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Autore: _Akimi    20/10/2014    2 recensioni
[SCANDAL]Rina Suzuki è la batterista della famosa girl-band giapponese SCANDAL. Tutto sembra andare bene: i fans le adorano e tra di loro sembra scorrere un'armonia davvero speciale.
Nonostante questo, Rina si sente afflitta sempre di più da un segreto che mantiene nascosto da ormai molti anni, ma adesso è giunto il momento di non aver paura delle conseguenze e di affrontare la realtà.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Le Scandal si erano divertite davvero molto negli ultimi giorni e più il tempo passava e più tutto sembrava scorrere perfettamente.
Tomomi si godeva le uscite con le ragazze e nell'ultimo periodo si stava davvero impegnando per un paio di nuove registrazioni.
Haruna sembrava stranamente distratta, ma non aveva un'aria particolarmente triste, anzi sembrava meno seria del solito. Non aveva spiegato esattamente il motivo, ma si era limitata a dire che c'era qualcosa di diverso in lei, anche se non sapeva esattamente cosa.
Infine, Mami e Rina erano rimaste come le abbiamo lasciate in effetti e la loro relazione non era peggiorata, ma non aveva nemmeno avuto dei particolari cambiamenti.
Le due si comportavano proprio come prima, o almeno in pubblico avevano deciso di non sbilanciarsi troppo.Anche se quando si trovavano da sole, Mami non si tratteneva dal coccolarla ne tanto meno dal baciarla.
Con questo però, non intendo dire che Haruna e Tomomi fossero già informate. La verità era che non avevano detto nulla nemmeno a loro due, ma sapevano che non potevano tenerle all'oscuro per molto.

Quel giorno avevano appena concluso un concerto in Corea, per la loro prima volta, ed erano così eccitate all'idea di visitare la città che si fiondarono velocemente in hotel per una doccia veloce per poi uscire immediatamente.
Il sole aveva appena cominciato a tramontare e una fresca brezza estiva sfiorava la pelle delle ragazze.Avevano indossato degli abiti piuttosto casual che rispettavano lo stile di ognuno di loro.
Mami aveva sempre adorato i vestiti piuttosto larghi e indossò una di quelle magliette simili alle divise di football americane con un grosso numero sulla schiena e fece un balzò verso Tomomi per poi trascinarla da una parte all'altra della città in cerca di qualche buon ristorante con cibo locale.
La bassista amava indossare dei cappelli piuttosto strambi e ovviamente non si tratteneva nel dire le sue solite stupidate.Anzi, essendo in un paese straniero si permetteva di salutare la gente con un coreano piuttosto pessimo, cominciando a chiedere se esistessero dei pirati valorosi nelle zone.
I passanti molto probabilmente rispondevano che non capivano o accennavano un sorriso cordiale dicendo che non avevano idea riguardo a ciò che domandava.
Rina e Haruna camminavano fianco a fianco commentando un po' il concerto e sopratutto la città.
Non avevano mai visitato la Corea, ma ora si rendevano conto che si trattava di un paese affascinante quanto il loro e avevano già deciso che ci sarebbero ritornate molto presto.

Haruna guardava le figure dei grattacieli che si slanciavano verso il cielo rossastro e rimase per un attimo in silenzio, sistemandosi la canotta color crema con indifferenza.
Rina nel frattempo, si limitava a guardare la punta delle sue scarpe sistemandosi con due dita la grande montatura degli occhiali.
Si era persino dimenticata di mettere le lenti a contatto, ma uscendo solo con le altre ragazze non ci fece caso trattandosi di un'uscita tutto fuorché formale.

Si voltò per un attimo verso la vocalist e accennò un sorriso sperando di poterla riportare nel "mondo reale".
Tutte avevano notato che Haruna sembrava piuttosto svampita negli ultimi giorni, ma siccome era stata così vaga nessuno le aveva più domandato cosa fosse successo,ma la curiosità di Rina raggiunse l'apice quel giorno e lo chiese di nuovo, sperando di ricevere una risposta che potesse accontentarla.

"Hey, che succede Boss, qualche coreano ti ha rubato il cuore?"
Disse in tono piuttosto scherzoso convinta che non si trattasse sicuramente di questioni sentimentali.

A quelle parole Haruna fece un balzo involontario smettendo di guardare il panorama, voltandosi a guardare la sua compagna piuttosto stranita.

"C-cosa hai detto?"
Le sue pupille si ingrandirono fissando l'altra ragazza apparentemente preoccupata. Inutile dire che quella reazione stupì molto di più la batterista che si ritrovò a pensare se avesse fatto centro sull'argomento senza nemmeno volerlo.

"Dico solo che sono carini i ragazzi coreani,no?"
Rina accompagnò quelle parole ad una piccola risata divertita, ma l'altra si limitò a rispondere con un cenno della testa per poi immergersi di nuovo nei suoi pensieri.

Pochi metri davanti a loro invece, Mami e Tomomi avevano appena decretato che la cucina coreana era una delle migliori al mondo. Era un'affermazione piuttosto esagerata, ma in realtà non avevano gusti troppo difficili ed erano capaci di mangiarsi di tutto.
In ogni modo, Mami non dava molto retta a ciò che diceva la sua compagna di avventure. Non che non reputasse quei discorsi importanti, ma le bastava voltarsi per controllare le altre due per rimanere incantata davanti alla sottile figura di Rina.
Adorava quando indossava quei suoi tanto amati abiti color panna. I capelli legati in uno chignon e quella montatura che ogni minuto scivolava lentamente sul naso piccolo della ragazza. Non voleva sembrare troppo sdolcinata, odiava le cose romantiche, ma il solo pensiero di poterla considerare la sua ragazza la rendeva contenta.
Accennò un sorriso accorgendosi che ormai la stava già fissando da tanto , da troppo tempo. Infatti Rina se n'era accorta e non appena i loro sguardi si incrociarono, la batterista arrossì e si sistemò la montatura voltandosi lentamente e facendo finta di guardare un paio di vetrine.
Beh, era imbarazzante visto che dietro a quel vetro c'erano un paio di completi piuttosto succinti che non potevano dare alle ragazze un'aspetto innocente.

Inutile dirvi che le sue gote si colorarono ancora di più e aumentò il passo vedendo che Haruna nascondeva un sorriso divertito.
Tomomi come la vocalist non riuscì a trattenere una risata divertita ed entrambe si avvicinarono scambiandosi un paio di battute che fecero sentire Rina ancora più a disagio. Non lo facevano apposta in effetti, ma il suo essere ingenua faceva divertire le altre e la stessa Mami accennò un sorriso osservandola mentre stringeva con nervosismo la gonna del suo vestito.

"Dai,lasciale stare, lo sai che sono stupide,no?"
Finalmente la chitarrista le rivolse la parola e la più piccola la guardò accennando un timido sì con la testa.
Si imbarazzava un po' per tutto e questo era il suo difetto peggiore, anche se in realtà Mami lo trovava uno dei suoi miglior pregi.
All'improvviso le strinse delicatamente la mano e aumentando il passo, si allontanò dalle altre due dicendo semplicemente che si sarebbero viste dopo.

Rina non aveva idea di dove la stesse portando, ma lo stare mano nella mano in mezzo a tutte quelle persone la faceva sentire strane. Credeva che fosse di nuovo per l'imbarazzo, ma a dire il vero era quasi certa che un paio di persone la stessero osservando male. Ancora una volta si perse nei suoi pensieri e non erano altro che riflessione negative.

Due ragazze potevano stare davvero insieme?

Rina sapeva che la risposta più ovvia, o meglio, la risposta considerata nella norma era che no, due persone dello stesso sesso non poteva ovviamente avere una relazione di quel tipo. In più, loro erano famose come artiste e le cose si complicavano in poco tempo. Odiava pensarci ogni volta, ma non aveva mai pensato a quello che potesse portare un cambiamento del genere.

Era certa che Mami l'avrebbe rifiutata e invece ora si ritrovava a camminare insieme a lei come se stessero insieme da una vita.
Rina si sentiva bene, diamine se era felice. Eppure, eppure no, aveva paura di essere giudicata dagli altri. Dalla sua famiglia, da Haruna e Tomomi. Chissà se tutti loro avrebbero capito.
Strinse involontariamente la presa della mano di Mami e quest'ultima la guardò, temendo che fosse successo qualcosa all'improvviso.

"Rina...che cosa succede?"

Il tono della chitarrista non era mai stato serio come mai prima d'ora e non appena Rina la sentì parlare, allontanò la mano dalla sua e strinse le spalle, non sapendo più come comportarsi.

"Scusami è che...è tutto così sbagliato."

La vista si appannò all'improvviso e le lenti degli occhiali si bagnarono delle sue lacrime. Erano piccole lacrime, ma a Rina sembravano pesanti, sempre più salate, sempre più fastidiose.
Mami avrebbe voluto davvero dirle qualcosa, ma non appena socchiuse leggermente le labbra, nessun suono provenì da esse. Si limitò ad avvicinarsi a lei e le appoggiò le mani sulle spalle tremanti. L'abbracciò e rimase un attimo in silenzio, inebriata dal profumo dolce dei capelli castani di quella piccola ragazza.

"Sei una stupida,davvero."
A quelle parole Rina la guardò e i suoi occhi umidi non smettevano di muoversi per cercare di interpretare quelle parole.

"Sì,sei davvero una stupida..."
Non sapeva come fosse successo, ma l'istante dopo le labbra di Mami erano attaccate alle sue. Una bacio lieve, ma dal sapore dolce e piacevole. Nonostante fossero in pubblico, la chitarrista non se n'era curata minimamente e si era soltanto preoccupata di ciò che turbava la batterista.

* * *

Oh,cavolo. Tomomi adorava davvero l'alcool.
Non che fosse una ragazza che si ubriacava facilmente, ma non riusciva a rinunciare ad un bel broccale di birra, a due broccale di birra...o forse tre?
In ogni modo, la sua compagna per quella sera l'aveva notato bene. Haruna, a differenza della bassista, preferiva le bibite più leggere, frizzanti, ma che non potessero mandarle in confusione la testa in poco tempo.

Erano in un piccolo locale della città e la vocalist aveva passato gli ultimi minuti a guardare lo schermo della tv poco lontano dal bancone dove erano sedute mentre nella sedia vicino alla sua, Tomomi aveva cominciato a parlare a vuoto e ad agitarsi come una stupida.

"Perchè i pescatori non parlano con i pesci?"
Quella fu solo la prima domanda di quella serata e in effetti vi risparmierei tutte le altre dato che non avevano ovviamente senso.
Haruna lanciò un'occhiata fugace alla ragazza e la vide appoggiare la testa superficie lucida del bancone per poi accennarle un sorriso piuttosto confuso.

"Haruna, dovresti tagliarti i capelli. Mi piace quando hai capelli corti."
La vocalist non ascoltò minimamente quello che stava dicendo l'altra e poi andiamo, lei odiava portare i capelli corti, Tomomi avrebbe dovuto saperlo.
Non voleva ascoltarla, ma più cercava di ignorarla e più lei diventava invasiva, appoggiando ora la testa sulla sua spalla, ora di nuovo sul bancone.

"Tomomi...ritorniamo in albergo."

Le parole di Haruna riecheggiavano nella testa della bassista lentamente, ma riuscì a comprenderle bene. Senza nemmeno pensarci si alzò e dopo aver pagato, tirò per la maglia la vocalist ed uscirono dal locale conciate peggio di due alcolisti abituali. O meglio, Tomomi sembrava un po' fuori di senno (non che di solito fosse molto normale), ma Haruna era disposta a sopportarla ancora per un po'.
Alla fine le piaceva la compagnia di quella pazza e anche se delle volte si comportavano in modo completamente opposto, era grata di avere lei accanto in ogni occasione.
Certo, le voleva molto bene, ma quando diventava troppo espansiva, la vocalist proprio non riusciva a capirla.

In quel momento si era attaccata al suo collo affettuosamente e le loro guance morbide sfregavano una addosso all'altra. Haruna si era spruzzata una dei suoi profumi preferiti e Tomomi sapeva riconoscerlo bene. Non che facesse molto caso a quelle cose, ma se si trattava di quella ragazza tutto risultava importante.
Il suo sorriso, la sua voce. Tutto quello apparteneva a Tomomi e in quel momento Haruna se ne sarebbe accorta facilmente.
Non appena passarono in una via meno affollata, la bassista spinse la vocalist verso il muro liscio di una casa e la bloccò, come se stessero giocando.

Purtroppo per lei, Haruna non amava molto quei tipi di giochi. Finchè si trattava di scherzare, le andava bene se Tomomi l'abbracciava, ma non poteva andare oltre a quello.
No, non poteva tenerla ferma in quel modo, avvicinarsi al suo volto e pretendere che Haruna le avrebbe perdonato un bacio per nulla dolce così facilmente.
Le labbra di Tomomi premute sulle sue sapevano solo di birra, così come il suo respiro. Nonostante si trattasse della sua compagnia, di una delle sue amiche di sempre, quel bacio le aveva dato dannatamente fastidio.
Due ragazze non potevano baciarsi così eppure Tomomi insisteva, insisteva ancora. Non si limitò al solo respiro vicino al suo viso, ma proseguì, avvicinando la mano al fianco fine di Haruna.

Non sapeva perchè lo stava facendo, o meglio, certo che lo sapeva. La colpa era dell'alcool. Era palese che avesse perso il controlllo per via di quelle birre eppure una parte della sua mente aveva desiderato stare così vicino alla vocalist già da tanto tempo.

Però, ovvio, sì, c'era un però.

Era quasi certa che Haruna fosse innamorata già di qualcun altro. E questo qualcun altro doveva essere un bel ragazzo, Tomomi ne era certa. Ma più ci pensava e più considerava la vocalist una stupida.
Lei era migliore di qualsiasi altro, ne era certa. Per questo ora i loro corpi erano ancora più vicini e Haruna si faceva sempre più piccolo contro quell'angolo buio della città.
Tomomi non voleva farle del male, voleva solo dimostrarle che per lei era importante. Più importante di qualsiasi sciocco ragazzo che potesse trovare ad Osaka,a Tokyo o in chissà quale altra città.

Ora la sua gamba premeva leggermente tra quelle di Haruna e quest'ultima gemette, cercando di allontanarsi dalla presa dell'altra ragazza. Non voleva proseguire oltre, non lì, o forse nemmeno con lei.
Non poteva odiare Tomomi per quello che stava facendo, ma ad un certo punto la spinse allontanandosi da lei cercando di riprendere fiato.

"Haru...io...mi dispiace."
La vocalist scosse la testa senza però parlare. Non poteva credere che Tomomi era arrivata a tanto, ma da una parte sapeva che non era in lei, non poteva davvero desiderare una cosa del genere.

I loro sguardi si incontrarono per un attimo e nessuna delle due proferì parola.

Forse tutte due spaventate da quello che era successo, o forse entrambe spaventate da ciò che sarebbe accaduto in seguito...


ANGOLO DELL'AUTRICE --
Beh, non mi piace sappiatelo, ma non avevo voglia di cancellarlo tutto e quindi ho deciso di concluderlo abbastanza velocemente.
A dire il vero nell'ultimo periodo non ho molta ispirazione per questa storia, ma cercherò di proseguire con capitoli brevi, ma abbastanza interessanti ( o almeno spero!)
Al prossimo aggiornamento! (Spero presto!)
 

  
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