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Autore: Velvetoscar    22/10/2014    0 recensioni
Louis, con suo sommo orrore, frequenta un'università d'élite in cui Zayn Malik è un nome che conta, Niall Horan non sta zitto un momento, ci sono pianoforti dappertutto, e Harry Styles, l'unico figlio maschio di un ex cantante rock strafatto e pazzo clinico, ha un sorriso perfetto e due occhi spenti. [Larry/minor-Ziam]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9.

Il giorno seguente, dopo essere stato svegliato come d'abitudine dall'impeccabile interpretazione di Niall dello Scherzo n. 2 Opus 31 di Chopin, Louis frequenta tutte le sue lezioni, i compiti completamente fatti e pronti per essere controllati, ed è lo studente migliore che sia mai stato, che prende appunti durante ogni corso e non scarabocchia neanche una volta un cappio.  

È così fiero di sé mentre rincasa che sta per offrire a Niall delle focacce e un po' di scotch, quando il suo telefono squilla e la La Marcia Imperiale si spande nell'etere.

Mamma.

Cazzo.

Beh. Adesso ci sono due alternative. Può rimettersi il cellulare in tasca senza dirlo a nessuno… o può rispondere. Dal momento che deve ancora rispondere a una delle telefonate di sua madre, opta per quest'ultima, i nervi già tesi. 

"Mamma," la saluta con finta allegria, sbloccando la serratura dell'appartamento. 

"Boo bear," dice lei piano. Sospettosamente piano. Cazzo.

"Cosa c'è?" chiede subito, tenendo fuori l'agitazione dalla sua voce e aprendo la porta con una spallata.

Niall è seduto di nuovo al pianoforte, che si fuma un sigaro con la tv accesa. 

Louis manda un cenno nella sua direzione prima di riportare l'attenzione al cellulare. 

"Oh… niente. Solo che." C'è un indugio dall'altra parte e sente un brusco respiro seguito da un quasi singhiozzo. "Mi manchi, tesoro."

Maledizione.

Sa cosa significa. 

"Mamma. Mamma, ti stai prendendo cura delle ragazze? Dove sei?"

"Sono fuori. Ora ho bisogno di stare da sola."

"Dove sono le ragazze? C'è qualcuno che se ne occupa?"

"Stanno bene, Louis. Mi manchi-" 

"MAMMA. Maggie ha solo QUATTRO anni. Torna dentro adesso. Devi badare a loro."

"Non voglio," risponde, scoppiando a piangere, e i nervi gli sfrigolano mentre con una mano si massaggia le tempie.

"Non conta quello che vuoi. Sei la loro mamma. Puoi farcela. Proprio come quando eri una buona mamma prima che Charles se ne andasse… puoi essere una buona mamma senza di lui. Forza."

L'altro capo è silenzioso, si sente solo il rumore soffocato del vento e respiri profondi.

"Hai ragione, tesoro. Sei sempre stato più saggio della tua età."

Louis annuisce, a denti stretti. "Dovevo esserlo. Adesso torna dentro, sì? Per favore?"

"Lo farò. Mi prenderò cura di loro, Lou. Sta' a vedere, sarò una buona madre. Ti renderò orgoglioso."

"Rendi orgogliosa te stessa," dice, e fa del suo meglio per tenere a bada le sue emozioni, con la voce pericolosamente vicina ad alzarsi.

Niall alza lo sguardo su di lui, le sopracciglia aggrottate, ma Louis lo ignora per il momento, raggiungendo invece la fila di finestre basse allineate sul muro. Guarda la soleggiata distesa d'erba fuori, gli studenti che girovagano, e nota assentemente che si trova nel punto esatto in cui Zayn gli aveva vomitato addosso così poco tempo fa.

"Lo farò." C'è un'altra pausa. "Ti manco, Lou?"

Louis chiude gli occhi. "Sì, mamma. Adesso torna dentro, per favore. Per favore. Ti voglio bene," aggiunge come avendoci ripensato.

"Anch'io. Fatti sentire."

E poi si chiude la linea.

"Porca puttana," borbotta, mettendo giù il cellulare sul bancone e lasciandosi cadere sulla sedia più vicina. 

"Era tua madre?" chiede Niall sorpreso, guardandolo dall'altra parte della stanza, adesso con le mani in grembo.

"Già."

"Cos'ha che non va?"

"Tutto."

Niall lo fissa in silenzio.

Portando gli occhi al cielo, Louis scende nel dettaglio. "Non sta bene da quando Charles ci ha lasciati anni fa. A volte parte all'improvviso o si dimentica di noi. Non fa altro che piangere e cercare le persone che non sono più nella sua vita. Quindi adesso devo ricordarglielo, visto che ero io quello che si prendeva cura di tutti quand'ero a casa." Sente l'amarezza tingergli le parole e prega che Niall non chieda ulteriori particolari.

Per fortuna, non lo fa.

"Cazzo. È dura, amico."

Lui scrolla le spalle. "Va così. Ora, cos'hai in programma per oggi? Perché abbiamo un tea party a cui andare."

Niall allora sorride, illuminando istantaneamente le ombre della stanza. "Va bene."

"Va bene? Niente scuse? Niente canottaggio? Vieni sul serio?"

"Già. Ho chiuso ieri col canottaggio. Mi annoiavo a morte. Andiamo a questo cazzo di tea party!" E salta giù dalla panca, trascinandosi nella sua stanza con un rumoroso grido di guerra.

Louis sorride. Potrebbe davvero rivelarsi una splendida giornata. 

**

Quando arrivano alle stanze di Zayn, in abiti goffamente coordinati come si sono accorti solo quando erano quasi lì ("Niall Horan, marcerai dritto al nostro appartamento a cambiarti in questo istante. Le mie bretelle sono dello stesso colore dei tuoi pantaloni. NON è accettabile." "Anche le nostre maglie sono abbinate." "NIALL!"), Louis è già un tantino sconvolto. 

Fortunatamente Niall è incapace di provare quell'emozione. 

"Toc, toc!" grida dall'altra parte della porta di quercia, l'esatta personificazione dell'anti-timidezza.

"Lo sai che è da maleducati. Avresti dovuto farlo fare a me," lo rimprovera. 

"Perché?"

"Perché io li conosco."

"Li conosco anch'io!"

"Non bene come me!"

"Li conosco da più tempo."

"Non funziona così – voi ricchi vi conoscete tutti o siete parenti! È tipo incesto!"

Una voce lo interrompe.

"Avanti!" canta la voce di Liam, e sparando un'altra occhiataccia in direzione di un ignaro Niall, Louis apre la porta. 

La stanza è bella come sempre, il tavolo apparecchiato con porcellane in stile vittoriano che brillano alla luce del sole e alla luce naturale, rose e ortensie fresche traboccano dai vasi di vetro. Ci sono crêpe, focacce e biscotti impilati in piccoli cumuli ordinati su eleganti vassoi dorati. È meraviglioso. Una leggera brezza soffia sulle tende di raso marroni delle finestre, e Louis quasi si rammarica che il pianoforte sia lì, intatto – un po' di musica avrebbe accompagnato perfettamente l'ambientazione. 

"Ti sei superato ancora una volta, Zayn," lo saluta, e Zayn sorride da capotavola mentre Liam gli riempie la tazzina. 

"Louis!" Liam è raggiante, alzando lo sguardo con un sorriso incerto e una camicia inamidata. 

"Salve, salve. Lui è-" inizia Louis prima che:

"Ehiii, ragazzi! Che bello rivedervi," canticchia Niall, schiaffando una mano tra quelle delicate di Zayn e ripetendo il gesto con Liam che ha l'aria di essere assolutamente estasiato. 

"Che bello vedere te, Horan! Come sta il tuo vecchio?" chiede Liam con gioioso galateo. 

Niall sorride in quel modo che suggerisce che è pronto a scoppiare a ridere, mani disposte lungo i fianchi, e posizione dominante. Il drago è uscito fuori a giocare. "Sta benone. Passa e vienilo a trovare quando ti pare! Di solito è allo studio. Sai com'è."

"Lo so, e devo proprio. È passato tanto tempo da quando ci siamo fatti una chiacchierata come si deve." Le sue parole sono perfettamente articolate, il suo accento è snob da far schifo, e Louis si chiede se abbia imparato a leggere da un manuale di buone maniere. 

A differenza di Niall, con il suo Rolex massiccio e le sue enormi scarpe bianche e la bocca spalancata. 

"Già. Gli piaci sul serio, quindi gli farebbe piacere. Puoi portare Bill!"

"Che fantastica idea! Padre non socializza da una vita – il lavoro gli ha dato tanto da fare. Gli piacerebbe tantissimo rivedere Jonathan."

Buon dio.

"Te l'avevo detto che è amico solo di uomini di mezza età," Zayn fa un sorrisetto a Louis e si porta la tazzina alle labbra perfette. 

Louis fissa i due mentre parlano, completamente spaesato. "D'accordo. Beh, allora. Tè?" si siede alla destra di Zayn, proprio come a quel primo pranzo, e subito porge la sua tazza a Liam, sbattendo le ciglia. 

Liam sorride e versa subito dalla sua teiera mentre Niall prende a sedere accanto a Louis. 

"Grazie," sorride Louis, prima di portarsi la tazza alle labbra e prendere una grossa sorsata. E quasi sputarla. "Ma che diavolo…?" sputacchia, quasi lasciando cadere quell'inestimabile articolo. 

"Qualcosa non va?" chiede Liam, allarmato.

"Ma è whiskey?" tossisce, afferrandosi la gola, allarmato. 

Zayn sorride fumosamente. "Non essere sciocco, Louis. È Darjeeling con scotch."

Oh, ma certo.

"Sei sicuro che ci sia del Darjeeling?" 

Zayn guarda Liam che alza le spalle. "Ce ne ho messo un po', credo."

"Credi?"

"Ma quanto cazzo è buono!" prorompe Niall, buttando giù la sua tazza come fosse acqua. 

Louis lo fissa, con la gola che ancora gli va a fuoco. 

Benedetto ragazzo.

"Non tutti siamo usciti dall'utero con una bottiglia di whiskey in mano." Lo guarda male, rimanendo segretamente stupefatto del modo in cui subito si riempie di nuovo la tazza e se la riversa giù per la gola senza nemmeno battere ciglio.

"Bravo sei," sorride Zayn, e offre un sigaro a Niall.

"Oh, magnifico. È un Petite Lancero Nero?" domanda quello, portandoselo al naso per annusarlo per nessuna ragione apparente. Louis non capirà mai i modi di fare dei ricchi.

"Sì. L'unico tipo che mi piace. Almeno ad agosto," soggiunge, e il sorriso gli si allarga alla risata sonora di Niall. 

"Grazie, amico," ride, sollevando la sua tazza.

La porcellana tintinna quando la fanno scontrare, provocando dei piccoli sorrisetti zuccherosi da parte di Liam, che prende un morso da un croissant, mentre Louis guarda tra i due, sopracciglia alzate. Com'è possibile che Niall diventi migliore amico di ogni. singola. persona. che si trovi nella sua stessa stanza? E poi che cazzo è un Petite Lancero Nero?

"Tu attaccheresti bottone pure con i muri, eh?" sospira Louis, scuotendo la tessa mentre Niall prende una manciata di focacce. 

Lui alza le spalle, e inizia a spalmare la marmellata. "Mi piace pensare che parlo solo con soggetti animati, ma va bene lo stesso, amico."

E sta giusto per restituirgli una risposta arguta quando improvvisamente lo sguardo di Niall si concentra su qualcosa oltre la sua spalla.

"Harry, amico!" esclama, alzandosi subito in piedi e camminando verso la fonte di tutti i mali.

Louis si volta in tempo per vedere Harry scivolare nella stanza, con indosso un completo giallo pallido, un'enorme collana nativo americana (questa pare più un acchiappasogni) e il suo papillon distintivo, tutto compiaciuto.

E oh, tu guarda. Ha portato un'altra volta degli ospiti – a questo giro un ragazzo bellissimo e una ragazza bellissima.

Che tenerezza.

"Niall Horan," lo saluta Harry con la sua voce di velluto, stringendogli la mano e sorridendo affascinante. "Come stai, ragazzo mio?"

"Non bene quanto te a quanto pare. Chi sono i tuoi ospiti?"

"Oh. Questi sono Roxy e Lullaby."

Lullaby? Esiste qualcuno che si chiama Lullaby? Ma sul serio?

"Chi dei due è Lullaby?" chiede Louis mentre quelli se ne stanno ai lati di Harry a guardarlo come fosse Gesù. 

Ma a quanto pare Harry sta ancora ignorando la sua esistenza. 

"Ora lasciamoci andare. Dopo di voi, miei tesori," sorride, permettendo a Niall, Roxy e Lullaby di camminargli avanti.

La ragazza è stupenda, ha i capelli blu polvere e un vestito bianco appeso alle sue spalle spigolose. Il ragazzo è ancora più stupendo, i capelli di seta e dorati arruffati sugli occhi lavanda – buongiorno, lenti a contatto. I suoi vestiti sono spiegazzati ad arte, in quella maniera che solo una barca di soldi può simulare. 

"Come stai, Harry?" chiede Zayn e anche se il suo tono è pigro, i suoi occhi sono circospetti. 

Louis si tira su e fa finta di concentrarsi sul vassoio di crêpe, le orecchie in allerta; la domanda è abbastanza sincera da provocare il suo interesse. 

Ma Harry sorride mellifluo, strappando il tovagliolo dal tavolo e stendendoselo in grembo. "Magnificamente. Tu?"

"Impeccabilmente."

"Che bello vederti di buon umore," Liam è radioso, e Louis lancia un'occhiata alla reazione di Harry che non lascia trapelare nulla se non convenevoli superficiali. 

"Non è sempre così?" chiede Niall allegramente, e Harry ride, tutti sorridono, e il non-proprio-tea party ha inizio. 

**

Quarantacinque minuti dopo, il tea party viene interrotto perché sono tutti ubriachi e Harry e Niall pretendono di giocare a golf. 

Il tè-liquore è scorso all'infinito – Louis è quasi sicuro che Liam abbia mentito quando ha detto di aver messo il Darjeeling nelle teiere. È scotch liscio al cento per cento e questo è quanto – e le focaccine belline e le tartine non sono abbastanza per assorbirne gli effetti. 

Così l'elegante tea party, con i cucchiai tintinnanti e i mignoli alzati, si è tramutato un po' in un circolo degli ubriaconi, e la fronte gli luccica mentre ride di cuore alla terribile barzelletta che Liam ha appena raccontato, mentre al contempo provano a farsi una foto tutti insieme – cosa che, a voler essere sinceri, a Louis non viene bene manco da sobrio. 

Zayn è anche lui piuttosto brillo, accasciato su Roxy e Lullaby come se fossero le ringhiere di una scalinata, mentre da quel che sente gli riassume le trame dei suoi libri preferiti, i capelli che gli cadono scomposti e la giacca stropicciata. 

E poi ci sono Niall e Harry, con le braccia che si aggrappano a vicenda, mentre cantano canzoni da pub e ballano selvaggiamente, alzando in aria le loro tazzine, il liquido marroncino che sciaborda ai lati e si dissemina sul pavimento di legno, facendo da trappola mortale a qualunque passante.

E sono solo le quattro e mezza del pomeriggio. 

"Giochiamo a golf!" propone di colpo Niall con voce esplosiva, e Harry gli è subito dietro, sbraitando ripetutamente la frase a mo' di slogan, guance arrossate e occhi accesi. 

"Golf? Ma a me il golf fa schifo al cazzo!" protesta Louis, il braccio ancora attorno al collo di Liam. Incrocia gli occhi di Harry che adesso si sono fermati su di lui, e gli lancia un'occhiataccia degna di quella che riceve. Che bastardo. 

"Noi possiamo guardare mentre beviamo altro tè?" suggerisce Liam, versando quel che rimane nella sua ansiosa tazzina. "Sai che c'è, sticazzi – portiamoci un po' di vermut."

"O del vino," biascica Zayn con le labbra bagnate. 

"O tutti e due," lo corregge Louis, e Liam sorride deliziato fino a strizzare gli occhi. 

"Io ci vengo a giocare, Niall," dice Zayn, sbrogliandosi finalmente dagli ospiti di Harry. 

"Fantastico!" tuona Harry, sorridendo selvaggiamente. "Roxy? Lullaby? Dovete venire per forza. Avrò bisogno di supporto morale se perdo," sorride maliziosamente. 

"Non perderai, piccolo," il ragazzo fa le fusa, proprio mentre la ragazza ridacchia, "Ci penso io a te, gioia."

"Sono in buone mani," Harry fa un sorrisetto, e li avvolge entrambi in un abbraccio. 

Louis si strozza. 

"Andiamo!" tuona quindi Niall, saltellando verso la porta. "Chiamo Nelson!"

"Chi è Nelson?" ride Harry, fronte aggrottata.

"Il mio autista!"

"Eccellente!" festeggia Liam, e uno dopo l'altro si ammucchiano fuori dalla stanza, Harry che uscendo agguanta un mazzo di fiori. "Per l'atmosfera," aveva spiegato all'occhiata di Zayn.

E Louis si prepara al peggio.

**

Il golf è uno sfrangiamento di maroni. 

È noioso, è silenzioso, e a Louis gliene frega troppo poco per seguire, e si passa invece avanti e indietro una bottiglia di vino con Liam che se la ridacchia e fa lo scemo e continua a chiedergli se vuole arrampicarsi su un albero. Louis non si arrampica, viene arrampicato.

"Si sta facendo buio," pondera, biascicando, diventando sempre più sbronzo mentre osserva Harry che "insegna" al suo ragazzo biondo come si gioca a golf. Come se fosse così difficile agitare una cazzo di mazza.

"È vero. Tra un po' conviene andarcene. A cercare tipo una festa," Liam sorride, stravaccandosi sul golf cart dietro di lui. 

"Stendiamoci sull'erba. Mi fa male il sedere."

Liam fa una risata bassa e scuote la testa. "L'erba macchia, Louis. Restiamo qui."

"L'erba macchia? Un minuto fa volevi arrampicarti su un maledetto albero!"

"Non ci sarebbe stata erba."

"No, ci saremmo solo strusciati sui ceppi sporchi."

E Liam scoppia in una risatina e si copre la faccia mentre Louis si sposta comunque a terra. 

In mezzo ad ancor più fragorose risate e a incoraggiamenti urlati ai ragazzi sul campo, si passano la bottiglia avanti e indietro mentre il sole arancione sbiadisce nelle stelle, con Niall che ogni tanto va a placcarlo.

**

Finalmente, se ne vanno.

"Adesso dove si va?" chiede Harry lentamente, le labbra rosso fuoco e gli occhi ardenti mentre si appoggia al suo ragazzo, la ragazza che gli massaggia le spalle. Fa per insinuargli una mano tra i capelli, ma lui le dà uno schiaffetto senza una parola, gli occhi irati.

"Un pub?" propone Niall, aiutando Louis ad alzarsi da terra.

Louis sorride sfacciato e gli picchietta un bacio veloce sul naso prima di schizzare via, fuori portata.

Harry li guarda per un attimo prima di distogliere gli occhi. 

"Andiamo a una festa. Zayn, amore, ci dici una bella festa per stasera?" chiede Liam, abbracciando Zayn e guardandolo amorevolmente.

Zayn sorride, nel suo stordimento ebbro, accarezzando maldestramente la schiena di Liam. "Ce n'è una alla residenza estiva dei Kanes?" suggerisce, sorridendo un po' vago e armeggiando in tasca per trovare il suo astuccio delle sigarette.

"Perfetto," tuba Liam, strofinandogli il naso addosso.

"Beh, allora andiamo!" esclama Louis (e proprio non dovrebbe, dovrebbe invece suggerire di tornarsene tutti a casa a studiare e farsi una doccia, ma vabbè) prima di guidare via il branco, portando in alto la bottiglia di vino e cantando Celine Dion senza un briciolo di vergogna. 

**

La gita in auto dai Kanes è un casino indistinto di ombre e risate. 

Fanno cin cin coi bicchieri sul retro della limousine di Niall prima di ogni bevuta. Niall ride fortissimo a ogni parola detta tra gli shottini, Zayn ride altrettanto di cuore ma piano con il fedora stretto tra le mani, Liam ridacchia e non la smette di agitarsi sul suo posto, bombardandoli tutti di tappi di sughero, e Harry tuona un rauco:

"LA NOTTE È NOSTRA, RAGAZZI!"

Roxy e Lullaby gli sono seduti sulle ginocchia, gli versano champagne in bocca e intrecciano le dita al suo papillon e alla collana. Come una persona sola, tutti urlano le parole di Harry – tranne Louis – e viene versato un altro giro, per gentile concessione di Liam. 

E anche se Louis starebbe meglio senza l'immagine disturbante di Harry che infila la lingua in gola a Roxy e a Lullaby (ancora non è sicuro quale dei due sia chi) non può proprio lamentarsi seduto com'è sul retro di una limousine con i suoi tre amici a bere champagne, sulla strada di quella che promette di essere una festa favolosa. 

Quindi brinda alla notte e ride prima che Niall gli serri il gomito attorno alla testa. 

**

La casa è splendida. 

È enorme, situata in mezzo a giardini elaborati, ha balconi e terrazze, e i pavimenti all'interno sono di marmo e lucidati alla perfezione. È una roba che non ci si crede, e se Louis non fosse così sbronzo, sarebbe senza parole.

"CAZZO, È GIGANTESCA!" urla per superare il rimbombo non appena entrano, immediatamente accolti da un ragazzo con addosso degli abiti di elastan e in mano un vassoio di shottini con del liquido rosa.

"Mica tanto!" gli grida di rimando Niall, prendendo tre dei bicchierini offerti e buttandoli giù in strabiliante successione.

"Tipico di te." Louis porta gli occhi al cielo.

"Forza, ragazzi!" urla Liam, gioia scritta chiaro e tondo su tutta la sua faccia mentre prende la mano di Zayn e scatta in avanti senza esitazione. In pochi secondi sono completamente persi nel mare di persone magnificamente vestite e bolle che compaiono dal nulla.

"Te l'ho detto che era pazzo!" ride Niall, evitando le masse più grandi di persone che ballano e costeggiando i bordi.

"Oh, ne sono sempre più consapevole. Ma devo dirlo, mi stupisce che tu non stia surfando tra la folla come loro, Nialler!"

Niall fa una smorfia e scuote la testa. "Nah. Non mi piacciono le folle. Qui va bene."

Louis annuisce, intravedendo Harry – che ha adesso tre nuovi compagni di giochi spalmati addosso – e imponendosi di resistere al desiderio di spiarlo.

Fallendo. 

Harry stampa baci profondi su ogni bocca che trova, donando alle sue labbra una lucentezza umida che luccica stucchevole sotto le tremolanti luci arcobaleno. Perde un po' l'equilibrio, buttando giù ogni drink che si ritrova sotto il naso, e ridendo abbastanza forte da farsi sentire fino al cielo. Occasionalmente Louis sente un "Harold!" urlato a caso mentre sciame dopo sciame di persone si precipitano a salutarlo, facendo scivolare le mani sulla sua schiena e sul suo petto. Alcuni provano a toccargli i capelli, cosa che Harry respinge seccamente ogni volta (strano), ridendo delle sue battute e mangiando rapacemente con gli occhi i suoi sorrisi di fossette.

È disgustoso, sul serio. 

Queste persone chiaramente lo venerano. E nonostante Louis lo detesti, non è ottuso – la vede l'attrattiva. È bellissimo, affascinante, ben vestito, eccentrico, e apparentemente docile. Ha buone maniere e un notevole quoziente intellettivo e fossette che sembrano non andarsene più.

Ma non è sicuro che questa gente arrivi fino a tanto. Di certo non sembrano a conoscenza del fatto che sia un essere umano (cosa che potrebbe pure non essere, per essere corretti) mentre lo stringono e lo afferrano, sbattendogli i cellulari in faccia e avvolgendogli le braccia attorno alla vita come se fosse un attrezzo da scena, pronto per essere strattonato.

Non sembra gli dispiaccia più di tanto, però. La sua faccia è ancora ingessata in un sorriso, gli occhi che ancora non vedono, ed è in posa mentre li soddisfa tutti e lecca via il sale dalle loro clavicole e… sniffa cocaina?

Louis strizza gli occhi per vedere Harry che tira la testa all'indietro e inala profondamente. 

Eh già.

Alzando gli occhi al cielo, si volta di nuovo verso Niall, e se ne vanno dall'altra parte della casa, lontano il più possibile da Harry Styles.

**

Corpi vorticanti, corpi danzanti, luci al neon, gioielli scintillanti, e riccioli di fumo che inebriano i sensi di Louis.

Capelli dalla piega perfetta che rimbalzano a tempo di musica, Louis Vuitton che si fonde a Burberry, e glitter che cadono dai soffitti. 

"Voglio passare il resto della mia vita qui!" urla Louis, la testa che nuota e le membra leggere. 

"Sei sicuro?" Niall ride, saltando su e giù, la polo quasi completamente fradicia e le ciglia che luccicano. "Per sempre è tanto tempo!"

Perché sì, sono immortali e intoccabili e ogni cosa è vita. 

Così Louis ride e volteggia, mani tese al cielo mentre i glitter cadono e gli rimangono attaccati alla pelle sudata, cospargendolo di stelle. 

**

Louis non riesce a trovare il cazzo di bagno. E se non lo trova presto, si limiterà a pisciare nei cespugli di rose.

Ha aperto ogni porta che è riuscito a scovare, imbattendosi solo in sgabuzzini, dispense e studi. E, adesso, una scena molto intima. 

"Colpa mia," si scusa, coprendosi immediatamente gli occhi prima di chiudere la porta di scatto. 

Piroetta su se stesso, pronto praticamente a correre via, quando va a sbattere contro un ampio petto e una collana nativo americana. 

Cazzo. 

"Attento," lo avverte Harry, facendo un passo indietro e guardandolo male, i ricci appiccicati alla fronte. Ha un profumo fantastico, ma questo riesce solo a farlo incazzare di più.

"Oh, ma smettila di tirartela," lo sbeffeggia, e sta giusto per passare oltre quando Harry lo afferra per un braccio. Alza lo sguardo a occhi stretti. "Desidera?"

"Smettila di comportarti come se fossi migliore di me," ringhia, ma la voce un po' gli vacilla, le pupille dilatate e inebriate sotto le sopracciglia aggrottate, le dita che si conficcano nella pelle calda di Louis. 

Lui scuote la testa, occhi obliqui. "E allora smettila di essere te."

Harry ritrae la mano come scottato, guardandolo arrabbiato con quell'intensità che mostra solo quand'è agitato; Louis si chiede se tutte le sue emozioni sarebbero così appassionate se non fosse sterile e senza vita. Forse è per questo che è solo un guscio – è troppo per se stesso. 

"Tu non mi conosci," dice in tono piatto, drizzando la schiena e livellando i propri lineamenti. 

"Io penso di sì, Harry Styles," dice, e permette alla sua occhiataccia di scomparire, rimpiazzandola con una disapprovazione compassionevole. "Anneghi tra belle parole e champagne e chi cazzo sa che razza di droghe. Scopi tutto quello che cammina. Ascolti solo te stesso e ti importa solo di te stesso, e non provi nulla per il resto del mondo. Guardi gli altri amarti e non ami nulla in cambio," dice in un tono basso, disgustato, l'alcol e la furia che gli si aggrappano alle ossa e gli incitano la lingua.

Harry ricambia il suo sguardo sotto le luci tremolanti, ombre profonde sotto gli occhi, espressione indecifrabile. "Amore?" chiede con caustica repulsione.

Louis si limita a restituirgli lo sguardo, petto in fuori, adrenalina alle stelle. 

La bocca di Harry si distorce in un sorriso dolciastro, gli occhi più freddi di quanto li abbia mai visti – il che è dire molto. 

"Non te l'hanno mai detto, Louis Tomlinson? Ogni uomo uccide ciò che ama." Il suo sorriso scompare. "Il codardo con un bacio." E gli si avvicina di un passo, con l'alito fradicio d'alcol e colonia costosa che soffoca l'aria. "L'uomo coraggioso con la spada." Finisce quasi in un bisbiglio, l'angolo delle labbra contratto in un sogghigno.

Ma sono i suoi occhi che Louis vede. Quegli occhi che tagliano anche il vetro. 

Sono spalancati adesso. Sono spalancati, sono addolorati, e lo guardano con qualcosa che sa fortemente di realtà.

E Louis può solo guardarlo, analizzando disperatamente lo sguardo verde e triste davanti a lui, desiderando di potercisi arrampicare dentro e strappare il cervello di questo ragazzo, frugare nelle sue profondità e scoprire cosa è andato storto.

Ma un istante passa e Harry non c'è più, e rimangono solo il battito della musica e la sua vescica tanto piena. 

**

"Andiamo!" urla un po' di tempo dopo Niall, proprio quando il suo fermento inizia a scemare e le sue membra a stargli pesanti. 

"Dove sono Liam e Zayn?"

"Ho appena visto Liam saltare in piscina come uno sciroccato. Mi sa che rimarranno per un po'."

Louis annuisce. "Va bene. Vado a salutarli."

Niall lo guarda, confuso. "Perché?"

"Così sanno che ce ne stiamo andando."

Sbatte le palpebre. "Ehm. Okay…?"

Non capendo cosa non stia capendo, Louis gli lancia uno sguardo strano prima di avviarsi verso la piscina. E sì, c'è Zayn al lato, che osserva Liam schizzare tutti con affetto mentre aspira la sigaretta e si bagna alla luna.

"Noi ce ne torniamo," dice dopo averlo raggiunto.

"Benissimo, amico. Hai un po' di…" indica il suo corpo pieno di glitter.

Lui ride, facendo spallucce. "Che devo dire? Qualche luccichino mi dona."

Zayn sorride e scuote la testa, muovendo la sigaretta alla bocca e stringendo la sua mano con quella di Louis. "Buonanotte, Louis, amico mio. Ci vediamo domani?"

"Sì, mandami un messaggio," sorride, e poi porge un ultimo cenno di saluto a Liam che è nel bel mezzo di un tuffo a bomba.

Torna in casa, sfilando in mezzo al cumulo di persone, e sta giusto per svoltare l'angolo, quando la porta di fronte a lui si apre.

Harry inciampa fuori, capelli scompigliati, macchie di rossetto cosparse sul profilo della mascella e gli angoli affilati delle clavicole. Si sta infilando la camicia spalancata nei pantaloni con mani maldestre, la patta su per metà, gli occhi che scintillano di conquista. Gli sferra un ghigno freddo prima di strofinare quel che resta della cocaina via dal naso con il dorso della mano, poi scompare un'altra volta nel mare di persone senza guardarsi indietro, il suo orologio di diamanti Chanel che brilla al neon.

"Ogni uomo uccide ciò che ama."

Sente le parole ruvide fare eco nei meandri della sua mente e si gira disgustato a cercare Niall.

-- 

NdT. L'autrice è innamorata di Wilde, quindi, ogni volta che vedete una frase o più che sembra una citazione, quattro volte su cinque è lui. xD Alla prossima settimana (spero)!
   
 
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