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Autore: somethingtobelieve    24/10/2014    2 recensioni
uno sfigato che non si fida di nessuno, insicuro, timido e fragile ma allo stesso tempo forte e con carattere da vendere che sbuca fuori nei momenti giusti e un figo di quelli più famosi della scuola circondato da ragazze con un passato oscuro alle spalle, entrambi sembrano ciò che non sono e impareranno ad accettare il comportamento degli altri (soprattutto l'uno quello dell'altro) a non giudicare a prima vista, ad aprirsi con gli altri a crescere, cambieranno e si sbloccheranno dai loro preoblemi e dalle loro insicurezze e si conosceranno pian piano più affondo... AVVISO YAOI se non gradite il genere siete pregati di non leggere, i commenti contrari (offensivi) a questo genere saranno ignorati.
prima fanfiction. siate gentiiiili :3
questa storia contiene anche argomentazioni come il bullismo e il rapporto con se stessi di insicurezza e di fiducia. e l rapporto con gli altri ovvio. spero vi piaccia :)
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alla fine è andata bene, quasi nessuno se ne è accorto, sono passate altre due ore ed è meglio che gli stia lontano, quando sono tornato in classe mi ha dato solo due occhiatine, provabilmente chiedendosi come abbia fatto a tornare così asciutto. Te l'ho fatta eh..
Adesso però voglio andare in bagno ad asciugarmi ancora un po, vicino al termosifone si fa prima. Mi dirigo verso il bagno col golfino, quando dovrò tornare a casa farà già freddo e ne avrò bisogno...ma, noto con sorpresa e dispiacere che quel bulletto è proprio lì che mi aspetta, cazzo lo ha capito. È poggiato al termo, comodo comodo. Mi ha visto di sicuro correre in bagno! Che sciocco non ci avevo nemmeno pensato.

Che fa? No, che faccio? ormai mi ha visto entrare...di certo non abbasserò lo sguardo, piuttosto lo affronto... no, non è necessario, alla fine decido di filarmela in un bagno.


Sono in bagno col golfino in mano e quello stronzo fuori che mi aspetta, adesso un po' mi fa paura, non ho una buona relazione con i bagni di scuola...da sempre...dalle medie, i-i bagni..
Cerco di cacciare via il pensiero e mi affretto a fare qualcos'altro per tenermi occupato..si insomma...ci piscio su.
Adesso? è meglio se esco e basta, se non volevo beccarlo in giro, è l'unica cosa che mi resta fare, scapparmene in classe e poi volevo asciugare il golfino al termo solo per affrettare le cose, dovrei farcela lo stesso anche senza ...
- hey piccolo della mamma? -
- che vuoi? - dico secco e incazzato. Mi ha chiamato proprio appena uscito, sono ancora girato verso la porta.
- oh niente, mi chiedevo se avessi ancora voglia di un po' di latte o... o magari stare un po' qua al termosifone a far asciugare i tuoi vestiti come uno sfigato, lattante tutto sporco di latte... -
Mi sento la testa gonfiare. Voglio pestarlo, non mi importa la differenza d'altezza o cos'altro. Sarà la mia rabbia a tirargli i pugni.
- senti che cazzo vuoi?? - mi avvicino verso di lui molto evidentemente incazzato - qual'è il tuo problema? Cosa ti ho fatto?? perché ce l'hai con me ?! -
Finge sorpresa, con uno sguardo che sembra dire “ah senti un po' il piccoletto” alza le sopracciglia e si avvicina verso di me, soprattutto con la sua testa. Contro la mia. Siccome gli serve molto farsi “spesso”.
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- a me sembrava proprio ti fossi rovesciato il latte addosso. Da solo. Giusto? È stato solo un incidente. -
- a me non sembra proprio invece, a me sembra che tu sia solo un deficiente che cerca di farsi notare facendo questi scherzetti imbecilli, perché affrontarmi a parole non lo sapresti fare giusto? Io sono sincero se ho un problema te lo dico. In faccia. Tu invece forse non sai nemmeno parlare bene, poverino, hai bisogno di fare gesti per farti capire eh? Hmpf scimmione.. - ho esagerato. Non è vero, io ho le palle solo quando mi conviene, nei miei pensieri. Infatti per me tu sei un problema. Ma ancora non te l'ho detto.
Però ci ho azzeccato, proprio come ho detto, non sapendo come ribattermi mi da uno spintone,non serve che sia tanto forte, basta guardare la sua stazza. Contro la mia. Anche mi spingesse con un mignolo sarei capace di inciampare. Così sbatto contro la porta.
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Non ha fatto molto rumore, più che altro mi ha spaventato. Chiudo un attimo gli occhi, prendo il respiro e provo a tranquillizzarmi... non va affatto bene.. non può andare avanti così. Torno in classe tremante, mangio la merenda che prendo dallo zaino e so che non devo neanche provare a pensare a ciò che è successo, perché scoppierei a piangere, difatti mi sono costretto ad entrare in classe perché so' che non me lo permetterei mai di farlo davanti a tutti.
No, non è una bella cosa. Non è un bel gesto. In effetti non deve permettersi di fare certe cose. Proprio no.
Ho la testa vuota, senza pensieri. Sono riuscito a smettere di tremare, di avere paura. Semplicemente, non ci sto pensando.
Non ascolto nemmeno la lezione. Ho lo sguardo perso nel vuoto. So solo che è successo troppe volte ormai e credo che reagirò come un robot davvero. Non lo so spiegare. Mi sento semplicemente vuoto. Attaccato fin troppe volte. Ma non è che mi senta stanco in questo momento. Mi sento... come se mi ci fossi abituato. Sono così, pronto a ricevere e basta. Prendetemi di mira tutti quanti, per i vostri dolori personali, sono qua per far sfogare chi ne ha bisogno, andiamo fatti avanti. Chi ha bisogno di menare qualcuno per sentirsi più forte? Sono a disposizione,prego.


Ora mi farebbe comodo un super potere, perché no'? Per aggiustare tutti quelli che ci provano, a farmi soffrire, ad usarmi.
È qua che mi rendo conto che non è possibile... Che non sarò mai abbastanza forte per affrontarli tutti quanti.
Perchè devo essere sensibile da capire le sofferenze degli altri, per poter accettare il male che mi fanno? Perché comunque non potrei dirgli di smetterla, o meglio potrei ma non avrebbe alcun effetto. Non ho nessun potere per farli cambiare, nessuna persuasione per fare capire a tutti quanto soffro per farli smettere. Io non sono niente e nessuno. Non valgo. Le mie parole, i miei gesti. Non hanno senso. Prevarrà sempre il più forte è una legge della natura, è una legge animale e uno come me o sopporta...o sopprime.

 

Ma siccome credo di non essere nato per nulla, siccome credo la mia vita un senso ce l'abbia, non importa che la mia voce non si senta, questo non è un motivo per smettere di gridare. No. Non lo è. Io dovrò sempre provare, devo seguire ciò che voglio fare e avere la forza di seguirlo senza lasciare che gli altri si mettano sulla mia strada. Senza lasciare che mi impediscano di seguire i miei sogni o qualunque cosa io voglia fare. Io ho il diritto di essere ciò che voglio e di esprimere ciò che sento. Qua non si tratta di gazzelle e leoni né di lepri e volpi. Gli umani hanno il pensiero ed è con questo che posso batterli, con la parola e il ragionamento, perché in fondo loro, anche se un cervello ce l'hanno, non lo sanno usare, mentre io si e potrò sempre batterli e questo prevarrà sulla forza. Così funziona il mondo, non siamo animali, siamo persone.


Ed è così che c'è l'ho sempre fatta. Da solo. Incoraggiandomi da solo. Non mi fido di nessuno, a chi dovrei raccontarlo?
Alle medie, quando subivo il bullismo, non avevo nemmeno un amico. E non l'avrei detto al primo che capita. Non l'ho detto nemmeno hai miei, che avrebbero fatto? Sì qualcosa ho detto, in effetti mi sono sempre lamentato, ma non ho mai specificato. Non mi piaceva mica parlare di ciò che mi facevano. Di quanto piccolo mi sentivo, di quanto inutile. Del fatto che senza di me tutti sarebbero stati meglio, a forza di sentirmi così, pensavo davvero di essere utile a...nessuno, di non servire nemmeno alla mia famiglia. Pensavo davvero che forse, sparire, sarebbe stata l'unica cosa utile che potevo fare, se nessuno mi vuole, se tutti mi odiano? A che servo? A nulla di buono, solo all'odio, allora meglio che sparisco. Ma in qualche modo, mi sono sempre tirato su. Da solo. Perché non c'era nessuno per me e io non ero pronto a confidarmi con nessuno, così la mia forza sono diventato io. Ho iniziato ad avere delle fissazioni strane, certo, ma andava bene, da psicologo di me stesso mi dicevo che qualunque appiglio per farmi forza andava bene e che non me ne sarei dovuto vergognare.

Così feci incidere i miei dati anagrafici su due targhette da militare, si mi sfottevano per questo – cos'è, non ti ricordi come ti chiami? - no, ma a volte scordo chi sono e quanto valgo, e quando mi sento sull'orlo di un dirupo, le guardo e dico, sono io, Andrea, c'è l'ho fatta fin ora, e ce la farò sempre nulla può buttarmi giù, nulla mi vincerà, ho la forza di un militare, quella forza che ti fa seguire un solo obbiettivo, il mio, quello che voglio raggiungere a tutti i costi; non so' bene chi sono, ma so' chi non voglio essere, non come voi, che siete il nemico, avrò il coraggio di guardarvi in faccia come un militare, vi posso sfidare tutti quanti, si, e posso uscirne vincitore.
Nei momenti migliori le sfoggiavo, tintinnavano sempre e col mio corpo esile mi facevano sentire un duro, adesso non ho più bisogno di mostrarle, non ho un nemico, almeno fin'ora non credevo di averlo e comunque le targhette derivano da un periodo oscuro, non mi sembra il caso di lasciarle in vista, ormai è quasi un'abitudine, a volte ci dormo anche, con la catenina addosso, difatti le tengo sotto i vestiti, si nota un po' ma nessuno mi chiede nulla...


Questa è la mia storia all'incirca, manca di molto e molto altro ancora, ma quando mi fanno del male, anche se niente di grave, rivivo più o meno tutto questo. Ho una cicatrice e sono tutti bravi a passarci il coltello sopra, la società stessa tira via le croste e a farla sanguinare ci pensano gli altri, a volte chi si prende troppa confidenza, a volte chi azzarda una battuta intimidatoria, esagerata. A volte c'è chi ti fa sanguinare molto, o meglio ti mette l'adrenalina in corpo che fa schizzare il sangue fuori dalle ferite, adesso c'è una persona che si sta avvicinando a tutto ciò. Ed è lui. Giuro a quel dannato che lo aggiusterò, mi dovesse costare una rissa, non posso permettergli di credere di potermi fare quello che vuole, non posso lasciare che mi tratti così e la passi liscia, né lui deve credere che io non reagirò mai. Altro che se reagirò, vedrai, fai un altro passo falso e non aspetterò nulla, non perderò l'occasione di far sentire quell'adrenalina a te, la paura che qualcuno ti stia picchiando. Scommetto che non l'ha mai sentita.





ciaoooooo TT^TT zono ztanca mortaaa
ciao gente ;) inanzituttooooo graziieeeeee TT^TT non ci posso credere ho già  recensioni e circa 3 persone che seguono la storia se non sbaglio xD vi ringrazio *^* a qualcuno sembra piacere e quando leggo le vostre recensioni ho quasi i brividi, non sò se mi abituerò a questo :P
mi spiace che magari vi aspettavate uno sviluppo della storia e invece il capitolo è
composto per la maggior parte dai pensieri di andrea e da una specie di flashback. Beh di quest'ultimo ne avevo bisogno per farvi conoscere il suo passato, comunque ribadisco che ci tengo al tema del bullismo e forse chi seguirà questa storia sà gia di cosa parlo avendolo provato sulla pelle, per chi invece non l'ha provato forse vi ci sto ficcando in un modo troppo tragico, ma quello che scrivo sono pensieri veri, giuro. è davvero ciò che accade nella testa di un povero ragazzo vittima di bullismo. E poi questo è il messaggio che voglio trasettere che vi passi o vi trapassi, per me è davvero importante che se ne parli, non lo si fa mai abbastanza secondo me, nelle scuole e non solo.
Perchè dopo continue aggressioni anche slo verbali, il tuo carattere se ne va a puutane. l'autostima se ne va a puttane. E quindi è molto importante continuare a cercare e credere nella forza interiore che tutti noi abbiamo, bisogna credere in se stessi e non mollare mai, senza cercare vendetta o altre stupidaggini, un altro argomento che stavo trattando un po' con me stessa, era appunto la vendetta, quando subisci e subisci ti chiedi perchè lo fanno ? perchè propio a me?
hanno idea di come mi fanno sentire? allora li...inizi a macchiarti. a non essere più tanto puro, dolce e carino insomma. allora inizi a chiederti...vorrei vedere se facessi loro ciò che fanno a me, se gli facessi provare anche solo un po...si renderebbero conto che è sbagliato? la finirebbero? diventerebbero più vulnerabili?
il nostro andrea non farà nulla di cattivo cioè , nulla di vendicativo e/o grave. non posso spoilerare ma inizia a farsi interessante la storia qua credo... xD hehe comunque questo capitolo è stato un capitolo di passaggio e non ci saranno più grosse soffermazioni sui pensieri di Andrea :P
Grazie mille per i consigli nelle recensioni!!cercherò di fare il possibile per seguirli dal primo all'ultimo :DDDD
beh che posso dire? spero tanto tanto vi sia piaciuto il capitolo! ci tengo davvero alle vostre recensioni, fatemi sapere tutto ciò che vi passa per la testa su questo quarto capitolo ;)
scusate la "depressione" di questo capitolo xD e di questo ragazzo xDDD voi passate una buona giornata invece :P
tanto tutto si risolverà per il meglio, è appena cominciata la storia !
ok adesso davvero la finisco!!! xDDD
recensite numerosi!!!
al prossimo capitolo genteee !!! > <
ciauuuuu :3 ;*
  
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