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Autore: May Begood    27/10/2014    3 recensioni
[UkHun] [Inghilterra x Ungheria]
Ungheria conduce una vita tranquilla: è rimasta in contatto con Austria a tal punto che entrambi vengono visti ancora come un Impero; frequenta spesso Francia e Spagna per stare in compagnia dell'amico/nemico ormai ex Prussia; si dedica alla sua casa e ignora quasi del tutto ciò che avviene oltre l'Italia o la Russia.
Per questo rimane sconvolta dall' intervento di Inghilterra, determinato ad aprirle gli occhi, e poi il cuore, trascinandola prima in una semplice collaborazione, poi in un rapporto amichevole che sfocerà nella passione più ardente.
Ad ostacolare la loro relazione interviene Scozia: non accetta, infatti, il fatto che suo fratello sia riuscito ad averla. Inventa quindi delle scuse per tenerli distanti e farsi avanti con Ungheria per il puro gusto di farlo.
Anche Romania è contrario alla loro relazione e minaccia Ungheria di svelare il suo segreto alle altre nazioni. Queste credono infatti che il patto fra Inghilterra e l'altra sia per lavoro.
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Scozia, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Succede al cuore'
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Salve, ragazzi!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare "Sometimes"!
Devo ammettere che, scoraggiata dai vari problemi tecnici, avevo pensato più volte di cancellarla, ma mi si spezzava il cuore, soprattutto ripensando ai mille progetti che ho riservato a Inghilterra e Ungheria.

Purtroppo, non avendo esperienza con tablet e altri tipi di android, non sono stata capace di modificare il testo.

Stiamo arrivando alla fine della prima fase di questa relazione e spero di terminare questa storia il più presto possibile perché ho proprio voglia di far emergere la bellezza di questa coppia che mi sta pendendo più di quanto pensassi.
Che altro dire?

" Galeotto fu il fascicolo e chi lo scrisse!"
Grazie Austria!






                                                                                                    ( 10 gennaio )

Carissima Elizaveta,
finalmente ho trovato un po' di tempo da dedicarti.
Ho promesso di scriverti durante le feste, e sarebbe stato scortese e stupido rinunciare a farlo.

Spero che le vacanze siano state divertenti, o rilassanti. 
So che sei stata in Francia -Francis mi aveva detto qualcosa al riguardo- in uno chalet di montagna, vicino al Monte Bianco. Conosco il luogo e posso dire che è tra i più bei paesaggi al mondo.
Se dovessi rispondermi, ti prego di raccontarmi qualcosa della tua permanenza lì. Solo qualcosa, in modo da darmi occasione di invitarti a pranzo qualche volta e parlare delle nostre esperienze extra lavorative, sempre che la cosa possa farti piacere.

Io sono a Miami, proprio adesso. È trascorsa la prima settimana e mi attendono altri quindici giorni. So che, tornato a Bruxelles, mi ammalerò immediatamente. Non sono abituato all'aria afosa del posto e al ritmo di Alfred e tra i due continenti c'è una bella differenza di clima.

Ma spero di vederti al più presto perché ci sono delle cose di cui vorrei parlarti.

La prima è molto formale e, a mio avviso, importante.
Francia ha rinunciato al suo turno di presidenza e mi ha convinto a ricandidarmi. Ovviamente ci sarà una votazione per accettare questa condizione. Ma vorrei farti una proposta.
Nel caso dovessi ricevere la maggior parte dei voti favorevoli, ti interesserebbe diventare mia personale collaboratrice?
Prima di quest'anno, il mio obiettivo è stato quello di far collaborare i Paesi dell'Ovest con quelli dell'Est, ma per ragioni politiche ciò non si è avverato. Ho intenzione di portare alla presentazione di inizio anno lo stesso programma, rendendolo pubblico ed ufficiale stringendo con te questo patto.
Non desidero una risposta immediata. Puoi informarmi della tua decisione anche alla riunione stessa. 

Detto questo, vorrei presentarti un'altra questione per me importante, ma senza dubbio meno formale.
Ripenso molto al nostro bacio, e ho capito che è una delle cose più belle che mi siano capitate negli ultimi tempi. È incredibile che sia successo con te. 
Per me è stato fantastico, anche se breve. Ma probabilmente, se fossimo stati insieme tutta la notte, non ci sarebbe più stato momento tanto perfetto. Non mi capitava di sentirmi così vivo da anni.
Stare nascosti dietro una tenda, così vicini e stanchi. Il solo pensiero mi fa sentire bene perché era tutto nuovo. Mai avrei pensato di ritrovare te tra le braccia e sulla mia bocca. Non so neanche se sia stato un attimo di debolezza, ma se così fosse, probabilmente non ti avrei neanche scritto.
Così vorrei sapere cosa ne pensi, e cosa ha significato per te, Elizaveta. 
Se c'è modo di restituirti gli altri baci o posso tenerli per me. 

Adesso devo andare, purtroppo.
Spero di ricevere una tua lettera. Me ne basta anche una sola.
Io non posso prometterti di smettere di scriverti.
Ho ancora bisogno di farlo.

I miei più cari saluti.

Tuo Affezionatissimo 
Arthur






 
                                                                                                                 ( 12 gennaio )

Carissimo Arthur,
mi ha fatto molto piacere ricevere tue notizie.
Speravo che tu mantenessi la tua promessa.
E il fatto che tu l'abbia mantenuta anche così lontano da casa mi rende felice. 

Ho trascorso delle vacanze molto piacevoli, ma brevi. 
Sono stata al Monte Bianco per due settimane soltanto. 
Sono a Budapest da appena tre giorni, il tempo di riprendermi dalla brutta avventura: per giorni siamo stati importanti da un folle che pretendeva di entrare. Non era armato, ma sembrava davvero pericoloso.
Nonostante tutto, siamo stati bene.
Ero con Francis, Antonio, Gilbert, i fratelli Vargas, Ludwig e Michelle.
Avrò modo di raccontarti tutto.

Qui in Europa fa particolarmente freddo, quindi riguardati e attento a non ammalarti. 
Intendo accettare l'invito a pranzo.
Così come la proposta di lavorare con te. 
Ne sarei onorata.
Ma anche questo sarà argomento del nostro pranzo.

Spero di poter approfittare di questa collaborazione anche per migliorare il mio inglese e tradurre con te quel famigerato fascicolo che sembra averci avvicinato. Non vorrei ricorrere sempre al francese quando comunichiamo, sebbene mi piaccia molto sentirti parlarlo. Ma sarei curiosa di ascoltarti mentre parli la tua lingua. 
A parte il francese, sono in grado di parlare perfettamente il russo, il rumeno, il turco, il tedesco, l'italiano e un po' di spagnolo.

...






                                                                                ( 15 gennaio )

Carissima Elizaveta,
ho notato che nella tua risposta, che io ho atteso con angoscia, non vi è alcun accenno a proposito del nostro bacio.
Anzi, avvertivo un certo distacco e una certa fretta.
Mi chiedevo se per caso ti ho offesa in qualche modo o se avrei dovuto risparmiare quella parte.
Forse non hai provato nulla quella notte?
La mia è una speranza destinata a perdersi?

...






                                                                                 ( 17 gennaio )
...

Ho un po' di timore, Arthur, nel parlarti dei miei sentimenti, perché non so ancora bene cosa ho provato quella notte. 
So solo che è stato più forte di quanto immaginassi, e al momento sono confusa. Non voglio parlarti di problemi coniugali perché non ne ho più.
Piaceva anche a me restare legata a te, scambiarci qualche bacio, perché non ricevevo simili attenzioni da troppo tempo.

Se avessi una certezza che non mi illuda e non mi faccia soffrire in alcun modo, allora molto probabilmente sarò in grado di concederti altri baci.
Vorrei ripetere quella notte non una, non due, ma mille e mille volte.


...





                                                                               ( 22 gennaio )
...

Posso darti tutte le attenzioni e le certezze che vuoi. E sono disposto a dartele anche quando ci rivedremo, tra quattro giorni. E ogni volta che me lo chiederai. Quando rimarremo soli in Biblioteca o nel mio ufficio. 
Elizaveta, io voglio essere chiaro con te.
Questa collaborazione -che sento di poter chiamare relazione- durerà finché tu desideri. Sarò un tuo alleato, collega, amico, confidente, amante se lo chiedi.
Sarò a tua completa disposizione, quando hai bisogno di un permesso, una vacanza, un dubbio da risolvere, un problema personale.
Vorrei instaurare con te un rapporto serio, il più duraturo possibile. 
Un rapporto pulito, semplice, complice, in cui sono io a darti ciò che vuoi. A te basterà chiedere. 

Dimmi se sei pronta, se magari desideri altro, qualcosa di diverso da quello che ti sto chiedendo. 
...







                                                           ( 25 gennaio )
...

Domani ti cercherò, a fine riunione.
O probabilmente mi chiamerai, ma non darà molto nell'occhio.
Vorrò parlarti e iniziare subito questa collaborazione con te.
Vorrò chiudermi in Biblioteca e studiare inglese con te fino alla chiusura.
Voglio cominciare questa collaborazione con te piano, lentamente, perché non ho nulla da perdere. 
Anzi.

A domani.

Tua

Elizaveta H.













   
 
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