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Autore: Son Kla    19/10/2008    2 recensioni
Siamo nel periodo del cell game. come se il passato non fosse già abbastanza cambiato dalla storia che conosceva trunks, qualcun'altro arriverà a sconvolgere l'epoca che il ragazzo cerca di salvare. Il rating lo tengo alto perchè potrebbero esserci scene un po più forti più avanti.
Genere: Romantico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Heilà Trunks

Aggiornamento rapido, stavolta. La storia si sta davvero snodando tutta nei miei pensieri, e non riesco a fare a meno di scrivere. Grazie Sabri per il commento. Sono contenta che ci hai capito qualcosa nel caos di quel capitolo… l’ultimo pezzo era un po’ contorto, me ne rendo conto.

Al prossimo capitolo. Baci, Kla x3

 

Cap.19 – A una porta dalla Verità

- Heilà Trunks! Tuo padre ha rifilato a te la ragazzina? – chiese con tono sempre più cinico.

- Vattene via Cell

- Altrimenti? – lo provocò il mostro – Cosa pensi di fare, eh? –

Il giovane saiyan, rimase senza risposta. Sapeva benissimo di non potere niente contro la forma perfetta di Cell. Non era riuscito a fare niente quando l’aveva affrontato insieme a suo padre, terminando lo scontro con una rovinosa sconfitta e uscendone vivo per miracolo. Ma non aveva intenzione di farlo avvicinare a Mirai, e lo avrebbe ostacolato con tutte le sue forze. Senza poter ribattere, si trasformò in super saiyan e accentuò la posizione di difesa.

- Beh, adesso cominci davvero a farmi paura… - lo prese in giro il mostro.

- Maledetto… - soffiò il giovane.

Con uno scatto, Cell colse di sorpresa Trunks, lanciandogli una sfera di energia che il giovane riuscì a bloccare con una barriera a pochi centimetri dal viso. Contrastare quell’energia gli costava un’evidente sforzo, ma non aveva intenzione di mollare.

Sarebbe morto.

Ma quell’essere spregevole sarebbe arrivato a Mirai poggiandogli i piedi sulla schiena.

- Mirai, allontanati! Ti prego, allontanati! Mi senti? – continuava a implorare il ragazzo. Lei, inginocchiata dietro di lui, tra le macerie che le escoriavano le ginocchia, tra la polvere che le imbiancava i capelli e la pelle, lo osservava con occhi spalancati.

- Non lo ascoltare, Trunks! Non ascoltarlo! Non è vero! – ripeteva alternando il tono della voce, prima basso, poi alto improvvisamente, fin quasi ad urlare.

- Vattene Mirai! – gridò allora il saiyan con tutta la voce che aveva. Il suo ultimo grido. Ogni respiro, oramai, era forza preziosa che gli serviva per guadagnare qualche istante di vita.

Una piccola folata di vento investì alle spalle i due giovani. Non se ne accorsero granché. In quella confusione, un po’ di venticello era davvero il problema minore.

- Tho! Guarda chi si vede! – tuonò d’improvviso la voce di Cell –Son Goku! – ed interruppe all’istante l’attacco. Trunks ebbe un lieve contraccolpo, fece un passo in avanti e riprese l’equilibrio; poi si voltò con uno scatto.

- Signor Goku! – esclamò rincuorato.

Il saiyan si chinò su Mirai, la prese per le braccia aiutandola ad alzarsi, e Trunks si avvicinò a loro.

- Signor Goku, non so come ringraziarla! Non sapevo più… -

- Poggiami una mano sulla spalla, Trunks – lo interruppe lui senza togliere lo sguardo dal mostro che aveva di fronte. Sapeva di non potersi permettere il lusso di abbassare la guardia.

- Finalmente ci rivediamo, Goku! Sarà molto più divertente battermi con te, che con quel moccioso… -

- Non sono qui per te! – ribattè il saiyan - Non sono ancora trascorsi dieci giorni! – poi il suo volto, sempre così allegro e spensierato, si incupì ancora di più – E tu hai ucciso degli innocenti nel frattempo. Sei un essere viscido Cell. Ma ti pentirai di ciò che hai fatto – lo minacciò.

- Mi sono accorto di aver commesso un madornale errore – si difese il mostro, sempre con tono canzonatorio – Dieci giorni sono davvero troppi. Mi sto annoiando a morte. Voglio combattere subito –

- Non sono qui per te. Non voglio più ripeterlo – ribadì Goku, portandosi l’indice e il medio della mano destra alla fronte.

- Non farlo! Ti troverò in capo al mondo! – gridò Cell, avendo perfettamente intuito le intenzioni del guerriero. Ma Goku non lo ascoltò. In un istante la sua figura scomparve, insieme a quella di Trunks e Mirai.

 

I tre si materializzarono d’improvviso al palazzo del Supremo, generando lo stupore dei presenti.

- Kakaroth! – balbettò Vegeta, preso alla sprovvista – Che ci fai, qui? – poi lanciò un’occhiata distratta anche a Trunks e Mirai, inarcando un sopracciglio come a voler mostrare il proprio disappunto.

- Chi c’è nella stanza dello spirito e del tempo? – chiese Goku, con apparente furia.

- È appena uscito Piccolo. Adesso devo entrare io, e poi… -

Ma Goku si mosse di scatto, trascinandosi dietro Mirai per un braccio, senza ascoltare il resto delle parole di Vegeta, tanto che il principe dei saiyan si innervosì.

- Che cosa hai in mente, eh? – grugnì a denti stretti, raggiungendolo e bloccandogli la strada. Ma Goku pareva essere davvero irrequieto. Rimase per un attimo a fissare il coetaneo, severo, sperando che desistesse dal voler attaccare rissa.

- Signor Goku, che cosa ha intenzione di fare? – la domanda di Trunks, alla fine era la stessa di quella di Vegeta. Solo che il figlio seppe porla con molto più garbo. E a lui, Goku sentì di dover dare davvero delle spiegazioni.

- L’obiettivo di Cell era lei, vero Trunks? – chiese rapido.

- B…beh, sì… - balbettò incredulo il giovane – Ma lei come… -

- Non ho sentito traccia della tua aura finché non ti sei trasformato. Tu, da quando sei venuto via dall’isola di Genio, hai sempre tenuto a zero la tua aura. Sbaglio? –

- No… è come ha detto lei… - Trunks appariva sempre più confuso. Vegeta, nel frattempo, cercava di capire qualcosa.

- Quindi Cell vi ha localizzati cercando l’aura di Mirai! Vuol dire che conosce la sua aura, e che… che stava cercando proprio lei. – concluse Goku, fissando la ragazzina che ancora non aveva mollato. Lei, spaurita, restava immobile con lo sguardo sul pavimento. Non sembrava totalmente presente, con il pensiero.

- Quindi non mi sono sbagliato! – intervenne Vegeta, d’improvviso, prima che Trunks potesse mostrare il suo assenso – Quella che ho sentito prima era davvero l’aura di Cell! –

- Sì, papà. Quel mostro ha attaccato me e Mirai mentre eravamo in un villaggio – poi il più giovane tornò con gli occhi sull’altro saiyan – Quel che lei dice è giusto, signor Goku. Infatti Cell… - ma si interruppe. Guardò Mirai, senza riuscire a vederle il volto, coperto dai capelli, e non proseguì.

- Infatti Cell, cosa? – lo incitò Goku. Trunks, scosso da quelle parole, trasalì e riprese la parola.

- Infatti Cell… - abbassò lo sguardo - …si è rivolto a lei… diciamo che le ha parlato come se la conoscesse… -

Vegeta sgranò gli occhi – Quando l’ho trovata, effettivamente… - parve pensarci su, poi riprese - … effettivamente, non sembrava ignorarla come il resto dei presenti. Quando lei ha sprigionato quella strana energia che mi ha permesso di – deglutì – di fuggire… l’ho sentito dire qualcosa. L’ho sentito maledire qualcuno. Ora che ci ripenso… ha detto … - anche Vegeta cercò con lo sguardo la figura della ragazzina – Ha detto Mirai –

- Ho capito – soffiò Goku, riprendendo a camminare – Trunks, vieni con me –

- E adesso dove vai, Kakaroth? –

- Mi dispiace Vegeta. Dovrai allenarti domani – rispose senza nemmeno voltarsi verso il suo interlocutore, e lasciandolo ad augurargli maledizioni e sciagure.

Mirai seguiva l’uomo che la trascinava senza proferire parola, né discutere. Non alzava gli occhi dal terreno, e non mostrava reazione a ciò che le succedeva intorno. E sì che Goku, dal nervoso, forse un po’ troppo il braccio lo stringeva.

Trunks le si affiancò, voleva chiederle qualcosa, voleva rassicurarla con un tocco sulla spalla. Ma la camminata era a passo spedito, e lei sembrava non essersi nemmeno accorta della sua presenza. Decise di aspettare che Goku si fermasse, cosa che avvenne dopo un percorso lastricato e affiancato su ambo i lati da colonne alte e bianche, davanti a una grande porta decorata.

- La stanza dello spirito e del tempo? – sfuggì di bocca a Trunks, che conosceva bene quel portone.

- Salve Goku – si palesò d’improvviso mister Popo, alle loro spalle.

- Ciao Popo. Dobbiamo usare la stanza, se non ti dispiace – la domanda di Goku, fu più retorica che altro

- So che doveva entrare Vegeta – rispose lui, con la sua solita inespressività.

- Siamo d’accordo con lui – per Goku, essere d’accordo con Vegeta significava avergli imposto una sua decisione. E si era quasi stupito di non aver dovuto prenderlo a cazzotti per convincerlo a far slittare di un giorno il suo allenamento.

- Allora, fate pure – concluse lo strano ometto nero.

Goku si voltò, spalancò la porta della stanza speciale e si voltò verso Trunks, fissandolo negli occhi.

- Forza, entrate – lo incitò.

- Ma signor Goku! Mirai non può sopportare le condizioni che ci sono in questa stanza! Non è allenata a sufficienza! –

- Lei non sa azzerare la sua aura. Se non entra qua dentro, Cell la troverà di nuovo –

Era vero. Se ne rese conto subito anche Trunks. E sapeva bene cosa avrebbe significato un secondo incontro con Cell. Stavolta, non avrebbe potuto difenderla.

- Insegnale il controllo dell’aura. Solo quando saprà tenerla perfettamente azzerata potrete uscire. Solo allora – si raccomandò Goku, scandendo particolarmente le ultime due parole.

- Farò del mio meglio – acconsentì il giovane saiyan con un cenno deciso del capo – Vieni Mirai – si rivolse poi alla ragazza, prendendola per le spalle. Lei, senza fiatare, lo seguì.

Un ultimo sguardo tra i due guerrieri, poi la porta si chiuse, lasciando Goku e i suoi mille quesiti lì fuori, e Mirai con le risposte che inconsciamente portava con lì dentro.

 

 

 

 

  
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