Crossover
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Autore: Crybaby    18/10/2008    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Soluzioni

Come già accaduto in occasione del suo scontro con Pan e Goku, anche questa volta l’acqua giocò un brutto scherzo al drago dell’elettricità. Bastò un solo Deep Submerge di Sailor Neptune a mandare in corto circuito il corpo di Woo Shenron, il quale nel giro di pochi secondi ritornò alle dimensioni di cui tanto si vergognava. Nel vano tentativo di mimetizzarsi con quel che restava del fango elettrico, il draghetto cercò di scappare il più lontano possibile dai suoi tre rivali, andando però a sbattere contro le gambe di Shun.
-Salve… come vanno… le cose… lassù?
-Non vanno per niente bene. Hai distrutto la catena di Andromeda, a cui sono molto affezionato.
-B-beh, io non volevo, davvero. Senti, non so se ti può ripagare del danno ma voglio cederti questa.
Woo estrasse dalla sua pancia l’agognata sfera del drago e la lanciò nelle mani del ragazzo, per poi fare dietrofront e rimettersi a correre. Questa volta, a sbarrargli la strada fu Michiru.
-S-salve! Bella giornata, non è vero?
-Sbaglio o prima mi hai dato della cretina?
-Io? Noo, sarà stata una tua impressione…
-Avrai anche ripagato il torto fatto a Shun, ma come la mettiamo con me?
-N-non lo so, non ho più nulla da offrire…
-Non c’è problema, mi basta che tu stia fermo immobile mentre io ti do il colpo di grazia. DEEP…
Woo deviò immediatamente, andando a sbattere stavolta addosso a Choji.
-Tu, tu almeno mi capisci, vero? A te non ho fatto nessun torto personale, quindi non c’è ragione che tu abbia dei rancori nei miei confronti!
-In effetti…
-Mi sembri una persona intelligente, quindi non penso dubiterai del mio sincero pentimento. Guardami, non sono altro che una lucertola che rischia di morire non appena si bagna. Da ora in poi non farò più del male a una mosca, non avrò più manie di grandezza, non intrappolerò più la gente nei televisori e soprattutto non offenderò più nessuno! Per favore, lasciami andare!
-Mmh… e va bene, mi hai convinto.
-Oh grazie, grazie infinite!
Al colmo della gioia, il draghetto scavalcò Choji e saltellando se ne andò via, voltandosi un'ultima volta a salutarlo prima di sparire all'orizzonte.
-Giuro che non mi dimenticherò mai di questo, CICCIONE!



-Peccato Woo Shenron, sei caduto proprio sul finale- commentarono in coro Shun e Michiru, prima di rifugiarsi il più lontano possibile dalla furia omicida di Choji. Il ninja non si risparmiò nel dare al draghetto la lezione della sua vita: prima schiacciandolo con tutto il suo peso, poi spappolandolo con le mani, infine addirittura dilaniandolo a morsi. Intanto, nelle mani di Shun la sfera dalle cinque stelle riprese il suo colore normale.
-Dev’essere il segnale che il drago è definitivamente morto. Diciamo a Choji che è tutto finito?
Michiru sbirciò un attimo fuori dal nascondiglio.
-No, lasciamolo sfogare ancora un po’ (Usagi insegna: quando si arrabbia per un commento sulla sua linea, bisogna starle il più lontano possibile!). Piuttosto, andiamo a cercare le altre.

Shun e Michiru incontrarono Hotaru ai piedi della torre, proprio mentre la ragazzina stava uscendo.
-Hotaru! Il drago è stato sconfitto, ed è tutto merito vostro!
-Merito… nostro?
-Siete riuscite a liberare Sailor Jupiter, no? Woo Shenron traeva energia sottraendola a lei, ma quando il flusso di elettricità si è interrotto abbiamo potuto batterlo facilmente!
-È per questo, allora, che Makoto si è ridotta così…
La ragazzina indicò un punto alle sue spalle: dalla torre uscì Ino Yamanaka, portandosi appresso quella che sembrava una sagoma di cartone. Guardando meglio, i due notarono che assomigliava ad uno sprite gigante, composto di grandi pixel colorati: verde, bianco, marrone e rosa. Concentrandosi meglio, nella mente di Shun e Michiru quella figura assunse una forma familiare.
-Ma-makoto?
-È uno scherzo?
-Vorrei tanto che lo fosse- a rispondere fu la sagoma. La sua voce era robotica, ma non abbastanza da impedire di riconosce in essa quella della loro compagna di squadra. Furono Ino e Hotaru a spiegare per lei cosa era successo in cima alla torre.
-Quel bastardo ci aveva mentito!- Shun si batté un pugno sul palmo della mano -Woo diceva di aver trovato una fonte inesauribile di elettricità, ma non era così. In realtà ti stava prosciugando l’energia vitale!
-Sarebbe stato meglio se ci fosse riuscito fino in fondo- piagnucolò Makoto.
-Non dire mai più una cosa simile!- disse Michiru -ascolta, Jupiter, forse conosco un modo più immediato per farti tornare alla normalità.
-Dici sul serio? Di che cosa si tratta?
-Mentre combattevamo con il drago, ho assorbito uno dei suoi fulmini nel mio specchio, ma non ho avuto occasione di rifletterglielo contro. Se usassi il suo attacco su di te, è probabile ma non certo che l’elettricità ti possa ridare le forze e quindi restituire il tuo aspetto.
-Procedi pure, Neptune. Non perdere altro tempo!
-Ma… non hai paura che le cose possano andare storte?
-Io non ho paura. Quindi, non aver paura neanche tu. Se le cose andranno male, prometto che non ti serberò nessun rancore. Vai.
Dopo aver tirato un lungo respiro, Michiru/Neptune diresse lo specchio verso l’amica e rilasciò il fulmine che il drago le aveva scagliato contro. La scarica elettrica investì in pieno la sagoma di Sailor Jupiter, concentrandosi in essa e provocando un bagliore accecante. Una volta spentosi, Michiru si avvicinò lentamente a Makoto e l’osservò: sì, era tornata in tre dimensioni, ma guardandola molto da vicino era ancora possibile notare qualche squadrettatura.
-Sono ancora viva… com’è il mio aspetto?
-Ecco… nulla che un po’ di carta vetrata non possa sistemare.
Senza afferrare il concetto di quella battuta, Jupiter saltò addosso alla compagna e l’abbracciò al colmo della gioia.

Gioia che si spense a tempo di record. Come già accaduto in precedenza ad altre due squadre, la sfera del drago da loro conquistata, come dotata di vita propria si librò per qualche istante nell’aria per poi schizzare via nel cielo.
-Ma che cazzo! Ma non avevate detto che il drago era stato sconfitto?
-Certo, l’abbiamo visto con i nostri occhi!
-GNAM… CHOMP… CRUNK…
-In ogni caso, dobbiamo riprendercela subito! Tutti sulla navicella!
-Già… la navicella… qualcuno l’ha più vista?
-CRUNK… GNAM… CHOMP…
-È rimasta dove siamo atterrati, su quella piattaforma, no?
-No- spiegò Ino -quando siamo stati separati, sulla piattaforma siamo rimaste solo io e Makoto. La navicella era scomparsa.
-CHOMP… CRUNK… GNAM…
-Allora il drago ce l’ha rubata e l'ha distrutta!?
-Stiamo calmi, probabilmente è ancora tutta intera ed è nascosta da qualche parte. Bisogna solo capire dove…
-GNAM… CHOMP… CRUNK…
-Certo che con questo rumore è impossibile ragionare! Si può sapere chi… ah, sei tu!
Choji era comparso dietro ai suoi compagni di squadra: sembrava davvero essersi calmato dopo la sfuriata precedente, e infatti si stava riempiendo allegramente lo stomaco con l’ennesima scorta di patatine. Hotaru gli corse subito incontro.
-Ben arrivato- esordì Shun –allora, ti è passato?
-Passato cosa?
-Ma sì, l’arrabbiatura di prima, quando il drago ti aveva chiamato ci…- Michiru e Ino saltarono addosso al ragazzo prima che potesse dire la parola magica e scatenare l’apocalisse parte 2.
-Ad ogni modo- riprese il ninja -perché siete così tesi?
-La sfera del drago è volata via e la nostra navicella è scomparsa!
-Capisco…
-Uffa!!! Avevo appena riconquistato il mio aspetto normale ed ora viene fuori che siamo bloccati su questo pianeta deserto!
-A saperlo prima, Makoto, ci avresti risparmiato quella scenata sulla tua trasformazione in un cumulo di pixel!
-Guarda che è una cosa grave, Ino! Prova tu ad essere per almeno cinque minuti come un personaggio dei videogiochi anni ’80!
-Cinque minuti! Aiuto! È giunta la fine del mondo! Si salvi chi può!
-Casomai è giunta la tua fine, Yamanaka! Preparati a morire!
-Posso direi la stessa cosa, Kino! Fatti avanti…
Ignorando l’ennesimo litigio tra le ragazze, Choji estrasse da una tasca una capsula e la lanciò in aria; questa riatterrò, trasformandosi nella famigerata navicella spaziale. Gli altri cinque rimasero di sasso.
-Prima di atterrare, ho chiesto alla signora del computer se c’era un modo di portare sempre la navicella con sé, così ho scoperto che si poteva trasformare in una capsula- spiegò esibendo un largo sorriso -sapete, un tale fornitore di cibo non potevo certo lasciarlo abbandonato!
-Ah…



-E NON POTEVI DIRCELO PRIMA!!!!!

Di nuovo a bordo e di nuovo in viaggio. Makoto e Ino erano in piedi sul bordo di un uscio a spiare i rispettivi compagni di squadra: Hotaru e Choji erano appoggiati l’uno all’altra, servendosi dallo stesso ennesimo sacchetto di patatine, ad osservare le stelle.
-Guardali, Ino. Non sono carini?
-Certo, come no. Un po’ però mi dispiace.
-Per te?
-Per Choji! Insomma, si è trovato una ragazza che abita chilometri e chilometri lontano da lui!
-Non credo ci sia nulla di strano, visto come sono le ragazze a Konoha…
-Già… Aspetta un momento, devo prendere questa frase come un insulto nei miei confronti?!
-Sveglia, la ragazza…

  
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