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Autore: metaldolphin    24/10/2014    3 recensioni
Rivisitazione dell'omonimo telefilm di recente produzione, con i personaggi della nostra Ciurma preferita.
Perché non sempre ciò che appare ai nostri occhi è la verità.
Perché non sempre tutto è necessariamente bianco o nero.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Avrebbero cominciato veleggiando per un mese in mare aperto, per conoscersi e rinsaldare i legami tra loro, punto fondamentale per la riuscita delle missioni; in mare si può essere soltanto se stessi e scoprire i propri pregi e difetti, essendo una insostituibile,  grande e dura scuola di vita. Glielo aveva insegnato Shanks, navigatore ed avventuriero di professione, quando era ancora un bambino.
Li esortò, quindi, a studiare il fascicolo durante il volo: era completo di tutto, dalle note approfondite sui compagni di squadra, agli equipaggiamenti che avrebbero avuto a disposizione.
Ebbero un giorno libero per fare i bagagli, per salutare gli affetti e sistemare i propri affari.
Nessuno lamentò il poco tempo: l’aver firmato documenti coperti dal Segreto di Stato, unitamente ad un non indifferente aumento in busta paga ed alla voglia di avventura racchiusa in ciascuno di essi, erano un ottimo rattoppo al disagio.

Zoro e Nami si separarono per quel breve lasso di tempo a malincuore.
Rimasero a lungo davanti alle auto di servizio che li avrebbero accompagnati ai propri domicili, restii a lasciar andare le mani che erano come saldate tra loro.
Chopper sbuffò impaziente, rigido sul sedile accanto all’autista del Governo che attendeva paziente col motore acceso e Zoro rise.
-Arrivo, arrivo…- lo rassicurò, sorridendo sghembo.
-Ci vediamo domani-  lo rassicurò Nami stampandogli un bacio sulla guancia ispida -Poi avremo tutto il tempo…
-Appunto!- incalzò una voce da dentro l’auto in attesa. La rossa lo guardò partire, poi a sua volta salì sulla macchina che la attendeva e chiuse il portello. L'autista mise in moto e si diresse verso i cancelli della base.
 
L’enorme C-130 rullò sulla lunga pista dell’aeroporto militare esattamente ventiquattro ore dopo.
Nell’immensa stiva dell’aereo da trasporto si facevano compagnia, all’assortito gruppetto di passeggeri, un piccolo sottomarino ed una interminabile serie di scatole e scatoloni contrassegnati da varie diciture e nomi che sarebbero andati a riempire le stive della Thousand Sunny.

Seduti vicino, Zoro e Nami erano perplessi per lo sviluppo che aveva preso quella vicenda paradossale, ma felici per la reciproca compagnia.
Lui non avrebbe più dovuto nascondersi, lei non avrebbe più dovuto scrutare nell’ombra con la speranza di scorgerlo.

Con le mani dietro la nuca a reggere la testa, l’uomo iniziò a dormicchiare: il volo sarebbe durato poco più di cinque ore e non aveva proprio voglia di leggere quell’ammasso di fogli che il capo di Nami aveva mollato a ciascuno. L’ex poliziotta, invece, era intenta nella lettura, anche se, di tanto in tanto, alzava lo sguardo all’amica Bibi che, chiaramente flirtava col Biondo Sanji, ormai in brodo di giuggiole.
Con Robin, seduta con Franky due posti avanti a loro, il cammino per riallacciare la confidenza sarebbe stato lungo, ma si propose di riuscire anche in quella missione tutta sua.

Era contenta che, bene o male, ci fossero coppie ben definite a bordo, si sarebbero creati meno guai con possibili esterni.
Mancavano soltanto la bella Boa Hancock, moglie -inspiegabilmente per molti- che avrebbe raggiunto il marito al porto, e la compagna di Usopp, Kaya, medico momentaneamente in missione nel Terzo Mondo con un gruppo di volontari. Tranne che l’ossuto Brook ed il giovanissimo Chopper, tutti avevano un legame forte a cui appoggiarsi.

Con uno sbadiglio sonoro, la rossa chiuse il fascicolo, poggiandolo sulle ginocchia. Guardava la fotografia della nave che attendeva il loro arrivo. Era carina, ma alquanto singolare, con le sue forme ed i suoi colori. A bordo avrebbe fatto del suo meglio come navigatore: la scuola di vela che i suoi le avevano fatto frequentare per ben tre estati, realizzando il suo desiderio di sempre, aveva rivelato le sue doti in merito, quindi bastava rispolverare le nozioni e la pratica sarebbe venuta da sé.

Poggiò la testa sulla dura spalla di Zoro, seduto vicino al finestrino, che dormiva tranquillo con le sue amate spade al fianco; gli erano state restituite all’aeroporto da M. D. Rufy in persona, che si era conquistato così la piena fiducia dello Spadaccino.

Era un ottimo segno che, nonostante la presenza di tanti sconosciuti, non fosse molto più nervoso del solito, aveva sottolineato Chopper, che lo conosceva meglio di chiunque altro.
Le aveva raccontato che nella sua vita da braccato, spesso non riusciva a dormire e, quando lo faceva, il suo sonno era tormentato da incubi. La presenza costante della ragazza sembrava lenire la sua psiche tanto stressata dalle esperienze passate e dall’ambiente circostante. Le aveva raccontato anche che, i primi tempi in cui si frequentavano, per scatenare la sua ira animalesca bastava che vedesse un semplice telegiornale che mostrava le ingiustizie di questo mondo impietoso, ed era stato lungo il percorso che l’aveva portato ad un discreto autocontrollo.

Guardò fuori dall’oblò.
Avevano raggiunto la quota di crociera e le nuvole sembravano fatte di cotone idrofilo. O di panna montata.
…Panna montata… ruotò il suo sguardo su Zoro, che continuava a riposare tranquillo e pensò che, con la panna, avrebbe dovuto fargli assaggiare tutte quelle cose che la vita, sino a quel momento, non gli aveva concesso.

Sorrise, tornando a guardare fuori.
Adesso le nuvole sembravano di zucchero filato rosa e quell‘immagine le diede una speranza in un futuro che, nonostante le difficoltà che avrebbero sicuramente incontrato, virava verso quel colore e quel sapore.





(Ultimo) angolo dell'Autore a piè di pagina:
Ebbene sì, la storia finisce qui, con un finale così aperto da potersi considerare quasi un lungo prologo ad un'altra serie di avventure della nostra Ciurma preferita trasportata, con i dovuti adattamenti, ai nostri giorni.
Può essere che, prima o poi la metta in cantiere, chissà, non prometto nulla.
Grazie a chi l'ha seguita nonostante l'increscioso stacco di pubblicazione dei capitoli, in particolare Yellow Canadair che ha recensito, con somma pazienza, tutti i capitoli di recente pubblicazione. Ti dedico l'intera vicenda, grazie.
   
 
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