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Autore: Cordelia    25/01/2005    11 recensioni
All’improvviso, Regina Mallory diventa la ragazza più desiderata della scuola. Il primo a cedere al suo insospettabile fascino è il famoso Harry Potter, seguito dall’acerrimo nemico Draco Malfoy e da Ron Weasley… ma cosa c’è sotto? Hermione Granger, stretta una insolita alleanza con Cho Chang e Pansy Parkinson cercherà di mettere luce sul mistero.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Harry Potter, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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°°Credo che con questo ultimo capitolo di aver sbagliato tutto dato che sembra uscito da una puntata di Dawson’s Creek particolarmente melensa. Alcune cose sono così patetiche che mi vergogno di averle pensate, ma mi dispiaceva lasciare queste coppie con il punto interrogativo e allora ho deciso di chiuderle meglio che potevo. Il finale è usato e riusato, ma abbiate pietà… cercherò di fare meglio con la prossima fic! Non c’è molto da ridere, forse molto da sospirare… ma nulla da ridere. Spiacente. Ma per assicurarvi una buona dose di sarcasmo e sfrecciatine, vi anticipo che nel seguito saranno protagonisti indiscussi Hermione, Draco, Pansy.... o Viktor Krum o Blaise Zabini.... e tutto il corpo docente. Buona lettura°°

CAP7 THE HAPPY ENDING




You've got your dumb friends
I know what they say
They tell you I'm difficult
But so are they
But they don't know me
Do they even know you?
All the things you hide from me
All the shit that you do
Avril Lavigne [N.d.C: Canzone perfetta per una Draco/Hermione!]


Due giorni dopo ad Hogwarts, anche se l’incantesimo del cravattino era stato spezzato, non tutto era tornato come prima.
Ron ed Hermione continuavano a litigare ma non con la stessa simpatica ferocia, dato che nessuno dei due aveva più un secondo fine nel fare arrabbiare l’altro. Cho non era più ossessionata da ogni muovimento che si alzava dal tavolo dei Grifondoro e viveva in una specie di calma interiore che cercava di vincere constringendosi ad uscire più spesso e ad incontrare gente nuova [Ignorando, con grande disappunto di Hermione, lo studio per i MAGO]. Ginny aveva ricominciato a parlare con Harry, che si era pubblicamente scusato di averla sbattuta fuori dalla squadra e, per farsi perdonare le aveva proposto un posto come Cacciatrice e uno come Battitrice. Ginny ci aveva pensato su per qualche minuto, ma dopo aver scoperto un insospettabile attrazione per Seamus Finnigan aveva capito che entrare nella squadra non le interessava poi tanto e così aveva rifiutato, mentre Pansy Parkinson non perdeva occasione per tampinare un insolitamente apatico Draco Malfoy, il quale aveva perso ogni gioia nell’insultare i Mezzosangue.
Per quanto riguardava Regina, per lei era tutto normale.
Passato il suo momento di gloria era tornata la ragazzina timida e impacciata che Tassorosso aveva accolto nella sua pietosa casata cinque anni prima e sebbene soffrisse di quel ritorno all’anonimato, cercava di farsi coraggio con la speranza di riuscire a passare brillantemente i GUFO.
Scese le scale con passo fermo, guardando in terra per non incespicare nei propri piedi. Aveva già avuto umilianti esperienze nel cadere giù dai gradini di quella stessa scalinata e non ci teneva a dare ancora spettacolo.
Persa nei suoi pensieri per poco non andò a sbattere contro una sua vecchia (ma non troppo) conoscenza.
- Oh… oh, Harry, ciao. – Le guance della Tassorosso sembravano due pomelli incendiati di un ubriacona dopo l’ennesima sbornia.
- Ciao Regina. – La salutò Harry arrossendo anche lui. – Come stai?
- Oh, ecco, io benissimo. Tu?
- Non mi lamento.
Silenzio.
- Che cosa…- Si bloccò deglutendo a fatica. - emh, cioè, ti devo chiamare qualcuno?
– Si. No. Senti… - Disse con voce roca. Si portò una mano dietro alla nuca, assumendo una posizione, nonostante fosse dettata dalla sua natura, incredibilmente accattivante. - Per questa domenica il nostro appuntamento non è saltato vero?
Regina per un attimo credette di non aver sentito bene. Adesso era lei a non poter credere alle proprie orecchie, come Harry tre giorni prima, quando si scervellava per trovare una frase ad effetto che gli consentisse di fare colpo su di lei.
– C-Cosa?
- Si, be’, avevamo fissato di uscire insieme ad Hogsmeade questo fine settimana, te ne ricordi?
Ovvio che se ne ricordava, come del resto si ricordava che in quel momento lui pensava esclusivamente a portarla all’altare. - Oh, si certo… ma dopo tutto quello che è successo…- Era difficile da spiegare. – Insomma, io ho approfittato dei tuoi sentimenti. Non merito un’altra possibilità.
Harry sorrise amabile. – Questo, se permetti, sarei io a doverlo giudicare.
Regina non sapeva che ribattere. Non riusciva a credere alle sue orecchie. - Quindi è un sì?- Insistette lui dolcemente.
Regina cercò di riprendersi. – Si. – Disse. - Si, credo proprio di si.
***
Ron entrò nella biblioteca scolastica rompendo il silenzio irreale che regnava al suo interno con un violento scalpiccio si passi.
Luna non ci fece caso: per quanto fosse imbarazzata di quello che era accaduto nella Guferia era troppo presa dalla lettura di una paragrafo di Astronomia per poterci fare caso.
- Ciao. – Disse Ron raggiungendola al tavolo dove sedeva assorta nel suo strano mondo. Luna alzò gli occhi per poi riabbassarli subito dopo in preda ad un imbarazzo che lei stessa non riusciva a spiegarsi.
- Ciao.
- Che fai di bello?
- Nulla.
- Be’… è un bel nulla allora. Non tutti fanno il nulla con qualcosa.
Luna gli lanciò una frecciatina che riuscì ad ammutolirlo momentaneamente, un gran successo vista la grande parlantina che Ron sviluppava quando era nervoso. - OKAY. Insomma… mi stavo chiedendo…
Luna lo fissò con interesse. – Lo so che per te usare il cervello per formulare una frase è qualcosa del tutto opzionale, ma che ne diresti di fare uno sforzo?
Ron sorrise, sentendosi, nonostante la battuta, incoraggiato a proseguire. – Quando mi hai liberato dall’incantesimo di Regina… tu… tu hai detto che…
La Corvonero distolse lo sguardo, concentrandosi affannosamente sui suoi libri per evitare il contatto diretto con gli occhi dell’amico. – Hai detto che io ti piaccio. E’ la verità?
- Se ti dico di si, non è che poi non mi parli più, vero?- Chiese smarrita la ragazza. Le mani delicate e fredde erano strette in una tormentosa morsa, indecise se essere usate come pesi per darsi miglior slancio nella fuga o per prendere la bacchetta e puntarla alla testa della loro padrona seguita da un Avaka Kedavra.
Ron era agitato, forse più di Luna. Le si sedette vicino, cercando di attirare la sua attenzione. – Luna, allora è vero?
- Si, è vero, contento?- Sbottò la ragazza con gli occhi ridotti a due fessure. – Su, avanti, inizia a prendermi in giro, tanto ci sono abituata! Lunatica- Lovegood si è presa una cotta, non ti fa sbellicare?
- No.- Disse serio Ron. – Ma mi fa tanto piacere.
Luna strabuzzò gli occhi. – Ma tu sei innamorato di Hermione… - Si, quello lo pensavo anche io. Ma lo pensavo, non lo ero sul serio. La nostra storia sarebbe stata troppo… troppo convenzionale. Io non voglio stare con una ragazza con la quale condividere la vita. Io ne voglio una che me la faccia vivere.
Il cuore di Luna batteva troppo forte per poter essere nella norma. Si sentiva prossima ad un collasso cardiaco e anche se non aveva idea di cosa si provasse qualche minuto prima di un infarto, immaginava che fosse qualcosa di molto simile a quello che aveva lei adesso.
- Morale della favola?- Domandò lei arrossendo di colpo.
Ron sorrise. – La morale della favola, come la chiami tu è molto semplice. – Con un gesto lento e affascinante si lasciò il cravattino di Grifondoro che aveva legato al collo e le prese la mano. Legò la stoffa morbida al braccio bianco di Luna, che tenendo fede al suo nome, era impallidita in maniera innaturale.
- Emh… ti và se iniziamo a frequentarci?
Prima di poter aggiungere altro luna gli si buttò letteralmente addosso. Lo abbracciò e lo baciò con passione, la stessa che lei non aveva mai avuto modo di regalare ad anima viva visto che la gente la teneva lontana per la sua impopolarità. Dopo un attimo ti titubanza Ron reagì e rispose con lo stesso fervore allo slancio inaspettato di Luna. Poi si staccarono e guardandosi negli occhi sorrisero.
- Lo prendo come un sì.
***
- Non trovate che la Granger oggi sia più insopportabile del solito?- Disse Theodore Nott con un sogghigno sinistro allo stuolo di adepti che si trovavano nelle vicinanze dopo la consueta doppia ora di Pozioni. Si voltò verso la Grifondoro con la precisa intenzione di insultarla, come faceva di solito. Avrebbe iniziato da solo, ma presto i suoi compagni gli avrebbero dato man forte, dopotutto era il loro passatempo preferito. – Allora Mezzosangue, come ti va la vita?
- Nott… - Disse glaciale Draco. – Chiudi quella fogna che al posto della bocca.
- Come?
- Hai sentito. Lasciala in pace.
- Che hai Malfoy, ti senti misericordioso nei confronti delle Mezzosa… - Non finì la frase. Con grande sorpresa di tutti, Draco aveva estratto la bacchetta e gliela aveva puntata sotto la gola, in corrispondenza del pomo d’Adamo che danzava un frenetico ballo su e giù per il collo. – Osa usare di nuovo quella parola e farò in modo che i tuoi genitori conservino i tuoi resti in una scatola di fiammiferi sopra al caminetto.
Theodore capì l’antifona. Con espressione truce fece un passo indietro e fece segno agli altri Serpeverde che non era giornata e che lo seguirono lungo il corridoio in silenzio tombale.
- Non ti daranno fastidio per un po’. Almeno credo.
Hermione sorrise. – Non fa niente. Grazie.
- Di niente.
La ragazza rimase un lunghissimo istante a guardarlo, incerta se andare alla lezione di Hagrid o rimanere lì con lui. Se solo avesse detto una parola, fatto un gesto… Dio, quanto era difficile!
- Emh… - Disse schiarendosi la gola. – Allora… ci vediamo.
Draco annuì, facendo ondeggiare il mantello della divisa scolastica di un leggero soffio d’aria. Una mano nivea si infilò tra le pieghe di stoffa nera, stringendo la lettera che aveva ricevuto quella mattina. La strinse forte, lo stomaco contratto in un doloroso blocco di tensione.
Hermione si voltò, i capelli sparsi sulle spalle magre che si muovevano seguendo il ritmo del suo corpo.
Inspiegabilmente si sentiva delusa e amareggiata. Non che si aspettasse una dichiarazione d’amore o chissà che, ma lei credeva che dopo quello che era successo nell’aula di Incantesimi e poco prima con Nott, qualcosa fosse cambiato.
Malfoy la guardò andare via… e poi, tutto gli fu chiaro.
- Granger!- Chiamò Draco correndole dietro.
Lei si girò speranzosa. Non sapeva bene che cosa sperava che le dicesse, ma aveva avuto fiducia nel fatto che l’avrebbe fermata. - Si?
- Tu hai ancora contatti con l’Ordine della Fenice, vero?
La domanda colse Hermione impreparata, sorprendendola al punto tale dall’arretrare di qualche passo dal collega prefetto. – Non penso che ti dovrebbe interessare. Perché?
Dentro di se credeva di conoscere già la risposta: “Perché voglio conoscere i suoi piani” o, più semplicemente, “Perché ti voglio usare”. Stranamente non le importava. Non gliene importava niente di nulla da qualche giorno ormai. Che la usasse pure, che si divertisse con il suo giocattolino! Alla fine lei aveva perso la sua battaglia e la sua dignità cedendo al suo fascino.
Ma non era così.
Draco liberò il foglio di pergamena dalle pieghe della tunica e sebbene le mani gli tremassero, gliela porse senza alcuna esitazione. – Credo che questa gli potrebbe interessare. – Spiegò guardando a terra. Era diventato troppo faticoso sostenere il suo sguardo. – L’ho ricevuta stamattina da un gufo dell’Ordine dei Mangiamorte passato alla sorveglianza. E’ di mio padre e ci sono scritte cose…- Prese fiato per deglutire. – Ci sono scritte cose che potrebbero salvare delle vite e aiutare a catturarli… catturare anche l’Oscuro Signore, forse.
Hermione lo guardò allibita, la bocca semi aperta per lo stupore. – Ma… ma perché lo fai?
Draco scosse le spalle, e la sua espressione fu così sincera che per un attimo la ragazza desiderò di non avergli posto quel quesito. – Io… io n-non lo so, ma credo sia la cosa giusta… solo… solo che potresti dire a quelli dell’Ordine che non sono stato io a dartela?- Alzò le spalle. - Non voglio che mio padre sappia che io… - Era difficile ammetterlo, anche se era così palese. L’aveva tradito. Stava tradendo suo padre, e con lui, tutti quelli che pensavano che quel ragazzo dai capelli biondi e i gelidi occhi celesti che somigliava come una goccia d’acqua alla madre e al padre, sarebbe potuto diventare un esempio per tutti gli altri Mangiamorte eguagliando la devozione del genitore. Ma lui non sarebbe diventato come Lucius. Lui li stava consegnando nelle mani della morte, che in quel momento si mostrava sotto le incantevoli fattezze di Hermione Granger … era strano come l’unica ragazza che in quei 5 anni si era mostrata degna di tutto il suo disprezzo fosse anche la sola che si sentiva capace di amare. – Solo… vorrei che credesse… soffrirà al Bacio, vero?
Hermione non sapeva che rispondere. Draco conosceva meglio di lei gli effetti che il Bacio della Morte aveva sugli esseri umani, ma sentiva che non aveva abbastanza coraggio per dirgli la verità. – Potrei mettere come condizione che a tuo padre venga risparmiata l’anima e la vita. – Propose timida. – E ti prometto che farò del mio meglio per… per fare in modo che non gli succeda nulla di male. Hai la mia parola.
- Grazie. Grazie di tutto.
Lei sorrise. – Di niente.
Un espressione strana di fece strada sul viso dei due.
Anche se per Harry e Ron quell’avventura pareva essere un intermezzo spassoso tra le pagine della loro vita, per Hermione e Draco non era così.
Per loro i guai erano appena incominciati.
Ma questa è un'altra storia.

Fine.

Lo so, finale patetico. Ho pensato tantissimo all’eventualità di far uscire Pansy dall’ombra e di farle dire “Se l’è bevuta?” per inserire un nuovo inghippo a questa difficoltosa relazione ma mi scocciava… bo’, non mi piaceva! Se non avete capito non vi preoccupata è più che normale. Quindi… accontentavi di quello che passa per il convento.
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e che (spero!)commenteranno , e spero di avervi regalato un oretta di divertimento e spensieratezza.
Credo che a questo punto ci sia un ultima cosa che forse vi sarete chiesti:
Il cravattino di Grifondoro che fine ha fatto?
Be’… ve lo accennerà (forse?!) Hermione in Bad Candy!
Prossimamente, molto, molto prossimamente su questo sito.
E ora… Be', lasciamo perdere i ringraziamenti personalizzati, anche perchè non potrei rispondervi, ora che la Fic, QUESTA fic ha chiuso i battenti....
Ah, al diavolo! Vi ringrazio tutte, davvero di cuore, perchè vi siete dannate l'anima a leggere i miei squilibri mentali e perchè ho capito che forse è questo il mio genere, ovvero un po' comico un po' serio.... si, sono un po' strana, ma pensate che passo tutto il tempo o scrivendo o guardando CSI o leggendo libri sui Serial Killer!Sincermente non so dove prendo il mio umorismo... ma il fatto che lo abbiate apprezzato mi ha fatto molto piacere!
Un Grazie enorme a tutti quindi....
E... a presto!
  
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