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Autore: Halfblood Queen    18/10/2008    4 recensioni
Un ripostiglio di scope forse pieno di ragni, uno scherzo di cattivo gusto e un Harry col sedere più bello della storia di Hogwarts sono le componenti di questa prima shot slash che scrivo. Buona lettura, Halfblood Queen
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Uno scherzo da Serpi Salve a tutti,
questa è la mia prima lemon slash, ed è solo una prova. Mi è venuta in mente una sera d'estate, ma ho avuto il coraggio (e il tempo) di scriverla solo ieri sera. Buona lettura.


                                 Uno scherzo da Serpi

-Cazzo!-urlai, dando una spallata poderosa alla porta, provando a sfondarla. Era mezz'ora che non facevo altro che imprecare e provare a sfondare quella maledetta porta.
Harry ormai si era arreso, e si era seduto per terra portando le gambe al petto e circondandosele con le braccia per riscaldarsi.
La situazione era questa: Malfoy e i suoi scagnozzi ci avevano attirato in una trappola, dicendoci che Madama Bumb ci stava chiamando dal Campo da Quidditch. Appena entrati negli spogliatoi, invece, ci eravamo ritrovati senza vestiti né bacchette. Presi alla sprovvista, non ci eravamo resi conto che Tiger e Goyle ci avevano raggiunti e ci stavano alle spalle. Il tempo di accorgercene ed eravamo chiusi nel ripostiglio delle scope sigillato magicamente, nudi e con un freddo glaciale, dato che era Gennaio.
-Ron, calmati!-mi intimò Harry, con l'aria che se non l'avessi smessa subito, mi avrebbe fatto un occhio nero.
Mi appoggiai al muro, pensando ad un modo per uscire di lì.
Quei Serpeverde non avevano un senso dell'umorismo spiccato se si divertivano a lasciare a congelare due ragazzi! Ero certo che appena fossi uscito da lì, sarei andato da Malfoy e l'avrei picchiato di brutto. Poi, sanguinante e nudo, lo avrei buttato dentro il Lago Nero, guardandolo congelare. Occhio per occhio, dente per dente, ma con gli interessi.
-Ci dev'essere un modo per uscire da qui!-esclamai, guardandomi intorno per trovare una via di fuga. Il calore stava abbandonando il mio corpo, lentamente. Rimpiangevo quasi le spallate alla porta e le urla: almeno così mi riscaldavo.
Harry, d'altra parte, si sfregava con le mani su tutto il corpo, per provare a riscaldarsi. Questo mi fece venire voglia di spaccare qualcosa: possibile che non ci fosse modo di uscire da quel maledetto ripostiglio?
I miei occhi vagarono disperatamente per la stanza in cerca di una via d'uscita.
Sarà stato un effetto ottico o un'allucinazione provocata dal freddo, non lo so, ma mi parve di vedere uno spiraglio di luce provenire da dietro un mobile addossato alla parete. "Se ci fosse una finestra?" mi chiesi, speranzoso.
-Harry!-quasi urlai, in preda alla gioia.
-Cosa c'è ora?-mi chiese scocciato.
-Quel mobile-indicai con la mano l'oggetto di cui parlavo-non ti sembra ci sia un po' di luce dietro?
Lui guardò attentamente, poi alzò le spalle.
-Non mi sembra-disse-perché?-mi chiese.
-Perché mi sembrava ci potesse essere una finestra lì dietro-spiegai, sempre non togliendo gli occhi da quello spiraglio di luce che forse avevo solo immaginato.
-Vai a controllare, se ci tieni-mi disse Harry, con l'ennesima alzata di spalle.
-Oh, no, Harry-scossi la testa violentemente-sai quanti ragni potrebbero esserci là dietro?-gli chiesi, come se la cosa fosse ovvia.
-Cavolo, Ron! Com'è possibile che tu sia stato affidato a Grifondoro quando sei così fifone?
-Cosa vuoi? E poi anche tu hai le tue paure! Sbaglio o svenivi come una ragazzetta davanti ai Dissennatori?-gli chiesi, con aria furba.
-Fra Dissennatori e ragni c'è una grande differenza, o sbaglio?-fece Harry, con aria scocciata.
-Può essere, ma tanto io non ci salgo lì-affermai, ostinato.
-Tu dei Grifondoro hai solo la testardaggine, non è vero? Ok, ok, guardo io-sospirò, alzandosi e dirigendosi verso l'armadio incriminato.
-Grazie davvero, Harry-dissi io-sai che non riesco neanche a vederli, i ragni.
-Di niente, Ron-disse lui, prendendo uno sgabello e salendoci sopra, per provare a guardare dietro l'armadio, spostandolo leggermente.
-Cazzo-sussurrai. Già da tempo avevo capito che le ragazze non mi piacevano, ma non avevo mai visto Harry su quel piano, ma ora che all'altezza dei miei occhi sostava uno dei più bei sederi esistenti al mondo, non potevo più ignorare la sua bellezza. Risalii con lo sguardo la sua schiena, rabbrividendo d'eccitazione. Guardai le spalle, magre ma forti. In quel momento pregavo solo che si voltasse, per ammirare anche il fronte di quel corpo che mi stava eccitando sempre di più.
-Certo che qui fa proprio freddo, eh?-mi chiese Harry, armeggiando con l'armadio, all'insaputa del fatto che invece io sentivo sempre più caldo, e se io ero stanco, un mio amico lì sotto, non lo era affatto.
La sua voce però, mi riscosse. Non dovevo farmi vedere da Harry in questo stato! Cos'avrebbe detto? Sapevo benissimo che Harry era etero, perciò non c'era speranza.
Pensai a come avrei potuto fare. Quando mi succedeva di eccitarmi, di norma, ero coperto dalla divisa di scuola, abbastanza larga, che mi permetteva di non essere scoperto. Ma ora che ero nudo? E soprattutto eccitato da morire, guardando il sedere e le gambe di un ragazzo mozzafiato? Harry avrebbe capito tutto!
Mi affrettai a pensare ad una soluzione, ma era troppo tardi: Harry, in un attimo, si era voltato e mi guardava allibito.
-Ehm-balbettai, coprendomi con le mani-Harry, cioè...
Harry era scioccato, e più parlavo, più sembrava stupito, perciò chiusi la bocca, sentendo che le mie orecchie arrossivano.
-A-allora tu-balbettò Harry- ehm... Sei gay?-mi chiese, con un filo di voce.
A quelle parole, arrossii ancora di più. Abbassai lo sguardo in modo colpevole.
-Sì, Harry-risposi, sussurrando. Non alzai lo sguardo per non sapere che reazione avrebbe avuto.
-E ti sei eccitato-alzai gli occhi di scatto, sentendo la sua voce molto più vicina di prima: era davanti a me con un sorrisetto furbo che non riuscivo a comprendere-per me-proseguì lui.
-Sì-dissi, arrossendo in modo incontrollabile.
-Guarda un po'-disse lui-e chi lo avrebbe mai detto? Non ci avrei mai sperato-affermò.
-S-sperato?-chiesi. Dove voleva andare a parare Harry? Proprio non lo capivo.
-Ron, Ron-sospirò il mio amico-a me piacciono sia le ragazze che i ragazzi, e devo dire che tu sei il ragazzo più eccitante che io abbia mai visto.
-Cosa?-chiesi. Questa volta era il mio turno di rimanere sconvolto. Come poteva essere? Harry, bisex?
-Te lo spiego a chiare lettere: ho fatto non pochi pensieri sconci su di te-sussurrò-e sul tuo inquilino del piano di sotto.
Spalancai gli occhi più di prima, sconvolto: "significa che gli piaccio? Perché a me lui piace proprio tanto"
-Le tue orecchie-ghignò-stanno arrossendo-disse, per poi chinarsi su di me e mordermi il lobo sinistro.
Gemetti. Il mio uccello si stava riprendendo velocemente, grazie ai denti e alla lingua di Harry che mi torturavano lentamente l'orecchio.
-Harry-ansimai-cosa-presi fiato, per cercare di parlare normalmente-cosa stai facendo?
Lui si abbassò a leccarmi il collo, ed io gemetti più forte.
-Ho trovato un modo per scaldarci-sussurrò, con la voce rotta dall'eccitazione.
Quelle parole mi svegliarono: avevo la lingua del ragazzo più bello di Hogwarts che faceva cose impensabili al mio collo, le sue mani che vagavano decise sulle mie spalle, stringendole, ed un'erezione quasi dolorosa. Cosa potevo fare, se non sbattere Harry al muro e prendere in mano la situazione?
Avevo bisogno di un contatto, un qualsiasi contatto, e premetti le mie labbra alle sue, muovendole decise. Dopo alcuni secondi, Harry intromise la lingua nel bacio, e io non potevo esserne più felice. Ma Harry pensava di invertire le posizioni, cosa che non mi piaceva affatto. Così spostai il duello di lingue nella sua bocca, mentre io mi premevo sul suo corpo, fra me e la parete di roccia. Le nostre erezioni si toccarono, e rimasimo tutti e due senza fiato per un momento. Poi, presi dall'eccitazione, continuammo con il nostro bacio.
Harry si staccò da me, e scese a baciarmi il collo, poi mi morse le clavicole, arrivando con una scia umida ai miei pettorali possenti. Soffiò sul mio capezzolo destro, prima di leccarlo e prenderlo in bocca, succhiando.
Gettai la testa all'indietro, tremante dall'eccitazione.
Il mio compagno ne approfittò, e mi trovai con le spalle al muro e con un Harry particolarmente eccitato che mi leccava l'ombelico, facendoci affondare la lingua.
-Questo è quello che dovrei farmi-mi disse, mentre faceva affondare per l'ennesima volta la sua lingua nel mio ombelico.
Il mio uccello ebbe uno scatto improvviso, a quelle parole. Ringraziai Merlino che non volesse stare sopra: non ero mai stato passivo in una storia, e non mi andava di cambiare.
-Contaci-ansimai, prima di sentire un bacio umido sulla punta del mio membro. Il mio respiro si mozzò, proprio mentre Harry prendeva in bocca il glande e lo succhiava.
-Harry-mi ritrovai ad ansimare pesantemente, appoggiato al muro alle mie spalle-Harry, fermati o non resisterò più-gemetti. Non volevo venirgli in bocca, anche perché non mi sembrava giusto che lui non godesse delle mie attenzioni. Così lo tirai su, baciandolo con passione e sentendo anche il mio sapore. Il pensiero che quella bocca, poco prima, mi aveva leccato e succhiato mi mandò in delirio, e approfondii ancora di più il bacio, lasciando che una mia mano scivolasse verso la sua erezione e iniziasse piano a muoversi.
-Ron-ansimò Harry, ora appoggiato a me.
-Cosa vuoi che faccia?-chiesi, a un Harry ormai in mio potere.
-Ah, scopami, Ron, ti prego, non ce la faccio più-balbettò.
Io mi bloccai, e, sentendo che lui si spingeva nella mia mano, risi.
-Eh, no, Harry. Ora si fa a modo mio-dissi, impossessandomi per la centesima volta della sua bocca.
Mi guardai intorno, in cerca di qualcosa su cui stenderci. Data la poca disponibilità di un letto o di una bella coperta, optai per una specie di sacco che serviva a contenere le Pluffe. Lo stesi per terra, continuando a baciare Harry, e spingendolo sul nostro giaciglio.
Mi sdraiai su di lui, facendo aderire le nostre erezioni, e iniziandomi a muovere in modo eloquente.
-Ron, ti prego-ansimò Harry, spingendosi contro di me, in cerca di attrito.
-Aspetta qui, Harry- gli sussurrai, in modo dolce. Mi alzai, anche se a malincuore, da lui, e andai a cercare dentro un armadio una crema che noi giocatori usavamo per quando le nostre mani si immobilizzavano a causa del freddo dopo un allenamento, che ero sicuro di averi visto un po' di tempo prima. Rovistando, la trovai, e tornai in fretta e furia da Harry, aprendo il barattolo.
-Eccomi-dissi.
-Ron, fà piano: è la mia prima volta-ammise lui, con un po' di imbarazzo. Io lo baciai, dolcemente, per fargli passare la paura, e lo fissai negli occhi.
-Harry, prometto che ti farò meno male possibile-dissi, prima di baciarlo di nuovo.
Il mio compagno mi allacciò le gambe alla vita, ed io intinsi un dito nella crema, portandolo alla sua apertura, e massaggiando piano, prima di spingere dentro una falange.
Lo sentii mozzare il fiato, e lo baciai di nuovo per sciogliere la tensione. Era troppo stretto.
Iniziai a muovere il dito, alternando spinte a rotazioni, per allargarlo ed abituarlo alla penetrazione.
Cavolo, la mia erezione richiedeva attenzioni, e lo sapeva anche Harry. Così mi accarezzò lentamente dalla base al glande, mentre io inserivo un secondo dito, poi un terzo.
Lui gemette, e accellerò il movimento con la mano.
-Ron, basta, ti prego, scopami-disse, in preda all'eccitazione.
-Sei pronto?-chiesi.
Lui spinse i fianchi, gemendo all'attrito con le mie dita.
-Sono pronto-disse, spingendosi di nuovo.
Sfilai le mie dita dal canale di Harry, prendendo un bel po' di crema e spalmandomela sull'uccello, più in fretta che potevo. Quando tutto il mio membro fu ricoperto di crema, lo indirizzai con la mano al buco di Harry, spingendo un po' e penetrandolo solo con la punta.
Harry gemette di dolore, ma non troppo forte. L'avevo preparato bene.
-Stai bene?-gli chiesi, cercando di ignorare tutte le sensazioni stupende che provavo grazie alla pressione sulla punta del mio pene.
-Sì, continua.
Mi spinsi completamente in lui, che questa volta non potè trattenersi dal gridare piano.
Io invece ansimai, ma repressi l'istinto di scoparlo subito e brutalmente.
Rimasi fermo fino a quando Harry non si spinse contro di me, gemendo.
-Oddio-dissi, ansimando.
-Ron, vai-disse Harry-più forte che puoi-mi disse, prima di contrarre tutti i muscoli e mandarmi completamente in black out.
Iniziai a muovermi lentamente, strappando sia a Harry che a me, sospiri di piacere e ansiti. Dopo un po' mi resi conto di volere di più, e senza accorgermene, variai il ritmo delle mie spinte, accellerandolo sempre di più.
La sensazione di essere dentro Harry, di procurargli piacere e di essere proprio lì con lui mi mozzò il fiato.
Si capiva che per lui era la prima volta, tanto era stretto.
"Così stretto" pensai, mentre mi spingevo ancora di più in lui "Stretto, caldo, umido" erano le uniche parole che il mio cervello riusciva a formulare. Senza pensarci, afferrai il pene di Harry e lo masturbai velocemente, fino a quando non lo sentii venire contraendo tutti i muscoli attorno al mio uccello, trascinandomi con lui nell'orgasmo.

Mi svegliai da uno stato di trance dopo alcuni minuti, capendo di essere ancora dentro Harry. Questo pensiero mi fece sorridere, ma feci per uscire da lui.
-Ron, no-disse lui, fermandomi-rimaniamo così-sussurrò.
-Ok-dissi, baciandolo.
-E' stato molto meglio del sesso con le ragazze-fece, invertendo le posizioni e sdraiandosi su di me, accoccolandosi fra le mie braccia.
-E' tutto merito tuo-dissi-riesci a farmi perdere la ragione.
-Non sarà l'ultima volta, vero?-mi chiese lui.
-Assolutamente no-sorrisi-avremo molte occasioni per fare sesso, te lo prometto. Ora però riposati-gli dissi, accarezzandogli quei capelli neri stupendi.
Mi addormentai ancora dentro Harry, sfinito. Non sapevo quanto tempo fosse passato, ma seppi di essermi svegliato quando sentii un gemito provenire da un punto vicino a me.
-Harry?-chiesi, aprendo gli occhi, e trovandolo a cavalcioni su di me, con un'aria colpevole.
-Scusa, ma-disse lui, abbassando gli occhi-mi sono svegliato e ti ho sentito dentro di me, così non ho potuto fare a meno di eccitarmi e-venne interrotto dal mio bacio dolce.
-Va' tutto bene-dissi, sentendo che anche le mie parti basse si svegliavano, essendo ancora dentro l'antro stretto e caldo di Harry-stavo giusto pensando al fatto che dovremmo farlo almeno due volte al giorno per essere soddisfatti-risi, accarezzando la sua erezione distrattamente.
-Ron-ansimò.
-Harry-dissi, iniziando a sentire il mio pene indurirsi-dico davvero. Non ti lascerò andare con un altro, sappilo-feci,  spingendomi dentro di lui, con la mia neo nata erezione-sei esclusivamente mio-strinsi un po' di più l'uccello di Harry nella mia mano-e anche questo ragazzetto è mio.
Harry rise, una risata piena di sensualità.
-Non pensare che non sia lo stesso per me. Sappi che questo vale sia per te-mi baciò-sia per lui-ansimò, stringendosi intorno al mio pene.
-Non ne avevo dubbi-sorrisi, prima di esortare Harry a muoversi su di me. Non mi dispiaceva l'idea di stare sotto di lui e lasciargli tutto il lavoro.


Mezz'ora dopo la porta del ripostiglio si aprì, e comparve Madama Bumb, la quale rimase un attimo senza parole, vedendo Harry Potter e me nudi, sdraiati l'uno sull'altro.
-Voi mi dovete alcune spiegazioni-disse, riprendendo il suo tono abituale.
Io, ripresomi in quel momento dall'orgasmo appena avuto, annuii e mi addormentai, cullando tra le braccia il mio amato (e molto sexy) Harry.




Allora? Che ve n'è sembrato? Io ce l'ho messa tutta. Certo, la coppia Harry Ron non mi piace particolarmente, ma la storia richiedeva necessariamente questo pairing.
Accetto tutte le critiche, anche quelle costruttive, perciò, se avete letto questa storia e vi è piaciuta, recensite, e se non vi è piaciuta, RECENSITE lo stesso! eheh...
Alla prossima,
Halfblood Queen
  
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