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Autore: BindaYay    25/10/2014    2 recensioni
Non fatevi ingannare dal titolo, è un caso che lo abbia scelto, ero solamente a corto di idee e mi è capitato su youtube questo video. Diciamo che rende bene il livello di nonsense abbastanza alto :)
Dal primo capitolo:
"Quando realizzai di essere ormai in prossimità della melodia, mi acquattai come meglio potevo nel nascondiglio più vicino che riuscii a scovare e sbirciai, con la curiosità che ormai aveva raggiunto le stelle.
Spalancai gli occhi, incredula.
Non ero assolutamente pronta a ritrovarmi davanti quello che avrei visto."
Genere: Avventura, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La città non era per niente come mi ero aspettata: sì, immaginavo che tutto fosse più grande, ma di certo non pensavo che ogni cosa fosse tanto enorme e tanto rumorosa. La gente era ovunque; mi stupii che l’ossigeno fosse sufficiente per tutti quanti. Persone di fretta, scontrose, perse nelle proprie preoccupazioni, che non vedono nient’altro che se stesse.

Camminavo lungo il marciapiede di una via secondaria con Gels che faceva capolino dalla tasca dei miei pantaloni. Tutto diventava sempre più sconcertante.

- C’è così tanta gente, eppure mi sembra tutto molto…

- … vuoto.

- Esatto, ho una sensazione opprimente che non riesco a scacciare da quando siamo arrivate.

- Anche io Gels, anche io.

Notai che in fondo alla via si iniziava a intravedere una zona più verde, più pacifica e decisamente più invitante. Mi avviai con energia verso di essa e scoprii che era un piccolo parco, nascosto nel bel mezzo di quella grigia città.

Le panchine, circondate dagli alberi, erano ovunque: mamme, bambini, anziani, coppie innamorate, ognuno di loro cercava di ritagliarsi un momento di pace in quel piccolo spazio naturale. Mi sedetti e subito sentii la mancanza di casa: la foresta era sempre stato l’unico luogo che avessi mai abitato, e lì mi sentivo totalmente al sicuro.

Ma adesso… Mi sentivo persa. Ero partita, tutta esaltata dalle nuove prospettive e piena di aspettative per uno sconosciuto visto casualmente, senza un vero e proprio fondamento. Non ci avevo pensato abbastanza attentamente, e adesso non sapevo che fare. Cosa ne sarebbe stato di me?

- Sunnie, non agitarti… Si tratta solo di tre miseri giorni, e poi potremmo tornare alle nostre vite! E poi, non perdere di vista il tuo obiettivo!

La leprottina mi leggeva dentro, e aveva totalmente ragione: dovevo rivedere il giovane umano, avevo fatto tanti sforzi per arrivare fin lì, avevo un irrazionale bisogno di sentire di nuovo quella melodia…

Dissi a me stessa di farmi forza e alla fine decisi di alzarmi dalla panchina, piena di rinnovato coraggio, e di ricominciare la mia ricerca; al che, uno strano volantino colorato affisso su un lampione vicino attirò la mia attenzione.

- Non ci posso cred-…

Mi morirono le parole in bocca per lo stupore: sul volantino spiccava una foto in bianco e nero dell’uomo che mi aveva ossessionata fino a quel momento, con la sua chitarra in grembo, che fissava un punto indistinto davanti a sé.

- Dai, dimmi che c’è scritto!!!

- “ Questa sera, ore 10:00, all’Emerald”, suppongo sia un locale o qualcosa del genere, “ esibizione acustica live di Phil Liguori, solo per una notte.”

- Oh. Wow…

- Già, wow…

Avevo tante cose da far processare alle mie povere meningi: quell’immensa botta di culo che mi aveva regalato il destino, la mia finezza da unicorno magico completamente svanita, e il mio chiodo fisso che finalmente aveva un nome: Phil Liguori.

- Quindi, stasera folleggiamo per locali?

Ah, giusto: aggiungiamo pure l’imminente concerto del suddetto chiodo fisso e le millemila possibilità di interazione che si sarebbero presentate.

Adesso sì che ero motivata.

- E lo chiedi anche?!?!


Raggiungere l’Emerald non fu poi così complicato: ci bastò chiedere informazioni ai passanti che ci indicarono la strada e per fortuna noi riuscimmo a non perderci.

Almeno non più di cinque volte.

- Gels, dove siamo? Se continuiamo a vagare senza meta  a questa maniera rischiamo di fare tardi!

- Dai, aspetta, secondo me ci siamo, proviamo in questa traversa…

Svoltammo nel vicolo illuminato dalle insegne al neon dei negozi, ma del locale ancora nessuna traccia.

- Non lo troveremo mai!

Detto questo, Gelsomina si accasciò nella mia tasca, stremata e sfiduciata.

Stavo per arrendermi anche io, quando notai una piccola figura che spuntava da dietro uno stipite e che si rinfilò nel negozio appena si accorse di essere stata scoperta.

-Oh, hey piccolino, aspetta!

Non tardò a ricomparire, anche se esitante: era un bambino dalla carnagione chiara e con grandi occhi luminosi dal taglio orientale.

- Senti, sapresti indicarci la strada per arrivare all’Emerald? Per favore?

Allora il bimbo, tutto orgoglioso, uscì completamente allo scoperto e annuì vigorosamente, con un sorriso smagliante ad illuminargli il volto.

Gli porsi la mano; lui la afferrò e iniziò a scortarmi per le vie ormai semibuie, sicuro di sé, e in poco tempo giungemmo a destinazione.

Una grande insegna verde smeraldo ci sovrastava, imponente, mentre stavamo di fronte al locale dentro al quale, di lì a breve, avrei rivisto il misterioso musicista.

Il bimbo allora mi rivolse uno sguardo soddisfatto e si mise le manine sui fianchi, trionfante.

- Grazie mille, piccolo.

Gels uscì dalla mia tasca e lo fissò. Lui, sorpreso ed incuriosito, la fissò di rimando; prese coraggio, la accarezzò con una manina e lei lo lasciò fare, grata e compiaciuta.

Dopodiché salutammo la nostra tenera guida, che se ne andò saltellando e sventolando una mano nella nostra direzione.

- Che esserino meraviglioso!

- Già, concordo in pieno. Dopotutto, questo posto non è poi così male, dai.

- Mmmm sì dai, non troppo.

- Mia cara Sunnie, credo sia giunto il momento di entrare.

- Finalmente… Andiamo!

Non sapevo bene che aspettarmi, ma un pensiero mi dava forza: c’eravamo ormai, il mio obiettivo era al di là di quella porta e niente e nessuno mi avrebbe impedito di raggiungerlo!


 




Maaacciao a tutti quanti! Sono tanto felice di esser potuta tornare così (relativamente) presto :D
Questo è un capitolo un po' strano, i toni sono un pochetto più tranquilli e c'è sicuramente meno delirio, ma è tutto simbolico :) Non disperate, il disagio tornerà moooolto presto :D
Sunshine e il suo primo concerto, awww parliamone dai *^* 
Come sempre, spero vi piaccia e come sempre mille grazie a tutti quanti voi lettori/recensori, dovete essere proprio pazzi per non avermi ancora abbandonata :')
(BETA TVB)

Alla prossima,
BindaYay

p.s. io vi giuro che i commenti ai capitoli li penso un sacco, poi arrivo al momento di scriverli ed escono solo cose inutili D: e vabè <3

  
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