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Autore: missmerymalik    27/10/2014    1 recensioni
Era tarda sera quando Louis inchiodò improvvisamente le ruote dell’auto sull’asfalto e tornò indietro facendo retromarcia. Incredibile! Non si era sbagliato. In piena notte, abbracciato ad un palo della luce c’era…un ragazzino! No, no, non si trattava di un ragazzino, ma di una ragazzina. Scese dall’auto e le andò vicino. Era senza cappottino e si stava morendo di freddo. Guardò quegli occhi sgranati pieni di paura e con molta dolcezza le disse: “Tesoro, ti sei persa?” Mentre lo osservava non si mosse di un millimetro, né disse una sola sillaba. “Stai aspettando qualcuno?” riprovò lui. “No.” Fu la risposta della piccola. “Hai bisogno di aiuto?” Una grossa lacrima scese sulla guancia della ragazzina e lo sguardo si fece ancor più triste. Allora Louis cautamente si avvicinò ancor di più inginocchiandosi davanti a lei ed aprì le braccia. “Ti porto alla Polizia?” “NO!” replicò la bimba ancor più spaventata, “la Polizia, no!” “Ok, ok,” cercò di recuperare lui, “niente Polizia! Dove vuoi che ti porti?” La ragazzina sbirciò verso l’auto, dalla quale era scesa anche Eleanor. “Casa tua?” chiese la piccola. E Louis: “D’accordo, casa mia.” E la bambina volò tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EVERYBODY WANTS TO STEAL MY GIRL
Capitolo 2

“Ehi, sei la sorella di Charlie?” Lei si girò con espressione spaventata, ma i due rimasero colpiti dalla spiccata somiglianza con Charlie. Aveva gli stessi capelli mossi color miele ed aveva due occhi bellissimi, anche se erano un po’ arrossati. Era alta e magra, forse anche un po’ troppo magra, ma nell’insieme era davvero graziosa, sebbene quell’espressione spaventata stonasse un po’.
 “Tu chi sei?” chiese rimanendo bloccata in un atteggiamento chiaramente difensivo.
“Hei,” intervenne Harry, “ è tutto ok. Non preoccuparti, non le è successo niente!”
“E tu che ne sai?” ribatté lei girandosi ora verso di lui.
Allora Louis fece un passo avanti allontanandosi dal muro al quale era appoggiato e disse: “Stai tranquilla, l’ho trovata io ieri sera, mentre tornavo a casa. Sta bene. Ora è a casa mia con la mia ragazza.”
“E dov’è casa tua?”
“Non è lontana, ma se vuoi ho la macchina…”
“No,” disse lei risoluta, “in macchina non ci vengo. Andiamo a piedi!”
“Ok Louis, ci penso io. Tu vai a recuperare l’auto. Ci vediamo a casa.”
“D’accordo. Ci vediamo là.”
Appena Louis si allontanò, Harry si girò verso la ragazza e le disse: “Andiamo?” Lei fece cenno di sì con la testa ed il ragazzo le indicò la direzione. S’incamminarono silenziosi. “Io mi chiamo Harry.”
“Charlize…ma tutti mi chiamano Liza.”
“Hai il nome di una bellissima attrice, ma anche Liza è molto bello.”
“Grazie.” disse lei abbozzando un sorriso che durò un secondo.
“Senti,” ricominciò lei, “ma Charlie sta davvero bene?”
“Certo.” rispose Hazza e tirò fuori il cellulare, “Eccola mentre fa colazione a casa nostra.”
“Oh.” Liza guardò con curiosità la foto e poi le sfuggì un sospiro. “Bel telefono!” disse, mentre Harry posava l’Iphone in tasca e ricominciarono a camminare. “Quando sono tornata a casa ieri sera e non l’ho trovata, mi sono spaventata a morte. Non era mai scappata di casa…però speravo che fosse da qualche vicino.”
“Scusa, ma vostra madre…?”
“Non c’è più. Sono io che mi occupo di Charlie.”
“E come mai non eri a casa?”
Liza lo guardò e dopo qualche minuto rispose: “La sera lavoro in un fast food e non posso portarla con me. Di solito se ne occupa mio padre, ma…”
“Ma?”
“Ma niente! Non lo so cosa è successo, ok?” la ragazza si innervosì incredibilmente. “L’importante è che lei sta bene, no? Cercherò di fare più attenzione! Non volevo che le succedesse nulla!” e Liza si fermò guardando Harry negli occhi, che però si riempirono di lacrime. A quel punto, si voltò dandogli le spalle. Harry rimase spiazzato, perché non intendeva colpevolizzarla. Aveva solo fatto qualche domanda e ora si rammaricava per averla fatta piangere. Le andò vicino, poggiandole le mani sulle spalle esili e cercò di farla tornare a girare verso di lui per rimediare. Quando lei lo guardò con lo sguardo pieno di lacrime e sofferenza, lui per un attimo pensò che non aveva mai visto degli occhi color cielo così belli ed istintivamente l’abbracciò, dicendole: “E’ tutto a posto.”
Ma la ragazza si divincolò  ed asciugandosi velocemente le lacrime disse: “Andiamo, non vorrei si facesse tardi.”
Di nuovo Harry rimase male, ma accettò di buon grado di continuare la camminata verso casa.
Quando arrivarono, Louis, El e la ragazzina stavano giocando sul prato dietro casa.
Liza li guardò per un momento,  piena di meraviglia, forse felice di vedere la sua sorellina giocare allegra, ma poi il suo viso tornò ad avere l’espressione impassibile di prima e la chiamò a gran voce. Appena Charlie la vide, cominciò a correre per saltarle in braccio.
Louis osservò tutta la scena con attenzione, ma era troppo evidente che le due sorelle si adoravano a vicenda e questo gli bastò, così pensò tra sé e sé: “Sono il solito diffidente!” e, mentre rise piano, continuò ad osservarle con impegno.
Liza rimproverò dolcemente Charlie per essersi allontanata da casa: “Ma ti rendi conto che mi hai fatta morire di spavento. Non sapevo più dove cercarti! E poi, hai accettato un passaggio da uno sconosciuto! Cosa ti ho sempre detto, eh? Fortuna che erano brave persone!”
Ma Charlie piagnucolò: “Ma tu mi hai lasciato con Papà e lui…”
“Ok, ok, basta così, non importa! Ora è tutto ok. Togliamo il disturbo e torniamo a casa nostra.”
 “Dobbiamo proprio? Qui è tutto così bello!”
“Ringraziamo questi signori e torniamo a casa nostra, Charlie.”
“Va bene,” mugugnò la piccola scontenta, “zia El, posso venire un’altra volta?”
“Tutte le volte che vuoi, tesoro!” rispose Eleanor con dolcezza e, rivolta a Liza disse: “Dico sul serio. Portala quando vuoi e vieni anche tu…magari un pomeriggio la prossima settimana…”
Liza sorrise imbarazzata e poco convinta disse: “Va bene, vedremo…” ma Charlie contenta le fece un sorriso bellissimo.
“Ma mica vorrai tornare a casa a piedi?” le disse Harry accompagnandole alla porta. “Ti prego, lascia che vi accompagni. Ormai ti puoi fidare di me, no?” e sfoderò il suo sorriso più accattivante.
 Liza lo guardò per un momento stupita, ma poi scoppiò a ridere e disse: “Va bene, ma mi devi lasciare davanti al negozio dove mi hai trovata, perché non ho fatto ancora la spesa!”
“Dove vuoi tu, principessa!” rispose Harry inchinandosi in modo esagerato, facendo l’occhiolino a Charlie e non si accorse che Liza arrossì lievemente.
Quando giunsero a destinazione, avevano chiacchierato del più e del meno e Harry improvvisamente chiese: “Allora, quando potrò rivederti?”
Liza balbettò un “Non lo so, ora vediamo…ma perché ci tieni?”
Harry, per sdrammatizzare un po’, si girò verso il sedile posteriore dov’era seduta la piccola Charlie e disse con voce alta: “Ma perché siete due ragazze bellissime, naturalmente!” ed ottenne che entrambe risero fragorosamente, poi aggiunse in modo che lo sentisse solo Liza: “…e perché mi piaci molto.”
I due si scambiarono uno sguardo intenso, poi la ragazza scese dall’auto.
Harry scese anche lui velocemente, e appena fu accanto a Liza disse: “Mi dai il tuo numero?”
Lei esitò un momento, poi rispose: “Non lo ricordo a memoria, e non ho con me il cellulare. Dammi il tuo, ti chiamo io!”
Harry si stupì un po’, ma poi le scrisse il numero su un foglietto preso in macchina e glielo diede. Le salutò e disse a Liza: “Chiamami o ti cercherò io.”
Salì in macchina e partì per andarsene, ma nello specchietto vide che le ragazze non entrarono nel negozio, bensì le vide sparire in una traversa poco più avanti. Tornò indietro e infine vide che entrarono in un vecchio edificio fatiscente in fondo alla strada.
“Meglio,” pensò, “almeno so dove cercarvi.”
NOTE DELL’AUTORE: Bene, siete state tantissime a leggere subito il 1° capitolo, tanto che dopo pochi minuti, giacché era già pronto, ho deciso di pubblicare anche il 2°! Commentate, però, su! J
Mery.
 
   
 
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