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Autore: emily132    23/10/2014    1 recensioni
Isabella è una ragazza semplice, con una vita normale... Così crede lei,
Fino a che il giorno del suo diciassettesimo compleanno, hanno inizio strani avvenimenti che, cambieranno per sempre la sua vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CIAO! SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO XD SPERO NON SIA NOIOSO :-P RIBADISCO, SCRIVO DAL CELLULARE, HO IL COMPUTER COMPLETAMENTE ROTTO. QUINDI MI DISPIACE PER IN TESTO, TUTTO ATTACCATO, SO CHE NON È MOLTO PIACEVOLE LEGGERE, SORRY!! CHIEDO PERDONO :-P UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA AL MIO UNICO RECENSORE DELLA STORIA, CHE LA SEGUE :-D QUINDI MILLE MILLE VOLTE GRAZIE! E OVVIAMENTE RINGRAZIO CHI "FORSE XD " LEGGE SILENZIOSO! VA BENE, ORA MEGLIO CHE VADO, VI LASCIO AL CAPITOLO. ;-) Il mattino dopo, mi sveglio piuttosto presto. Mi stiracchio e stendo i muscoli. Lentamente mi dirigo in bagno e mi faccio una doccia calda. Sotto il getto dell'acqua, i muscoli si rilassano. Mi sento molto meglio e sono più sveglia. Tornata in camera, indosso un paio di jeans blu scuro, una maglia di lana bianca con il collo alto. Mi preparo gli stivaletti neri, e prima di uscire, afferro il libro posato sulla scrivania, lo osservo e mi sembra uguale a prima.. "ovviamente" mi dico come una sciocca. Lo apro e spalanco gli occhi e la bocca per lo sgomento. Le pagine sono completamente vuote! Vuote, ne un punto, ne una virgola. _ ma è impossibile! Esclamo ad alta voce. Mia madre entra correndo, in camera. _ Isabella! Si può sapere cosa c'è da urlare alle otto e mezza del mattino?! Urla alterata. Rifletto su cosa dire.. La verità? E qual'è? Non so nemmeno io... Meglio mentire. _ oh.. Ehm... Ho visto un ragno, un ragno davvero enorme! Mia madre mi guarda stranita _ un ragno? Ma tu non hai mai avuto paura dei ragni.. La guardo _ bè.. Questo era orribile! Cerco di fare la faccia più terrorizata possibile. Spero proprio che ci caschi.. Mi osserva ancora per qualche secondo, e poi la vedo sospirare. _ va bene, però cerca di non far sobbalzare di nuovo tutti con le tue urla. Adesso vai a fare colazione, è già in tavola. Mi raccomanda. Annuisco, e mi precipito in cucina. Sento un buon profumino; il mio olfatto cattura il profumo invitante delle frittelle. Mi siedo, e poi mi guardo in giro. _ mamma, dov'è Carlos? Domando, afferrando una frittella e staccandone un piccolo pezzo. _ Carlos è andato a casa di un suo amico. Mi spiega, prendendosi una tazza di caffè. Dato che Carlos non c'è, devo uscire per forza con mia sorella. Non che mi mi dispiaccia; ma preferivo uscire da sola. _ mi raccomando isabella, Tienile sempre la mano, capito? Non perderla mai di vista. _ ma certo! Riprodo ovvia. Poi continuo _ e poi lei farà la brava bambina, vero Sara? Mi volto verso di lei, che mi fa il sorriso più dolce del mondo, il che vuole intendere " si come no! " Rassicuro ancora un paio di volte mia madre, e infine usciamo. Una volta fuori, sistemo meglio la sciarpa e il cappello di mia sorella. _ ok Sara, danni sempre la mano, intesi? _ si si! Giriamo per i negozietti. Esulta saltellando felice. Pochi minuti dopo, Sarami nostra allegra un pupazzetto. _ bella! Guarda questo pupazzo! Guarda come è tenero.. Mi mostra un lupo dal manto grigio. Rabbrividisco. Non vado matta per i lupi, anzi, mi fanno abbastanza paura. Quando mi capita di guardare dei documentari insieme a Carlos, su di loro, So solo una cosa; troppo. Troppo feroci. Lui invece li adora, e sostiene che sono incompresi da tutti... E a quanto pare, anche Sara li adora. Ritorno alla realtà e guardo mia sorella. _ dai Sara, andiamo. Le dico premendola per mano. Lei mi fa gli occhi da cucciolo. _ no Sara. Dico con fermezza. Lei invece non demorde, e continua a pregarmi. _ ti prego ti prego ti pregooo. La sua piccola voce, mi entra in testa. Ma quante scenate sta facendo?! Mi abbasso verso di lei, e noto che ha ripreso il pupazzo, e che lo tiene stretto a se. Stufa, poso quello stupido Pupazzetto e la porto fuori, in braccio. Può fare tutte le scenate del mondo, ma io non cedo. Dopo dieci minuti, mia sorella, si struscia contro il peluche. Alla fine, ho ceduto. _ bello!! Andiamo laggiù indica con il dito mia sorella. Sbuffo _ no Sara, adesso basta! Lei mette il broncio _ ma fanno la cioccolata calda! Esclama. _ non mi interessa, e poi tra un pò, dobbiamo tornare a casa a mangiare. La tengo per mano, lei mantiene sempre il suo broncio. _ accidenti, quanta gente! Dico irritata. All'improvviso, un signore mi urta una spalla. _ ehey! Chieda scusa almeno! Ma quello si è già allontanato. Che modi! _ dai Sara, è meglio anda... Mi giro, e la sua mano non tiene più la mia, lei non è più al mio fianco!! Mi sale il panico. _ Sara!! Inizio a gridare. Oddio. _ Sara dove sei?!! Continuo Ritorno indietro, vado al negozietto di prima. _ mi scusi, ha visto una bambina di cinque anni?? Chiedo agitata. _ no mi dispiace. Risponde il commesso dietro al bancone. Lo ringrazio, ed esco di fretta. _ Sara!! Chiamo con tutta la voce che ho in gola. Corro in tutte le direzioni. All'improvviso, mi illumino. _ ma certo!! Corro verso il banchetto, in cui facevano la cioccolata calda. Mi guardo intorno, ma di lei nessuna traccia. Ancora più agitata, corro verso il parco più vicino. Mi guardo in giro, anche qui, nulla. Mi siedo disperata su una panchina. Distrutta, ecco come mi sento. È colpa mia.. Mi porto le ginocchia al petto, e inizio a piangere. Un pianto silenzioso. _ Sara.. Sussuro, tra una lacrima e l'altra. All'improvviso, sento qualcuno avvicinarsi. Alzo Lentamente lo sguardo, e sgrano gli occhi sulla piccola figura. _ Sara!! Urlo piena mi gioia. Mi butto di slancio verso di lei. _ oh!!! Scusa, scusa.. Continuo a ripetere. La stringo a me _ Sara! Dove ti eri cacciata?! Lei mi guarda con i suoi occhioni blu. _ ma stai piangendo!! Volevo solo prendere la cioccolata.. Confessa, per poi continuare _ poi, non ti ho più vista, e sono andata verso il lago.. E questo signore, gentile gentile, mi ha trovata, e mi ha riportata di nuovo qui! Finito di parlare, mi indica una figura, che solo in quell'istante mi accorgo che è presente. Mi alzo lentamente in piedi e rivolgo lo sguardo allo sconosciuto. È un uomo alto. Lo osservo meglio, avrà sui quarant'anni, affascinante, pelle bronzea un paio di occhi a mandorla, lunghi capelli neri, lisci, legati in una treccia laterale. Un uomo davvero affascinante, mi ritrovo a pensare. E appena mi rendo conto di quel pensiero, divento rossa, dalla testa ai piedi. _ s-salve.. Grazie per aver riportato mia sorella, davvero... Le sono fattetm grata! Dico imbarazza, ma sincera. Fortunatamente l'uomo prende parola _ per fortuna, mi trovavo a passare per il lago, e ho visto questa splendida bambina.. Che mi ha raccontato tutto, e così l'ho riportata indietro. I suoi occhi sono fissi nei miei mentre parla. Mi sento un pò a disagio, e nervosa lo ringrazio nuovamente. Prendo la mano di mia sorella, stò per andarmene, quando lui parla nuovamente. _ aspetta! Dice lui. Mi fermo, e mi giro lentamente. _ mi.. Mi dispiace, ma non ho soldi da... Ma prima che potessi finire, lui mi ferma. _ no, non è quelli che voglio. Spiega. Io lo guardo confusa, e attendo una spiegazione, insomma qualcosa. Lui fissa i suoi occhi nei miei, sembra che mi stia studiando. Poi ad un tratto, chiede _ hai il libro? Solo una semplice domanda, ma non per me. Mi irrigidirsco, e cerco di essere più indifferente possibile. _ libro? Non so di cosa stia parlando.. Lui mi guarda intensamente Sento come una scarica elettrica attraversarmi tutto il corpo. _ tu Isabella cambierai tutto, presto anche tu sarai pronta e potrai scegliere, così come tuo fratello. Non dico nulla, sono sconvolta e turbata. Inizio a pensare che questo sia pazzo. Però una domanda inquietante mi frulla nella mente. Come faceva a sapere qual'era il mio nome? Forse glie lo aveva detto mia sorella... Probabilimente è così... Ma il libro? È stato solo una coincidenza? Senza dar voce hai miei pensieri, faccio dietrofront, e insieme a mia sorella mi allontano. _ bella! Il libro che ti hanno regalato mamma è papà? Domanda mia sorella. Mi giro verso di lei _ forza, andiamo. Ti prego non dire niente dell'incidente, teniamocelo per noi. _ solo per noi due? Come un segreto? Domanda lei. Sorrido. _ esattamente, un segreto tra sorelle. Arrivata la sera, ceniamo tutti insieme e tutto fila liscio come l'olio. Una volta in camera, mi rilasso. Mi stendo sul mio comodo letto dopo aver preso il libro. Mi metto comoda, e lo apro. Spalanco la bocca incredula, ci sono scritte delle parole! "_ isabella esce con la sorella più piccola, Sara. La piccola fa storie per un pupazzo, un lupo. A isabella non piace per niente, ha paura dei lupi. Non le compra il pupazzo, ma alla fine cede, stanca di sentire le lamentele della sorella... " Spaventata smetto di leggere. Ho il respiro accelerato. Com'è possibile?! È descritto alla perfezione tutto ciò che è accaduto quella stessa mattina. Forse è una specie di trucco... Non ho parole. Poso il libro, sconvolta. Mi metto sotto le coperte. Ho mille domande in testa, alle quali non riesco a rispondere. So solo che adesso ho bisogno di dormire, e non pensare a niente, fino a domani mattina.
  
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