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Autore: shinigami di fiori    22/10/2014    2 recensioni
Seguito di "My full moon"
La parola cambiamento è così difficile da comprendere?
No, la parola cambiamento ci spaventa.
L'odio fa parte degli umani, se non hai odio...Non sei umano...Non puoi eliminarlo.
Non ho mai detto di volerlo elimanre.
Ti ho tro-va-ta...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genei Ryodan, Gon Freecss, Hisoka, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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-La mia restrizione mi ha permesso di controllare i peccati capitali, senza però poterli evocare tutti insieme…Altrimenti sarebbe risultato come un abuso del potere.
Questa è una tecnica che non si può ottenere senza fare un patto con sé stessi- Spiegò la ragazza, toccandosi il braccio.
-Ho dovuto mettere fuori gioco un membro del ragno molto forte…E non ho rispettato le regole, quindi è giusto così- Sussurrò.
La stavo fissando con le lacrime agli occhi, la bocca semi aperta.
-A proposito Shelia…Gon e Killua sono da Lior…Leot…Leorio-san- disse lei, grattandosi la testa pensierosa, sorridendo.
L’ascoltai, ma la notizia non mi rese felice in quel momento.
-Shelia…- Mi sussurrò.
Non poteva essere vero…Non poteva andarsene anche lei.
Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
-La mia restrizione contiene anche un altro elemento- Disse, sorridendo tristemente. Sulla sua fronte vi erano gocce di sudore…Che la scomparsa del braccio e della spalla facesse male?
In quel momento…l’aura uscì dal suo corpo, mostrando le figure di tutti i peccati dietro di lei…Seduti…Che attendevano di scomparire insieme alla loro padrona.
-Quando questa porzione di male se ne sarà andata…Rimarrà una ricompensa- Sorrise con gli occhi lucidi.
La fissai, stravolta.
Blue e Kurapika avevano lo sguardo triste puntato sulla donna.
-Un desiderio- Chiuse gli occhi, sorridendo amorevolmente.
-Un…Desiderio-? Domandai, ad occhi spenti e socchiusi.
-Ovviamente non comprende il potermi riportare qui a causa della restrizione…Ma puoi desiderare quello che vuoi- Mi disse mentre, lentamente, la mano sulla mia spalla cominciava a sparire...Rilasciando mille brillantini nell’aria.
“Che incredibile restrizione” Pensò il Kuruta.
-Forza…Esprimi il tuo desiderio- Sorrise May.
-Perché-? Chiesi, con gli occhi coperti dalla folta chioma.
May sembrò stupirsi.
-Perché hai voluto intrometterti in questa battaglia? Perché hai buttato la tua vita per me? Perché sei arrivata a tanto-? Le chiesi, aumentando il tono della voce man mano.
May rise lievemente.
-Ogni volta che si tratta di un amico, non si può parlare di buttare via la propria vita…Il solo sapere di averne uno ha un effetto tranquillizzante- Rise mentre anche i suoi pantaloni cominciavano a sparire, a divenire trasparenti.
-May-san…- Sussurrai, con le guance rosse e le lacrime agli occhi.
-Forza, esprimi il tuo desiderio- Disse, osservando il corpo di Daiki a terra, spento e freddo.
“Riporta qui il tuo amico…Shelia” Pensò la donna, sorridendo.
Fissai prima May-san…Poi fissai tutti i grandi animali seduti dietro di lei…Riconobbi il rinoceronte che mi aveva aiutata a sviluppare il mio potere.
-Se devo esprimere un desiderio…- Singhiozzai, tirando su con il naso.
Blue si coprì gli occhi con la mano e Kurapika lasciò cadere una lacrima sulla sua guancia pallida.
Sorrisi, con gli occhi gonfi di lacrime e le guance rosse.
-Voglio sapere tutto di te…May-san…Tutto- Dissi, piangendo.
-Uhm…-? Si stupì May.
-Si, voglio sapere tutta la tua storia, chi sei…Se te lo avessi chiesto direttamente non me lo avresti detto- Sussurrai, singhiozzando ancora.
“S-Shelia…” Pensò, con gli occhi tremanti.
Sorrise.
-è questo il tuo desiderio-?  Chiese, avendo capito le mie intenzioni.
Kurapika si stupì…Per poi calmarsi.
“Ma certo…Ho capito. Il Daiki che conosceva Shelia...Non è più qui. Quello lì può anche essere il corpo di Daiki…Ma non è lì che si trova quello conosciuto da noi…
“Lui…è morto tempo fa” Si morse le labbra Kurapika.
May si sollevò in piedi.
“Il Daiki a cui sei affezionata…Risiede nel tuo cuore ormai. Quello è solo un pupazzo manovrato dal peccato…Anche se tornasse in vita…Non potrà mai tornare quello che era un tempo “ Pensò la donna, giungendo le mani semi trasparenti mentre il viso cominciava a scomparire, lentamente.
-Addio…May-san- Dissimo, mentre gli animali abbassavano il capo e sparivano con lei, senza emettere alcun verso.
L’aura di ogni scomparso si intrecciò con le altre, formando un vortice bianco danzante che, con massima velocità, scattò nella mia mente, contro la mia fronte.
“No…Se me lo avessi chiesto non te lo avrei detto” Sentii solamente.
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Una giovane correva con altre tre persone in una foresta.
Un bastone legato alla schiena…Non poteva avere più di quindici anni.
-State all’erta…Sento un enorme fetore di malvagità qui- Disse la ragazza, fermandosi.
-Non preoccuparti…Purificheremo anche questo luogo, lascia fare a noi- Disse un ragazzo dai capelli rossi, assumendo una posa da vincente mentre i denti scintillavano come lucciole al buio.
-Attenti, arriva qualcosa- Disse la giovane.
Una bambina molto più piccola la colpì violentemente al fianco con un calcio.
Uno stivale blu, contro al fianco nudo della giovane.
-Sei forte per essere una mocciosa…Potresti essere più forte dei tipi che ho sconfitto prima-? Domandò, atterrando con grazia.
I due ragazzi si misero in posizione d’attacco, avevano entrambi una maschera che copriva loro la bocca.
Uno aveva i capelli lunghi fino alle spalle e del colore del rame, l’atro aveva i capelli marroni e pettinati verso l’alto.
-è una mocciosa- Rise Zoria, il ragazzo dai capelli rossicci.
-Non sottovalutarla- Disse, l’altro.
-Colore bianco- Disse la giovane ragazzina, sorridendo.
-Cosa? Ha detto colore bianco-? Chiese Zoria a Sin, l’amico.
-Non lo so ma dobbi…- Si interruppe, qualcosa apparve dietro di lui.
Una fiamma blu avvolse il suo corpo, scottandolo e scuotendolo fino a farlo urlare.
-S-Sin- Urlò Zoria, osservando l’amico contorcersi dal dolore.
-Il mio potere sarà tanto doloroso quanto le volte in cui sbaglierete a giocare- Disse la ragazzina.
Ci volle poco prima che le fiamme avvolgessero anche Zoria e la ragazzina dai capelli arancio.
-è come un gioco di cui dobbiamo capire le regole- Sussurrò la ragazza dal bastone sulla schiena, ansimando per il dolore.
Il quel momento, qualcosa fece inchinare Blue.
-Cosa-? Chiese Zoria, grattandosi la nuca.
I suoi occhi si spensero, la sua pelle divenne più raggrinzita.
La ragazzina tese la mano verso il suo amico.
-Zoriaaaaaaaaaaaaaaa- Urlò, vedendolo cadere all’indietro con un colpo secco.
Sin rimase terrorizzato.
-Accidenti- Disse una voce grave, spuntando da un cespuglio.
La giovane si girò, vedendo una strana figura uscire dai cespugli dietro di sé.
-Quante volte ti ho detto di controllare i poteri degli avversari prima di prenderli-? Chiese, abbassando lo sguardo un uomo dall’aspetto regale.
Aveva i capelli e la barba neri.
-Zitto, è il mio potere e lo uso quando mi pare- Disse la voce rude di un ragazzino.
Un ragazzo dai lunghi capelli lisci uscì dall’ombra della foresta, i suoi occhi erano sottili e neri…Aveva sempre un sorriso stampato sulla faccia e indossava una giacca lunga color porpora.
-Perché questo è il potere più forte degli Atlancis, nonno- Disse il ragazzino, ridendo sadicamente.
In  men che non si dica Sin si ritrovò nella stessa situazione di Zoria: Sentì la pelle seccarsi, le forze abbandonarlo finché non cadde a terra sollevando un polverone di foglie.
-Sin- urlò la giovane.
-Bastardi- strillò, estraendo il bastone e posizionandolo davanti a sé.
Prima che potesse fare qualcosa, sentì le forze abbandonarla.
-Merda- Urlò la ragazzina, accasciandosi e sentendosi improvvisamente debole.
-Non riesco…A evocare alcun peccato- Sussurrò, chiudendo gli occhi.
“Lasciami…LASCIAMI ANDARE”
Aprì gli occhi improvvisamente, liberando un branco di serpenti dal suo corpo, i quali si fiondarono contro l’uomo dai lunghi capelli.
Distratto, l’albino annullò la sottrazione del potere per poi guardare i serpenti intorno alle sue gambe, intenti a morderlo e a ferirlo.
-Come siete noiosi- Mormorò, alzando una gamba e schiacciando i serpenti a morte e facendoli tornare all’interno dell’aura della ragazzina.
Appena l’Atlancis sollevò lo sguardo…La giovane non era più lì.
L’En di Blue non era così potente allora…Così la persero di vista.
L’uomo non si era mosso per tutto il tempo…Ritenendosi troppo vecchio per certe cose.
In groppa al molto più piccolo rinoceronte bianco, la giovane piangeva e si teneva il braccio.
“Zoria…Sin…” Pensò, lasciando scorrere una lacrima.
“Qualcosa non va con i miei poteri…Solitamente, quando evocavo un peccato, l’avversario avrebbe dovuto perdersi nella follia….Questo è il lavoro di un peccato dopotutto…Eppure con i serpenti non ha funzionato…Non ha battuto ciglio” Pensò, toccandosi la pelle secca, debole a causa del potere di quel tipo.
-è come se…Parte del mio potere fosse sparito- Sussurrò, sentendosi debole mentre, nello stesso istante, un uomo dai capelli albini si sentiva magicamente più forte.
Le immagini dei suoi amici che cadevano a terra senza vita e con un sonoro tonfo la fecero rabbrividire.
La notte calò e la ragazzina accese un falò dopo essere scappata dall’isola…Decise di sparire per un po’ e costruì due lapidi in onore dei suoi due fratelli.
“Sono stati prosciugati di qualcosa…Del loro Nen…Che sia questo il potere di quell’individuo?” Si chiese, mentre appoggiava dei bellissimi tulipani gialli sulle tombe di pietra.
-Adesso dovrò essere io a portare avanti il nostro ideale…Sono io l’ultima sussurratrice rimasta…Farò tutto il possibile per eliminare il male di questo mondo…Lo prometto- Sussurrò, inginocchiandosi davanti alle lapidi e appoggiando la fronte a terra…Piangendo silenziosamente per tutta la notte mentre, dall’allto, un serpente e un lonza dormivano tranquilli.
Il trio venne diviso...Il perdono, i peccati e la pazzia…Questi erano i sussurratori…ma con il tempo ne rimase solo uno senza nome.
Il trio di Entità che portavano via il male del mondo, riempiendosi con esso oppure curandolo.
Ne rimase sono uno…Camminando per il verde, incantando gli animali con il suo strumento a fiato costruito unendo quello dei tre giustizieri insieme.
Un’armonica, un flauto e un violino.
La giustiziera del peccato non poteva certo sostituire gli altri due…Ma unendo i loro strumenti…Avrebbe potuto dare a tutti coloro che ne avessero ascoltata la melodia un po’ di pace.
Tutti gli animali, le piante…La vedevano come una portatrice di pace, una Dea.
Con il passare del tempo…Divenne come una leggenda.
La sussurratrice senza nome…Venite pure con i vostri peccati in bella vista…Li prenderò tutti uno per uno.
-Quell’essere umano…è come se rappresentasse tutto il male di questo mondo- Sussurrò, alzando lo sguardo verso l’alto.
Era sola ora.
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I brandelli della donna danzarono nell’aria, luccicanti come grandine in polvere e cristallizzata.
Non vi era più traccia degli animali e di May.
Aprii l’occhio con fatica, osservando Kurapika e Blue guardarmi con sguardo curioso.
-Shelia-? Mi domandò Kurapika.
Sorrisi.
-Che è successo-? Mi chiese Blue e, osservandola, mi resi conto di quanto fosse stata carina da piccola, seppure letale.
-Va tutto bene- Sussurrai, per poi fissare il corpo senza vita di Daiki.
Attivai il Nen la mia aura si accese, il lupo nero uscì con poca grazia dal mio corpo, ringhiando.
Senza fare domande si scagliò contro il terreno, creando una buca per poi tornare nel mio corpo, senza fare domande…Dopotutto tutto quello che avevo visto lo aveva visto anche il mio odio.
Vi posai Daiki  e lo ricoprì con la terra del suolo arido.
Rimasi ad osservare la tomba per un po’…Poi mi allontanai con Kurapika e Blue.
I due che mi seguivano preferirono non proferire parola, cercando di ingoiare la curiosità.
“Non dimenticherò” Pensai, avanzando con sguardo serio oltre la foresta, oltre 3G4, via da quella foresta maledetta.
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-Mosh Mosh…Kurapika??? Davvero?? State bene???- Domandò una vocina acuta e preoccupata.
-Vogliamo parlare con lei- Urlò un’atra più seria mentre spostava l’amico con una manata.
-Daiki è…- La voce di Kurapika avvisò i destinatari dal cellulare, non riuscendo a finire la frase.
Gli occhi di Gon si sgranarono, la sua bocca si schiuse.
Killua sentì la voce di Kurapika e le sue parole…Abbassò lo sguardo.
Gon prese Fiato.
-Sheliaaaaaaa, non è stata colpa tua- Urlò, intontendo tutto l’ospedale.
Leorio gli tappò la bocca.
-Shhhhhh non puoi urlare qui dentro- Sussurrò, irritato.
Io sentii la vocina all’interno del cellulare di Kurapika, sorrisi.
-Perché pensi questo-? Chiesi, dopo l’urlo del piccolo dall’ospedale.
Il bimbo coperto di bende e con il camice d’ospedale deglutì.
-Perché è così che mi sentirei anche io- Urlò, cercando di farsi sentire.
Killiua sorrise, coperto anche lui dai cerotti e dalle garze.
-Vi ringrazio…Gon, Killua- Sussurrai.
-Sbrigati a tornare qui…Sentiamo tutti la tua mancanza- Disse Killua, arrossendo leggermente e mettendosi le braccia dietro alla testa.
-Ecco io…Pensavo di andare con Blue- Dissi, osservando la donna al mio fianco sorridermi.
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-Shelia…Che ne dici di venire con me? Ti va di conoscere un branco di tuoi simili? Mi sorrise.
-Eh-?
-Ci ho pensato su e…Credevo che saresti stata felice di tornare in un branco- Mi disse.
-Tornare…In un branco-?
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-Eeeeeeh??? Vuoi andartene-? Chiese Gon, rubando il cellulare a Killua e bloccandolo per impedire di riprenderselo.
-E-Ecco…Non sarà un addio…Ci incontreremo di nuovo- Dissi, sorridendo istericamente.
Gon era proprio un bambino.
-Shelia ci dispiace- Disse ad un certo punto Killua, abbassando la testa di scatto.
Rimasi spiazzata.
-Ti dispiace? Per cosa ti stai scusando-? Chiesi.
-A causa della nostra debolezza…Tu, hai dovuto affrontare questa dura lotta da sola…Ci dispiace- Ridisse.
-Baaaaaaka…-Dissi seria, nonostante le lacrime che mi scesero sulle guance senza che al telefono si capisse.
-Sono io che mi scuso con voi…Per avervi trascinato in questa storia- Dissi, cercando di non singhiozzare.
Ero così felice.
Rischiare la vita per proteggere degli amici così…Mi andava bene.
-Eh-? Chiese ad un tratto Gon.
-Cosa c’è?-? chiesi, asciugandomi le lacrime.
-E dov’è finita May-san-? Chiese innocentemente, incrociando le gambe sul letto.
La mia espressione divenne seria, per poi piegarsi in un sorriso.
-Tranquilli…May-san, ha completato la sua missione- Sorrisi.
-Eeeeeeeh… Capisco- fecec Killua, con le mani dietro alla testa.
-Allora ci vediamo…Gon, Killiua, Leorio-san- Dissi, felicemente.
-Si…A presto- Dissero i ragazzini accompagnati dal più grande.
Ormai erano lontani da quell’isola maledetta…
-Kurapika…Allora a presto- Dissi, nella mia forma da lupo affiancata da Blue.
Era i tramonto e gli uccelli volavano spensierati.
-Certo…A presto- Disse lui, salutandoci con la mano e guardandoci correre via, lontano…In un nuovo branco…Dal resto della mia nuova e grande famiglia…
Avevo un sacco di domande quella notte, durante la nostra corsa…Ma le ignorai.
Non avevo mai visto Blue così felice.
 
Angolo Autrice
Ommioddioooooo il prossimo sarà l’ultimo capitolo, non ci credo T.T, mi viene da piangere…Ma finalmente sono riuscita a chiudere una serie…Ooooohhh.
Ditemi come vi è sembrata la storia…:D
 
 
 
 
 
 
 
  
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