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Autore: monipotty    17/10/2008    4 recensioni
Ciao a tutti voi! Questa è la prima fic che scrivo e spero che vi piaccia!! Il personaggio principale è la migliore amica di Elizabeth, Josephine: cosa succederebbe se Jo fosse innamorata del serio ma affascinante James Norrington (il mio personaggio preferito in assoluto e, naturalmente, secondo protagonista della fic)? Riuscirà a conquistarne il cuore già legato alla bella Elizabeth? Se volete scoprirlo, vi basta leggere!!! Recensite numerosi e... siate clementi!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, James Norrington, Nuovo Personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19

Alla fine, Jo decise di andare a fare visita alla poppa dell’imbarcazione ma tornò subito indietro quando scoprì che Beckett stava discutendo con un suo collaboratore, di cui Josephine non conosceva il nome. Ascoltò silenziosamente la conversazione: stavano parlando di una nave, l’ Olandese Volante, e stavano decidendo su come impadronirsene; ma erano giunti al termine, così la giovane tornò sul ponte. Una voce la chiamò.

Josephine.” Lei si guardò intorno ma non vide nessuno. “Josephine! Da questa parte.” Trovò il governatore che le stava facendo segno di raggiungerlo nascosto nell’ombra. “Vi devo rivelare dei segreti. Ho scoperto cose che vi devo rivelare. Ma non devi dirle a nessun altro, tranne che a Elizabeth quando la troverai.” Josephine ascoltò con attenzione così il governatore cominciò. “Beckett vuole governare l’Olandese Volante e avere il suo capitano sotto controllo; si uniranno per sconfiggere i pirati. Mi sono informato e si dice che se si pugnala il cuore del capitano Davy Jones, il proprio cuore prende il suo posto, perché l’Olandese deve sempre avere un capitano. Fa’ attenzione a Beckett e alle sue mosse: arriveremo ad una battaglia senza precedenti, ne sono certo e per i pirati potrebbe essere la fine e quindi anche per lei e Turner.” Josephine era rimasta paralizzata dal timore che potesse succedere qualcosa di grave, ma annuì.

D’accordo. Ma promettetemi che anche voi farete attenzione.” Lui la guardò con paura.

Non posso promettervelo, Josephine, ma farò più attenzione che posso. Ora andate, Beckett vi starà cercando.” Lei annuì e uscì dal nascondiglio. Beckett si stava guardando intorno ansioso e quando la vide arrivare sorrise.

Mia cara!” esclamò. “Il viaggio vi disturba?”

No, Cutler, sto bene, grazie.” Rispose lei. “Piuttosto, cosa state cercando?” Lui ci pensò su un attimo prima di rispondere, poi sorrise.

Una nave particolare, diciamo. Mi…aiuterà a trovare i pirati e a sconfiggerli. Finalmente avremo i mari tutti per noi, scomparsi i pirati dalla faccia della terra.” Guardò con espressione dura il mare per un istante, poi si riscosse dai suoi pensieri. “Ma ora andiamo a pranzare che è tardi.” Le porse il braccio e l’accompagnò all’interno della grande sala da pranzo, dove i comandanti presenti sulla nave erano già riuniti in attesa del loro arrivo. Appena entrarono, si alzarono in piedi, rispettosi. Beckett li guardò soddisfatto. Josephine sospirò esasperata cercando di non farlo notare troppo. Si sedette al fianco sinistro di Beckett, affiancata dal governatore Swann che la salutò nervosamente con un cenno del capo; poi si guardò intorno, cercando l’ammiraglio: era seduto al fondo della tavolata, piuttosto distante da lei, e non la guardò pur avendola vista entrare a braccetto con Beckett. Cominciarono a pranzare serviti da alcuni mozzi della ciurma e si cominciò a discutere sul viaggio e le azioni che sarebbero state compiute. Come la ragazza temeva, a fine pranzo venne intavolato l’argomento del loro futuro matrimonio. Si scambiò uno sguardo infastidito con il governatore che la guardò comprensivo. I presenti cominciarono a domandare sul loro futuro, le loro intenzioni e i progetti, e Beckett cominciò ad inventarsi le cose di sana pianta, convinto che la ragazza fosse d’accordo con lui, cosa che le diede a dir poco fastidio.

- Gli metterei le mani al collo in questo momento… - pensò aspramente stringendo nella propria mano la forchetta fino a piantarsi le unghie nel palmo.

Il governatore, nel frattempo, rimaneva in religioso silenzio: quelle questioni non gli interessavano minimamente e sapeva benissimo che tutto ciò che affermava il lord era stato inventato sul momento, poteva leggerlo nella smorfia di disapprovazione e nella tensione della ragazza. Guardò l’ammiraglio: era chino sul suo piatto, anch’egli silenzioso, e non si preoccupava affatto di ciò che stavano dicendo: aveva un’aria infastidita, osservò il governatore, come se non potesse sopportare quella conversazione e stesse per esplodere da un momento all’altro. O forse, pensava ancora, non gli piace il soggetto della conversazione. Sorrise. Quell’uomo gli era caro come un figlio e sapeva quanto avesse sofferto per sua figlia Elizabeth; lo conosceva da tempo e ormai riusciva a capire ciò che pensava guardandolo negli occhi, la parte del viso che parlava più della bocca, ciò che esprimeva di più i suoi sentimenti. Guardò Josephine cercando di non farsi vedere: la ragazza era triste; parecchie volte l’aveva vista guardare Norrington con occhi di rassegnata malinconia. Sorrise leggermente e sperò che tra quei due l’asprezza potesse svanire e potessero ricominciare a parlare. Dopo questi pensieri, si alzò, salutò i presenti e uscì dalla sala, lasciando a malincuore sola la ragazza.

Josephine lo guardò andare via: lui era l’unico con il quale riusciva a parlare con sincerità sulla nave e adesso se n’era andato, abbandonandola a se stessa durante quella conversazione poco piacevole. Abbassò gli occhi sugli acini d’uva che teneva in mano: verdi, sembravano guardarla e quel verde le fece tornare in mente gli occhi di una persona speciale per lei. Alzò lo sguardo su James Norrington: lo amava ancora, ne era certa, e il fatto di non parlargli più per via di quelle nozze non volute la inondava di dolore. Sapeva che il suo comportamento scontroso di quegli ultimi giorni era dovuto a lei, ma non capiva il perché la notizia del suo matrimonio dovesse dargli così fastidio: da quella fatidica sera, non si erano più parlati e lui evitava ogni contatto con lei. E anche in quel momento guardava ostinatamente il piatto. Stufa di quelle continue domande che si poneva, si voltò verso il suo futuro marito e poggiò la sua mano su quella di lui per attirarne l’attenzione: lui la guardò.

Io ho finito. Esco sul ponte.” Lui annuì e la ragazza si alzò. Salutò tutti quanti e, con un ultimo sguardo a Norrington, uscì.

Dove poteva andare? Non nella cabina, perché aveva bisogno di aria fresca. Si diresse verso poppa e la trovò vuota. Si sedette sulla balaustra facendo attenzione a non cadere e rimase a fissare il vuoto senza pensare a nulla. Ma non sapeva che qualcuno per la seconda volta la stava guardando di nascosto dall’alto, un qualcuno che se ne andò via poco dopo con la sua immagine fissa nelle mente.


Un improvviso clamore la risvegliò dai suoi pensieri con un sussulto. Era passata quasi una settimana dal giorno della loro partenza e le cose non erano per nulla cambiate tra lei e James; solo il governatore era sempre più nervoso e più stanco. Si guardò intorno spaesata e spaventata, ma si impose di rilassarsi appena capì che non stava succedendo nulla. Tornò sul ponte e vide i marinai indaffarati a preparare alcune scialuppe pronte a scendere in acqua. Un uomo la raggiunse da dietro.

Josephine.” La chiamò e lei si voltò a guardare ancora una volta l’odioso volto di Beckett. “Io, il governatore, l’ammiraglio e il signor Mercer scendiamo e raggiungiamo la nave di cui ti avevo parlato.”

Ma…ma come fate a sapere che c’è? In mare non c’è nulla…” commentò guardandosi intorno. Lui fece un movimento veloce con la mano.

Ne sono più che certo. Non ci metteremo molto, cara.” Le baciò le labbra e si avviò col suo inseparabile bastone in ebano verso le scialuppe. Si affacciò dal ponte e guardò gli uomini andarsene salutando con un sorriso il governatore. Un uomo le si affiancò: quando la ragazza si voltò si trovò faccia a faccia con Norrington. Si guardarono intensamente senza dire nulla poi lui si sporse oltre la balaustra e, scendendo gli scalini, salì sulla scialuppa che l’attendeva insieme a Beckett. Poco più in là, un imponente veliero si stagliò contro il cielo azzurro: aveva vele lacere e un aspetto totalmente trasandato, sembrava ricoperto di alghe e nell’aria sembrava diffondersi un suono. La giovane chiuse gli occhi cercando di capire quale strumento potesse suonare una simile melodia: sembrava un organo. Le barche nel frattempo arrivarono e la melodia si spense, così lei riaprì gli occhi e tornò a guardare intensamente la nave; dopo un quarto d’ora, le barche non accennavano a ritornare, così si sedette su di un barile lì vicino e attese pazientemente il loro ritorno. Quasi un’ora dopo, le scialuppe cominciarono ad avvicinarsi all’Endeavor e la ragazza si rialzò. Una delle scialuppe si staccò dal gruppo e si allontanò un po’, nascondendosi dalla sua vista.

- Chissà che vuole fare? – si domandò la ragazza, ma non ci diede un peso eccessivo e osservò Beckett ritornare a bordo. Solo Beckett. Nessun altro. Lei gli si avvicinò.

Cutler, dove avete lasciato il resto dei vostri accompagnatori?” lui sorrise.

Ho deciso di lasciarli sull’Olandese Volante. Questo viaggio sta diventando troppo pericoloso, Josephine, e sono costretto a chiedervi di andare anche voi sull’Olandese.” Lei lo guardò interrogativo.

Per quale motivo?” domandò. Un suono simile ad uno sparo si udì nell’aria e attirò l’attenzione della ragazza un istante prima di riportarlo su Beckett con noncuranza.

Semplicemente perché il capitano dell’Olandese vi saprà proteggere meglio di chiunque altro. La missione che gli ho affidato è più semplice e meno rischiosa della nostra, perciò vi prego di rifugiarvi da loro.” Lei annuì. “Vi consegnerò degli abiti adatti a voi. Purtroppo dovrete andare in giro vestita come un uomo per evitare…” cercò di spiegare lui ma la ragazza lo bloccò.

Molto bene. Se voi volete così, andrò.” Lui sorrise soddisfatto.

Vi faccio consegnare degli abiti adatti. Indossateli e quando sarete pronta verrete accompagnata.” Josephine annuì nuovamente e si diresse nella cabina, dove indossò un paio di pantaloni con due calzoni, una camicia un po’ troppo grande, un gilet e una giacca. Poi in una borsa mise qualche ricambio, si pigiò un cappello sulla testa e uscì. Beckett la guardò stupito.

Assomigliereste ad un ragazzo se no fosse per i capelli lunghi, Josephine. Davy Jones sa già del vostro arrivo e ho già predisposto la vostra cabina personale.” Spiegò l’uomo. “Dovete sapere che non sono…umani. Sono degli uomini-pesce crudeli ma il capitano è rispettabile. Vi tratterà come vi si conviene, fidatevi, altrimenti gliela farò pagare molto cara.” Concluse guardando l’amata. “Fate molta attenzione e prendete questa, in caso di pericolo.” Le consegnò una piccola pistola lavorata finemente. Lei ringraziò e si avvicinò alla balaustra con un profondo sospiro.

Lord Cutler…” lui portò la sua attenzione su di lei. “vi prego di portare i miei saluti al governatore Swann.” Lui sorrise e annuì, poi le si avvicinò e la baciò sulle labbra. Quando si staccò sorrise.

Vi amo, Josephine.” Lei sorrise senza rispondere e salì sulla scialuppa che partì alla volta dell’Olandese Volante.

Si arrampicò su per gli scivolosi scalini sospettosamente verdi e pieni di alghe. Quando fu sul ponte, trattenne il respiro dal terrore: i pirati più orrendi che avesse mai visto la guardavano con diffidenza ed ira; avevano molte caratteristiche degli abitanti del mare: uno sembrava un pesce martello, uno aveva la testa come quella di un polpo, con lunghi tentacoli e al posto di una mano una chela, un altro aveva l’aspetto di un paguro e altre cose del genere. L’uomo-pesce dall’aspetto di un polpo le si avvicinò e si tolse il cappello, facendo un profondo inchino davanti a lei.

Io sono il capitano Davy Jones, miss Allen. Per qualunque cosa, non avete che da chiedere. La cena sarà servita nella sala da pranzo alle otto in punto.” Schioccò le labbra e ghignò in modo poco convincente. La ragazza, paralizzata dal terrore, sorrise nervosamente per far intendere di avere capito. Si guardò intorno: guardie inglesi erano appostate tutto intorno alla nave, in ogni angolo, e questo la fece sentire più al sicuro; l’ammiraglio Norrington si affiancò a Davy Jones insieme al braccio destro di Beckett, l’uomo con il quale l’aveva visto parlare a poppa dell’Endeavor, il cui nome era Mercer. Squadrarono Davy Jones con un misto di disgusto e superiorità poi Norrington si fece avanti.

Molto bene, miss Allen.” Disse lui. “Se volete seguirmi, vi mostro la vostra cabina.” Lei annuì, ringraziò con timore il capitano del veliero e seguì l’inglese. Durante il tragitto non parlarono ma arrivati alla porta della cabina, Norrington la guardò con preoccupazione.

Miss Allen, non mi piacciono questi esseri, se posso chiamarli così.” Mormorò fissandola negli occhi. “Fate attenzione.” Lei non lo guardò.

Perché improvvisamente vi preoccupate per me, ammiraglio, quando è da una settimana che non mi calcolate?” domandò con freddezza posando la sacca su un’amaca. Lui la guardò ostinatamente.

Siete la migliore amica di Elizabeth e non potrei mai sopportare il suo rancore nei miei confronti.” Lei lo guardò più fredda che poteva.

Da questo deduco che l’unica ragione per cui mi parlate ora è che sono amica di Elizabeth, o sbaglio?” lui si morse il labbro.

Si, vi sbagliate.” Disse seccamente.

E allora perché mi state evitando?” lui stava per rispondere, ma lei lo interruppe prima. “Non rispondetemi per lavoro, perché non vi crederei, lo sapete.” L’ammiraglio la fissò.

Non ha importanza.” Disse. Lei gli si avvicinò pericolosamente.

Per me invece sì.” Ribatté la ragazza. Gli occhi spalancati dell’ammiraglio erano arcigni.

Smettetela, Josephine! Una volta per tutte!” esclamò l’uomo. Josephine sussultò e uno squarcio si aprì nel suo petto. Lo sguardo furibondo di Norrington tornò stanco e spento come prima. “Alle otto passerò a prendervi per cena, miss Allen. Ora siete libera di fare ciò che volete. Con permesso.” Uscì e si chiuse la porta alle spalle, lasciando la ragazza a fissare ferita il punto in cui lui era. Perché non voleva dirle cos’aveva? Perché non la calcolava più? Prima le sorrideva, le parlava…ora invece nulla e la sua dolcezza era stata trascinata via come da un’improvvisa ventata. Lo squarcio nel suo petto si allargava sempre più, provocandole un grande dolore: quell’esclamazione non era altro che la prova tangibile del fatto che James non la riteneva che una ragazzina innamorata della persona sbagliata.

Lui dunque sapeva.

Una lacrima le solcò il viso e cadde sul gilet seguita da altre lacrime amare.

Me si inginocchia ed implora pietà a voi lettori... Scusate tantissimo se ci ho messo tutto 'sto tempo ma penso che possiate capirmi perfettamente se vi dico "colpa della scuola"... non l'ho fatto apposta ç.ç Spero che vi ricordiate ancora a che punto eravamo della storia altrimenti vi faccio un veloce riassunto della puntata precedente... massì che vi ricordate!!! Dunque, spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto, anche se james è stato piuttosto freddo... just un peu, come si suol dire. Però la speraza rimane sempre. 

Dunque un grazie a Giulia che imperterrita continua a non iscriversi ed io imperterrita la perseguiterò a Scout, oltre che a:

QueenLilly: Sofia!!!! Come stai chica??? Perdonami se non sono mai connessa ma la sera sono sempre al telefono! Vedrò di rimediare in qualche modo :D Cmq, salutami ancora Curzio Flavio Fausto, che mi sta tano simpatico quel centurione (Ave a te!!) e poi vedi di scrivere se non vuoi che stavolta le truppe te le invii sul serio: ti ho risparmiato una volta ma la seconda... muahahahah!!! E poi guarda: Piton mi è sempre stato sul... didietro, però mi devo ricredere per l'1%, in fondo è bravo ma rimane viscido lo stesso, però mi devi siegare che diavolo vuol dire Penafiel, mica l'ho capito...

LadyElizabeth: Siamo tutti messi bene con la scuola... Che tristezza... voglio le vacanzeeeeee!!!! Comunque a parte i miei excursus pazzi, temo che James ci metterà ancora n po' per svegliarsi, direi proprio di sì (guarda che combina in 'sto capitolo...). Spero di poterti accontantare presto... per così dire ^^

Ebbene, un bacione a tutti voi che seguite, recensori e non!!! Alla prossima (che magari sarà un po' prima del mese XP)!!!!! Ciaoooooooooooooo!!!

By Monipotty 

  
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