Un forte mal di testa e uno strano sogno.
Questo era quello che restava della baldoria del giorno prima, quando tutti si erano riuniti per festeggiare la fine dei Giochi del Disgelo.
Si era cantato, ballato, ma soprattutto brindato.
Hiccup maledì sé stesso. Aveva davvero esagerato con l'idromele, la sera prima...
Quella mattina si era svegliato nel fienile, con un forte mal di testa, i vestiti sparsi un po' ovunque in mezzo al fieno e il ricordo di uno stranissimo sogno molto realistico.
Mettendo un piede davanti all'altro, cercando di non inciampare nella sua stessa protesi, camminava in direzione dell'arena. Aveva bisogno di riprendersi dalla sbornia, quindi aveva deciso di farsi l'intero percorso a piedi anziché in volo, in groppa a Sdentato.
Dopo quasi venti minuti di marcia, finalmente arrivò all'Arena. Si guardò intorno e vide i suoi compagni, tutti altrettanto stravolti dalla baldoria del giorno precedente.
"Buongiorno, perdente..." lo salutò Moccicoso, reggendosi al collo del suo drago "Dove sei finito ieri sera? Non ti abbiamo più visto, ad un certo punto della festa... tu e Astrid eravate spariti nel nulla... vi siete persi proprio il più bello..."
Hiccup alzò gli occhi, cercando la ragazza. Erano spariti? Come? Non è che aveva a che fare con quello strano sogno che aveva fatto?
Astrid era seduta per terra, con la schiena poggiata sul fianco di Tempestosa e le mani che reggevano la testa. Sembrava parecchio stanca anche lei.
Hiccup sospirò. Avevano tutti bisogno di un altro giorno di riposo, quindi passò il suo sguardo sui suoi amici e prese una decisione.
"In queste condizioni non si può fare niente. Tornate a casa e fatevi una dormita, tutti quanti." ordinò.
Ci fu un brontolio di approvazione e, poco per volta, tutti uscirono.
Astrid si avviò per ultima. Hiccup la chiamò.
"Astrid..." disse, guardando il pavimento "posso parlati?" Astrid annuì e si avvicinò, ma si fermò a distanza di un metro, evitando ogni contatto visivo con lui. Hiccup fece un respiro profondo e si fece coraggio "Cosa è successo stanotte al fienile?"
"Nulla..." rispose lei, frettolosa "Assolutamente nulla... eravamo ubriachi. Non è successo nulla di importante."
"Ah, okay... va bene... grazie, vai pure." balbettò il giovane, lasciandola andare.
Quando fu solo, si sedette a terra e si portò le mani alla testa.
"Dannazione! Non era un sogno!" esclamò, tra sé "Dannato idromele! Giuro che non ne berrò mai più in vita mia! Dannazione! Dannazione! Dannazione! Che diamine mi è preso?! Dei santissimi! Proprio a letto con Astrid dovevo finire?!"