#007. Bambino – Mr. Gold/Regina Mills
{Missing Moment (puntata 3x09), What if...? – Introspettivo, Generale – 676 parole}
«Ho bisogno di un
bambino» asserì Regina con un'espressione più che convinta sul
volto. «E ho bisogno del suo aiuto»
«Ne sono lusingato,
ma non sono interessato!» ghignò Mr. Gold, incapace di trattenere
una risata divertita e derisoria.
Regina ebbe appena la
decenza di bloccare lo schiaffo che la destra stava già preparando.
«Non in quel senso!»
esclamò scandalizzata, guardandolo come se fosse stato un mostro
dalle fattezze orrende.
Mentre l'uomo tentava
di reprime l'ilarità, Regina gli diede uno sguardo maggiormente
approfondito. Considerando che il suo Vero Amore, Daniel, era stato
un ragazzo veramente affascinante sotto diversi punti di vista,
quello che aveva davanti non corrispondeva nemmeno alla metà del suo
prototipo di uomo ideale.
A preoccuparla
maggiormente, però, era stato lo sguardo malizioso che le aveva
rivolto – una delle cose pericolosamente vicine alla personalità
del buon vecchio Rumpelstiltskin.
Ho
mai per caso mostrato interesse per lui?, si ritrovò a
chiedersi, sgranando ancora di più gli occhi. No, non poteva essere.
Insomma, Mr. Gold era... un folletto che indossava camicie di una
tonalità di rosa inquietante! Soltanto una come Belle si sarebbe
potuta innamorare di lui!
Scacciò via il
pensiero con uno sbuffo: era andata lì perché le procurasse un
bambino, non per perdersi in simili sciocchezze sul claudicante
proprietario del banco dei pegni!
E allora perché
continuava ad indugiare con lo sguardo sul limitare del bancone,
abbastanza alto affinché coprisse parti che Regina, razionalmente,
non voleva vedere? Ma lì c'era ben altro che la razionalità ad
emergere.
Colpevole e sconvolta
da se stessa, la donna alzò nuovamente gli occhi. Gold la fissava,
apparentemente inespressivo, ma l'antica sovrana sentiva che qualcosa
non quadrava. L'uomo si stava solo limitando a non interferire con la
sua mente, non la stava invitando a specificare meglio l'entità
della richiesta. Cos'era? Un giochino per far ricadere l'eventuale
colpa di un ipotetico fatto su di lei?
Cosa
diavolo stai pensando?, si disse allarmata, ma era troppo
tardi. La consapevolezza di aver formulato, anche se sotto forma di
remota ipotesi, ciò che era ben chiaro la spaventò. O, almeno,
credette che fosse terrore quello che le stuzzicò lo stomaco, fino a
contorcerglielo in una sorta di allettante dolore.
«E se fosse in quel
senso?» chiese sporgendosi sul bancone lucido prima di potersi
fermare.
«Mi pare di averle
già detto che non sono interessato» ma l'espressione beffarda del
commesso smentiva tutto.
«A darmi un
figlio, certo»
Da beffardo, il ghigno
di Mr. Gold divenne soddisfatto, furbesco, audace. «Le propongo un
accordo, signora Mills. Potrei sentirmi casualmente accondiscendente
qualora lei-»
«Accetto»
L'uomo non riuscì
neanche a mostrarsi sorpreso: Regina aggirò il bancone con passi
affrettati prima di afferrare la cravatta di Gold e attirarlo a sé
per schiudergli le labbra ancora serrate nell'atto di scegliere
accuratamente le parole.
Egli, nella foga di
sentire i fianchi sodi e allenati del sindaco sotto il suo tocco,
lasciò malamente il bastone, il quale andò a sbattere con fragore
sul pavimento.
Entrambi giudicarono
il rumore di portata trascurabile.
-
Regina aprì gli occhi di
scatto mentre nelle orecchie l'assordante cozzare del metallo
dell'impugnatura dell'arnese contro il legno del locale perdeva via
via intensità. Impiegò qualche istante prima di individuare la
finestra che incorniciava cielo e tetti, le lenzuola chiare che le
avviluppavano il corpo madido di sudore e la scarpiera poco distante
dal letto.
Soltanto allora si
concesse una smorfia disgustata accompagnata dal gesto istintivo di
coprirsi la bocca, quella stessa bocca che, in un mondo parallelo e,
fortunatamente, onirico, aveva cercato le labbra sottili di
quell'essere viscido.
«Doveva proprio farmi
quella stupida battuta?» ringhiò contro il cuscino, mentre il
vivido ricordo della chiacchierata mattutina le ritornava in mente.
Circospetta e silenziosa,
quasi titubante, alzò la testa dal groviglio di stoffa e posò le
iridi scure sul comodino accanto a sé. Un sonoro sospiro accolse la
vista di un pezzo di carta stracciata da un quaderno vecchio, con su
vergato un numero di telefono, quello del centro per adozioni di
Boston.
Chiunque siano i
genitori del bambino, sicuramente
e per mia insostituibile
salvezza, uno di loro non sarà Gold!
Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! *-*
Eccomi
di nuovo qui con questo assurdo aggiornamento! Come spesso accade, mi
fossilizzo su qualche espressione particolare usata nei dialoghi
originali, e quelle battute iniziali (riprese dalla puntata in lingua
originale, infatti) mi sono rimaste in mente! Ho cominciato ad
elaborare un possibile sviluppo ed è venuto fuori questo! In più,
volevo dare il bentornato alla parte più oscura di Mr. Gold,
finalmente tornata alla ribalta! Preciso di stare indietro di due
episodi, ma ho ricevuto qualche spoiler davvero interessante! ;)
Ringrazio
calorosamente Euridice100 e Stria93 per aver recensito
il capitolo scorso, Euridice100,
ily95, padme83, pepper snixx heat
e wendy_candy
per aver inserito la raccolta tra le seguite, tutti
i lettori silenziosi!
Sperando
di avervi strappato un sorriso, io vi saluto e vi do appuntamento per
il 29 ottobre!
Un
bacione a tutti!
Julie_Julia