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Autore: Nazuhi    21/10/2014    1 recensioni
La storia si svolge un anno prima degli eventi della prima stagione di Yu-gi-oh! GX. La protagonista è una matricola con delle capacità fuori dal comune, una grande abilità nei duelli ed un pessimo carattere. Inizia tutto con l'incontro con i tre studenti migliori dell'Accademia, i quali riusciranno, con il tempo, a fare breccia nella corazza della giovane.
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura!
(Per evitare domande, lo scrivo qui. Alexis, Chazz, Jaden, Syrus e Bastion non ci sono ancora. Andavano ancora alle medie ^-^)
***
"Odiava la compagnia delle altre persone e soprattutto odiava l'ipocrisia. Non sopportava quelle persone che si fingevano amiche solo per il proprio tornaconto. Questo era uno dei motivi per cui non stringeva amicizia con nessuno.
Yomi, questo il suo nome, era sempre stata sola e la cosa non l'aveva mai turbata. Era stata una sua scelta, ed era certa che, finché doveva pensare solo a se stessa e ai propri interessi, niente le sarebbe andato storto. Il suo, probabilmente, era un modo di pensare molto egoistico, ma era così che aveva deciso di vivere ed era sicura che così avrebbe sempre fatto."
[Cap. 1]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atticus Rhodes/Fubuki Tenjouin, Chumley Huffington/Hayato Maeda, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 18- “La prima vecchia cicatrice

 

Ormai erano trascorsi diverse settimane da quando Makoto fu espulso dall’Accademia. La maggior parte degli studenti rimase sorpresa di quella decisione, soprattutto le ragazze: nessuna si sarebbe mai aspettata che quel giovane, tanto gentile e generoso, che sorrideva sempre e che si comportava come un perfetto principe azzurro, fosse in realtà un vero demonio. Molti studenti del dormitorio blu e qualche professore protestarono, dicendo che si trattava di una vera ingiustizia, ma, una volta messi davanti alla realtà dei fatti, non poterono fare a meno di rimanere in silenzio ed accettare la cosa. A Yomi, d’altro canto, non importava se gli altri non le credevano; le bastava aver risolto le sue incomprensioni con i tre Obelisk. E da quel momento poté dire che le cose erano tornate come erano prima; non piaceva né alle ragazze, né agli studenti degli altri dormitori, ma le era sufficiente che quei tre continuassero ad essere suoi amici. Le bastava solo questo!
In realtà, però, qualcosa era cambiato rispetto a prima. Chumley, dopo quella brutta avventura, aveva iniziato a frequentarla più spesso e trascorrevano quasi tutti i pomeriggi insieme a studiare. Alla matricola piaceva la compagnia di quella specie di ragazzo-koala e non le dispiaceva dargli una mano nei compiti. Era un ragazzo gentile e premuroso, si impegnava molto nei duelli, sebbene non fosse molto capace, ed era sincero e non la usava come facevano gli altri studenti. Era l’unico ragazzo della sua età che si preoccupava realmente per lei ed era l’unico della sua classe che non la temeva. E per lei stava diventando un amico prezioso e insostituibile.
In quei giorni di fine luglio, complice un’ondata di alta pressione che aveva colpito in pieno il piccolo atollo, l’afa era diventata talmente insopportabile che la maggior parte dei ragazzi aveva deciso di prendersi una piccola vacanza e di trascorrere le giornate a giocare e a duellare in spiaggia, nonostante i test di fine trimestre fossero alle porte. Coloro che si erano messi sotto con lo studio erano pochi e la maggior parte di loro si era rinchiusa nella biblioteca dell’edificio principale, in cerca di una piccola oasi di aria fresca. Le persone che si erano rifugiate tra i libri ingialliti della grossa aula potevano essere divisi in due gruppi: coloro che volevano passare i test di fine trimestre con il voto più alto possibile e coloro che dovevano passare ad ogni costo. Soprattutto tra quest’ultimi c’era un’alta percentuale di Slifer, che, pur di non dover patire il caldo e l’afa nelle proprie stanze prive di aria condizionata, progettavano di trascorrere intere notti all’interno dell’edificio, in un disperato tentativo di riuscire ad imparare qualcosa.
Uno di quei giorni, subito dopo le lezioni, Yomi fu trascinata in biblioteca da Zane e da Yusuke, con la scusa che doveva prepararsi anche lei per il test e che volevano assicurarsi che non tralasciasse nessun argomento.
-Non ho bisogno di ripassare…-fece la studentessa, non appena l’Obelisk dai capelli verdi le fece segno di sedersi su una sedia libera, accanto alla sua.
-Guarda che non puoi permetterti di bocciare…-le rispose Zane, aprendo il proprio quaderno degli appunti.
-Non voglio mica bocciare!
-E allora ripassa.-fece l’altro, senza staccare gli occhi dalla pagina.
-Sei veramente odioso…-commentò l’altra, mettendo il broncio.
-Ripassare non può farti che bene, no?-disse Yusuke, cercando di far ragionare l’amica.
-Ma io non ne ho bisogno…
-Come fai ad esserne tanto sicura?-chiese Zane.
-Tu pensi che boccerò?
-No, ma vorrei evitare che accada…
La giovane squadrò l’amico, incerta su come rispondergli.
-Non è che volete che vi dia ripetizioni?-fece la studentessa dopo qualche secondo, sorridendo maliziosamente.
-Mettiti a sedere.-esclamò l’altro, ignorando l’amica.
Yomi sbuffò scocciata ed eseguì gli ordini, controvoglia. Zane le passò i libri, dicendole di ripassare. La ragazza gli lanciò un’occhiataccia, ma non ribattè; poi prese uno dei libri che le stava porgendo, lo aprì al primo capitolo e si mise ad evidenziare, svogliatamente e senza prestare attenzione a cosa c’era scritto.
Dopo quasi un’ora di silenzio e di studio, furono interrotti dall’ingresso, alquanto rumoroso, di Atticus, che si mise a strillare dalla porta della biblioteca, pur di attirare la loro attenzione.
-Ehi! Ragazzi! Stavo cercando proprio voi!
-Atticus, per l’amor del cielo! Non puoi urlare in biblioteca!-sibilò Yusuke, facendogli cenno con il dito di abbassare la voce.
-Esagerato! Mica stavo urlando…-fece l’altro, avvicinandosi allegramente al gruppetto, senza, tuttavia, abbassare il tono della voce.
-Atticus, per favore, un po’ di rispetto per gli altri studenti…-lo redarguì Zane, senza alzare gli occhi dal quaderno.
-Come siete noiosi…-ribattè il castano, mettendo il broncio.
-Insomma, cosa vuoi?-chiese l’altro, alzando gli occhi da ciò che stava studiando e lanciando uno sguardo fulminante all’amico rumoroso.
-Vi stavo cercando… Ma non vi stancate a stare tutto il tempo in biblioteca?
-No…-risposero gli altri due Obelisk, in coro.
-Io mi sto annoiando…-si intromise la ragazza, guardando i tre amici.
I tre la fissarono per qualche minuto. Atticus sembrava sorpreso, mentre gli altri due sembravano essersi rassegnati all’idea di riuscire a far studiare l’amica.
-Perché mi state fissando?-chiese Yomi, leggermente in imbarazzo. Non le piaceva quando le altre persone la fissavano insistentemente.
-Tu devi studiare!-le fece Zane.
-Ma non ho voglia…
-Vedete! Anche Yomi si sta annoiando e non ha tutti i torti…-commentò Atticus, sorridendo all’amico dai capelli blu.
-Non sono affari che ci riguardano…-commentò il Kaiser, ritornando a concentrarsi sui libri ed ignorando il dongiovanni.
-Sei sempre il solito… Quando si tratta di scuola, sai essere veramente antipatico.
-Sei tu che prendi tutto sotto gamba…-gli rispose Zane, continuando a scrivere sul quaderno.
-Come vuoi! Yomi, ti va di andare in spiaggia insieme?-fece il castano, rivolgendosi all’amica.
-Perché me lo chiedi?-chiese la Slifer, sorpresa.
-Ti stai annoiando, no? Ti farà bene svagarti un po’… E l’oceano è stupendo!
-No, non credo che sia una buona idea…
-Per favore! Non voglio andarci da solo…
-Non dire assurdità! Non dirmi che tra tutte le ragazze che ti vanno dietro, non hai trovato nessuna con cui andarci?
-Ma io voglio andarci con te! Sarà sicuramente più divertente!
Yomi guardò Atticus; non capiva se fosse serio o se la stesse soltanto prendendo in giro.
-Allora?-insistette il castano.
-Te l’ho già detto, non credo che sia una buona idea...
-Andiamo! Non dirmi che non ci sei mai stata?
-Certo che ci sono stata! Non é quello il problema...-fece l’altra.
-Allora, qual é? Non sai nuotare? Non ti preoccupare, ti insegno io! Sono un ottimo nuotatore...
-Non ce n'é bisogno! So nuotare anche da sola!
-E allora perché non vuoi venire?
Il castano si stava sporgendo sempre di più verso la ragazza, che stava iniziando a trovarsi a disagio.
-Non voglio mettermi in costume…
-E perché? Sei crudele a privarmi di una vista così stupenda! Scommetto che sei bellissima-
-Non dirmi che era questo il tuo scopo fin dall’inizio?!-esclamò Zane ad alta voce, alzandosi in piedi di scatto.
Gli altri studenti si voltarono infastiditi verso il gruppetto, mormorando qualcosa sulla loro maleducazione.
-Shhh…-fece un Ra, che si trovava ad un tavolo lì vicino.
-Scusateci…-disse Yusuke a bassa voce, voltandosi mortificato verso gli altri ragazzi presenti. Poi, rivolgendosi agli amici, disse:
-Insomma, fate piano!
-Allora vieni?
-Perché dovrei venire?!-esclamò la Slifer, abbassando la voce.
-Perché voglio vederti in costume!
-Ma cosa stai dicendo?! Ti sembrano discorsi da fare in pubblico?!-fece Zane irritato, voltandosi verso l’amico.
-Non c’è alcun bisogno di essere così geloso…
-Io non sono geloso!
-E allora perché ti scaldi così tanto?
-La colpa è tua; dovresti smetterla di fare discorsi così imbarazzanti…
-Se non ti fidi, puoi venire anche tu…-gli fece l’amico castano.
-Fra poco ci sono gli esami e-
-Sei sempre il solito! Sei bravo e non ti serve studiare così tanto, perciò puoi anche prenderti un giorno di vacanza. E se ti preoccupi tanto per lei, dovresti venire!
-Ti ho già detto che non mi preoccupo affatto…-disse l’Obelisk dai capelli blu, leggermente a disagio.
-Lo sapevo che eri solo un maniaco schifoso…-mormorò la Slifer, lanciando uno sguardo terrificante all’amico dongiovanni.
-Era solo un sincero apprezzamento…-commentò Atticus, resosi appena conto che l’aveva detta grossa. Yomi era veramente arrabbiata e, in quel momento, sarebbe stata capace di tutto.
-Davvero?! Allora lascia che faccia anch’io un sincero apprezzamento con il mio pugno!-esclamò la Slifer, nera dalla rabbia e afferrando il castano per il colletto della divisa.
-Adesso basta! Mi avete stufato, tutti e tre! Andremo in spiaggia, punto e basta!-esclamò Yusuke, alzando un poco la voce. I tre studenti si fermarono di colpo, sorpresi dal fatto che l’amico avesse alzato la voce.
-Ok…-dissero poi, in coro.
-Era ora! Non fatemi urlare in biblioteca…-disse l’altro, riprendendo il libro.
-Allora ci vediamo dopo, direttamente in spiaggia! Yomi, mi raccomando il costume!-esclamò il castano. Poi, salutò i tre amici ed uscì trotterellando dalla stanza.
-A volte è proprio insopportabile…-commentò Zane, non appena l’amico fu uscito.
-Stai esagerando! Si tratta solo di passare un po’ di tempo al mare… Con questo caldo mi sembra una buona idea!-fece Yomi, guardando l’amico.
-Non avevi detto che non volevi andarci?
-Sì, ma questo è l’unico modo per farlo contento. Lo sai che ci tiene molto a trascorrere il tempo con noi…-gli rispose la Slifer.
-Comunque è insopportabile lo stesso…-commentò l’Obelisk dai capelli blu, tornando a concentrarsi sul libro.
-Hai idea di quanto tu sia scocciante quando parli di scuola ed esami?
-Sono cose importanti… Fra poco ci sono gli esami; non ha senso perdere tempo andando in spiaggia.
-Tanto lo passi! Di cosa ti preoccupi?
-E tu?
-Cosa c’entro io?-chiese la ragazza, leggermente disorientata.
-Tu lo passi? Anche se perdi un pomeriggio?
-Tranquillo! Io non ho bisogno di studiare…-lo rassicurò la Slifer con un sorriso.
L’Obelisk la guardò per un secondo, pensieroso. Poi sospirò e, indicando il libro aperto davanti alla studentessa, disse:
-Ok, ci credo! Anche perché non mi sembra che tu stia studiando…
-Ti avevo detto che non avevo voglia…-fece la giovane, ridacchiando.
-A volte non riesco proprio a capirti…-commentò l’altro, ritornando sui propri appunti.
-Senti chi parla! Quello strano sei tu… Continui a studiare nonostante tu sappia già le cose. Sicuro di non essere ossessionato dai voti?
-Certo! Voglio solo essere il miglior duellante di tutta la scuola…
-Sei noioso…
-E tu sei un’idiota…
-Per caso vuoi litigare?!
-No… Non voglio litigare con te.
-Allora potresti evitare di darmi della cretina!
Yusuke sorrise divertito, mentre osservava i due amici stuzzicarsi un po’.
“Sembra che si stia aprendo un po’ di più… Meglio così! In fondo, non è la ragazza scontrosa e violenta che sembrava all’inizio… E credo che il merito sia soprattutto suo. Lui la conosce meglio di chiunque altro, ma non vuole ammetterlo. Dovrebbe imparare a mettere da parte l’orgoglio, ogni tanto…” pensò poi, ritornando ai suoi studi.
La Slifer stava ritornando ai suoi compiti, quando si sentì chiamare alle spalle. Chumley era in piedi sullo stipite della porta della biblioteca e le stava facendo cenno di avvicinarsi. Gli altri studenti si voltarono di nuovo verso i tre, sempre più infastiditi per le continue interruzioni.
-Credo che voglia te...-mormorò Zane, guardando prima lo studente e poi l'amica.
-E’ meglio se esci! Se continuiamo a parlare, ci picchieranno sul serio.-commentò Yusuke, guardando preoccupato i presenti.
-Spero che non sia niente che riguardi la scuola...-rispose la giovane, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il compagno.
-Allora, cosa-
Yomi non riuscì a terminare la frase, perché il ragazzo cicciottello la prese per un braccio e la trascinò fuori dalla stanza.
-Oh, insomma! Ma che modi sono?!-protestò la ragazza.
-Devi aiutarmi!-esclamò il ragazzo-koala, fermandosi di colpo.
-Spero per te che sia qualcosa di importante!
-Lo è, fidati!
La Slifer fissò il compagno per qualche secondo, poi disse:
-Si tratta del test, vero?
-Come fai a saperlo?-chiese sorpreso Chumley.
-Intuito femminile...-rispose secca la Slifer.
-Immagino che sia una cosa abbastanza prevedibile…-commentò l’altro, leggermente in imbarazzo.
-Diciamo di sì… Allora qual é il problema?
-Ecco, ci sono delle cose che non credo di aver capito...
-Vuoi che te le rispieghi?
-Sarebbe perfetto!
-Con la teoria a che punto sei?
-A un buon punto, credo… In realtà, è il test pratico che mi spaventa!
-Vuoi che ti dia anche qualche dritta per il duello?
-Lo so che sono una frana e probabilmente non ha molto senso che mi impegni, visto che verrò bocciato… Però, non voglio ancora arrendermi! Tu sei bravissima, se mi dai una mano posso anche passarlo! Cioè, sempre che non sia un problema per te…
-No, figurati! E poi, sarà divertente aiutarti!
-Davvero? Grazie mille!-esclamò l’altro con le lacrime agli occhi.
-Però non posso duellare contro di te…
-Fa niente! Basta che tu mi dia qualche consiglio…
-Perfetto! Allora andiamo al dormitorio Slifer!-fece la ragazza, al colmo dell’entusiasmo, afferrando Chumley per il colletto della giacca e trascinandolo verso il dormitorio rosso.

 

***

Yomi si era separata da poco dal compagno di classe ed era appena rientrata in camera, per mettersi il costume, preparare le poche cose che le sarebbero servite e raggiungere gli amici in spiaggia.
-Chissà dove ho messo il costume…-mormorò la ragazza, mentre chiudeva la porta della camera alle sue spalle. Poi si avvicinò all’armadio, lo aprì ed iniziò la ricerca del bikini, mettendo tutto in disordine. Cercò anche nei cassetti e alla fine, dopo diversi minuti, lo trovò. Era un due pezzi, di colore bianco perla e azzurro; era semplice, senza disegni o design particolari. Non appena Yomi ebbe finito di indossarlo, si mise davanti allo specchio, per vedere come le stava.
-Lo sapevo! Era meglio se mi portavo un costume intero…-disse, squadrandosi attentamente.
“Sapevo che si sarebbe vista…” pensò, sfiorando delicatamente il fianco sinistro.
-Posso mettermi una maglietta, così la copro! Tanto non ho alcuna intenzione di fare il bagno… Se non mi spoglio, non si vedrà niente.
Si avvicinò di nuovo all’armadio a due ante, tirò fuori una maglietta verde militare a mezze maniche, con un dinosauro stilizzato disegnato sul fronte ed una scritta a caratteri cubitali e in inglese sul bordo inferiore e la indossò. Poi si mise un paio di pantaloncini, corti fino a metà coscia, di jeans scuro, prese l’asciugamano ed uscì dalla stanza, diretta verso la spiaggia.
Arrivata in prossimità del dormitorio rosso, sentì qualcuno dietro di lei metterle una mano sulla spalla. La Slifer era sovrapensiero e, per lo spavento, fece un salto e, senza nemmeno voltarsi, diedi una gomitata nello stomaco del presunto aggressore.
-Atticus!-fece la giovane, appena resasi conto di aver colpito l’amico. Il dongiovanni era piegato su se stesso dal dolore e cercava in tutti i modi di non vomitare la colazione.
-Scusa, ma non dovresti venirmi alle spalle in quel modo…-mormorò Yomi, cercando di scusarsi.
-Accidenti! Certo che sai come difenderti, eh?-commentò il castano, mentre cercava di raddrizzarsi.
-E’ colpa tua che mi hai spaventata…
-Scusa… Ho capito che se non voglio essere picchiato, la prossima volta dovrò fare attenzione a non spaventarti!
-Basta che tu non compaia all’improvviso…
-Però non credevo che tu ti spaventassi per così poco… E’ come se fossi sempre sulle spine!
-Ormai è l’abitudine…
-Abitudine? Per cosa?
-Niente, lascia perdere…
Atticus la fissò per qualche secondo, poi sorridendo fece:
-Comunque, è incredibile che tu sia così forte! Sei l’unica ragazza che conosco che è in grado di difendersi da sola. Potrei davvero innamorarmi di te, sai?
-Non ci povare! Piuttosto, gli altri due dove sono?
-Laggiù!-disse Atticus, voltandosi e indicando due figure in lontananza.-Ti ho vista da lontano e mi sono affrettato a raggiungerti…-aggiunse poi.
I due aspettarono che arrivassero anche gli altri Obelisk, poi si diressero tutti e quattro in spiaggia. Durante il breve tragitto, la ragazza li osservò un po’ di nascosto. Era la prima volta che li vedeva in abiti casual e non ci aveva ancora fatto l’abitudine. Per lei era un po’ strano vederli con dei vestiti normali, invece della solita divisa. Atticus indossava una camicia hawaiana rossa e un paio di bermuda color marrone militare, Yusuke, invece, indossava una maglietta a mezze maniche verde pastello e dei pantaloncini di jeans chiaro, corti fino al ginocchio, mentre Zane indossava una maglietta blu notte e un paio di pantaloni lunghi.
“Ma non ha caldo? Io non riuscirei a stare con i pantaloni lunghi con quest’afa… Non è normale!” pensò la giovane, squadrando l’Obelisk dai capelli blu che la stava precedendo.
Arrivati là, stesero gli asciugamani sulla spiaggia, uno accanto all’altro e a pochi metri dalla battigia. Poi Atticus si allontanò per mettersi la muta. Gli altri tre si sedettero, senza nemmeno togliersi i vestiti; non sembravano molto intenzionati a mettersi in costume.
-Che si fa?-chiese la ragazza, sdraiandosi di schiena.
-Possiamo studiare…-le rispose Zane, mostrandole un libro.
-Stai scherzando?!-esclamò l’altra, scattando a sedere.
-Certo…-fece l’altro, trattenendo a stento le risate.
-Smettila di prendermi in giro!-fece risentita la studentessa.
-Ti va di fare un duello?-domandò l’Obelisk dai capelli blu, estraendo il proprio deck.
-Non posso, lo sai!
-Io c’ho provato…
-Ma non vi siete ancora spogliati?!-esclamò scocciato Atticus, che era appena ritornato. Indossava una muta da sub, di due tonalità violacee, una più scura dell’altra. Sotto il braccio aveva una tavola da surf, dipinta di bianco e blu oceano.
-Ci spogliamo, tranquillo! Tu puoi andare…-lo liquidò Yusuke, con un gesto della mano.
-D’accordo, ma quando torno facciamo il bagno tutti insieme!-esclamò l’altro, allontanandosi un po’ imbronciato.
I tre lo guardarono allontanarsi.
-Fa surf?-chiese Yomi, sorpresa.
-Già… E’ anche piuttosto bravo!-le rispose Yusuke.
Per qualche secondo calò il silenzio, poi, ad un certo punto, l’Obelisk dai capelli verdi fece:
-Fa veramente caldo oggi! Io mi spoglio…
-Hai ragione… Credo che lo farò anch’io.-fece Zane, spogliandosi anche lui.
Yomi li guardò, leggermente imbarazzata. Era talmente abituata a vederli con la divisa, che era rimasta sorpresa nel vederli a torso nudo. Se li aspettava molto più secchi e gracili. Invece, avevano un bel fisico e non avevano niente da invidiare a degli sportivi.
“Dovrei smettere di fissarli o penseranno che sia una maniaca… Però non credevo che potessero essere così muscolosi! Ora capisco perché sono così popolari… In effetti, sono tutti e tre molto carini! Ok, ma a me cosa interessa? Sono miei amici, non dovrei pensare a queste cose. Anche se sono carini, non sono problemi miei, no? Però… Che bei muscoli! Yomi, a cosa stai pensando?! Non dovresti pensare a certe cose! Dio, come sono belli! No! Basta! Non devo pensarci! Cerca di ritrovare il tuo autocontrollo!”
-Tu non ti spogli?-le chiese l’Obelisk dai capelli verdi.
-Non ho voglia…-si affrettò a rispondere la ragazza, voltandosi dalla parte opposta, pur di distogliere lo sguardo dai due. Più li osservava, più le venivano in mente strani pensieri e più si sentiva in imbarazzo.
Rimasero per quasi mezz’ora sdraiati sulla spiaggia, in silenzio. Yusuke si era portato un libro da leggere, mentre Zane ricontrollava il proprio deck, per assicurarsi che fosse perfetto come sempre. Yomi, invece, stava letteralmente morendo dal caldo, ma non aveva nessuna intenzione di spogliarsi e mettersi in costume.
“Se mi metto in costume, la vedranno… Meglio evitare!” pensò la giovane, mentre cercava di farsi aria con la mano.
-Non ti sei spogliata!-esclamò Atticus, non appena si fu avvicinato agli amici. Aveva appena finito di fare surf e, come promesso, voleva fare una nuotata insieme agli amici.
-Non ho voglia…-gli rispose la Slifer, con noncuranza.
-Ma non hai caldo?
-No…-mentì l’altra.
-D’accordo…-fece l’altro, appoggiando la tavola sulla sabbia. Poi si avvicinò a Yusuke e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio. L’amico lo guardò dapprima preoccupato, poi alzò le spalle e disse:
-Ok, va bene…
I due si alzarono in piedi e si avvicinarono alla ragazza; le afferrarono le braccia e le gambe e la alzarono di peso.
-Che state facendo?!-esclamò Yomi, dimenandosi.
-Niente, non ti preoccupare!-le rispose il castano, continuando ad indietreggiare verso l’acqua.
-No! Non ci provare nemmeno!
-Non ti sento!
Una volta giunti sulla battigia, i due presero lo slancio e lanciarono la malcapitata studentessa in acqua, con tanto di vestiti. Zane, dalla spiaggia, stava osservando la scena, senza sapere cosa fare per fermarli.
“Quando ci si mette, Atticus è veramente terribile! E Yusuke non dovrebbe dargli spago!” pensò, provando immediata pietà per l’amica, che si era appena fatta un bagno gratuito.
Yomi riemerse velocemente, fradicia fino al midollo.
-Non dovevate farlo!-urlò ai due amici, che stavano ridendo sulla riva.
-Adesso non hai altra scelta che spogliarti!-esclamò Atticus, soddisfatto della sua trovata geniale.
-Ok, ho capito…-mormorò l’altra, uscendo dall’acqua ed avvicinandosi all’asciugamano. Poi si tolse i pantaloncini e la maglietta e li stese al sole, affinchè si asciugassero.
-Adesso sarete contenti…-disse, voltandosi verso i due amici.
I due non risposero e rimasero a fissarla a bocca aperta.
-Ma che state facendo?-chiese Zane, che non capiva il motivo di quella reazione. Poi, si voltò verso la ragazza, che si trovava alle sue spalle e rimase anche lui a bocca aperta dallo stupore.
-Potete anche smetterla di guardarmi in quel modo…-mormorò Yomi, leggermente a disagio.
-Scusa…-le disse Yusuke, cercando di non fissarla.
-Sì, scusa…-fece Atticus, grattandosi la testa.
-Cosa hai fatto?-le chiese Zane, indicando la lunga cicatrice che le attraversava tutto il fianco sinistro, dalla fine dello sterno fino all’anca.
La Slifer si portò una mano sulla ferita e disse:
-E’ abbastanza imbarazzante… Vi sarei grata se la smetteste di fissarla!
-Scommetto che è uno dei tanti segreti che non vuoi raccontarci…-commentò lo studente dai capelli blu.
-Non mi piace mostrarla in pubblico. Non è bella da far vedere… E un po’ me ne vergogno!
-Sei carina lo stesso!-fece il dongiovanni, come a volerle tirare su il morale.
-Non è quello il problema… Mi dà solo fastidio che si veda…
-E’ stato un incidente?-chiese Yusuke.
Yomi si sedette sulla spiaggia, di fianco a Zane.
-No, direi che me la sono andata a cercare…
-In che senso?-fece il castano.
-Risale a circa sei mesi fa… E’ una storia un po’ lunga…
-Racconta!-insistette Atticus.
-Io…facevo duelli clandestini, alle medie. Ho iniziato dopo che Seto mi disse che non avrei più potuto duellare. Non la presi bene… Inizia a deprimermi e poi… Iniziai a frequentare i luoghi più malfamati della città… Duellavo contro i membri delle peggiori gang. Non ho mai perso, per fortuna! Ma non avrei mai dovuto andare a confondermi con quella gente… Trascorrevo i pomeriggi e le sere, fino anche le due o le tre del mattino, a duellare contro chiunque, senza distinzioni. Duellavo solo per scaricare la mia rabbia e la mia frustrazione sugli altri e spesso i miei avversari finivano in ospedale! Non avevo il minimo rispetto per gli altri duellanti… Stavo giocando con il fuoco, ma non me ne rendevo conto! Dopo diversi mesi, mentre tornavo a casa, un tizio mi si avvicinò, dicendo che poteva offrirmi nuovi avversari, più forti e agguerriti di quelli che avevo sconfitto fino a quel momento. Si trattava dei duelli clandestini… Accettai, ma solo perché mi ero stufata di duellare contro gente che non fosse alla mia altezza. Da quel giorno, duellai in scantinati puzzolenti e fatiscenti per quasi un anno, poi mi stufai e lasciai tutto. Mi resi conto che così facendo non risolvevo la situazione e, a dire la verità, mio fratello aveva iniziato a preoccuparsi. Mi dissi che non avrei dovuto farlo soffrire ulteriormente, perciò smisi. Dopo nemmeno un mese da quando avevo lasciato tutto ed ero ritornata alla vita di sempre, venni aggredita in strada, la sera tardi. Mi accoltellarono al fianco e mi lasciarono in un vicolo a morire. Fui fortunata; qualcuno mi trovò quasi per caso e chiamò immediatamente un’ambulanza… Quando arrivai in ospedale avevo già perso diverso sangue e rischiai di morire per emorragia. Mi salvarono per un pelo! Ma mi è rimasta questa bella cicatrice, come ricordo…
-Non lo sapevo…-fece Atticus, grattandosi la testa imbarazzato. Senza volerlo, aveva messo in difficoltà l’amica.
-Me la sono andata a cercare! Non avrei mai dovuto scherzare con quella gente… A quelli là non piace perdere contro una ragazzina. Lo sapevo bene; venivo coinvolta in risse praticamente tutti i giorni e avevo imparato a difendermi… Ho imparato a picchiare e a giocare sporco, pur di vincere! Non avevo rispetto per niente e per nessuno, nemmeno per me stessa… Volevo solo fare del male a chiunque mi trovassi davanti. Ma poi ho aperto gli occhi e mi sono resa conto che facevo pena… Ho deciso di conservare quel poco di dignità che mi rimaneva e di ritornare alla vita di prima. Dopo quell’incidente, Seto ha deciso di iscrivermi a quest’Accademia, così da evitare che perdessi di nuovo la testa… L’ho sempre odiato per questo motivo, ma in fondo aveva ragione!
-Ma il tipo che ti ha fatto del male l’hanno arrestato?-chiese Yusuke.
-No, non ricordo chi fosse… Non ricordo quasi niente di quella sera. Probabilmente era un duellante che avevo sconfitto durante un duello clandestino, ma non so chi… Mi hanno minacciato di morte talmente tante volte che non saprei dirvi chi fosse…
-Sei una cretina…-fece Zane, senza nemmeno guardarla.
-Cosa?! Come puoi dire una cosa del genere?!-esclamò l’altra, furiosa.
-Come ti è saltato in mente di fare duelli clandestini? Non lo sai che sono pericolosi?
-Ma bravo! Non c’era bisogno che me lo dicessi tu!
-Sei una cretina lo stesso…
-Sei veramente un cafone!
-Ragazzi, basta!-esclamò Yusuke, intromettendosi nella discussione tra i due.-Perché dovete litigare?
-La colpa è sua! Ha il tatto di un elefante!-rispose Yomi, indicando l’amico.
-Coma fai a vergognarti di una cicatrice?-disse Zane, ignorando il dito puntato della Slifer.
-Perché non dovrei?!
-Perché sei bella lo stesso!
-Cosa?
-Cioè, volevo dire che non dovresti vergognarti di mostrarla in pubblico… In fondo, hai capito che hai sbagliato, perciò… Dovresti esserne orgogliosa…
Detto questo, l’Obelisk dai capelli blu arrossì violentemente, poi, come se niente fosse, estrasse un libro dalla borsa e si mise a sfogliarlo, sotto lo sguardo stupito degli altri tre.
“Che scemo… Che bisogno aveva di dire cose così imbarazzanti! Come se il problema fosse quello… Non c’era bisogno che mi dicesse che sono bella lo stesso; non è quello il problema! Mi dà solo fastidio che la gente la fissi e poi inizi a parlare male di me… Però, mi ha fatto piacere… Chissà perché…” pensò la ragazza, continuando ad osservare l’amico dai capelli blu.
-Bene! Chi vuole fare il bagno?-esclamò Atticus, rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.
Gli altri si guardarono per qualche secondo, poi decisero di seguire il consiglio del castano e di divertirsi un po’ in acqua.

  
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