Capitolo
18- “La
prima vecchia cicatrice”
In realtà, però,
qualcosa era cambiato rispetto a prima. Chumley, dopo quella brutta
avventura,
aveva iniziato a frequentarla più spesso e trascorrevano
quasi tutti i
pomeriggi insieme a studiare. Alla matricola piaceva la compagnia di
quella
specie di ragazzo-koala e non le dispiaceva dargli una mano nei
compiti. Era un
ragazzo gentile e premuroso, si impegnava molto nei duelli, sebbene non
fosse
molto capace, ed era sincero e non la usava come facevano gli altri
studenti.
Era l’unico ragazzo della sua età che si
preoccupava realmente per lei ed era
l’unico della sua classe che non la temeva. E per lei stava
diventando un amico
prezioso e insostituibile.
In quei giorni
di fine luglio, complice un’ondata di alta pressione che
aveva colpito in pieno
il piccolo atollo, l’afa era diventata talmente
insopportabile che la maggior
parte dei ragazzi aveva deciso di prendersi una piccola vacanza e di
trascorrere le giornate a giocare e a duellare in spiaggia, nonostante
i test
di fine trimestre fossero alle porte. Coloro che si erano messi sotto
con lo
studio erano pochi e la maggior parte di loro si era rinchiusa nella
biblioteca
dell’edificio principale, in cerca di una piccola oasi di
aria fresca. Le
persone che si erano rifugiate tra i libri ingialliti della grossa aula
potevano essere divisi in due gruppi: coloro che volevano passare i
test di
fine trimestre con il voto più alto possibile e coloro che
dovevano passare ad
ogni costo. Soprattutto tra quest’ultimi c’era
un’alta percentuale di Slifer,
che, pur di non dover patire il caldo e l’afa nelle proprie
stanze prive di
aria condizionata, progettavano di trascorrere intere notti
all’interno
dell’edificio, in un disperato tentativo di riuscire ad
imparare qualcosa.
Uno di quei giorni,
subito dopo le lezioni, Yomi fu trascinata in biblioteca da Zane e da
Yusuke,
con la scusa che doveva prepararsi anche lei per il test e che volevano
assicurarsi
che non tralasciasse nessun argomento.
-Non ho bisogno
di ripassare…-fece la studentessa, non appena
l’Obelisk dai capelli verdi le
fece segno di sedersi su una sedia libera, accanto alla sua.
-Guarda che non
puoi permetterti di bocciare…-le rispose Zane, aprendo il
proprio quaderno
degli appunti.
-Non voglio mica
bocciare!
-E allora
ripassa.-fece l’altro, senza staccare gli occhi dalla pagina.
-Sei veramente
odioso…-commentò l’altra, mettendo il
broncio.
-Ripassare non
può farti che bene, no?-disse Yusuke, cercando di far
ragionare l’amica.
-Ma io non ne ho
bisogno…
-Come fai ad
esserne tanto sicura?-chiese Zane.
-Tu pensi che
boccerò?
-No, ma vorrei
evitare che accada…
La giovane
squadrò l’amico, incerta su come rispondergli.
-Non è che
volete che vi dia ripetizioni?-fece la studentessa dopo qualche
secondo,
sorridendo maliziosamente.
-Mettiti a
sedere.-esclamò l’altro, ignorando
l’amica.
Yomi sbuffò
scocciata ed eseguì gli ordini, controvoglia. Zane le
passò i libri, dicendole
di ripassare. La ragazza gli lanciò
un’occhiataccia, ma non ribattè; poi prese
uno dei libri che le stava porgendo, lo aprì al primo
capitolo e si mise ad
evidenziare, svogliatamente e senza prestare attenzione a cosa
c’era scritto.
Dopo quasi
un’ora di silenzio e di studio, furono interrotti
dall’ingresso, alquanto
rumoroso, di Atticus, che si mise a strillare dalla porta della
biblioteca, pur
di attirare la loro attenzione.
-Ehi! Ragazzi!
Stavo cercando proprio voi!
-Atticus, per
l’amor del cielo! Non puoi urlare in
biblioteca!-sibilò Yusuke, facendogli
cenno con il dito di abbassare la voce.
-Esagerato! Mica
stavo urlando…-fece l’altro, avvicinandosi
allegramente al gruppetto, senza,
tuttavia, abbassare il tono della voce.
-Atticus, per
favore, un po’ di rispetto per gli altri
studenti…-lo redarguì Zane, senza
alzare gli occhi dal quaderno.
-Come siete
noiosi…-ribattè il castano, mettendo il broncio.
-Insomma, cosa
vuoi?-chiese l’altro, alzando gli occhi da ciò che
stava studiando e lanciando
uno sguardo fulminante all’amico rumoroso.
-Vi stavo
cercando… Ma non vi stancate a stare tutto il tempo in
biblioteca?
-No…-risposero
gli altri due Obelisk, in coro.
-Io mi sto
annoiando…-si intromise la ragazza, guardando i tre amici.
I tre la
fissarono per qualche minuto. Atticus sembrava sorpreso, mentre gli
altri due
sembravano essersi rassegnati all’idea di riuscire a far
studiare l’amica.
-Perché mi state
fissando?-chiese Yomi, leggermente in imbarazzo. Non le piaceva quando
le altre
persone la fissavano insistentemente.
-Tu devi
studiare!-le fece Zane.
-Ma non ho
voglia…
-Vedete! Anche
Yomi si sta annoiando e non ha tutti i
torti…-commentò Atticus, sorridendo
all’amico dai capelli blu.
-Non sono affari
che ci riguardano…-commentò il Kaiser, ritornando
a concentrarsi sui libri ed
ignorando il dongiovanni.
-Sei sempre il
solito… Quando si tratta di scuola, sai essere veramente
antipatico.
-Sei tu che
prendi tutto sotto gamba…-gli rispose Zane, continuando a
scrivere sul
quaderno.
-Come vuoi!
Yomi, ti va di andare in spiaggia insieme?-fece il castano,
rivolgendosi
all’amica.
-Perché me lo
chiedi?-chiese la Slifer, sorpresa.
-Ti stai
annoiando, no? Ti farà bene svagarti un
po’… E l’oceano è stupendo!
-No, non credo
che sia una buona idea…
-Per favore! Non
voglio andarci da solo…
-Non dire
assurdità! Non dirmi che tra tutte le ragazze che ti vanno
dietro, non hai
trovato nessuna con cui andarci?
-Ma io voglio
andarci con te! Sarà sicuramente più divertente!
Yomi guardò Atticus;
non capiva se fosse serio o se la stesse soltanto prendendo in giro.
-Allora?-insistette
il castano.
-Te l’ho già
detto, non credo che sia una buona idea...
-Andiamo! Non
dirmi che non ci sei mai stata?
-Certo che ci
sono stata! Non é quello il problema...-fece
l’altra.
-Allora, qual é?
Non sai nuotare? Non ti preoccupare, ti insegno io! Sono un ottimo
nuotatore...
-Non ce n'é
bisogno! So nuotare anche da sola!
-E allora perché
non vuoi venire?
Il castano si
stava sporgendo sempre di più verso la ragazza, che stava
iniziando a trovarsi
a disagio.
-Non voglio
mettermi in costume…
-E perché? Sei
crudele a privarmi di una vista così stupenda! Scommetto che
sei bellissima-
-Non dirmi che
era questo il tuo scopo fin dall’inizio?!-esclamò
Zane ad alta voce, alzandosi
in piedi di scatto.
Gli altri
studenti si voltarono infastiditi verso il gruppetto, mormorando
qualcosa sulla
loro maleducazione.
-Shhh…-fece un
Ra, che si trovava ad un tavolo lì vicino.
-Scusateci…-disse
Yusuke a bassa voce, voltandosi mortificato verso gli altri ragazzi
presenti.
Poi, rivolgendosi agli amici, disse:
-Insomma, fate
piano!
-Allora vieni?
-Perché dovrei
venire?!-esclamò la Slifer, abbassando la voce.
-Perché voglio
vederti in costume!
-Ma cosa stai
dicendo?! Ti sembrano discorsi da fare in pubblico?!-fece Zane
irritato,
voltandosi verso l’amico.
-Non c’è alcun
bisogno di essere così geloso…
-Io non sono
geloso!
-E allora perché
ti scaldi così tanto?
-La colpa è tua;
dovresti smetterla di fare discorsi così
imbarazzanti…
-Se non ti fidi,
puoi venire anche tu…-gli fece l’amico castano.
-Fra poco ci
sono gli esami e-
-Sei sempre il
solito! Sei bravo e non ti serve studiare così tanto,
perciò puoi anche
prenderti un giorno di vacanza. E se ti preoccupi tanto per lei,
dovresti
venire!
-Ti
ho già detto che non mi preoccupo affatto…-disse
l’Obelisk dai capelli blu,
leggermente a disagio.
-Lo sapevo che
eri solo un maniaco schifoso…-mormorò la Slifer,
lanciando uno sguardo
terrificante all’amico dongiovanni.
-Era solo un
sincero apprezzamento…-commentò Atticus, resosi
appena conto che l’aveva detta
grossa. Yomi era veramente arrabbiata e, in quel momento, sarebbe stata
capace
di tutto.
-Davvero?!
Allora lascia che faccia anch’io un sincero apprezzamento con
il mio
pugno!-esclamò la Slifer, nera dalla rabbia e afferrando il
castano per il
colletto della divisa.
-Adesso basta!
Mi avete stufato, tutti e tre! Andremo in spiaggia, punto e
basta!-esclamò
Yusuke, alzando un poco la voce. I tre studenti si fermarono di colpo,
sorpresi
dal fatto che l’amico avesse alzato la voce.
-Ok…-dissero
poi, in coro.
-Era ora! Non
fatemi urlare in biblioteca…-disse l’altro,
riprendendo il libro.
-Allora ci
vediamo dopo, direttamente in spiaggia! Yomi, mi raccomando il
costume!-esclamò
il castano. Poi, salutò i tre amici ed uscì
trotterellando dalla stanza.
-A volte è
proprio insopportabile…-commentò Zane, non appena
l’amico fu uscito.
-Stai
esagerando! Si tratta solo di passare un po’ di tempo al
mare… Con questo caldo
mi sembra una buona idea!-fece Yomi, guardando l’amico.
-Non avevi detto
che non volevi andarci?
-Sì, ma questo è
l’unico modo per farlo contento. Lo sai che ci tiene molto a
trascorrere il
tempo con noi…-gli rispose la Slifer.
-Comunque è
insopportabile lo stesso…-commentò
l’Obelisk dai capelli blu, tornando a
concentrarsi sul libro.
-Hai idea di
quanto tu sia scocciante quando parli di scuola ed esami?
-Sono cose
importanti… Fra poco ci sono gli esami; non ha senso perdere
tempo andando in
spiaggia.
-Tanto lo passi!
Di cosa ti preoccupi?
-E tu?
-Cosa c’entro
io?-chiese la ragazza, leggermente disorientata.
-Tu lo passi?
Anche se perdi un pomeriggio?
-Tranquillo! Io
non ho bisogno di studiare…-lo rassicurò la
Slifer con un sorriso.
L’Obelisk la
guardò per un secondo, pensieroso. Poi sospirò e,
indicando il libro aperto
davanti alla studentessa, disse:
-Ok, ci credo!
Anche perché non mi sembra che tu stia studiando…
-Ti avevo detto
che non avevo voglia…-fece la giovane, ridacchiando.
-A volte non
riesco proprio a capirti…-commentò
l’altro, ritornando sui propri appunti.
-Senti chi
parla! Quello strano sei tu… Continui a studiare nonostante
tu sappia già le
cose. Sicuro di non essere ossessionato dai voti?
-Certo! Voglio
solo essere il miglior duellante di tutta la scuola…
-Sei noioso…
-E tu sei
un’idiota…
-Per caso vuoi
litigare?!
-No… Non voglio
litigare con te.
-Allora potresti
evitare di darmi della cretina!
Yusuke sorrise
divertito, mentre osservava i due amici stuzzicarsi un po’.
“Sembra che si
stia aprendo un po’ di più… Meglio
così! In fondo, non è la ragazza scontrosa e
violenta che sembrava all’inizio… E credo che il
merito sia soprattutto suo.
Lui la conosce meglio di chiunque altro, ma non vuole ammetterlo.
Dovrebbe
imparare a mettere da parte l’orgoglio, ogni
tanto…” pensò poi, ritornando ai suoi
studi.
La Slifer stava
ritornando ai suoi compiti, quando si sentì chiamare alle
spalle. Chumley era
in piedi sullo stipite della porta della biblioteca e le stava facendo
cenno di
avvicinarsi. Gli altri studenti si voltarono di nuovo verso i tre,
sempre più
infastiditi per le continue interruzioni.
-Credo che
voglia te...-mormorò Zane, guardando prima lo studente e poi
l'amica.
-E’ meglio se
esci! Se continuiamo a parlare, ci picchieranno sul
serio.-commentò Yusuke,
guardando preoccupato i presenti.
-Spero che non
sia niente che riguardi la scuola...-rispose la giovane, alzandosi
dalla sedia
e dirigendosi verso il compagno.
-Allora, cosa-
Yomi non riuscì
a terminare la frase, perché il ragazzo cicciottello la
prese per un braccio e
la trascinò fuori dalla stanza.
-Oh, insomma! Ma
che modi sono?!-protestò la ragazza.
-Devi
aiutarmi!-esclamò il ragazzo-koala, fermandosi di colpo.
-Spero per te
che sia qualcosa di importante!
-Lo è, fidati!
La Slifer fissò
il compagno per qualche secondo, poi disse:
-Si tratta del
test, vero?
-Come fai a
saperlo?-chiese sorpreso Chumley.
-Intuito
femminile...-rispose secca la Slifer.
-Immagino che
sia una cosa abbastanza prevedibile…-commentò
l’altro, leggermente in
imbarazzo.
-Diciamo di sì…
Allora qual é il problema?
-Ecco, ci sono
delle cose che non credo di aver capito...
-Vuoi che te le
rispieghi?
-Sarebbe
perfetto!
-Con la teoria a
che punto sei?
-A un buon
punto, credo… In realtà, è il test
pratico che mi spaventa!
-Vuoi che ti dia
anche qualche dritta per il duello?
-Lo so che sono
una frana e probabilmente non ha molto senso che mi impegni, visto che
verrò
bocciato… Però, non voglio ancora arrendermi! Tu
sei bravissima, se mi dai una
mano posso anche passarlo! Cioè, sempre che non sia un
problema per te…
-No, figurati! E
poi, sarà divertente aiutarti!
-Davvero? Grazie
mille!-esclamò l’altro con le lacrime agli occhi.
-Però non posso
duellare contro di te…
-Fa niente!
Basta che tu mi dia qualche consiglio…
-Perfetto!
Allora andiamo al dormitorio Slifer!-fece la ragazza, al colmo
dell’entusiasmo,
afferrando Chumley per il colletto della giacca e trascinandolo verso
il
dormitorio rosso.
***
-Chissà dove ho
messo il costume…-mormorò la ragazza, mentre
chiudeva la porta della camera
alle sue spalle. Poi si avvicinò all’armadio, lo
aprì ed iniziò la ricerca del
bikini, mettendo tutto in disordine. Cercò anche nei
cassetti e alla fine, dopo
diversi minuti, lo trovò. Era un due pezzi, di colore bianco
perla e azzurro;
era semplice, senza disegni o design particolari. Non appena Yomi ebbe
finito
di indossarlo, si mise davanti allo specchio, per vedere come le stava.
-Lo sapevo! Era
meglio se mi portavo un costume intero…-disse, squadrandosi
attentamente.
“Sapevo che si
sarebbe vista…” pensò, sfiorando
delicatamente il fianco sinistro.
-Posso mettermi
una maglietta, così la copro! Tanto non ho alcuna intenzione
di fare il bagno…
Se non mi spoglio, non si vedrà niente.
Si avvicinò di
nuovo all’armadio a due ante, tirò fuori una
maglietta verde militare a mezze
maniche, con un dinosauro stilizzato disegnato sul fronte ed una
scritta a caratteri
cubitali e in inglese sul bordo inferiore e la indossò. Poi
si mise un paio di
pantaloncini, corti fino a metà coscia, di jeans scuro,
prese l’asciugamano ed
uscì dalla stanza, diretta verso la spiaggia.
Arrivata in
prossimità del dormitorio rosso, sentì qualcuno
dietro di lei metterle una mano
sulla spalla. La Slifer era sovrapensiero e, per lo spavento, fece un
salto e,
senza nemmeno voltarsi, diedi una gomitata nello stomaco del presunto
aggressore.
-Atticus!-fece
la giovane, appena resasi conto di aver colpito l’amico. Il
dongiovanni era
piegato su se stesso dal dolore e cercava in tutti i modi di non
vomitare la
colazione.
-Scusa, ma non
dovresti venirmi alle spalle in quel
modo…-mormorò Yomi, cercando di scusarsi.
-Accidenti!
Certo che sai come difenderti, eh?-commentò il castano,
mentre cercava di
raddrizzarsi.
-E’ colpa tua
che mi hai spaventata…
-Scusa… Ho
capito che se non voglio essere picchiato, la prossima volta
dovrò fare
attenzione a non spaventarti!
-Basta che tu
non compaia all’improvviso…
-Però non
credevo che tu ti spaventassi per così poco…
E’ come se fossi sempre sulle
spine!
-Ormai è
l’abitudine…
-Abitudine? Per
cosa?
-Niente, lascia
perdere…
Atticus la fissò
per qualche secondo, poi sorridendo fece:
-Comunque, è
incredibile che tu sia così forte! Sei l’unica
ragazza che conosco che è in
grado di difendersi da sola. Potrei davvero innamorarmi di te, sai?
-Non ci povare!
Piuttosto, gli altri due dove sono?
-Laggiù!-disse
Atticus, voltandosi e indicando due figure in lontananza.-Ti ho vista
da
lontano e mi sono affrettato a raggiungerti…-aggiunse poi.
I due
aspettarono che arrivassero anche gli altri Obelisk, poi si diressero
tutti e
quattro in spiaggia. Durante il breve tragitto, la ragazza li
osservò un po’ di
nascosto. Era la prima volta che li vedeva in abiti casual e non ci
aveva
ancora fatto l’abitudine. Per lei era un po’ strano
vederli con dei vestiti
normali, invece della solita divisa. Atticus indossava una camicia
hawaiana
rossa e un paio di bermuda color marrone militare, Yusuke, invece,
indossava
una maglietta a mezze maniche verde pastello e dei pantaloncini di
jeans
chiaro, corti fino al ginocchio, mentre Zane indossava una maglietta
blu notte
e un paio di pantaloni lunghi.
“Ma non ha
caldo? Io non riuscirei a stare con i pantaloni lunghi con
quest’afa… Non è
normale!” pensò la giovane, squadrando
l’Obelisk dai capelli blu che la stava
precedendo.
Arrivati là,
stesero gli asciugamani sulla spiaggia, uno accanto all’altro
e a pochi metri
dalla battigia. Poi Atticus si allontanò per mettersi la
muta. Gli altri tre si
sedettero, senza nemmeno togliersi i vestiti; non sembravano molto
intenzionati
a mettersi in costume.
-Che si
fa?-chiese la ragazza, sdraiandosi di schiena.
-Possiamo
studiare…-le rispose Zane, mostrandole un libro.
-Stai
scherzando?!-esclamò l’altra, scattando a sedere.
-Certo…-fece
l’altro, trattenendo a stento le risate.
-Smettila di
prendermi in giro!-fece risentita la studentessa.
-Ti va di fare
un duello?-domandò l’Obelisk dai capelli blu,
estraendo il proprio deck.
-Non posso, lo
sai!
-Io c’ho
provato…
-Ma non vi siete
ancora spogliati?!-esclamò scocciato Atticus, che era appena
ritornato.
Indossava una muta da sub, di due tonalità violacee, una
più scura dell’altra.
Sotto il braccio aveva una tavola da surf, dipinta di bianco e blu
oceano.
-Ci spogliamo,
tranquillo! Tu puoi andare…-lo liquidò Yusuke,
con un gesto della mano.
-D’accordo, ma
quando torno facciamo il bagno tutti insieme!-esclamò
l’altro, allontanandosi
un po’ imbronciato.
I tre lo
guardarono allontanarsi.
-Fa surf?-chiese
Yomi, sorpresa.
-Già… E’ anche
piuttosto bravo!-le rispose Yusuke.
Per qualche
secondo calò il silenzio, poi, ad un certo punto,
l’Obelisk dai capelli verdi
fece:
-Fa veramente
caldo oggi! Io mi spoglio…
-Hai ragione…
Credo che lo farò anch’io.-fece Zane, spogliandosi
anche lui.
Yomi li guardò,
leggermente imbarazzata. Era talmente abituata a vederli con la divisa,
che era
rimasta sorpresa nel vederli a torso nudo. Se li aspettava molto
più secchi e
gracili. Invece, avevano un bel fisico e non avevano niente da
invidiare a
degli sportivi.
“Dovrei smettere
di fissarli o penseranno che sia una maniaca…
Però non credevo che potessero
essere così muscolosi! Ora capisco perché sono
così popolari… In effetti, sono
tutti e tre molto carini! Ok, ma a me cosa interessa? Sono miei amici,
non
dovrei pensare a queste cose. Anche se sono carini, non sono problemi
miei, no?
Però… Che bei muscoli! Yomi, a cosa stai
pensando?! Non dovresti pensare a
certe cose! Dio, come sono belli! No! Basta! Non devo pensarci! Cerca
di
ritrovare il tuo autocontrollo!”
-Tu non ti
spogli?-le chiese l’Obelisk dai capelli verdi.
-Non ho
voglia…-si affrettò a rispondere la ragazza,
voltandosi dalla parte opposta,
pur di distogliere lo sguardo dai due. Più li osservava,
più le venivano in
mente strani pensieri e più si sentiva in imbarazzo.
Rimasero per
quasi mezz’ora sdraiati sulla spiaggia, in silenzio. Yusuke
si era portato un
libro da leggere, mentre Zane ricontrollava il proprio deck, per
assicurarsi
che fosse perfetto come sempre. Yomi, invece, stava letteralmente
morendo dal
caldo, ma non aveva nessuna intenzione di spogliarsi e mettersi in
costume.
“Se mi metto in
costume, la vedranno… Meglio evitare!”
pensò la giovane, mentre cercava di
farsi aria con la mano.
-Non ti sei
spogliata!-esclamò Atticus, non appena si fu avvicinato agli
amici. Aveva
appena finito di fare surf e, come promesso, voleva fare una nuotata
insieme
agli amici.
-Non ho
voglia…-gli rispose la Slifer, con noncuranza.
-Ma non hai
caldo?
-No…-mentì
l’altra.
-D’accordo…-fece
l’altro, appoggiando la tavola sulla sabbia. Poi si
avvicinò a Yusuke e gli
sussurrò qualcosa nell’orecchio. L’amico
lo guardò dapprima preoccupato, poi
alzò le spalle e disse:
-Ok, va bene…
I due si
alzarono in piedi e si avvicinarono alla ragazza; le afferrarono le
braccia e
le gambe e la alzarono di peso.
-Che state
facendo?!-esclamò Yomi, dimenandosi.
-Niente, non ti
preoccupare!-le rispose il castano, continuando ad indietreggiare verso
l’acqua.
-No! Non ci
provare nemmeno!
-Non ti sento!
Una volta giunti
sulla battigia, i due presero lo slancio e lanciarono la malcapitata
studentessa in acqua, con tanto di vestiti. Zane, dalla spiaggia, stava
osservando la scena, senza sapere cosa fare per fermarli.
“Quando ci si
mette, Atticus è veramente terribile! E Yusuke non dovrebbe
dargli spago!”
pensò, provando immediata pietà per
l’amica, che si era appena fatta un bagno
gratuito.
Yomi riemerse
velocemente, fradicia fino al midollo.
-Non dovevate
farlo!-urlò ai due amici, che stavano ridendo sulla riva.
-Adesso non hai
altra scelta che spogliarti!-esclamò Atticus, soddisfatto
della sua trovata
geniale.
-Ok, ho
capito…-mormorò l’altra, uscendo
dall’acqua ed avvicinandosi all’asciugamano.
Poi si tolse i pantaloncini e la maglietta e li stese al sole,
affinchè si
asciugassero.
-Adesso sarete
contenti…-disse, voltandosi verso i due amici.
I due non
risposero e rimasero a fissarla a bocca aperta.
-Ma che state
facendo?-chiese Zane, che non capiva il motivo di quella reazione. Poi,
si voltò
verso la ragazza, che si trovava alle sue spalle e rimase anche lui a
bocca
aperta dallo stupore.
-Potete anche
smetterla di guardarmi in quel modo…-mormorò
Yomi, leggermente a disagio.
-Scusa…-le disse
Yusuke, cercando di non fissarla.
-Sì, scusa…-fece
Atticus, grattandosi la testa.
-Cosa hai
fatto?-le chiese Zane, indicando la lunga cicatrice che le attraversava
tutto
il fianco sinistro, dalla fine dello sterno fino all’anca.
La Slifer si
portò una mano sulla ferita e disse:
-E’ abbastanza
imbarazzante… Vi sarei grata se la smetteste di fissarla!
-Scommetto che è
uno dei tanti segreti che non vuoi
raccontarci…-commentò lo studente dai
capelli blu.
-Non mi piace
mostrarla in pubblico. Non è bella da far vedere…
E un po’ me ne vergogno!
-Sei carina lo
stesso!-fece il dongiovanni, come a volerle tirare su il morale.
-Non è quello il
problema… Mi dà solo fastidio che si
veda…
-E’ stato un
incidente?-chiese Yusuke.
Yomi si sedette
sulla spiaggia, di fianco a Zane.
-No, direi che
me la sono andata a cercare…
-In che senso?-fece
il castano.
-Risale a circa
sei mesi fa… E’ una storia un po’
lunga…
-Racconta!-insistette
Atticus.
-Io…facevo
duelli clandestini, alle medie. Ho iniziato dopo che Seto mi disse che
non
avrei più potuto duellare. Non la presi bene…
Inizia a deprimermi e poi… Iniziai
a frequentare i luoghi più malfamati della
città… Duellavo contro i membri
delle peggiori gang. Non ho mai perso, per fortuna! Ma non avrei mai
dovuto
andare a confondermi con quella gente… Trascorrevo i
pomeriggi e le sere, fino
anche le due o le tre del mattino, a duellare contro chiunque, senza
distinzioni. Duellavo solo per scaricare la mia rabbia e la mia
frustrazione
sugli altri e spesso i miei avversari finivano in ospedale! Non avevo
il minimo
rispetto per gli altri duellanti… Stavo giocando con il
fuoco, ma non me ne
rendevo conto! Dopo diversi mesi, mentre tornavo a casa, un tizio mi si
avvicinò, dicendo che poteva offrirmi nuovi avversari,
più forti e agguerriti
di quelli che avevo sconfitto fino a quel momento. Si trattava dei
duelli
clandestini… Accettai, ma solo perché mi ero
stufata di duellare contro gente
che non fosse alla mia altezza. Da quel giorno, duellai in scantinati
puzzolenti e fatiscenti per quasi un anno, poi mi stufai e lasciai
tutto. Mi
resi conto che così facendo non risolvevo la situazione e, a
dire la verità,
mio fratello aveva iniziato a preoccuparsi. Mi dissi che non avrei
dovuto farlo
soffrire ulteriormente, perciò smisi. Dopo nemmeno un mese
da quando avevo
lasciato tutto ed ero ritornata alla vita di sempre, venni aggredita in
strada,
la sera tardi. Mi accoltellarono al fianco e mi lasciarono in un vicolo
a
morire. Fui fortunata; qualcuno mi trovò quasi per caso e
chiamò immediatamente
un’ambulanza… Quando arrivai in ospedale avevo
già perso diverso sangue e
rischiai di morire per emorragia. Mi salvarono per un pelo! Ma mi
è rimasta
questa bella cicatrice, come ricordo…
-Non lo
sapevo…-fece Atticus, grattandosi la testa imbarazzato.
Senza volerlo, aveva
messo in difficoltà l’amica.
-Me la sono andata
a cercare! Non avrei mai dovuto scherzare con quella gente…
A quelli là non
piace perdere contro una ragazzina. Lo sapevo bene; venivo coinvolta in
risse
praticamente tutti i giorni e avevo imparato a difendermi…
Ho imparato a
picchiare e a giocare sporco, pur di vincere! Non avevo rispetto per
niente e
per nessuno, nemmeno per me stessa… Volevo solo fare del
male a chiunque mi
trovassi davanti. Ma poi ho aperto gli occhi e mi sono resa conto che
facevo
pena… Ho deciso di conservare quel poco di
dignità che mi rimaneva e di
ritornare alla vita di prima. Dopo quell’incidente, Seto ha
deciso di
iscrivermi a quest’Accademia, così da evitare che
perdessi di nuovo la testa…
L’ho sempre odiato per questo motivo, ma in fondo aveva
ragione!
-Ma il tipo che
ti ha fatto del male l’hanno arrestato?-chiese Yusuke.
-No, non ricordo
chi fosse… Non ricordo quasi niente di quella sera.
Probabilmente era un
duellante che avevo sconfitto durante un duello clandestino, ma non so
chi… Mi
hanno minacciato di morte talmente tante volte che non saprei dirvi chi
fosse…
-Sei una
cretina…-fece Zane, senza nemmeno guardarla.
-Cosa?! Come
puoi dire una cosa del genere?!-esclamò l’altra,
furiosa.
-Come ti è
saltato in mente di fare duelli clandestini? Non lo sai che sono
pericolosi?
-Ma bravo! Non
c’era bisogno che me lo dicessi tu!
-Sei una cretina
lo stesso…
-Sei veramente
un cafone!
-Ragazzi,
basta!-esclamò Yusuke, intromettendosi nella discussione tra
i due.-Perché
dovete litigare?
-La colpa è sua!
Ha il tatto di un elefante!-rispose Yomi, indicando l’amico.
-Coma fai a
vergognarti di una cicatrice?-disse Zane, ignorando il dito puntato
della
Slifer.
-Perché non
dovrei?!
-Perché sei
bella lo stesso!
-Cosa?
-Cioè, volevo
dire che non dovresti vergognarti di mostrarla in pubblico…
In fondo, hai
capito che hai sbagliato, perciò… Dovresti
esserne orgogliosa…
Detto questo,
l’Obelisk dai capelli blu arrossì violentemente,
poi, come se niente fosse,
estrasse un libro dalla borsa e si mise a sfogliarlo, sotto lo sguardo
stupito
degli altri tre.
“Che scemo… Che
bisogno aveva di dire cose così imbarazzanti! Come se il
problema fosse quello…
Non c’era bisogno che mi dicesse che sono bella lo stesso;
non è quello il
problema! Mi dà solo fastidio che la gente la fissi e poi
inizi a parlare male
di me… Però, mi ha fatto piacere…
Chissà perché…”
pensò la ragazza, continuando
ad osservare l’amico dai capelli blu.
-Bene! Chi vuole
fare il bagno?-esclamò Atticus, rompendo il silenzio
imbarazzante che si era
creato.
Gli altri si
guardarono per qualche secondo, poi decisero di seguire il consiglio
del
castano e di divertirsi un po’ in acqua.