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Autore: Haxel_12    27/10/2014    0 recensioni
Steel è riuscito a completare la spada ma deve prepararsi ad affrontare le orde di Daemortius, avrà quindi il compito di guidare le armate alleate per salvare la razza umana dalla distruzione, anche Ember è pronto a combattere con Swikel al comando delle difese a Emor e mentre Keld cerca di convincere le Chiese alleate di seguire le istruzioni a lui affidate, Arnon torna sconfitto dalla sua missione, sapendo però che la speranza di sconfiggere lo Stregone Nero è ancora viva, tutto questo mentre incombe un tradimento. Questo è il continuo del " il Piano dei Druidi" e " le Tre Compagnie"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sala reale era piena di gente di tutte le razze del sud, stavano tutti su un tavolo ovale, Morthond e Steel si trovavano a capotavola, e tutti stavano aspettando la venuta del re di Amafran George, dall’altra parte di dove stavano lo shanodin e il mirilith c’erano due sedie, uno era già occupata dal principe e figlio del re, l’altra ancora vuota, nella sala c’era un chiassoso brusio che innervosì parecchio il capitano pirata, solo lui e Steel stavano in silenzio, erano nervosi, non avevano mai partecipato a niente del genere, poco dopo entrò nella sala il re dopo che è stato annunciato ai presenti  la sua venuta, solo dopo che il sovrano si mise a sedere incominciò a parlare
- benvenuti a Noupol amici ed alleati, vi ringrazio di essere venuti qui da me, come sapete oggi decideremo l’attacco, la nostra vittoria ci potrà consentire tempo per una ulteriore rimonta causata dalla perdita di numerosi dei nostri territori, caduti dalla forza dell’impero sottomarino dei cefalidi e dei suoi alleati, ho pensato cari signori di partire stasera stessa per raggiungere in tempo i nemici, le navi spie hanno indicato la posizione, sono a poche miglia da qui, rotta nord-est in direzione di Emor, oggi conosceremo la nostra forza attuale, e vi dirò secondo le analisi delle mie navi spia, il numero delle imbarcazione nemiche-
Così ogni generale si alzò dalla sedia per definire le navi a sua disposizione e i suoi uomini
- Morthond, mi volevi dire una notizia importante che ti è arrivata proprio questa mattina?- domandò il sovrano appena tutti finirono la loro versione  
- si maestà- disse il pirata e tutti si misero ad ascoltare- i pirati erranti si sono finalmente coalizzati, stanno riunendo le forze, se noi riusciremo nell’impresa loro avranno via libera, e potranno conquistare l’isola Tortuga e sconfiggere definitivamente gli uomini di Doust il re dei pirati –
-Molto bene, io avverto voi che se noi riusciremo a vincere la guerra, faremo in modo che nessuna nave alleata attaccherà  quell’isola  per farla propria, abbiamo fatto un patto e lo rispetteremo, sempre se ovviamente loro lo rispetteranno- disse il re guardando lo shanodin – per quanto riguarda la disposizione delle navi aggiungerei che la nave del capitano Morthond sia tra la prima fila-
- ma signore noi siamo in pochi rispetto alle altre imbarcazione- disse il pirata
- ma è anche vero che siete voi che avete la spada celeste – disse il sovrano guardando per un attimo il mirilith, lo shanodin fece per protestare, ma il re voleva continuare la seduta
- i nemici sono di trecento unità, noi invece di centocinquanta circa, ci metteremo subito in una disposizione per sfruttare al meglio la nostra forza, poi possiamo solo che pregare, per questa operazione ho chiamato mio figlio che è stato educato nelle strategie militari, e ci potrà dare una mano, ma ora decidiamo la strategia -  
 
Steel appena finì la riunione volle andare da Gersh per spiegargli cosa era stato deciso, quando passò vicino alle navi delle sirene, erano diverse dalle altre, sembravano conchiglie, probabilmente, pensò il mirilith erano state progettate per andare anche sott’acqua, dopotutto sono creature sottomarine, poi sentì delle conversazioni in una lingua a lui sconosciuta, poco distante da una di quelle navi c’erano una sirena e Semjase che parlavano, la mezzosirenide stava urlando, aveva una faccia arrabbiata, ad un certo punto la sirena le voltò di spalle e salì a bordo, allora la ragazza disse quello che doveva essere una imprecazione e incominciò ad andare via
- aspetta Semjase – disse Steel
- ah sei tu- disse la giovane con gli occhi piene di lacrime
- cosa è successo?- domandò il cacciatore
- mi hanno cacciata dalla flotta, dicono che non sono adeguata- disse la mezzosirenide tra le lacrime- io mi sono impegnata per arrivare qui, la mia famiglia soffre per questa guerra, voglio anche io dare il mio contributo –
Il mirilith rimase in silenzio ad ascoltarla e poi la abbracciò
- forse posso aiutarti, ma dovrai mostrare tutta la tua volontà e la tua bravura- disse Steel
- grazie, ma tu stai già facendo abbastanza per me, forse hanno ragione loro, forse sono una inetta-
- non devi neanche pensarlo, abbiamo ancora oggi, prima di sera ti porterò da una persona e ti farò esaminare da lui –
Verso sera Steel portò l’amica verso la Saint Malo, il mirilith gli indicò di salire, ma la ragazza non si mosse
- non posso farlo Steel, è una nave pirata, io non voglio essere un pirata- disse Semjase
- non dovrai per forza diventare una pirata, ma per combattere dovrai stare sotto le dipendenze di un pirata, in fondo lo sono stato anche io fino a che non sono arrivato qui-  e detto questo salirono
- ciao Steel, cosa mi porti oggi?- domandò Morthond guardando prima l’amico e poi la ragazza
- vorrei che tu prendessi sotto la tua dipendenza questa ragazza, è mia amica, perciò vorrei che ne prendessi cura- disse Steel
- piano, piano, prima dimmi cosa è successo è poi vedrò il da farsi- allora Steel si mise a raccontare tutta la storia di come aveva conosciuto la mezzasirenide, di come l’aveva addestrata e perché l’aveva portata lì
- perché vuoi combattere? La guerra non è divertimento lo sai, non ti dà certezze- domandò Morthond alla ragazza
- perché voglio proteggere la mia terra, i miei familiari- disse Semjase
- non ci siamo. Solo per motivi patriottici non mi stanno bene- disse lo shanodin
- ma è questo, io voglio questo come scopo della mia vita, proteggere la mia nazione-
- una nazione che ti ha considerata superflua per questo compito, e perché io non dovrei dire lo stesso?-
- Morthond..- disse Steel come sconvolto
- non interrompermi- disse il capitano- mio fratello era più buono, vi ha trovato subito interessanti, ma io oltre all’allenamento, voglio vedere la determinazione e i motivi dei miei sottoposti che combattono-
- io non ho altro scopo, sono nata con una spada in mano, perché la guerra era ad un passo da casa, i miei genitori, soprattutto mio padre hanno cercato di addestrarmi al combattimento, perché era necessario, ma mi hanno mandato qui-
- e tuo padre dove è?- domandò lo shanodin
La ragazza abbasso gli occhi- non lo vedo da tempo-
-  combatti per vendetta?-
-no! Non è questo- urlò la ragazza, lo shanodin rimase a guardarla senza mostrare nessuna espressione
- le tue motivazioni non sono tutto, è vero ci troviamo in una situazione orrenda, ma tu non devi odiare, sei giovane, più di me sicuramente, e preferirei che tu ritornassi alla spensieratezza della tua età-
- non sono una bambina, io voglio la fine della guerra-
Lo shanodin rimase in silenzio per alcuni istanti – va bene possiamo iniziare, dopotutto tu assomigli a me quando decisi di fare l’impresa che stiamo facendo, tutti vogliamo la fine di questa schiavitù- 
Detto questo iniziarono a combattere, e Steel non poté non provare ammirazione per quella ragazza che in pochi giorni aveva imparato a combattere come una vera guerriera, ma soprattutto si muoveva con determinazione, doveva avere per forza un talento naturale per il combattimento, Orhen ci mise un mese per imparare bene, solo allora gli venne un dubbio è capì, e la soluzione non poteva essere altrimenti   
- mi sei piaciuta, ma ora sarà meglio prepararsi, tra pochi minuti dovremo lasciare Noupol, benvenuta a bordo- disse Morthond, e Semjase lanciò un grido di eccitazione
- però io non sarei così contento, scommetto che non hai mai ucciso nessuno e non hai mai partecipato ad una battaglia, se riuscirai a sopravvivere voglio che tu prenda una decisione su quello che vedrai nei campi di battaglia, ovvero continuare a combattere o no – disse il capitano
 
Il giorno di navigazione era tranquillo, il mare era calmo e il vento a favore, i soldati delle rispettive navi  ne approfittavano per prepararsi alla battaglia, Steel si allenò con Gersh e Semjase per tutto il giorno, andando a dormire presto per svegliarsi riposati, l’ora della battaglia era imminente. Fu Morthond a svegliare il cacciatore, era appena l’alba e tutti stavano già in piedi, Steel si era appena messo la sua armatura leggera, e teneva questa volta ancora dentro il suo fodero, la spada Celeste, i soldati stavano guardando nella direzione del nemico, come aveva detto il re erano tantissime le navi nemiche, si vedeva da lì le bandiere dell’impero cefalide, degli uomini squalo, dei sahuagin, di Gerdar e dei pirati del re Doust    
- buongiorno- disse Semjase dando un bacio a tradimento sulla guancia del cacciatore, il mirilith arrossì
- buongiorno- disse Steel e la mezzasirenide sorrise
Steel si guardò intorno, tutti erano pronti per la battaglia ed erano ovviamente tutti tesi, anche Gersh era pronto, la sua faccia seria gli trasmise sicurezza, ma anche Semjase era tesa, la ragazza cercava di nasconderlo ma si capiva benissimo che era ansiosa, ma i suoi occhi non mostravano paura, e questo lo tranquillizzava,  Morthond stava vicino a Merp, e tutti gli uomini della nave attendevano la battaglia  e qualcuno aveva già le armi  in mano   
- bah, una ragazza a bordo, non porta sfortuna?- domandò improvvisamente Merp al suo capitano a bassa voce
- io non credo a queste scemenze, lo sai bene, e poi io sono del parere che non averle è peggio- disse Morthond 
 
le navi di entrambe le fazioni erano ormai vicine e si stavano allineando per il combattimento
- Signori- disse il re di Amafran ai suoi uomini- oggi stiamo affrontando una grande prova, se ne usciremo vittoriosi, il nostro sacrificio non sarà vano, oggi abbiamo una nuova speranza, la speranza di poter sconfiggere i nostri nemici, la speranza di dire la nostra nei confronti di chi vuole allungare le mani su di noi, oggi combattiamo per la nostra libertà nei confronti di un male che pare inalienabile, un nuovo giorno sta per incominciare, quello della vittoria che tanto ci manca-
E i soldati tirarono fuori le armi dal fodero, incoccarono le frecce, e si preparavano a buttare i corvi e preparare le corde per l’arrembaggio, anche Steel e i componenti della ciurma di Morthond fecero lo stesso  e l’arma incominciò il suo effetto sulla volontà e sulla forza dei soldati alleati, dandogli nuovo vigore
- attacchiamo- ordinarono i capitani delle navi, e iniziò il putiferio, i corvi vennero gettati e i soldati combattevano tra una nave e l’altra, le frecce colpirono i primi bersagli incendiando il legno delle navi o colpendo i nemici, ma chi era una vera e propria furia lì in mezzo era Steel che con un balzo andò a finire su una nave nemica iniziando la strage, mentre Gersh e Semjase rimasero dove erano fronteggiando i nemici sulla Saint Malo, il mezzorco e la mezzasirenide stavano combattendo bene resistendo agli attacchi nemici, anche grazie all’aiuto della spada magica, ma i nemici erano davvero tanti, e anche loro utilizzavano i corvi per poter passare da una nave all’altra, anche in zone dove i combattimenti non c’erano ancora, per assicurarsi così uomini ed armi quando e dove c’era bisogno, e lo stesso fecero gli alleati, i nemici sembravano in vantaggio, ma i soldati alleati stavano reggendo bene, ancora nessuna delle loro navi era finito in mani nemiche, Steel aiutò i pirati di Morthond a combattere meno nemici possibili, molti erano i soldati che gli si paravano davanti, ma a lui bastava fare dei semplici movimenti, per sconfiggerli, i nemici allora cercarono di utilizzare le frecce, ma lui si muoveva molto velocemente, riuscendo a schivarle, in più riusciva anche a pararle, per lui tutti quei soldati si muovevano troppo lentamente, sembrava proprio che riuscisse a prevedere le mosse. Morthond ringraziò quello che il mirilith gli stava facendo, purtroppo dopo quella battaglia dove era morto suo fratello, aveva perduto molti soldati validi, e avevano bisogno di un aiuto, Gersh e Semjase combattevano a fianco a fianco, sembravano due furie, la ragazza si muoveva agilmente tra gli attacchi nemici, invece Gersh sembrava proprio che danzasse, Merp invece era impegnato a coprire le spalle del suo capitano, la magia alchemica era forte si, ma impegnava comunque delle energie, e per questo che ogni tanto lo shanodin si fermava per qualche istante per richiamare a se le forze necessarie per un nuovo incantesimo, ma nonostante il buffo aspetto del tolaro, quest’ultimo riusciva ad emanare una musica dolcissima, che aumentava ancora di più la forza dei suoi compagni, e gli permise di evocare magie diverse quando ne aveva bisogno. Nel frattempo Steel aveva quasi finito di sterminare gran parte dei componenti della nave nemica, e stava cercando di passare per un’altra nave, ma i nemici erano davvero troppi, ma fortunatamente i rinforzi non si facevano attendere, già i primi soldati di Amafran stavano per assalire le navi nemiche, e l’orgoglio e la sfrontatezza dei soldati di Daemortius cominciava a scemare
- forza incominciamo a salire sulle navi nemiche- urlò Gersh portandosi dietro alcuni uomini di Morthond su per il corvo che collegava la Saint Malo con la nave nemica, lasciando che Semjase finisse gli ultimi nemici rimasti sull’imbarcazione
- “ stk queste cose le dovrei dire io”- pensò Morthond- Seguiamo Gersh, avanti- urlò il capitano        
Gersh era appena salito su un corvo con alcuni uomini e stava per assalire i primi nemici che Steel gli aveva lasciato. Una forte esplosione apparve sul corvo, facendo cadere in acqua i pirati, anche Steel sentì quell’esplosione e si voltò in direzione del suono
- no dannazione, Gersh- urlò Merp e allora Steel capì, si guardò intorno per capire chi aveva creato quell’esplosione, e vide su una nave a poca distanza da lui un cannone, dove dalla bocca usciva del fumo, a Steel  gli si iniettarono gli occhi di rabbia, aveva già visto quelle armi tempo fa a Erevantor, e quindi già li conosceva, ma non avrebbe mai immaginato di vederne uno lì, i soldati che avevano sparato si stavano già preparando a fare di nuovo fuoco, il mirilith reagì subito e con pochi salti raggiunse la nave nemica, mentre saltava vide la bandiera della nave, era la stessa che aveva visto mentre combatté contro l’uomo squalo, quindi la nave doveva essere di Doust. Appena a bordo i soldati sciamavano verso di lui, ma con pochi fendenti riusciva ad aprire tanta strada quanto gli bastava per raggiungere il cannone ed uccidere i soldati che stavano per fare fuoco, i nemici reagirono ma anche loro furono in breve tempo sconfitti, sentì però un dolore lancinante, era stato colpito da una freccia su una spalla che tolse subito
- combatti contro di me maledetto- il cacciatore sentì una voce poco distante, Steel vide un uomo alto e robusto, con una corta barba nera come il suo vestito
- io re Doust sovrano dei pirati ti sfida- disse il nemico, e il mirilith non se lo fece ripetere due volte 
 
- non può essere, Geeersh- urlò Merp- è ancora vivo lo sento, bisogna salvarlo-
- vado io, tu lanciami una corda appena ho fatto d’accordo?- disse Semjase, e il tolaro annui
- sei pazza cosa vorresti fare?- disse Morthond
- voglio salvare una persona- disse la ragazza e si buttò in acqua dopo aver riposto la sua spada nel fodero, Semjase essendo per metà sirena, aveva la possibilità di vedere bene sott’acqua, e nonostante l’armatura poteva muoversi bene, le armature erano studiate anche per quello, e per aiutarsi aveva trasformato le sue gambe in una unica pinna con un incantesimo che solo la sua razza poteva fare, in più ovviamente era in grado di respirare, usando le branchie che di solito le teneva chiuse quando stava fuori dall’acqua, per questo non si notavano quasi per niente.    
Quello che vide gli causò un volta stomaco, i corpi colpiti dall’esplosione alcuni erano mutilati, la mezzosirenide girò intorno i corpi immersi che stavano lentamente sprofondando, e solo poco dopo riconobbe quello del mezzorco, si avvicinò ma il monaco non  stava dando segni di vita, con la forza di volontà Semjase prese il compagno e lo riportò in superficie
- la corda sbrigati- urlò la ragazza, e il tolaro ubbidì all’istante e la mezzosirenide si fece trascinare su, tenendo legato Gersh, più di una volta la ragazza rischiò di farsi colpire da una freccia, ma Morthond usò i suoi incantesimi per proteggere la giovane facendola così raggiungere il ponte della nave
Merp si mise subito ad analizzare l’amico, tentò a sentire il cuore, il respiro, provò con la bocca a bocca, ma fu tutto inutile
- è morto- disse il tolaro in lacrime
 
Steel attaccò il nemico con una velocità sorprendente, ma nonostante tutto, il re dei pirati, riuscì a parare con la sua spada, che però si spezzò
- quell’arma deve essere davvero resistente, ma non mi fai paura- disse l’uomo tirando fuori un coltello, Steel  menò un altro fendente evitando il coltello e trapassando da parte a parte il nemico   
- no.. nessun…- e il pirata sputò sangue prima di spirare 
I pirati rimasti sulla nave erano terrorizzati, nessuno si muoveva tutti aspettavano e si tenevano a debita distanza, ma il mirilith stava guardando altrove, in direzione della sua nave, e vide i suoi compagni in ginocchio che guardavano in basso, Merp si stava muovendo freneticamente . Decise di raggiungerli in mezzo al caos della battaglia, abbattendo nel frattempo qualche nemico, e in poco tempo raggiunse gli amici
- Gersh, dove è Gersh?- domandò il mirilith appena arrivò
- Steel mi dispiace – disse Morthond indicando il corpo del mezzorco che giaceva a terra, anche Semjase guardava Steel tristemente, la sua pinna nel frattempo era scomparsa lasciando il posto alle gambe
- non è possibile- disse il cacciatore, e una nuova rabbia lo assalì, e tutti gli alleati la sentirono perché captarono una nuova forza dentro di loro, il mirilith si era trasformato e stava letteralmente coprendo di rosso il mare, anche i suoi amici si erano alzati e avevano ripreso a combattere, spinti dalla rabbia  per la perdita dell’amico 
  
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