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Autore: AndreMCPro    23/10/2014    2 recensioni
Konnor Stevenson, 17 anni, Tiratore Scelto della città di Everground, Equestria. Da sette anni il potere è in mano al tiranno Shadow, che sfrutta i suoi sudditi per appagare la sua sete di ricchezza. Ma la Rivoluzione è imminente e il suo Regno sta per finire. Nel frattempo, però… beh, staremo a vedere ;)
Genere: Fantasy, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.4 La Caduta del Ghoul
 
Everground, Mura esterne, circa le 12. 14/05, anno VII del Regno di Shadow
Come previsto, la distruzione delle macchine d’assedio aveva costretto Shadow a scendere in campo personalmente. Gli uomini nemici erano quasi 2000, mentre i superstiti della città erano a malapena 600. Era chiaro chi avrebbe vinto: se il Re non fosse stato sconfitto in fretta Everground sarebbe caduta. Ma Zero non voleva ancora intervenire…
Il Re stava uccidendo uno dopo l’altro ogni soldato che gli si parava davanti, e Konnor stava cercando in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Finalmente, quando usò una freccia esplosiva, quello si voltò verso di lui e gli puntò contro l’indice. Poi alzò anche il medio, e infine li richiuse entrambi insieme.
Una freccia partì da sotto il guanto di Shadow, e Konnor si mise lo scudo davanti per pararla. Ma quello al contatto con il proiettile andò in mille pezzi e la freccia continuò imperterrita la sua avanzata, procurando al ragazzo un piccolo taglio sulla guancia sinistra.
Konnor sentì Zero imprecare dietro di lui per poi lanciarsi sul Re, che alzò l’altro braccio e ripetè i movimenti con le dita. Il Ghoul rispose con una Sfera Avvizzente, che distrusse la freccia ma fu shivata senza difficoltà dal suo avversario.
“Ti vedo in forma. Niente male per uno che è quasi morto carbonizzato!” Lo sbeffeggiò Shadow.
“E tu invece sei molto ben attrezzato a quanto vedo. Ma non importa. Stavolta riuscirò a ucciderti una volta per tutte!”
“Provaci pure. Ma oggi non avrai speranze!”
“Staremo a vedere!”
E il Ghoul si avventò sull’avversario, tempestandolo di pugni. Quello però li parò tutti e ne sferrò uno nello stomaco del Governatore, che cadde a terra qualche metro più indietro. Quando si rialzò, aveva quattro piccole ferite sull’addome dalle quali sgorgavano dei rivoli di sangue.
“Ma com’è possibile?” Si chiese. E per tutta risposta il Re gli mostrò il guanto, che aveva delle punte di diamante incastonate sulle nocche.
“Ricorri anche a questi subdoli trucchetti per sconfiggermi?”
“In guerra tutto è concesso”
“Adesso ti faccio vedere io!”
E prese dalla cintura una piccola perla azzurra, che gettò ai suoi piedi rompendola.
Zero svanì nel nulla, mentre Shadow subiva colpi da tutti i lati senza avere la minima possibilità di pararli. La scena durò una trentina di secondi, e poi il Ghoul riapparve nello stesso punto in cui era prima, mentre il Re si accasciava a terra.
“Maledetto!” Disse Shadow con un filo di voce. “Dovevo prevedere che avresti usato una Gemma Magica…”
“Sì, una velocità sproporzionata è sempre utile. E ora, il colpo di grazia!”
Subito caricò il suo avversario, ma quello alzò un indice, un medio e li richiuse, conficcandogli una freccia nella spalla sinistra.
“Mai abbassare la gaurdia, pivello!” Disse il Re, che si alzò e gettò contro il Ghoul una Gemma nera, accecandolo.
Le parti si invertirono: Shadow tempestò il suo nemico di pugni e calci finchè non stramazzò a terra, sanguinante e pieno di ferite. E si chinò, per continuare a colpirlo sulla schiena. Ma quello, come se niente fosse, rotolò verso sinistra, afferrò il Re per la gola e disse: “Non è ancora finita! E adesso dì addio alle tue protezioni!”
L’armatura del Re esplose, insieme alle balestre che aveva messo sotto i guanti. Zero strinse ancora più forte, e Shadow aveva ormai assunto un colorito verdognolo quando una freccia nemica colpì il Governatore appena sotto la scapola destra, facendogli aprire la mano per il dolore. Il suo avversario ne approfittò e lo colpì in pieno volto appena si riprese dalla mancanza d’aria. Il Ghoul cadde a terra, privo di sensi.
Konnor, finora rimasto a guardare, capì che la lotta aveva preso una pessima piega e incoccò subito una freccia infuocata, mirando alla testa del Re. Quello però si alzò in piedi e allargò le braccia, e la sua armatura iniziò a ricomporsi direttamente sul suo corpo. Il ragazzo prese a scoccare frecce all’impazzata, pur sapendo che non poteva più cambiare la sorte del suo amico. Shadow si chinò su di Zero e Konnor, per un momento, vide tutto al rallentatore.
Il Tiranno alzò il braccio, mentre le frecce si spezzavano a qualche centimetro da lui, e calò il pugno sul cranio del Governatore, nel quale affondò come un martello dentro un’anguria. E il sangue schizzò da tutte le parti, spandendosi sul terreno privo d’erba.
Un brivido percorse la schiena di Konnor che, scosso dai singhiozzi, perse la presa sull’arco e cadde in ginocchio. Zero era morto. Non poteva crederci. Non VOLEVA crederci. Eppure il cadavere del suo amico era davanti ai suoi occhi, così come l’artefice di quell’efferato omicidio. Si alzò lentamente, con il volto rigato dale lacrime, riprese in mano l’arco e sfilò un pugnale dalla cintura di un arciere vicino. E lo incoccò, gridando: “Zero! Io ti vendicherò! Lo giuro sulla mia stessa vita!”
E scoccò il pugnale, che fu immediatamente avvolto da una enorme fiamma verde smeraldo. L’armatura del Re non potè nulla contro quello strano proiettile, che gli si conficcò nel rene destro permettendo al fuoco magico di propagarsi per tutto il suo corpo. Ma tra le urla di dolore, Shadow riuscì a togliersi l’arma dalla carne e la gettò nel fango insanguinato, dove la fiamma si spense quasi all’istante. Poi alzò lo sguardo e vide Konnor, accasciato su un merlo per colpa dell’enorme quantità di energia che aveva usato, e che stava faticosamente tentando di rimettersi in piedi.
Alzò il braccio, poi l’indice, poi il medio, e infine richiuse il pugno. La freccia trapassò la spalla del ragazzo, che cadde all’indietro, il volto ancora rigato dalle lacrime. E mentre i sensi lo abbandonavano, gli parve di sentire la risata del Tiranno, subito scacciata da una voce calda e profonda…
“La Morte non ti avrà oggi, giovane umano… Non è ancora giunto il tuo momento…”
  
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