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Autore: Haxel_12    24/10/2014    0 recensioni
Steel è riuscito a completare la spada ma deve prepararsi ad affrontare le orde di Daemortius, avrà quindi il compito di guidare le armate alleate per salvare la razza umana dalla distruzione, anche Ember è pronto a combattere con Swikel al comando delle difese a Emor e mentre Keld cerca di convincere le Chiese alleate di seguire le istruzioni a lui affidate, Arnon torna sconfitto dalla sua missione, sapendo però che la speranza di sconfiggere lo Stregone Nero è ancora viva, tutto questo mentre incombe un tradimento. Questo è il continuo del " il Piano dei Druidi" e " le Tre Compagnie"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- addio Keld, buona fortuna- disse Steel allo gnomo mentre lo abbracciava
- addio Steel, riportaci in trionfo- disse il chierico, poi si mise ad abbracciare il mezzorco che stava lacrimando- addio amico mio, spero di rincontrarti un giorno-
- Keld, se tu me lo chiedi, io ti seguirò anche per questa avventura- disse il monaco che ancora piangeva
- non fare il bambino Gersh, questa è una cosa che ho scelto di fare da solo, e solo quelli come me possono fare, e che mi è stata affidata, ora ti chiedo ti aiutare Steel a fare il suo dovere, proteggilo se è necessario, anche se probabilmente non c’è ne sarà bisogno- disse Keld sorridendo al suo compagno più fidato, ma il mezzorco non voleva saperne di lasciare l’amico, dopotutto si conoscevano da quando erano giovanissimi
- è ora di andare- disse un chierico che si occupava di controllare gli ormeggi, di quella che sarebbe stata una delle navi della flotta  delle chiese dell’occidente
- buona fortuna allora, che il tuo dio ti aiuti- disse Gersh
Lo gnomo sorrise all’amico e si imbarcò, non passarono nemmeno cinque minuti che gli ormeggi erano già stati levati, e la nave stava lasciando il porto, era una serata serena, e il viaggio si prospettava non molto lungo, e tutti i presenti sulla nave, che comprendevano umani, nani, elfi gnomi ecc erano tesi per la missione, dopotutto si trattava di combattere i non morti, creature, che solo i chierici e i paladini potevano sconfiggere facilmente. Lo gnomo si mise a guardare gli amici fino a che non li vide sparire dalla sua vista, e solo in quel momento che si mise a piangere anche lui, come continuava il suo più caro amico che è rimasto al porto di Noupol a fare compagnia a Steel  
 
Era sera e Steel si mise a fumare una pipa, non era difficile da trovare il tabacco necessario in un luogo di transito per i commerci, e in più ad Erevantor non era solo difficile da trovare, ma costava anche parecchio, quindi si mise a guastare il sapore del tabacco serenamente, i giorni a venire sarebbero stati duri, era quindi meglio assaporare quella serenità che tanto gli mancava tra un criminale e l’altro quando era solo un cacciatore di taglie. L’unica cosa che captava  dalla sua stanza d’albergo, era quello di sentire Gersh che si allenava dalla camera a fianco, smise di fumare la pipa e si rimise a dormire, era meglio che anche lui si dava da fare, possedere la sua spada dopotutto, non doveva essere l’unica garanzia di invincibilità
 
La mattina dopo il mirilith si mise su una collina poco distante dal porto della città e si mise ad allenare lì insieme a Gersh, Steel mise da parte la spada celeste utilizzando dopo tanto tempo le sue due piccole spade che aveva brandito prima di arrivare al castello dei druidi, da quella collina i due potevano vedere le navi arrivate la notte prima, degli alleati di Amafran, il porto era diventato un caos infernale, non che non lo era prima, ma adesso il baccano sembrava quasi insopportabile
- basta così Gersh- disse Steel- andiamo a conoscere i nostri nuovi alleati, ma soprattutto andiamo a vedere come se la cavano Morthond e i suoi-
Il duo si incamminò in direzione del porto, e appena arrivati videro un vero e proprio miscuglio di razze, c’erano umani, aviani, tolari, shanodin, tritoni, e sirene anche, Steel e Gersh rimasero impressionati, era la prima volta che vedevano delle donne soldato,con indosso armature composte di un metallo particolare,  sembravano diverse dalle armature tradizionali, e dovevano essere leggere e resistenti, e riuscivano a tenersi in piedi con la loro unica pinna. Le uniche donne che avevano visto combattere erano solamente Orhen e Beany, ma non erano neanche soldati . Decisero di proseguire dritto fino a raggiungere la nave di Morthond, lo shanodin stava a terra e parlava con uno della sua ciurma
- buongiorno Morthond- disse Gersh
- ragazzi- disse lo shanodin- è vero che Keld è partito? Perché non me lo avete detto?-
- è stata una sorpresa anche per noi credimi, appena ha potuto è partito subito, e infatti ti chiedeva scusa quando ci riferì la sua volontà – disse Steel
- spero che avrà la fortuna dalla sua, ma non parliamo di questo, come vi paiono le nostre alleate sirene? Non sono graziose?- disse Morthond
Steel si voltò di nuovo verso le guerriere- beh insomma, e vero che assomigliano per metà agli umani, ma questa bellezza io non c’è la vedo, dopotutto anche il loro aspetto nella parte umana sono più simili ai pesci- rispose il mirilith
- bah, non so come la pensate voi della terra ferma, ma io le trovo stupende, anche se hanno una bocca poco più grande del normale, i loro capelli sembrano alghe di colore blu e hanno un piccolo naso, come anche le  orecchie simili a come c’è li abbiamo noi shanodin, e una pelle meno azzurrognola della nostra, ma più simile al colore degli umani di qui, rosa appunto e hanno piccole branchie- disse il capitano pirata toccandosi le sue orecchie che sono però praticamente due piccole fessure ed altre parti del suo corpo per far notare la differenza
-  a me non mi dicono niente- disse Gersh
- bah, lasciamo perdere non avete proprio occhio voi, piuttosto non volete mangiare con noi? Oramai siamo ufficialmente corsari della corona, quindi non più criminali e possiamo muoverci all’interno del porto e della città come ci pare, e vogliamo festeggiare con voi per questo, dopotutto non è merito anche vostro che ci avete dato questa speranza di vittoria contro Doust?- disse Morthond dando una pacca ai compagni dopo che si è messo in mezzo tra di loro per accompagnarli a bordo della sua nave 
Era già sera quando Steel e Gersh lasciarono la Saint Malo di Morthond dopo  che  hanno festeggiato come a un matrimonio, e dopo un altro torneo tra i migliori componenti della ciurma, dopotutto sia il mirilith che il mezzorco facevano ancora parte degli uomini del capitano
- senti Gersh- disse il cacciatore- io vado a farmi una passeggiata sulla spiaggia qui vicino, se vuoi andare da qualche altra parte vai-
- si vado giusto in palestra ad allenarmi ancora, tu però non ti scordare che anche la tua spada non è tutto- disse il monaco
- tranquillo, e poi lo hai visto anche tu oggi no? anche senza spada celeste sono diventato il campione-
- si, ma in finale ti sei comunque trasformato- e dopo questo si salutarono, e il mirilith si avviò verso la spiaggia cittadina, dove da lì era possibile vedere solo i piani alti dei palazzi della città, visto che è stata costruita sopra il livello del mare, e poi gli abitanti, hanno costruito un grande muro, che non serviva poi tanto per proteggersi dagli attacchi nemici, ma per i maremoti, il cacciatore si voltò verso il mare, il sole stava scendendo e aveva preso il colore di un rosso fuoco, che sembrava avrebbe bruciato anche il mare per via di quell’intensa luce, era uno spettacolo bellissimo, e cominciava ad amare quel luogo, poi sentì che non era solo in quel posto, poco davanti a lei c’era una donna molto giovane, forse più di lui con una spada nella sua mano palmata che cercava di agitarla, anche se in modo impacciato, la donna era vestita con le armature delle sirene che aveva visto quella mattina, ma aveva gambe umane
- hai bisogno di aiuto?- domandò Steel
la ragazza si fermò e la fisso strano- come scusa?-
- intendevo dire che dovresti migliorare la tecnica di movimento della tua arma, sei troppo scoordinata –
- si è vero, e che non mi sono mai allenata bene con le armi di superficie, e poi lo so bene, ma nessuno adesso dei miei superiori mi può seguire- disse la ragazza che guardava Steel con i suoi occhi di un celeste molto chiaro, anche il mirilith la scrutò, la ragazza aveva lunghi e lisci capelli bianchi e la pelle chiara, caratteristiche che non aveva visto dalla gente di Amafran che erano più scuri e mori
- piuttosto chi sei tu?- domandò la giovane- non sembri un umano-
- se per questo neanche tu, o per meglio dire, non sembri una di qui – disse Steel- io sono un mirilith, e vengo dalle terre del nord-
- guarda che ci sono umani come me, ma hai detto giusto, io sono una mezzasirenide, e vengo da una delle isole di questo oceano-
- quindi sei una unione tra una sirena e un umano?- domandò il cacciatore- ecco perché il tuo aspetto è diverso dalle altre- il suo dito puntò le gambe della ragazza 
- si esatto, ma anche se ti sembro una umana, in realtà  quando mi trovo in acqua ho imparato ad assumere la mia parte di sirena, trasformando le mie gambe in una unica pinna, mentre tu cosa saresti, una unione tra un umano e un gatto? Dal tuo aspetto sembrerebbe, soprattutto per i tuoi occhi- 
Steel assunse una faccia offesa- come osi, non è vero, noi non siamo mezzosangue come te-
Rimasero in silenzio a fissarsi per qualche istante
- senti ho visto come ti muovevi con la spada, io non ho niente da fare, quindi se ti va ti posso insegnare-
- cosa è una dichiarazione?- disse la giovane
- o insomma, tu sei qui per combattere giusto? Pensi veramente di uccidere qualche nemico con la tua tecnica? Moriresti prima di aver sferrato il primo colpo- disse il cacciatore
La ragazza abbassò gli occhi- è la stessa cosa che mi dicevano i miei superiori quando entrai in armi, ma nessuno di loro seppe addestrarmi a dovere, o meglio nessuno voleva insegnarmi perché sono una mezzosangue, però è vero che le sirene non sono abili in combattenti con armi terrestri, per questo ho sentito che staremo nelle retrovie-
- abbiamo due giorni, anche se è poco, io sono in grado di abbassare la percentuale della tua morte in battaglia-
La ragazza ci pensò su, e rispose subito dopo- va bene se sei davvero in grado, dimostramelo-
- prima le presentazioni, io sono Steel – disse il mirilith allungando la mano
- io sono Semjase- disse la ragazza stringendo la mano del ragazzo con la sua
 
Gersh la mattina dopo si svegliò presto, non era nemmeno l’alba, e decise di iniziare subito il suo riscaldamento mattutino, si preparò ed uscì dalla sua stanza, quando vide Steel che stava aprendo le porte della sua camera
- dove sei stato fino a quest’ora Steel?- disse il mezzorco
- niente mi sono solo allenato fino a tardi- disse il mirilith
- ricordati però che anche il riposo è importante, dovresti lavorare di più di giorno e meno di notte-
- si, lo so non fare il papà,sono un combattente esperto dopotutto no? Buonanotte- disse secco il cacciatore
- buongiorno vorrai dire- e il monacò uscì fuori lasciando il mirilith solo con i suoi pensieri, era tanto che non addestrava nessuno, dai tempi che aveva conosciuto Orhen e Ember, ed era soddisfatto, anche se poco in una sola notte era riuscito a far imparare bene alla ragazza le basi di scherma, quel giorno si sarebbero rincontrati per continuare, e doveva riposarsi almeno un po’
 
Era già mattina tardi e mancavano poche ore a pranzo, e Steel stava uscendo dalla sua stanza per incontrarsi con Semjase, quando all’uscita incontrò Morthond che lo stava aspettando
- salve capitano come va?- disse il mirilith
- sto bene, senti vado subito al sodo, oggi pomeriggio ci sarà una riunione con i generali della marina, ci sarò anche io, e ovviamente ci dovrai essere anche tu, dopotutto le nostre speranze sono riposte in te- disse lo shanodin
- e dove precisamente?- domandò Steel
- al palazzo reale subito dopo pranzo, vedi di essere puntuale- disse il capitano con un sorriso amichevole- non vedo l’ora, di entrare in azione, anche se la battaglia non mi è mai piaciuta-
Lo shanodin era eccitato, voleva la sconfitta del nemico che gli aveva portato via tutto, il mirilith rimase lì dove era tenendo gli occhi bassi, lui non aveva tutta questa voglia, era la guerra che gli aveva portato via tutto
- cosa c’è Steel?- domandò Morthond
- niente spero che andrà davvero tutto bene, tutto qui- i due si diedero delle pacche sulle spalle e se ne andarono ognuno per i fatti suoi, ora il mirilith si era preso un compito che gli mancava da tempo, e che gli ricordava i suoi bei tempi e voleva rispettarlo, arrivato in spiaggia trovò la ragazza che si stava allenando da sola, ora i suoi movimenti erano più lineari, si muoveva già bene, stava imparando in maniera velocissima
- c’è ne hai messo di tempo, ma dove eri finito?- domandò Semjase
- scusami, ma io non sono poi tanto mattiniero come te, che ne dici se proviamo un piccolo combattimento?- domandò Steel tirando fuori le sue due spade
- perché non usi quell’altra? Secondo me ti muoveresti anche meglio- disse la ragazza
- no saresti in svantaggio davvero-
- non sono così debole io- disse la mezzosirenide riponendo la spada come per protesta
- senti, avrai sentito forse del ritorno di un guerriero con una spada considerata invincibile giusto?- la ragazza annuì
- bene quel guerriero sono io- disse Steel        
  
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