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Autore: fastingpylades    25/10/2014    4 recensioni
[Rock Band AU - Jasico; accenni Frazel e Piper/Reyna]
Aveva accettato perché aveva bisogno di rilassarsi un po’ dopo il difficile esame che avrebbe dato il giorno prima dell’evento e poi aveva sempre voluto provare l’emozione di andare a un concerto, quindi perché rifiutare un’offerta del genere?
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I sette della Profezia, Jason Grace, Nico di Angelo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate due settimane da quando Jason Grace era stato al concerto dei Children of the Underworld e Nico Di Angelo, cantante di quella band, gli aveva dato il suo numero di telefono.
Ovviamente non lo aveva ancora chiamato e l’unico a saperlo era Leo, il suo migliore amico nonché coinquilino.
“Stai ancora fissando quel numero?! Maledizione, Jason, mandagli un messaggio!”.
Gli ripeteva il moro ogni volta che lo beccava a fissare quel foglietto che rimetteva subito in tasca.
Non capiva perché si faceva tanti problemi, insomma Frank parlava con Hazel, la sorellastra del cantante, quasi tutti i giorni.
Sì, doveva chiamarlo o almeno mandargli un messaggio, si ripeteva Jason che ogni volta era determinato a farlo, ma i suoi pensieri inutili lo fermavano:
E se lo disturbo mentre sta provando con la sorellastra?
E se lo disturbo mentre sta  facendo un’intervista?
Ma quella che la tormentava di più era di sicuro questa: E se lo disturbo?
Perdendosi in quelle stupide e, soprattutto, inutili domande, Jason ci rinunciava rimandando la cosa a una prossima volta.
 
Era una fredda mattina di Novembre, Jason si affrettava a entrare a scuola per non arrivare in ritardo a latino, materia in cui era abbastanza bravo da rientrare nei migliori della classe, fortuna volle che arrivò qualche minuto prima del professore che subito iniziò la lezione non appena  mise piede in classe.
La lezione passò velocemente e tranquillamente, Jason aveva seguito per un po’,ma i suoi pensieri erano sempre rivolti a quel maledetto bigliettino che giaceva nel portafoglio in attesa di essere preso e aperto dal biondo.
Era disperato e si sentiva anche un idiota visto che non era stato capace di mandare niente al ragazzo che di sicuro stava aspettando un segno di vita da parte sua.
Decise così di chiedere aiuto a Leo che avrebbe incontrato a pranzo come ogni giorno facevano.
Quando arrivò al piccolo parco vicino l’università, Jason fu sorpreso di vedere Piper, Frank, Percy e Annabeth al tavolo insieme a Leo.
Era abituato a pranzare solo con lui, qualche volta con Piper, per questo era sorpreso nel vedere tutta quella gente attorno a un tavolo che discuteva animatamente su qualcosa.
Si avvicinò e accennò un sorriso sedendosi accanto a Frank che messaggiava con qualcuno, doveva essere qualcuno d’importante visto che arrossiva o sorrideva ogni volta che leggeva un messaggio che gli arrivava.
Jason aveva anche la sensazione di sapere chi era il destinatario del messaggio.
 “Di che cosa state discutendo?”.
Chiese il ragazzo guardando gli altri che lo guardarono a loro volta confusi quando fece quella domanda.
“Davvero? Jason Grace, non sai di che cosa stiamo parlando?”.
Piper lo guardò leggermente male prima d’incrociare le braccia al petto; la ragazza era sempre stata gentile nei suoi confronti, ma doveva essersi svegliata dalla parte sbagliata del letto per reagire così ed effettivamente era così.
Successivamente seppe, da Leo, che per due notti Piper non aveva dormito per sistemare alcune faccende.
“Eppure è una cosa che discutiamo da due settimane”.
Jason stava per parlare quando Leo intervenne e guardò Piper con un sorriso prima di metterle una mano sulla spalla per cercare di calmarla.
“Ehi ehi, Jason è uscito da una settimana piena d’impegni—”.
Fece una pausa lanciando un’occhiata al biondo prima di rivolgersi alla ragazza il cui viso iniziò a rilassarsi.
“—tornando alla festa a sorpresa per Reyna, potete farla nel garage di casa mia! È abbastanza grande per tutti quanti”.
Ah, giusto, quel giorno era il compleanno di Reyna; si era concentrato così tanto su quel biglietto da scordarsi del compleanno della sua amica d’infanzia.
La ragazza sospirò passandosi un mano sul viso stanco prima di tornare a parlare con il gruppo della festa da organizzare.
Dopo un’ora e mezza di proposte normali e assurde, la maggior parte dette da Leo (“Come? Secondo me le piacerà Piper che esce dalla torta con un bellissimo bikini!”), il gruppo si accordò per una festa semplice con karaoke, alcol e tanto cibo.
Tutti se ne andarono lasciando da soli Jason e Leo, era ora di parlare di quella cosa.
Il castano si avvicinò e guardò il biondo negli occhi prima di picchiettare le dita sul tavolo di legno.
“Gli hai mandato qualcosa?”.
“No, non ho avuto il coraggio”.
Leo rise a quella frase; Jason Grace? Quello che si è sempre battuto per i più deboli e che ha fatto coming out (dopo due anni) ai suoi amici e a sua sorella dichiarando di essere bisessuale, non era stato capace di mandare un messaggio a un ragazzo?
Questo giorno è da ricordare, pensò Leo prima di mettergli una mano sulla spalla.
“Dovrebbe risultarti facile, insomma mi hai detto che al concerto avete passato la serata a parlare”.
“Sì, ma— metti che lo disturbo mentre sta provando?”.
“Ti risponde più tardi— Mio Dio, Jason, smettila di essere così  paranoico”.
Mormorò il ragazzo passandosi la mano sul viso leggermente esasperato dal comportamento del biondo che si stava facendo troppi problemi inutili.
“Facciamo una cosa, ti aiuto io. Stasera gli mandiamo un messaggio”.
“Ma—”.
“Niente ‘ma’, stasera Jason Grace manderà finalmente un messaggio a Nico Di Angelo”.
 
Arrivarono per le cinque a casa di Piper dove ad aspettarli c’erano Annabeth che sistemava alcuni festoni insieme alla padrona di casa e Percy che metteva i vassoi con il cibo ancora coperto  e le birre sui tavoli ancora immacolati.
Li salutarono e si misero anche loro all’opera: Leo sistemò l’impianto per la musica e Jason prese il posto di Piper che era andata a prendere Reyna a casa.
Nell’attesa era arrivato anche Frank che ogni tanto se ne andava in giardino per parlare a telefono con una ragazza, la stessa con cui aveva mandato dei messaggi all’ora di pranzo e alla mini riunione sulla festa.
Piper ci aveva messo un po’ per convincere la sua ragazza a venire a casa per una serata romantica e tranquilla. Reyna era tornata stanca da quasi dieci ore di lezioni e progetti politici da presentare entro venerdì prossimo e l’ultima cosa che voleva era una festa, ma accettò volentieri ‘l’apparente’ serata piacevole.
“E dai, sono sicura che ti rilasserai un po’. Poi mio padre non c’è! Possiamo fare quello che vogliamo, mon amour”. Le disse Piper dandole un bacio a stampo sulle labbra prima di trascinarla via.
Arrivarono alla villa verso le nove, gli altri erano nascosti negli angoli della sala dove le due entrarono.
La ragazza si guardò attorno leggermente confusa nel vedere l’ambiente buio, si voltò verso la ragazza che sorrideva.
“Piper, cosa sta succ—”.
Non ebbe il tempo di finire la frase che le luci si accesero e tutti quanti urlarono un ‘sorpresa!’ che fece tremare la casa.
La mora rimase qualche minuto in silenzio osservando dalla testa ai piedi tutti gli invitati, poi accennò un sorriso, in fondo la cosa gli era piaciuta visto che nessuno gli aveva fatto una festa a sorpresa nei suoi diciannove anni di vita.
“Beh, credo che sia ora di iniziarla questa festa, no?”
E detta questa frase, la festa iniziò davvero. La musica era ad altissimo volume, Leo era alla console e incitava tutti quanti a scatenarsi in pista.
Percy era terribile a ballare, ma ci provava, cosa che divertiva Annabeth che se la cavava bene quanto Frank, Piper e Reyna.
Jason era vicino al cibo a bere la seconda lattina di birra, sconsolato e leggermente brillo guardava il cellulare in attesa che il suo cervello producesse una frase da scrivere per il cantante.
Il DJ più ubriaco che mai si avvicinò a lui e lo guardò con un sorriso a trentadue denti.
“Ehi ehi, perché il mio caro e vecchio amico Jason Grace è così triste???”.
Il biondo stava per parlare quando il castano gli levò il cellulare da mano e scosse la testa prima di guardarlo negli occhi e iniziare a digitare un messaggio che recitava queste parole.

“Nico!! (:
Come va? Spero di non disturbarti, ma se vuoi possiamo incontrarci a questo indirizzo (xxxxxxx xxx) e possiamo magari uscire un po’ insieme e parlare del più e del meno.
Fammi sapere il prima possibile, eh!!


Jason Grace xxx”.
 
Inviò il messaggio e ridiede il cellulare al ragazzo che lo guardò leggermente confuso.
“Che gli hai scritto?”
“Niente, solo gli ho chiesto come stava”.
Il superman biondo decise di fidarsi del migliore amico per questo decise di non controllare se il messaggio diceva veramente così e di andare un po’ a divertirsi con gli altri.
 
Tornarono nell’appartamento verso le tre del mattino con Leo ubriaco fradicio che non la smetteva di ridacchiare e fare battute squallide e non si reggeva nemmeno in piedi, per questo Jason lo sorresse per una spalla prima di notare che davanti la porta c’era una figura completamente vestita di nero con un borsone.
Aggrottò le sopracciglia e lasciò che Leo si accomodasse sulle scale per poi avvicinarsi e prendere il ragazzino per una spalla per farlo voltare.
Con sua grande sorpresa, la persona che aveva davanti era Nico Di Angelo in carne ed ossa.
“Alla buon ora, sono due ore che aspetto”.
  
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