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Autore: Ginny McCartney    21/10/2014    0 recensioni
Tutta Panen è in fremito per i 74° Hunger Games che sono alle porte. Intanto, nel Distretto 13, una ragazza, Iris Anderson, è pronta a rompere la sua monotonia. Scoprirà che non è la sola ad essere pronta, non è la sola a voler sfidare Capitol City e il suo distretto che continua a nascondersi.
Scoprirà come un'idea, può essere l'inizio di una ribellione.
*Parallela alla storia - Missing Moments |Prospettiva dal Distretto 13|
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 : L’imboscata

 
Dopo essermi vestita alla meglio (ovvero terribilmente) ed essere uscita dalla tenda abulicamente, mi vado a sedere accanto alle mie compagne di tenda di fronte al focolare spento. Cerco con lo sguardo le altre tre persone che conosco –Lux, Nate e Leiden- ma non li trovo.
Poco dopo arriva Seger, senza il minimo segno di stanchezza e totalmente privo dell’aria da morto vivente che abbiano noi del 13 (ed io soprattutto). Mi viene spontaneo il paragone, accompagnato da una risata, quando poco dopo Nate mi si siede accanto. Ha i capelli tutti scompigliati, una camicia bianca abbottonata male –i bottoni sono chiusi l’uno al corrispettivo foro superiore- e lo sguardo perso nel vuoto.
-‘Giorno- Mi farfuglia ed io sorrido di nuovo. Non credo di essere in condizioni migliori ma non posso fare a meno di trovare divertente che per una volta anche lui è fuori posto.
-‘Giorno-
Il Comandante ci fa segno, forse inutilmente, di fare silenzio e ci prepariamo ad ascoltarlo.
-Allora, mi dispiace ma a causa della lentezza che alcuni di voi hanno avuto nello svegliarsi, dovremmo rimandare la colazione all’arrivo dell’accampamento. La buona notizia è che il luogo non è molto lontano, la pessima conoscenza del 13 rispetto il territorio esterno ci favorisce sicuramente. Lì vi spiegherò meglio il nostro lavoro e nel pomeriggio inizieremo il primo smistamento verso quello che sarà il vostro compito per questa Divisione. Bene, assicuratevi di aver preso tutto e mettiamoci in marcia.-.
Nate mi aiuta ad alzarmi (la gamba si fa ancora sentire) e ci incamminiamo.
-Sembrate appena usciti da una battaglia voi del 13...- Scherza Moed e Seule ride con lei.
-Già, beh, non è semplice rompere sedici anni di vita schematica.-
-Voi non cambiavate mai, nemmeno ogni tanto?-
-Oh, sì che cambiavamo. Per vedere come morivano i ragazzi agli Hunger Games avevamo il permesso di restare svegli anche tutta la notte.- Ovviamente, Nate non poteva lasciar cadere l’argomento “Lamentiamoci del Distretto” standosene zitto. Poi, con gli occhi delle mie nuove amiche puntati addosso, si decise anche ad aggiungere: -Sono Nate, ad ogni modo. -
-Seule Chuma. -
-Moed Aversee. –
Per fortuna, l’argomento cade e riusciamo a discutere di cose più allegre. Addirittura arriviamo a un punto in cui, siccome non riusciva a smettere di ridere per una battuta di Nate, Seule finisce quasi contro un albero.
-E a quel punto mia sorella ha …- Moed smette immediatamente di parlare. E’ stato un rumore ad interromperla, a gelare il sangue di tutti noi: uno sparo.
-IMBOSCATA! SCHEMA D’EMERGENZA 4! AL RIPARO!- La voce del comandante risuona in tutto il bosco, eppure non ci è particolarmente d’aiuto, non a noi del 13 perlomeno. Perché Moed e Seule sanno perfettamente di cosa parlava Seger, prendono me e Nate per mano e ci trascinano in direzione Nord-Ovest del bosco.
-Lì va bene!- Urla Seule a Moed e ci prepariamo per appostarci sotto un grande albero fornito di folti cespugli. Io, tuttavia, m’immobilizzo.
Vedo mio fratello in piedi. Uno sparo. Vedo mio fratello a terra. Mi libero, tirando con vigore, della stretta di Seule e corro verso Lux; quando arrivo, mi aspetto di trovarlo lancinante dal dolore, e invece sta ridendo.
-E’ solo è pittura Iris! Guarda!- Mi mostra la mano che si era portato alla spalla (sì, è stato colpito nel punto in cui si era scottato) e lo vedo anch’io, è solo pittura rossa.
-Pittura… è…- Mi scappa, incontrollabile, un sorriso. Come se tutta la tensione concentrata in quella manciata di secondi si riunisse lasciandosi andare attraverso questo gesto.
-E’ SOLO PITTURA!- Urlo affinché la mia voce possa raggiungere i cespugli ad una decina di metri da me. Nate esce dal cespuglio con uno scatto, come se fosse stato trattenuto fino a quel momento. Dopo aver abbracciato mio fratello e mentre vedo anche le ragazze in procinto di uscire, qualcuno si rivolge a me:
-Sarebbe questo il senso, 13… -
La figura del comandante mi si impone davanti, prima di colpirmi poco sotto le costole. Poi spara anche Nate e Seule, Moed invece riesce a scansare il colpo. Sarà anche solo pittura, ma il colpo fa davvero male.
-Siete fuori. - Dice. Poi va via, lasciandoci tutti incredibilmente perplessi e con tanto di cui discutere per il resto del viaggio.
-Credo fosse una prova, per vedere chi sarebbe riuscito a sopravvivere nel caso di un’imboscata.- Presuppone Lux.
-Già…- Conveniamo tutti, consapevoli che, se Lux ha ragione, non abbiamo fatto una gran figura.
-Tu però sei riuscita a non farti colpire!- Ricordiamo a Moed.
-Sarà, ma ero vulnerabile ed esposta. A Seger importerà solo aver avuto l’occasione di sparare, se fosse stata una vera imboscata nessuno si sarebbe limitato ad un colpo.- E così torniamo di nuovo tutti depressi.
Quando arriviamo, il Sole è già alto e penso al caldo che avremmo senza il fresco e l’ombra che ci concedono gli alberi. Ci fermiamo accanto ad un piccolo ruscello, dove corriamo a rinfrescarci. Lux mi chiede di aiutarlo perché vuole mettere un po’ d’acqua sulla ferita ed io mi appresto a farlo, prima di venire fermata da Climpsy.
-Tieni, questa è calendula. Dopotutto è stato utile questo viaggio.- Dalla faccia di mio fratello, capisco che questa cosa dev’essere miracolosa e mi rimangio tutti i dubbi che avevo avuto sull’età troppo acerba di Climpsy, che entrambi ringraziamo.
-Climpsy, scusa, hai notizie della ragazza che è venuta con me?-
-E’ stata portata insieme a tutti i feriti direttamente al rifugio.- Risponde con un sorriso dolce.
-Rifugio? Vuol dire che non siamo ancora arrivati?- Non potrei sopportare di camminare ancora.
-No, ma manca poco. Godetevi questa breve sosta, ho dovuto lottare parecchio con Lewis per ottenerla... -.
Non ho idea di chi sia Lewis, ma sono felice che abbia ceduto. Andiamo tutti a sederci sull’erba mentre ci viene distribuito del cibo. Inutile dire che il tempo prima di rimetterci in marcia è stato ben poco.
Tuttavia, avendo perso la capacità di sentirmi piedi e con le gambe incredibilmente doloranti, arriviamo a destinazione dopo un'ora o poco più.
Dire che la la vista al nostro arrivo ci lasciò sbalorditi era dir poco.
 
Ecco un capitolo corto, di stallo. Non ne scriverò più di così corti, non c’è dubbio ;)
  
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