Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Vas Happening_Mary    26/10/2014    5 recensioni
Una cometa cade.
Due anime che si separano, destinate a trovare il loro posto sulla Terra.
Una che muore ogni 70'anni, l'altra che non ha mai chiuso gli occhi.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Tu... tu mi ricordi qualcuno".
"Si?".
"Si".
"Che strano, non credo di averti mai vista prima".
"Dici? Mi starò sbagliando, allora...".
"Ma non è un problema".
"Scusa?".
"Dico, non è un problema. Potremmo sempre rimediare".
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Andrea era indubbiamente un bellissimo ragazzo. Gli occhi ambrati sembravano diventare verdi al sole, scintillanti sul viso privo di imperfezioni, fatto quasi di porcellana. I capelli lunghetti castani erano sempre scompigliati, da lui o dal vento, ma non sembrava mai preoccuparsene. E il fisico... Riley avrebbe passato ore ed ore ad esplorare quel corpo. Lei non era così. Era bassa, a volte portava gli occhiali perchè non riusciva a leggere senza avere un mal di testa, al di sotto dei quali si celavano due splendidi occhioni blu, e aveva i capelli molto lunghi e rossastri. Non avrebbe mai pensato di poter anche solo parlare con un tipo simile, con il più gettonato del quartiere... nè avrebbe mai pensato di essere solo un mezzo per poter morire. Perchè, in realtà, Andrea voleva solo il suo cuore. Letteralmente.
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premettendo che la storia NON è una traduzione, ma che sia stata scritta da me medesima e basta...
Ciao! E' un piacere avervi qui, a leggere, e spero davvero che il prologo sia interessante abbastanza da spingervi a continuare.
Avrei voluto scrivere tantissime cose nell'introduzione, ma lo spazio è quello che è.
E' vero, la storia dovrebbe rientrare nelle Sovrannaturali; però, ragà, non è che mi importa che siano angeli, mi importa la storia che c'è dietro.
Dunque... Andrea è presentato nell'introduzione -e in parte qui-, Riley la scoprirete piano piano. Oltre loro due, troveremo altri personaggi che incontreremo già nel primo capitolo.
Non c'è molto altro da sapere, quindi vi lascio a questo pezzettino illustrativo!
A presto -spero-
May. 
Ps: se sapete come togliere la particolarità "traduzione", ditemelo! :D
 

Prologo.

 

Victor Hugo diceva che gli angeli hanno dentro di sé sia un uomo che una donna.
Diceva, credeva, che una volta caduti si separano per potersi ritrovare in forma umana e morire.
E, chi non cade, non si è mai amato veramente.
 
Un altro, un certo Paul Verlaine, diceva che gli angeli caduti sono Satana adolescenti.
 

 
Andrea era un po’ uno e un po’ l’altro. 
Quando la sua stella cadde, lui aveva appena tremila anni; un bambino, si può dire.
Non sentì la sua dolce metà staccarsi, e portarsi via un organo di vitale importanza.
Il cuore.
Aveva vagato sulla terra per altri trentamila anni, in forma bambina, aspettando di crescere.
Chi lo vedeva, chi provava a toccarlo, lo identificava come vampiro, perché il suo cuore non batteva. Era assente, un posto vuoto nella cassa toracica che lo faceva sentire straordinariamente bene. Per questo non moriva. Per questo non poteva morire.
Era stato anche fortunato, lo sapeva. Molti angeli dividevano il proprio cervello, costringendo entrambi – o solo uno dei due- ad una vita ridotta. Andrea ne aveva visti tanti così, ridotti su una sedia a rotelle per l’incapacità di muoversi o di ragionare lucidamente. O anche in piedi, mano e mano con i propri genitori terrestri, costretti a restargli accanto per non perdersi in un mondo che sembrava non appartenergli. E, dall’altra parte, potevano esserci sia angeli umani più intelligenti del dovuto, sia angeli ridotti alle stesse condizioni dei compagni.
Alle volte, invece, alcuni angeli atterravano senza polmoni. Semplicemente, morivano. Anime sprecate come se niente fosse, come se il loro non fosse stato un sacrificio enorme –donare la vita. In quel caso, i loro compagni avevano i polmoni iper sviluppati. Atleti di corsa olimpionica, calciatori, nuotatori professionisti… ma potevano anche dividerseli, uno ed uno. I soggetti asmatici, aveva sentito chiamarli così, con malformazioni che impedivano una respirazione corretta.
C’erano anche quelli senza gambe, con più braccia, senza bocca, malati in partenza… e c’erano i sordi, gli angeli più dolci, frastornati dall’impatto con la Terra. E c’erano i ciechi, quelli che non avevano accettato la loro sorte e avevano chiuso gli occhi per non vedere oltre.
Andrea non era nato. Aveva solo subito un forte impatto contro il suolo, un meteorite che si schianta sulla Terra. Aveva visto la storia dei mondi, ne aveva fatto parte. C’era con i primi esseri viventi, c’era con gli Homo Sapiens per aiutarli a procacciarsi il cibo, c’era alla scoperta dell’America, alle guerre fredde, alle lotte contro gli Ebrei. Andrea era lì, ogni volta incapace di morire. Aveva conosciuto tanti, troppi esseri umani che lo vedevano solo come un ragazzino di diciassette anni o giù di lì, uno sguattero, un incaricato delle pulizie a bordo delle navi pirata e un fattorino nel periodo delle guerre Napoleoniche. Aveva visto tutto quello che c’era da vedere.
Si era sorpreso di come, con il passare degl’anni, la gente cominciasse ad evolversi. Non capiva le loro lotte, le trovava inutili e stupide, e non accettava certi comportamenti. Aveva vissuto tra loro, imparato i loro usi e costumi, senza mai approvarli del tutto. Aveva vissuto con dei poliziotti e aveva visto l’ingiustizia celata dietro la divisa; aveva frequentato degl’avvocati e aveva imparato l’arte della corruzione nascosta da centinaia di carte; era stato con dei politici, uomini di potere in varie epoche, e aveva capito che non tutto ha una fine.
Ma mai, in tutti quegl’anni, era riuscito a ritrovare il suo cuore.
La sua anima era lì, ma priva di amore. Non poteva ritrovare ciò che non aveva mai saputo di avere.
Ricordava appena la sua vita da fascio di luce, prima di cadere, e sapeva bene che l’altra anima si reincarnasse di vita in vita, incapace di fermarsi. Sapeva che il suo cuore era deformato, piccolo e fragile, e sapeva che in vite passate aveva amato ed era stata amata. Era riuscito a conoscere alcuni dei suoi figli, persone importanti nella Storia come un uomo di nome Alessandro e un altro di nome Giulio, ma arrivava sempre troppo tardi. Il suo nome restava inciso da qualche parte, a volte riusciva a vedere anche un suo ritratto, ma in ogni vita era diversa. Aveva doti diverse, caratteri diversi, bellezze diverse. Non avrebbe mai potuto riconoscerla.
Ma Andrea voleva morire. Aveva la voglia assoluta di morire, stanco di vedere il Mondo girare inutilmente su se stesso e attorno al Sole. Voleva poter ricominciare, o poter scomparire, azzerare tutto - game over.
E avrebbe trovato il modo, perché il modo era trovare lei.

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Vas Happening_Mary