Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: ladystorm94    17/10/2008    0 recensioni
Una storia pazza con personaggi pazzi! non manca niente: amore, amicizia e un pizzico di quotidiana magia! questa è la mia prima pubblicazione... spero tanto che piaccia a tutti voi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! scusatemi se non ho l'html ma il mio pc proprio non ne vuole sapere... perdonatemi! LEGGETE E RECENSITE PLEASE!!!!!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tra le urla della malcapitata Flora la macchina sfrecciava a 100 all’ora tra le viuzze romane; naturalmente alla guida c’era Gin. La Jaguar, sgommando, si fermò sul Lungotevere (per poco la Gattina, con i suoi tre passeggeri, non finì nel fiume). Quindici minuti dopo erano sul battello che andava su e giù per il Tevere. Presero posto nella sala ristorante e allo sguardo interrogativo del cameriere Melchiorre rispose: -So che sono le undici e dieci, ma il mio orologio biologico segna le due passate e ormai non tengo più conto dei fusi orari. Gin diede un’ ultima occhiata al menù, poi cominciò a sparare una raffica di ordinazioni: -Antipasto di frutti di mare, mi raccomando: che sia fresco, tra gli 8,6 e gli 8,7 gradi, spaghetti alla bolognese per far contento Chicco, –qui scappò un’imprecazione a Melchiorre- arrosto di maiale con patate, molto rosmarino, per staccare un sorbetto alla vaniglia per me, al limone per Chicco –altra imprecazione– e al cioccolato per Flo, alici al ragù piccante, vongole in salsa di curry con qualche oliva, possibilmente verde e, per concludere, crostata di mango e torta nunziale. Il tutto per tre, offro io. Ah, cannoli alla ricotta e code di rospo al cioccolato per tutti- Flo la guardava sbigottita. -Ho detto che pago io, non ti agitare.- -Scusate, oggi è 23 o 24? Io non tengo più il conto, ormai- chiese Melchiorre fissando nel vuoto, con aria pensierosa. -Oggi è 24 luglio 2034 e sono le 11, 24 minuti e 36, no 37 secondi, 38… 39…- attaccò Gin, sempre con la sua solita mania di stuzzicare il prossimo. -Grazie, Ginevra- sibilò Melchiorre, irritato. -Comincio ad avvertire Jennifer e Nicholas di venirci a prendere.- Gin tirò fuori il palmare dalla borsa e compose il numero. -Nicky, sei tu? Avverti Jen: salite sul jet e venite a prenderci immediatamente. Ci troverete sul Lungotevere.- Senza aspettare la risposta chiuse il telefono in faccia all’interlocutore e riprese a fissare il fiume fuori dalla finestra. Dopo aver mandato giù centinaia di grossi bocconi di vongole, arrosto e quant’altro, i tre non ce la facevano più. -Che ne dite di andare sul ponte a prendere un po’d’aria?- propose Flo, che più che prendere un po’d’aria voleva placare l’insopprimibile bisogno di dare di stomaco. Il ponte era piuttosto affollatto e Gin fu costretta a indossare gli occhiali da sole per non essere riconosciuta. Il palmare di Gin ricominciò a squillare. -Salut, Elodie… Je n’ai pas temps pour parler… Annule la soirée du 28 juillet à Cannes… Il n’importe pas, annule-la.- -Era ancora Elodie per la Grande Soirée de la Mode?- -Oui. Très ennuyeuse, non trovi, Chicco?- -Oui, je la trouve comme toi.- -Smettetela di fare i cretini e siare seri, per favore!- -Cosa c’è, Flo, non sai parlare in francese?- -No, Gin, e non ci tengo affatto. Le lingue straniere mi irritano.- Squillò di nuovo il palmare. -E ora chi ‘è, Gin?- -Oh, no! E’ Fraulein Muehl, la tedesca cicciona che vuole un vestito da sposa della sua misura.- -E tu perché non glielo fai?- -Cerca di vederla come me, Flo, sarebbe un’impresa eroica trovare un modello adatto a una taglia così sopra la media!- -Questa è discriminazione!- -Chiamala come vuoi, ma la mia musa ispiratrice ha paura di quella lì. E poi, oltre a sembrare una balena, ha un carattere insopportabile.- Il palmare smise finalmente di squillare. Melchiorre cercò di intraprendere un nuovo discorso. -Ehm… In cosa ti sei laureata, Flo?- -Legge. Voi?- -Io –rispose Melchiorre- sono andato all’università di Venezia. Mi sono laureato in Architettura. -Io, invece –disse Gin- mi sono laureata prima in Ingegneria Genetica alla Sant’Anna, a Pisa, e poi in Lingue a Oxford e in Scienze Naturali a Venezia. Il palmare squillò ancora. -Ciao, Miranda, che c’è?... Okay, tesoro, tra un po’sono a casa... Davvero? Aggiungete altri due posti a tavola, ci sono zio Chicco e un’altra mia amica…Coooooosa??!! Wow! Torniamo subito, ciao!- -Che succede, Gin?- -Dobbiamo tornare subito a casa, c’è una sorpresa per te.- -Che sorpresa?!- -Miranda mi ha detto che Erika non vuole che te lo dica.- -Ragazzi, mi spiegate che succede?- urlò Flo, che odiava essere tagliata fuori dalle discussioni. -Okay, Flo, ora ti spiego. Miranda è mia figlia, Erika è sua moglie. Miranda mi ha detto che…- Gin accostò le labbra all’orecchio di Flo, coprendole con le mani. Dopo che le ebbe detto per filo e per segno tutto ciò che Miranda le aveva riferito, allontanò le labbra. Flo rimase a bocca aperta e Melchiorre le si avvicinò. -Allora, che ti ha detto?- -Mi dispiace, non te lo posso dire. Ma lo vedrai, lo vedrai.- -Prima che me ne dimentichi, mio caro, stasera Chantal ci preparerà il suo specialissimo risotto “frutti di mare e non solo” ed Eric il suo fantastique salmone in crosta di mandorle e noci. Preparatevi a sbavare, ragazzi!- -Io non posso, stasera ho un sacco di lavoro da sbrigare!- -Io, invece, non vedo l’ora di arrivare a casa tua e fare i miei complimenti a quei due!- -Chi sono?- -I cuochi, ma anche grandi amici. Eric è di Parigi, Chantal di Marsiglia. Si sono conosciuti quando si sono presentati per la nostra offerta di lavoro e ora sono marito e moglie.- -E sono bravi?- -Non c’è neanche da chiederlo! La prima volta che Gin mi ha invitato a casa sua ho mangiato il budino più buono della storia!- Flo storse il naso, con aria pensierosa. -Dai, Flo, ti ci vuole una vacanza!- -E va bene, Gin, il lavoro può attendere, ma solo per questa volta.- Melchiorre si sporse alla ringhiera e cominciò a guardare il fiume che scorreva sotto di lui. Trascorsero alcuni minuti e il ponte cominciò a svuotarsi. Mancava poco alla fine del percorso del traghetto e la gente si preparava a scendere. All’ improvviso l’imbarcazione traballò e Melchiorre cadde a testa in giù nel fiume. -Nuota, Mel, nuota!- gridava Flo, in preda al panico. -Forza, Chicco, che arrivi primo!- aggiunse ironicamente Gin, sempre in vena di scherzi. Il ponte si affollò di nuovo, nonostante il traghetto stesse per fermarsi. Si davano spintoni e si litigava per un posto in prima fila, ma non c’era nulla di comico: Mel non era mai stato un gran nuotatore. Annaspava e si agitava come un pesce fuor d’ acqua, anche se di acqua ce n’era anche troppa! Solo quando fu praticamente diventato viola qualcuno si decise a buttare un salvagente. Mel, cercando di raggiungerlo, venne trasportato ancora più lontano dalle onde e cominciò ad agitarsi ancora di più. Ad un tratto si sentì un rumore, dapprima quasi impercettibile, poi fortissimo. Tutti guardarono in alto: un grosso jet bianco volava sulle loro teste. Dallo sportello venne calata una scaletta e Mel, grondante d’acqua, salì dentro. Gin, a quella vista, fese una smorfia di profondo disgusto. -Bleah, ora dovrò cambiare tutta la tappezzeria!- Il jet si avvicinò e le altre due cominciarono a salire sulla scaletta. Un uomo che osservava la scena la indicò. -Ehi, ma quella è Ginevra Cliffordy!- Subito un’ orda di persone si catapultò verso di lei. Arrivata a metà strada si accorse che alcune persone cercavano addirittura di raggiungerla. I suoi piloti, Jennifer e Nicholas, sapevano cosa fare: in pochi secondi il jet si fu allontanato, nonostante Gin non fosse ancora a bordo. Quando riuscì a entrare corse a sedersi dietro Flo. L’interno del velivolo era davvero di classe: i sedili erano di pelle nera; c’erano gli scaffali portabagagli, anch’essi rivestiti di pelle nera; ogni posto a sedere era provvisto di un computer che un comune mortale avrebbe confuso per un tavolino; c’erano un bagno, un minibar e persino una moquette a pois. Stranamente la cabina di pilotaggio e il resto dell’ aereo non erano separati. -Dov’ è Chicco?- -E’ in bagno, si sta cambiando.- -Bene, Jen, e i vestiti dove li ha presi?- -Siamo passati a prelevarli in albergo.- -Siete andati anche a prendere i miei?- -Certo, Gin. La tua amica resta con noi, vero?- -Naturale! Ehm, Flo, potresti dirmi dove abiti?- -In via Veneto. Perché?- -Perché credo che avrai bisogno dei bagagli.-
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: ladystorm94