22/10/2014
0 recensioniPoso lo scatolone sul tavolo.
È incredibile, ho vent'anni e tutta la mia vita è racchiusa in uno scatolone. La ragazza dell'agenzia immobiliare scosta tutte le tende del salotto per farlo apparire più luminoso.
«Beh, adesso non è un granchè, ma immaginatelo con dei mobili Ottocenteschi o qualcosa del genere!»
Ride, i denti che scopre sono perfetti e bianchissimi, contrastanti con la sua pelle abbronzata. I capelli biondi le arrivano alle spalle, e penso che ha proprio l'aria da surfista americana.
Per cortesia le sorrido, lei mi guarda e ricambia il sorriso.
«Allora, tu è da tanto che abiti qui?» le chiedo.
«Oh sì, qui ci sono nata. La mia famiglia ha l'agenzia immobiliare da sempre e quando i miei sono stati troppo vecchi e stanchi per portarla avanti, l'hanno affidata a me e mio fratello Joe. Anche se ultimamente non sta andando molto bene con gli affari, quindi sono costretta a dare lezioni di surf a dei mocciosi che si credono figacci californiani.»
Rido vedendo la faccia disgustata che fa.
Nonostante il suo aspetto da donna forte e vissuta, parla ancora come una bambina e si lascia trasportare dalle emozioni mentre chiacchiera.
D'un tratto si ricorda della domanda che le avevo fatto e mi chiede a sua volta:
«Tu, invece?»
Comincio a camminare per la stanza dandole le spalle, per evitare il contatto visivo.
«Uhm, io sono di Santa Barbara, in California. I miei genitori mi hanno spedito qua per "fare un'esperienza di vita", testuali parole. Prima che partissi mi hanno detto di trovarmi un lavoro e cose del genere, ma poi mi hanno comprato questa casa e dato una carta di credito decisamente piena. Quindi la prenderò come una vacanza.»
Mi volto di nuovo verso la ragazza e la trovo con gli occhi spalancati, così scoppio a ridere.
Accorgendosi che stavo ridendo di lei, anche la surfista comincia a ridere, fin quando la risata non si spegne e si crea il silenzio.
Lei da due colpi di tosse per allentare l'imbarazzo e poi dice:
«Uhm... Io adesso devo andare, ho un bimbetto a cui dare lezione. È stato un piacere conoscerti!»
«Piacere tutto mio. E spero che un giorno darai lezioni anche a me.»
«Io che do lezioni ad un californiano?» dice ridendo mentre apre la porta.
Mentre è ormai uscita, le dico quasi urlando, perchè mi sentisse:
«Comunque il mio nome è Harry!»
Senza voltarsi, urla anche lei:
«Nicole!»
Sorrido mentre richiudo la porta e prendo lo scatolone dal tavolo della cucina.
Salgo le scale ed entro nella camera da letto. Poso lo scatolone per terra e mi ci siedo accanto, poi comincio a svuotarlo per terra.
I ricordi si accumulano e mi fanno male, ma non m'importa, è per questo che sono qui.
Prendo la sua foto, mi alzo e l'attacco al centro della parete.
Sono qui per lei.
Angolo di Giuls
Salve a tutti gente, dopo tanto tantissimo tempo eccomi qui con una nuova storia!
Ammetto di aver preso spunto da una serie tv di cui mi sono letteralmente innamorata, ma la trama sarà completamente diversa, giuro!
Se volete scrivermi, sono su twitter, e mi chiamo @thxlouis.
Detto questo, spero vi piaccia, un bacio grande a tutti.