! Ti ammazzerò un giorno!- ringhiò, prendendolo furiosamente a pugni e tentando di mordere la mano che l’altro aveva alzato a difesa.
-Perché insisti tanto? Non potrai mai battermi comunque- insinuò suadente il moro, come se i suoi furiosi colpi non l’avessero neppure sfiorato.
E nuovamente la situazione si ribaltò, ed era Itachi a tenere le redini del gioco, bloccando le braccia del biondo sul freddo terreno sassoso
-Itachi… maledetto…- proseguì l’artista, inferocito, lanciando pesanti insinuazioni sulla signora Mikoto -Lasciami! Ti distruggerò, Itachi! Itachi…- biascicò, colto alla sprovvista per l’ennesima volta, ma non da un attacco… a meno che, certo, prendere a baciare e leccare il collo dell’avversario non possa essere considerato un attacco. Rimaneva il fatto che Deidara si trovava steso a terra in balia dell’essere più odioso che avesse mai incontrato fino ad allora, che non aveva la più minima via di fuga, che il suddetto essere odioso gli stava dedicando attenzioni fin troppo esplicite, e che la cosa non gli dispiaceva affatto.
Subito se ne stupì, ma contemporaneamente la cosa non lo sorprendeva per niente, anzi, a dirla tutta se l’era aspettato sin dall’inizio.
Scosso da un’innumerevole serie di sensazioni contrastanti, l’artista rimase immobilizzato per alcuni secondi, lasciando che il fastidioso Uchiha gli percorresse il collo fino alle spalle con quei suoi strani baci, per poi risalire fino alla sua bocca. Ma una volta raggiunta, Itachi si lasciò scivolare sulla sua guancia, quasi a volerlo ignorare
“Maledetto, ti prendi gioco di me?!?” imprecò mentalmente il biondo
-Ti pentirai di questa assurda farsa, la mia arte è superiore allo Sharingan, mettitelo bene in testa!- mugugnò imperterrito, ma sempre meno conscio di quello che stava dicendo, mentre le labbra di Itachi si avvicinavano e si allontanavano nuovamente dalle sue, facendosi paradossalmente rincorrere da colui che le odiava
-Itachi… me la pagherai!- mormorò flebilmente, raggiungendo finalmente la sua preda, le mani ormai libere che vagavano sotto la pesante cappa dell’Akatsuki, leccando affannosamente il corpo scolpito dell’Uchiha.
Eppure c’era qualcosa che non andava, se ne rese conto non appena Itachi sembrò ritrarsi dalla sua umida stretta, mugugnando qualcosa che doveva avere a che fare con Orochimaru, o almeno così gli era sembrato di sentire…
“Ma che diavolo sto facendo?!?” si disse, ritornando violentemente in sé, mentre tutto l’odio che provava per quell’essere si riversava rovinosamente su di lui, mischiandosi al profondo disgusto di quel contatto che lui stesso aveva cercato fino a travolgerlo completamente in una valanga di rabbia allo stato puro.
-Itachi… ora… ORA TI AMMAZZO!- gridò, lanciandosi velocissimo su di lui e mandandolo a sbattere contro un masso alle loro spalle
-Ehi!- sbottò l’altro, pensando bene di restituirgli il favore lanciandogli addosso la pietra… che a pensarci bene era pure terribilmente morbida… strano…
-Vedi di piantarla con questo fracasso, o ti farò diventare arte sul serio!- lo minacciò, fissandolo dritto negli occhi con quelle maledette iridi che avrebbe voluto veder esplodere da un momento all’altro, anzi no, persino questo sarebbe stato troppo lusinghiero: le avrebbe fatte sparire senza la minima gloria da tanto le odiava! E odiava quel maledetto sguardo perennemente superiore, così elegante… distaccato, flemmatico, regale… magnetico… quegli occhi… non erano quelli che aveva davanti un minuto prima!
-Itachi?- mormorò, rendendosi immediatamente conto che quello non poteva essere lui… eppure era stato lì fino a un attimo prima… perché quello sguardo pur così scettico e altezzoso non lo infastidiva minimamente, anzi, lo incuriosiva sempre di più… perché?

Il buio regnava sovrano in quello stravagante ricordo di cella, solo qualche debole raggio di luna osava oltrepassare l’inquietante tendaggio che ricopriva la finestra, rendendo in realtà tutt’altro che visibili i minacciosi contorni di Hiruko.
Assopito all’interno dell’ingombrante marionetta, Sasori restava immobile nell’oscurità totale, le braccia incrociate a protezione di quell’unica parte ancora sensibile al gelo della notte.
All’improvviso, il mugugnare confuso di chi è in preda ad un sonno non particolarmente tranquillo risuonò nella fredda cella. Il marionettista rimase immobile, le orecchie artificiali chiuse nel silenzio del proprio scudo.
Un rantolio sommesso ruppe nuovamente la tranquilla atmosfera della stanza e un assonnato occhio nocciola si aprì leggermente, sbirciando in direzione di quello che sembrava essere un insensato deambulare di coperte al di fuori degli stretti confini del futon
-E va bene, le opzioni sono due…- mormorò stancamente, senza nemmeno curarsi di quanto spaventosa sarebbe risultata la sua voce, filtrata dalla maschera -o adesso la pianti e te ne rimani fermo e zitto fino a domattina, o mi vedrò costretto a convincere il leader che sto molto meglio da solo!- proseguì, cercando pigramente la coda di Hiruko con dei fili di chakra per puntarla contro il compagno
-Itachi… no… Itachi…- mugugnò imperterrito il biondo, cominciando a tirare calci in ogni direzione
-Bene, vedo che hai scelto la seconda opzione…- proseguì tranquillamente il rosso, prima di vedersi piovere addosso l’intera massa delle coperte
-Confermi, eh?- sbottò, perdendo del tutto quel minimo di pazienza per cui non era certo famoso
-Perfetto…- mormorò una voce suadente e flemmatica, mentre sotto la scarsa luce della luna la figura del marionettista emergeva, armoniosa ed elegante, dallo sgraziato scudo ricoperto di stoffa
-Immagino sia inutile dirti che non mi sei mai piaciuto, vero?- sogghignò, avanzando lentamente sul morbido appoggio, la coda metallica che lentamente si srotolava, pronta all’attacco
-…tu e quei maledetti occhi! Ti ammazzerò un giorno!- ringhiò l’artista, tirando cuscinate all’aria mentre masticava la coperta con una mano
-Bah, sei proprio un pazzo!- sospirò rassegnato lo Scorpione, sottraendogli il cuscino con la coda e bloccandogli velocemente le braccia
-Itachi… maledetto…- proseguì l’altro, agitandosi leggermente nella stretta del marionettista
-La mia arte è superiore allo Sharingan…- mugugnò imperterrito, prendendo a leccare affannosamente il braccio di Sasori, che disgustato mollò la presa
-Orribili linguacce… certo che tra Orochimaru e questo fanatico…- si lamentò, asciugandosi con una coperta mentre osservava il compagno tornare ad avventarsi su un nemico inesistente, gridando qualcosa che avrebbe dovuto sembrare una minaccia
-Ehi!- sbottò, sbattendogli addosso il cuscino -Vedi di piantarla con questo fracasso, o ti farò diventare arte sul serio!- lo minacciò, immaginando già una splendida marionetta dai lunghi capelli biondi, incredibilmente zitta e obbediente…
-Itachi?- mormorò l’artista, aprendo leggermente gli occhi nel buio quasi totale.
Lentamente si riprese il cuscino, posandoselo sotto la testa. La confusa massa dorata dei capelli gli copriva quasi completamente il viso, tanto che, quando incrociò lo sguardo stanco e perennemente annoiato dello Scorpione, non riuscì a distinguerlo dalla confusa realtà del sogno. E tuttavia, c’era qualcosa in quegli occhi socchiusi e vagamente scettici che gli impediva di provare lo stesso odio che portava all’Uchiha.
Sasori non parve farci caso, evidentemente troppo occupato ad osservare l’immagine irritante eppure bellissima del compagno confusamente sdraiato sul futon, un braccio lasciato ricadere davanti al viso nell’intrico di lenzuola mordicchiate, le gocce perlacee di sudore che scorrevano sul corpo semiscoperto, sconvolto dall’incubo.
-Itachi non è qui, e ora vedi di dormire in silenzio- sussurrò, un tono che si sforzava invano di apparire dolce, mentre con un filo di chakra recuperava la coperta precipitata su Hiruko, sperando ardentemente di non ritrovarsela addosso una seconda volta.
-La mia arte vincerà, non è vero?- biascicò Deidara, tendendo una mano verso di lui.
-Ehm… certo- replicò poco convinto il marionettista “Ma guarda che mi tocca dire per fargli chiudere il becco!” si lamentò mentalmente, scivolando via dalla debole presa del compagno addormentato
-Ma tu… chi sei?- chiese improvvisamente l’artista, gli occhi leggermente socchiusi -Sei tu, Sasori-danna?
-E chi diavolo vuoi che sia???- sbottò il rosso -Torna a dormire o sarà peggio per te!
-Uhm… sì, sei proprio tu- asserì convinto l’altro, crollando nuovamente nel sonno.
Lo Scorpione si voltò, leggermente scocciato dalla poca riconoscenza dell'altro
“Basta, la prossima volta lo ammazzo!”.


RISPOSTE:
Salve!!! Questo capitolo è un po' strano, lo so, ma inserire un po' di kasini onirici qua e là è il mio passatempo preferito, senza contare che sono sempre stata perennemente indecisa se far scontrare o meno Itachi e Deidara nel corso della fiction... meno male che esistono i sogni (o in questo caso gli incubi) a risolvere ogni problema! ^^ In effetti una ItaDei non era prevista, io stessa ho uno strano rapporto di amore-odio per questa coppia... ma non preoccupatevi, che tanto in realtà si odiano! =3
Uh, cambiando totalmente argomento, dimenticavo di chiedervi se qualcuno di voi viene al Lucca Comics quest'anno! ^^
Passando alle risposte vere e proprie...

Kurenai88: Awww, Reizo! T_____T" Non ti preoccupare: il nostro curiosone preferito tornerà tra un capitolo nello speciale... ne vedremo delle belle! Grazie! ^^

devilish92: Grazie grazie! ^///^" Spero ti sia piaciuto anche quest'ultimo capitolo allora! ^^ P.S. ho risposto alla tua recensione su "La lunga notte dell'Alba"! ^^

Pucchyko_Girl: Urka, che bel papiro! Tranquilla, non mi hai affatto annoiato, le recensioni particolareggiate sono quelle che preferisco, grazie a quelle riesco a capire se quello che volevo trasmettere è arrivato al lettore! ^^
Bene, andiamo con ordine... per prima cosa mi prendo Itachi (Aiutooooo!!! T/____\T" NdItachi), molte grazie! =333 Ed ora passiamo ai capitoli...
Thunders On The Grass: eheheh, Suigetsu... ci tenevo ad inserirlo in questa fic, anche se solo come comparsa, in fondo in un certo senso pure lui fa parte dell'Akatsuki, e qualche breve comparsata la faranno pure Karin e Juugo, in fondo sono simpatici (Sasukkia invece no, lui comparirà poco e verrà insultato tanto, muahahahahah!!! xDDDDDDDD). E poi per il nostro squaletto ho in mente un bel crack-pairing che spero riuscirò a rendere bene... ;)
Kimimaro... suvvia, quell'essere è così casto e puro che NON si può non contrapporlo a quel pervertito di Orochimaru... che ovviamente si rivelerà contagioso! *çççççççççççç*
Come pure Deidara, ovviamente: se Kishimoto ha creato dei personaggi in cui il 20% del peso è costituito da lingue non possiamo che celebrare questa sua scelta! U.U"
Leiko è stata creata appositamente per questa battaglia, più che altro per far arrabbiare Kakuzu... se non ricordo male poi, lo stesso nome "Leiko" significa "arrogante", Conte sceglie sempre molto accuratamente i nomi dei suoi personaggi (tranne quando digita lettere a caso sulla tastiera...)! ^^ I disegni sono in via di scannerizzazione! ;)
Per Kabuto invece dovremo attendere un po': prima deve fare un po' di tirocinio da Sasori! ^^ Però finalmente trovo una sua fan, credevo di essere la sola a trovarlo così dannatamente sexy, specie con Orochiccino... *ççççççççççç*
Kakuzu è cattivo e sboccato, sì! ^^ E Hidanucciolo se ne accorgerà... sono pur sempre i due maghi del sadomaso, no? xD
Predictions: Scarafaggio pantagruelico, sì, così Sasori impara ad avercelo sempre intorno! xDDDD Che poi in alcune occasioni è utile... insomma, se si fa vedere solo da alcuni un motivo ci sarà, kukukukuku! (Costei è inquietante... NdSasori e Deidara)
Reizo... eh, purtroppo nel manga era chiarissimo: tutti i compagni di Kakuzu sono morti per mano sua... la lacrimuccia ce l'ho fatta anch'io, tranquilla! Per fortuna esistono i pazzi speciali di Conte (il prossimo è fra un capitolo, il problema è che per me questo è il capitolo 19 ma figura come 21 perché ci sono anche il prologo e il primo speciale... cmq tranquilla, sarà puntualissimo! ^^).
Uh, che bello! Ci tenevo un sacco a rendere bene le reazioni di Kakuzu e Deidara... lievemente OOC, se devo dirla tutta, dal momento che nel manga i Mukenin sono molto più "ghiaccioli"... ma questo non è il manga, è una fanfiction yaoi, ecco! xD Ma a parte questo sono proprio contenta che quello che intendevo sia stato recepito! ^^
Ebbene sì, Deidara per ora fa la parte del "novellino", ma non preoccuparti che la cambierà presto! ;)
Kakuzu... povero, in effetti ci è rimasto proprio male... ^^"
Tobi è un esserino veramente irritante, nel manga il suo sadismo era una delle cose che mi avevano colpito di più... poi vabbè, una volta scoperto chi era si è spiegato tutto! ^^
The Ceremony: Eh, Sasori è Sasori, c'è poco da dire, ha un fascino che ha dell'incredibile, tra lui e Orociok è davvero una bella gara! U.U"
La sua contraddizione è senza dubbio la cosa che più mi affascina, adoro gli ossimori, gli esserini schizofrenici e tutte le amene cosucce che ci vengono dietro... e Sasori me l'ha servito su un piatto d'argento, ecco! E sì, anche nel manga si nota, e adoro il modo in cui reagisce davanti a Sakura o alle marionette dei suoi, perché si vede che ha un lato umano, e mi sarà parecchio utile... aspetta e vedrai, kukukukukuku! xDDD
Dunque... in effetti a Kisame come infermiere ci avevo pensato, però sono situazioni che non prediligo più di tanto, e ti dico subito il perché: tendo a finire OOC, e di molto... quindi stavolta ho deciso di buttarla sul comico, più che altro perché Itachi era un piuttosto sull'incosciente... ^^"
Allora... la ItaKisa... ho in mente un paio di scene ma non so dove collocarle sulla linea temporale... vedrò di fare qualche piccola revisione alla trama! ^^
Urka, pure la mia risposta è un tema ma ne è valsa la pena, come ti ho detto queste sono le recensioni che preferisco! =3 Grazie mille dei complimenti! ^^




  
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