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Autore: Milli_    21/10/2014    1 recensioni
Perché da quella volta in cui mise piedi li dentro, quell'uomo non faceva altro che seguirla, le cantava, la chiamava, la spiava e la feriva.
Lei le aveva dato un nome...
Genere: Fluff, Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Tutto può cambiare…

 
E lei conoscerà altra gente, altri mondi.
Forse anch’io conoscerò altri mondi, adesso no, adesso è impossibile solo immaginarlo.
Quanto dureremo? Un mese? Un anno? Una vita? Però ne vale la pena.
Con lei anche un’ora.
-- Giulia Carcasi.
 
 
Ammesso e concesso che a lei fosse importato qualcosa, lui era salito di nuovo in macchina e se n’era tornato a Berlino.
Non poteva crederci, si sentiva deluso, ma non da quello che lei aveva fatto, si sentiva deluso da se stesso e da quello che era tornato ad essere a causa di quella ragazza.
Aveva sempre pensato di non poter essere mai più quel ragazzino che era stato un tempo, non aveva mai pensato al fatto che forse un giorno avrebbe avuto ancora una volta la possibilità di essere…se stesso.
Quella cosa lo turbava da morire, ciò che si era sempre chiesto era fondato su dei ricordi che non avevo più nessun luogo e nessuna vita, forse non avevano più alcun senso.
Era stato dolce e premuroso, aveva fatto attenzione a non trascurarla, era la sua piccola, cavolo se lo era, aveva perso la testa per quegli occhi verdi, c’era annegato dentro e ciò che voleva era solo potercisi perdere di continuo, ogni santo giorno voleva rivederli al suo ritorno a casa, voleva vederli appena svegli al mattino.
Voleva rivederli sorridere, bella com’era non riusciva mai a starle lontano.
Solo che tutti i suoi sforzi non erano serviti a nulla, lei se n’era andata e lui era rimasto solo, forse aveva sbagliato qualcosa o semplicemente non contava un bel niente per lei.
Si era ripromesso di non commettere mai più un errore del genere, dopotutto non era il contesto ma la sua assenza a farlo soffrire.
Tutti lo avevano capito mentre lui si ostinava a negare l’evidenza.
Lui era forte.
Lui non si sarebbe più innamorato.
Lei aveva lasciato in lui ricordi e ferite indelebili.
Lo aveva distrutto.
Così era andato a letto con donne che non conosceva, con le donne di tutto il mondo, adesso si ritrovava a trattarle come oggetti da sesso, era deluso ed insoddisfatto, così era riuscito a trovare la sua valvola di sfogo.
 
Solo che adesso che c’era Vanni le cose erano cambiate, lui la trattava come avrebbe trattato qualcuno d’importante.
Lo aveva di nuovo fatto con attenzione, dolcezza.
Lo stava facendo di nuovo e doveva controllarsi, non poteva rischiare un’altra delusione.
Aveva pensato che la stesse solo trattando da sorella, ormai lo era diventata, non c’era dubbi.
Dopotutto avevano legato tantissimo.
Da quando lei se n’era andata senza rivolgergli la parola lo aveva distrutto, si era sentito come abbandonato, si era sentito come se il pezzo mancante di quel puzzle che cercava di ricostruire giorno dopo giorno volesse giocare a nascondino.
Aveva trovato un biglietto che probabilmente era stata lei a scrivere.
è che non hai mai fallito nel farmi sorridere, ma nemmeno nel  farmi piangere” .
Lo aveva confuso, voleva vederla felice e voleva…innamorarsi della sua innocenza.
Era tornato indietro.
Ma per quanto potesse fargli del male sentiva di averne un dannatissimo bisogno.
Si era pentito di essersene tornato a Berlino, forse avrebbe risolto, forse…avrebbe trovato il coraggio di parlarle, forse si sarebbero riavvicinati, forse lei avrebbe capito che Tom aveva reagito in quel modo per confusione o per paura, forse l’avrebbe stretta a se come aveva sempre fatto nell’ultimo periodo…. .
Forse.
Forse.
Forse.
Era stufo di chiedersi come sarebbe andata e soprattutto cosa le avrebbe detto, si era sentito stupido in quel momento, l’aveva lasciata andare mentre l’unica cosa che avrebbe dovuto fare era quella di far chiarezza nei suoi pensieri e con i suoi sentimenti per poi affrontare quella stupida situazione.
 
Quando finalmente riuscì a scoprire che lei era già tornata a casa, erano passati due mesi… .
I giorni erano andati avanti ma i suoi pensieri erano rimasti gli stessi, si era di nuovo messo in macchina ed era partito spedito verso Leipzig.
Quando la vide non si ritrovò davanti la sua Vanni, quella ragazza cambiava di continuo e continuava a ridursi sempre peggio, era pallida, molto più magra e tutto tranne che dolce ed ingenua.
Delle occhiaie violacee le segnavano quegli occhi azzurri che fino a pochi mesi fa aveva trovato bellissimi e luminosi.
Capì subito cosa le era successo o meglio cosa fosse diventata, lui ne sapeva qualcosa di quegli stati, a quanto pare l’ingenua e dolce Vanni se n’era andata per dare spazio ad una ragazza estranea, aveva una stoffa da dura quando in fin dei conti sapevano tutti che lei non lo era.
<<  come diavolo ti sei ridotta??  >> la vide china su se stessa, stava tremando e sembrava essere arrabbiata, capì che non toccava quella roba da qualche giorno.
Non ricevette nessuna risposta se non uno schiaffo in pieno viso che lo fece imbestialire, la spinse di nuovo sulla poltrona in cui qualche secondo prima era impegnata a dimenarsi, girò sui tacchi e avanzò velocemente verso la cucina dove ci trovò Simon e Gordon intenti a discutere della situazione che si era creata.
<<  si può sapere come diavolo si è ridotta in quello stato??eh??  >> richiamò l’attenzione dei genitori mettendosi quasi ad urlare, si sentiva un diavolo per capello e sapeva di avere già oltrepassato ogni soglia di limite che gli era rimasta.
<<  Tom…è tornata così da Madrid, io non so più cosa poter fare, non si lascia toccare…e ha avuto parecchie crisi…ha i polsi pieni di tagli e adesso ha iniziato anche a fumare! io…so che è colpa mia...ho provato in tutti i modi a tenerla a casa…ma non ci sono riuscita…  >>  la donna aveva gli occhi pieni di lacrime, la voce incrinata e una paura tremenda di perderla.
<<  perché cazzo gliel’avete lasciato fare?? Sembra uno zombie!  >> urlò il ragazzo ancora una volta indicando la stanza accanto.
<<  Tom non mi sembra il caso parlare in questo modo a tua madre!  >> Gordon lo richiamò alzando la voce  <<  non è colpa nostra! Non possiamo tenerla chiusa in casa, siete stati voi stessi ad ordinarci di tenerla libera! stiamo solo facendo il nostro dannatissimo dovere! Cosa ti aspettavi di trovare tom?? Tutto rose e fiori??  >> aveva assunto un tono distaccato e freddo come quello che spesso usava a lavoro con i suoi pazienti.
<<  non vi abbiamo ordinato di farla ammazzare con le sue stesse mani! Dio…  >> Tom si passò le mani tra i capelli chiudendo gli occhi e inspirando profondamente, aveva seriamente perso la pazienza, non si aspettava da loro un ragionamento così superficiale, Simon scoppiò a piangere e Gordon la strinse velocemente a se per poi guardare il ragazzo incenerendolo e ordinandogli con lo sguardo di sparire da lì, cosa che Tom fece subito dopo.
La raggiunse in salotto nuovamente.
Non riuscì a parlarle… .
Era completamente presa da una delle sue crisi, non era mai riuscito ad abituarsi a vederla in quello stato, si beccò parecchi schiaffi e non solo quelli, ma rimase li con lei fino a quando non la sentì indebolirsi e crollare in un sonno profondo che lo tranquillizzò...almeno momentaneamente.
La prese in braccio tenendola bel stretta a se per poi portarla in camera sua.
 
Riaprì gli occhi quando sentì le dita della ragazza accarezzargli il viso.
<<  hey…  >> la guardò ancora assonnato prima di richiudere gli occhi sospirando, la stava ancora stringendo a se.
<<  cosa ci fai qui?  >> il tono della ragazza era calmo e dolce, probabilmente perché si era appena svegliata ma aveva l’aria di star molto meglio.
<<  sono qui per parlarti…  >>  si passò una mano sul viso prima di sciogliere l’abbraccio  <<  ho bisogno che tu la smetta di scappare e mi ascolti…poi farai ciò che ti pare…ma…ho bisogno di parlarti!  >> smise di parlare e abbassò lo sguardo sulle braccia della ragazza, fece appello a tutta la sua forza di volontà per evitare di sbroccare, era lì per qualcosa di diverso.
<<  cos’avresti da dirmi di così importante? Sentiamo!..  >> lo guardò diffidente allontanandosi da lui per mettersi seduta.
<<  io ho capito delle cose…  >> si fermò, adesso stava davvero pensando che non avrebbe dovuto dirle nulla.
<<  hai capito delle cose?  >> rise la ragazza sfottendolo  <<  sentiamo quanto il tuo cervello si sia evoluto in questi mesi!  >> continuò a labbra serrate incenerendolo con lo sguardo.
<<  senti…smettila di fare la stupida ok? Sto davvero cercando di dirti una cosa fin troppo importante piccola…  >> si pentì all’istante di averla chiamata con quel solito nomignolo, non era il caso e lo capì dagli occhi infuocati della ragazza.
<<  non chiamarmi piccola!  >> urlò buttandogli un cuscino in pieno viso che lui si beccò senza fare nessuna piega.
<<  senti…mi dispiace di averti trattata…in quel modo…ero confuso!  >> si mise a fissare il copriletto che all’improvviso era diventato interessante e di gran lunga migliore degli occhi intensi della ragazza.
Fredda e distaccata, poco interessata, stava facendo un buon lavoro.
<<  adesso hai chiarito le tue confusioni Kaulitz?  >>  vide il ragazzo annuire emettendo un gran sospiro, approfittò di quel momento per osservarlo, era perfetto.
C’era poco da fare , non poteva stargli così vicino altrimenti avrebbe assaporato quelle labbra sapendo di non dover avere paura, erano quelle del suo Tom.
<<  Vanni? Mi stai ascoltando?  >>  sentì il ragazzo alzare la voce così smise di fissarlo rendendosi conto di averlo fatto troppo a lungo.
<<  Vanni…tu mi piaci…  >>  disse con un tono di insicurezza nella voce, ma lei capì che non derivava dal fatto che fosse insicuro di ciò che lui provasse.
Aveva sentito bene?.
Era rimasta imbambolata a bocca aperta, non poteva crederci, magari aveva sentito male… .
<<  tu…mi piaci…  >> ripeté di nuovo, la vide perplessa e lui si sentì un peso addosso che cominciava a schiacciarlo lentamente.
<<  ti…piaccio?  >>  riprese la parola dopo un po’, non stava più facendo un buon lavoro, la voce le si era ammorbidita e i suoi occhi…era inutile parlarne, erano sempre la prima cosa a tradirla.
<<  io…mi dispiace! Mi dispiace davvero! È solo che avevo bisogno di riflettere e non voglio starti lontano…io credo…di aver fin troppo bisogno di te…  >>  disse tutto molto lentamente, sembrava che avesse paura di pronunciare quelle parole.
<<  come puoi avere bisogno di me?  >>  chiese sconvolta.
<<  ho bisogno di  te e basta!  >> rispose fermo e deciso, vide di aver sconvolto la ragazza, cosa che  lo fece sorridere addolcito.
<<   io porto solo guai…sono un disastro! Sono…pazza!  >> la ragazza parlò con voce incrinata, si stava tirando indietro? .
Si, lo stava facendo.
<<  allora tu…sarai il mio disastro…  >> sorrise accarezzandole un braccio.
Vanni rimase a guardarlo “ il suo disastro?”.
Le stava chiedendo di stare insieme?.
Si sentiva confusa ma il sorriso di Tom era così dolce, sembrava così sincero, lo era? Non riusciva a darsi una risposta.
<<  vorrei…che provassimo a stare insieme io e te…si insomma…come una vera coppia!  >> le presa la mano intrecciando le dita con quelle della ragazza e sorrise.
Sorrise ancora con lo sguardo basso e insicuro.
Cosa fece lei?.
Nulla… si limitò a gettarsi velocemente sul ragazzo prendendo il suo viso tra le mani dolcemente e assaporando quelle labbra in modo dolcissimo, sentì le braccia possenti del ragazzo stringerla a se ricambiando il bacio con una dolcezza che non credeva appartenesse a lui.
Sorrise sulle sue labbra e poi annuì lentamente mentre le lacrime cominciarono ad inondarle il viso.
<<  non piangere piccola…  >> sorrise asciugandole le lacrime.
<<  un nuovo inizio?  >> sorrise lei.
<<  un nuovo inizio…  >>.
 
Angolo Autore… *perdutamente innamorato…*
Cosa ne pensate??   Dolce? O… non abbastanza?? Mmmm… forse non abbastanza @.@
Siamo stressate! Fanculo la scuola che ci ruba del tempo ç.ç
Sogniamo vacanze e relax già da ora! Faremo un viaggio a Bora Bora con tanto di noci di cocco e cappellini di paglia…
Adesso vi lasciamo! Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto!
Ps: probabilmente ritarderemo a postare il prossimo capitolo perché è ancora in fase di sperimentazione! La mia collega sembra avere un blocco dello scrittore!
Un bacio a tutti!
Milli_
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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