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Autore: Ayllodie    20/10/2014    1 recensioni
"e giuro di non aver mai visto niente di più bello del giardino e delle bellissime rose nere rampicanti sulle torri, o almeno pensavo fino a qualche momento dopo. il mio sguardo cadde su una finestra dei corridoi
e no, non era il corridoio la bellissima visione."
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Dissi "potrei aiutarti io, signorino" anche se onestamente non ho la minima idea di come far evolvere la situazione, non posso far uscire dal castello un principe non posso far uscire IL principe, allora parlai solo perchè volevo vederlo sorridere, ed è così che accadde ma ora mi ritrovo con un lavoro precario inutile, una sorella più una madre a carico e una promessa fatta ad un principe che non posso mantenere, "sono proprio un idiota" pensavo.

 

questa città è immensa, se non conosci le strade principali è molto dispersiva e impossibile da attraversare ad orientamento, le mura delle case sono diroccate e rustichei tetti neri e cupi pieni di rose nere rampicanti, la gente vive normalmente qua, certo si patisce un po' la fame e a volte qualche bambino la sera sparisce ma è perfettamente normale in una città come questa, ecco perchè per le persone di basso rango o troppo giovani c'è un coprifuoco che impedisce categoricamente l'uscitadopo un certo orario. In questa città il cielo è sempre uguale, è sempre stato uguale, non cambia mai, fin da quando sono piccolo ho sempre visto queste grandi nubi rosse temporalescheagirarsi e arrotolarsi nel cielo cupo, l'unica luce che ci viene data è la luce del faro in cima al castello dei lockwood, è un po' come il nostro "sole". Anche se non sono sicuro che esista, mia madre prima di andare a dormire mi leggeva storie del mondo al di sopra del cielo, mi diceva che esisteva una grandepalla di fuoco, e che loro la chiamavano SOLE, che il cielo cambiava ogni volta, che il tempo non era mai lo stesso, che il rosso non esisteva nella loro naturatranne per una piccola ma grande cosa: le Rose erano rosse.e quindi mi ritrovo qui, a mezz'ora dal coprifuoco, mi dirigo a casa con un pugno di spiccioli, spero che bastino per farci avere un pasto decente anche oggi, anzi un pasto e basta.

 

Era una casa piccola la mia, non era messa male ma di certo non era la migliore, tegole color viola scuro e intonaco color panna ormai grigiastro per la vecchiaiala porta era in legno grezzo leggermente ambrata. Entrai cautamente cercando di non far troppo rumore, un esserino mi corse incontro abbracciandomi all'altezza delle ginocchia "Fratellone! Sei tornato!!" Le accarezzai la piccola testolina e sorridendo la presi in braccio "hai visto liliac? te l'ho detto che il tuo fratellone sempre! anche se ci sono tante persone cattivefuori" liliac già sapeva che la situazione dei ragazzi giovani era precaria nel villaggio, ed era molto intelligente per avere solo sei anniCon ancora lily in braccio mi avviai verso l'ultima porta in fondo al corridoio.Aprii la porta: un comodino, un armadio, uno specchio e un letto, questo era tutto quello la dentro.La persona sotto le coperte di quell'immenso letto si mosse a reazione della luce proveniente dal corridoio "Buonasera madre, ho portato tutto quello che ho potuto"lei si alzò a fatica e poggiò la schiena contro lo schienale del letto, e a quel punto io svuotai le tasche facendole vedere quel che appunto era il mio guadagno di oggimi sorrise "sei un bravo figlio" io sorrisi di rimando e feci un piccolo inchino con la testa in segno di gratitudine "dunque madre, come sta oggi? si sentite meglio?"la donna socchiuse gli occhi e per qualche minuto non replicò, poi finalmente rispose "si" Sorrisi soddisfatto "Allora posso ritirarmi nella mia stanza per oggi?" non aspettai la risposta e mi avviai direttamente verso la porta d'entrata e proprio sulla soglia mia madre disse qualcosa "Samuhel, sei proprio un bravo figlio lo sai? Oh, se solo tuo padre potesse vedere come sei diventato grande"sorrisi malinconico e guardai il pavimento scuro "Sam, promettimi.. promettimi una cosa. prometti di non lasciare mai e poi mai me e tua sorella" disse con una voce leggera sul punto di cadere nel vortice dei sogni "lo prometto, madre." la fissai per qualche minuto addormentarsi, poi guardai altrove con un aria un po' triste, subito dopo uscìì dalla stanza per andare nella stanza di lily e metterla sotto le coperte"fratellone, ti voglio bene" le accarezzai la testolina " lo so lily, ma non dire mai queste cose in giro, sia chiaro!" 

 

Mi ritirai nella mia stanza, era una stanza piccola ma confortevole- avevo un letto piccolo ma giusto per una sola persona malnutrita come me. Mi sdraiai e cominciai a fissare il soffitto:E pensare, che fu sempre una donna forte, lunghi capelli neri, portamento importante malgrado la classe sociale di appartenenza, occhi prepotenti e pelle di ceramica una vera e propria lady.Ma ora, Laye Frau era una povera donna malata di malinconia e rancore per un uomo scomparso dalla sua vita così bruscamente, una donna che incolpa se stessa per una morte in cui non centrauna donna che ha bisogno di cure, e chi meglio di me potrebbe mai prendersi cura di una donna così fragile? Sotto guida di un vecchio amico di mia madre, cominciai a lavorare alla reggia dei Lockwood propro per lei, avevo solo sei anni quando iniziai, mia madre era entrata in depressione e avevamo  bisogno di sussidi di ogni tipoiniziai principalmente col pulire le stalle dei cavalli dei cavalieri nella sezione dell armeria, oppure come fattorino, e ancora feci il portavoce da un villaggio all'altrola paga non era granchè ma almeno ci bastava per sopravvivere e sopratutto adesso ho ancora la mia vita, Sapevo che mi avrebbe portato solo cose buone e ora ripensando alla meravigliosapersona che avevo incontrato e conosciuto oggi dopo 10 anni di lavoro nella stessa reggia non potevo evitare di pensare che avevo proprio ragione.Mi distesi su un fianco, sorridevo pensando a lui, e al suo profumo, era così buono da far quasi male al petto al solo respiro, decisi di addormentarmi pensando a lui con la speranza di sognarlo, quindi chiusi gli occhi sulla città, sul cielo buio, sulla regga, sul mondo e su quella vita che bene non andava e che male non si poteva giudicare.

 

Suppongo mi svegliai di mattina presto, ero nella mia stanza, avevo ancora i vestiti della sera prima, incredibile come io possa dormire con tutta quella roba ingombrante addossoavevo lasciato la finestra aperta e ora tutto era freddo, comprese le lenzuola il che mi rendeva impossibile il ritorno al mondo dei sogni. Mi alzai, mi svestii e indossai i miei vestiti informali, andai a sedermi alla finestrae con le gambe a penzoloni nell'aria "beh, almeno questo rimarrà mio" dissi riferendomi alla bellissima vista a quell'altezza.Eppure per quanto io scorgessi lo sguardo, ancora non riuscivo a vedere aldilà delle mura ancora troppo alte, questo accresceva di tanto la mia curiosità.Volevo vedere quello che c'era aldilà, lo volevo con tutto me stesso, quindi pensai "se solo potessi andare un po' più in alto, forse riuscirei a scorgere qualcosa"quindi il mio sguardo si posò sulla torre più vicina alla mia stanza e sporgendomi un po' guardai bene in alto, era di almeno dieci metri più alta della mia posizione..forse.. forse davvero avevo possibilità di riuscir ad esaudire il mio desiderio almeno in parte. Mi fiondai di nuovo nella mia stanza, e con passo felpato uscìì e mi avviai nella direzione della torre attraversando il salone principale dove sapevo bene c'erano delle guardie pronte a riportarmi nella mia stanzadovevo fare molta attenzione se volevo arrivare a destinazione, quindi nel percorrere la via alla torre dovevo stare tutto il tempo contro la parete e azzerare il mio respiro in pratica. fortunatamente riuscii ad arrivare alle scale della torre senza troppi disguidi.

 

Cominciai a salire le scale a chiocciola e giuro erano così interminabili che per un momento credetti di essere caduto in un loop temporale, ma no, non era affatto un loop temporalee me ne accorsi quando spundando fuori dalla botola in cima alla torre mi ritrovai il freddo pungermi le guancie.Rimasi shockato, ero pietrificato dalla bellezza della vista da la sopra e sopratutto quanto si potesse vedere, i giardini, il labirinto, le varie case dei domesticisi poteva monitorare tutto e da la sopra mi sentivo quasi importante, ma non feci in tempo a distrarmi che il mio sguardo puntò subito le mura.Eureka, si poteva scorgere qualcosa, ero davvero soddisfatto di esser arrivato fin qui, e i miei occhi cadderò proprio su un edificio, era imponente e sembrava importanteaveva intorno una serie di bande rosse per segnalare che era in via di demolizione, ma perchè demolire un edificio così bello, pensai.Ad un certo punto, sentii qualcosa al petto stringermi forte, quindi portai la mano al petto e poi guardando quell'edificio mi venne da sorridere, e sorrisi, quel posto sembravachiamarmi, come se gia mi appartenesse o fosse per me destino andarci, poi capìì cos'era, era la curiosità che cresceva dentro di me.Ero curioso, Molto curioso, curioso come mai in vita mia.

  
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