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Autore: Marzio C    27/10/2014    1 recensioni
Ho cercato, in 27 capitoli, di continuare la storia di Chuck e Sarah. Incontreranno momenti belli e momenti difficili. Tutti i capitoli sono intrecciati l'un l'altro, ognuno è il seguito del precedente. Non essendo io uno scrittore, anzi mi considero solo uno scribacchino, non sempre sono riuscito a mantenere i personaggi nelle loro caratteristiche per cui me ne scuso e non mi rimane che affidarmi al vostro buon cuore ed alla vostra sensibilità critica. Gradirei conoscere i vostri pareri e le vostre recensioni, per uno scribacchino sono importanti anche se negative.
Grazie et buona lettura.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                           Capitolo 22
 
LZ024 smise di trasmettere le immagini, il presidente accorso nell’ufficio di Sarah stava controllando con John e Diane le registrazioni dell’intera operazione. Un attimo prima dell’esplosione sembrava di intravvedere due mani protese verso Chuck mentre tentavano di tirarlo fuori dalla casa.
Sarah si aggrappava a qualsiasi tipo di speranza, doveva fare uno sforzo sovrumano per non impazzire, si imponeva di rimanere calma e lucida in caso contrario l’avrebbero allontanata ed inviata dallo psicologo di sostegno.
All’improvviso tra mille fruscii, si sentì una voce, l’audio, seppur gracchiante, si era ripristinato.
“Merda, merda ho una marea di schegge nelle mani, qualcuno tolga il giubbotto anti proiettile al direttore, aiutatelo a respirare, anche lui è pieno di schegge è conciato peggio di me ma almeno è vivo”. Questo era George. Sarah distinse perfettamente la flebile voce di Chuck che chiedeva del bambino. Poi un suo lungo respiro ed ancora lui che ringraziava George assicurandogli che dopo questa missione se non lo avessero promosso al grado di capitano sarebbe andato lui al pentagono a prendere a calci il capo di stato maggiore. Gli offriva anche un posto all’Intelligence.
“Grazie signore, accetto, direttore mi sente? Merda è svenuto. Signori prendo io in mano la situazione, ho bisogno di un satellitare devo comunicare con Washington voglio un elicottero con medici a bordo e lo voglio nel più breve tempo possibile, il mio comandante è ferito per cui sbrigatevi. Darò io le coordinate del luogo di incontro ai piloti appena saranno in volo”.  Da ragazzo che era, in poche ore le circostanze lo avevano trasformato in un veterano.
Mentre cercava di tamponare le ferite alle mani l’auricolare del satellitare emise il classico suono “Chiamata in arrivo”, immediatamente rispose, era suo padre. “George, abbiamo sentito tutto, tu stai bene? Dimmi la verità, come sta Bartowski?”
 “Papà, signore mi scusi signor presidente, il comandante è ferito seriamente, ma non in maniera mortale, credo che abbia delle fratture alle gambe necessita di un rientro immediato in patria, un aereo ambulanza sarebbe l’ideale, caricheremo anche degli ospiti, il mercenario e la sua famiglia.
Gli ostili sopravvissuti verranno portati in una prigione della Cia dove saranno interrogati. Io ho qualche scheggia nelle mani ma nulla di grave. Ora dobbiamo defilarci, sento il suono delle sirene, la polizia sta arrivando, non possiamo coinvolgere il paese, il nostro intervento non era autorizzato, meglio evitare una crisi diplomatica. Chiedo il permesso di interrompere la comunicazione”
“Permesso accordato tenente”
“Direttore Walker hai sentito tutto vero? Adesso vai nei miei appartamenti, Evelin ti sta aspettando, lei ti accompagnerà a casa. Potrai collegarti con il tuo ufficio e con il mio dalla tua postazione privata sulla linea sicura, così seguirai minuto per minuto lo svolgersi del rientro.”
“Signor presidente, Jeremy devo per la seconda volta la sopravvivenza della mia vita affettiva a tuo figlio. Vonnie non avrebbe potuto scegliere un ragazzo, anzi, uomo migliore”.
Con Evelin si lasciò andare, lei la lasciò piangere sapeva che così avrebbe sfogato tutte lo stress e tutte le paure che l’attanagliavano.
Arrivarono a casa Bartowski.  Vonnie e Zach erano già a casa, stavano studiando, videro Evelin e sorrisero, guardarono in viso la loro madre e quel sorriso si spense.  “Mamma come mai sei già a casa, mamma è successo qualcosa a papà, a George? Nooooooo”
“Allora ragazzi cosa significa questa esplosione di isterismo? Basta!!!
George si è ferito alle mani salvando la vita a vostro padre, niente di grave. Per papà la cosa è più seria è rimasto vittima dell’esplosione di una granata, non è in pericolo di vita però pare che abbia delle fratture oltre a ferite varie dovute alle schegge. Stanno per recuperarli per poi inviarli a casa.”
“Mamma non ci nascondi nulla vero?”  
“Assolutamente no, tesori miei. Per favore aiutatemi a fare delle telefonate dobbiamo avvisare nonna Mary, Ellie e Devon . Ho già avvisato anche nonna Emma”
“Mamma, siamo estremamente irritati ed arrabbiati ci avevate promesso che nessuno di voi due sarebbe più tornato sul campo, non vogliamo vivere con la pura di perdere un genitore o addirittura entrambi. Non fatelo più.”
Sentirono suonare il campanello, Sarah chiese ad Evelin la gentilezza di aprire la porta. Era Pamela, timidamente si avvicinò e chiese notizie del fratello e di Chuck.  Le riferirono quello che sapevano. Sarah le chiese se volesse rimanere a cena con loro, lei ringraziò dicendo che lo desiderava tantissimo però era meglio che restasse coi suoi genitori, prese per mano sua madre e le chiese di portarla a casa. Diede un bacio al suo ragazzo e gli domandò: “Dopo cena vieni da noi?” 
Zach guardò sua madre che assentì.
“Va bene, alle nove sarò da te”. 
Sarah, chiusa nella sua camera, si era collegata con la CB, seguiva le operazioni di recupero, di immagini non se ne vedevano ancora, riuscì a collegarsi con l’elicottero ed a parlare con uno dei medici. Chuck aveva una frattura bilaterale di tibia e perone, per fortuna composta, una serie di ferite che piano piano stavano suturando. All’apparenza gli organi vitali non erano stati compromessi.  Chiese se poteva parlare con lui ma non fu possibile, il marito dormiva era stato sedato. Si fece passare George, lo ringraziò mille e mille volte per aver salvato suo marito. D’improvviso la comunicazione si interruppe. Una forte perturbazione stava imperversando sui Paesi Bassi.
L’elicottero prese la via verso sud mentre il fronte temporalesco si spostava dietro di loro. Il pilota chiese il permesso di atterrare sul ponte di una portaerei della flotta del Mediterraneo. Appena toccato il ponte, dei barellieri portarono Chuck e George in infermeria I medici ridussero le fratture a Chuck e lo ingessarono, estrassero le ultime schegge dalle mani di George.
Era una lotta contro il tempo, la burrasca li stava raggiungendo. Fatto il pieno di carburante l’elicottero ripartì in direzione di Aviano dove un aereo aspettava per trasportarli in patria. 
Svegliatosi dall’anestesia, non riusciva a capire dove si trovasse, improvvisamente si sentì abbracciato da una donna e da un bambino, che concitatamente parlavano in neerlandese, fece fatica ad avere un flash però alla fine comunicò con loro.
Non finivano più di ringraziarlo, lui accarezzò la testa del bambino e gli sorrise. Si avvicinò anche Dick, aveva la faccia pesta, il labbro spaccato, riuscì a sorridergli lo stesso. “Bartowski, ti chiami così vero? Mi hai lasciato vivere in medio oriente, hai salvato la mia vita e quella della mia famiglia ad Ostenda, ti sarò eternamente debitore”.
“Parlami dei piani di Anchors se ci aiuti a fermarlo saremmo tutti tuoi debitori. Se non ci riuscissimo inizierà un periodo di morte e distruzione, periranno migliaia di innocenti. ”
Zach stava percorrendo a piedi Pennsylvania Avenue, mano a mano che si avvicinava al numero 1600 sentiva il cuore che accelerava i battiti, fra poco avrebbe visto la sua Pamela. Voleva con tutte le sue forze che fosse lei la donna della sua vita, come lo era sua madre per suo padre. Il pensiero scivolò sulle condizioni di suo padre, chissà come stava, chissà dove era in quel momento. Qualcuno alla CB sicuramente aveva sue notizie.
Si presentò al controllo, consegnò i documenti. Le guardie stavano eseguendo un controllo meticoloso, per nulla impressionate dal suo cognome.  Fermo in guardiola osservava il loro lavoro. D’improvviso si sentì abbracciare da dietro, odorò un profumo da sogno, si voltò e due dolcissime labbra si impossessarono delle sue. Le guardie furono sorprese da questa sortita della figlia del presidente, poi sorrisero e fecero cenno a Zach di passare.
Ad Aviano l’aereo stava rullando sulla pista in procinto di partire. Il pilota stava cercando di aprire un collegamento audio e video con Washington.
Chuck non vedeva l’ora di parlare con sua moglie, provò con un satellitare… non ci riuscì.
 
                                              Continua
                                                                       Marzio C.
        
 

   
 
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