Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: ___Page    27/10/2014    1 recensioni
"Lo sai cucinare è un po’ come fare musica. Ci vuole il giusto equilibrio fra tutti gli ingredienti per ottenere il dolce perfetto, proprio come ci vuole equilibrio tra le note e tra gli strumenti che le suonano per trovare la melodia perfetta.
Un giorno creerai la tua ricetta, lasciando tutti a bocca aperta e quello sarà il tuo spartito più bello."
*Fan Fiction partecipante al Fluff Fest Challenge*
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Cambiamenti
Autore: Piper_Parker  
Fandom:
One Piece
Personaggi: Sabo, Koala, Mocha
Paring: SaboxKoala
Genere: Fluff
Rating: Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Eiichiro Oda che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in One Piece, appartengono solo a me.” 
Tabella: Autunno 
Prompt:
 Cambiamenti
Note: Questa long mi è stata ispirata dalla raccolta Caldarroste di magicaemy, una storia che ho amato semplicemente alla follia. Voglio ringraziare Emy per avere scritto quella storia e per avermi permesso di inserire dei riferimenti nella mia. Ringrazio tutti coloro che avranno voglia di leggerla e vi auguro una buona e fluffosa lettura. Piper. 
 
 
 
 
 CAMBIAMENTI
 
 
Mi stringo addosso il cappotto, respirando a pieni polmoni la frizzante aria autunnale.
Anche per oggi la giornata lavorativa si è conclusa e, anche per oggi, sono riuscita a non far saltare in aria la pasticceria.
Anzi, Sanji mi ha anche fatto i complimenti, dicendo che miglioro a vista d’occhio.
C’è anche da dire che lui è un ottimo maestro e, quando ho iniziato a lavorare da lui ad agosto, ero un tale disastro che per migliorare mi sarebbe bastato non confondere il sale con lo zucchero.
Ma il punto è che i miei sforzi stanno venendo ripagati.
Mi guardo intorno, assorbendo la tipica atmosfera di metà ottobre, godendomi questo bagno di arancione, rosso e giallo, con ancora qualche residuo verde, in contrasto con il cielo azzurro e terso, che virerà al viola scuro tra un paio d’ore al massimo.
Sembra di trovarsi dentro a un quadro.
Adoro l’autunno.
In realtà adoro tutte le stagioni, perché in tutte c’è qualcosa di bello che me le fa apprezzare.
D’altronde, io amo i cambiamenti.
Non sono il tipo di persona che si arrocca nella propria monotonia e routine perché le da sicurezza.
Per questo quando ho visto quell’annuncio di lavoro per assistente pasticcere anche senza esperienza mi sono candidata senza pensarci due volte e, quando Sanji mi ha assunta, mi sono licenziata dal mio vecchio e noioso lavoro d’ufficio, nonostante fossi solo in prova per tutto il primo mese.
Per fortuna è andata bene, Sanji ha visto davvero del potenziale in me, altrimenti dubito che mi avrebbe tenuta con sé, soprattutto dopo quel pugno nello stomaco micidiale, che gli ho sferrato la prima e anche ultima volta che ha cercato di baciarmi, con gli occhi a cuoricino.
Un giro di chitarra che conosco bene raggiunge le mie orecchie facendomi voltare verso il parco, che si trova a pochi passi dalla pasticceria.
Le note riempiono l’aria grazie alla cassa portatile che ha con sé, rendendo l’atmosfera magica e suggestiva, complice anche il ritmo lento della canzone che ben si adatta alla piacevole malinconia che l’autunno mi trasmette da sempre.
Sistemando il mio capellino rosso sulla testa mi avvio verso di lui, raggiungendo la panchina sulla quale sempre mi siedo ad ascoltarlo.
Mi piace tutto della sua musica, dalle parole alle melodie, alla sua voce e a quello che mi trasmette.
Credo fermamente che, presto o tardi, riuscirà a farsi notare da qualche produttore discografico, deve solo capitare nel posto giusto al momento giusto, proprio come è successo quando è riuscito a farsi notare da me, circa un mese e mezzo fa.
Non lo avevo mai visto prima e ho pensato che fosse uno di quei girovaghi, che battono la città in lungo e in largo, quasi più per passatempo che per farsi realmente un nome e racimolare qualche spicciolo con la propria arte.
Mi sono gustata quella canzone fino in fondo, come se stessi mangiando una fetta di torta al limone di Sanji, convinta che non lo avrei più rivisto, che la sua presenza sarebbe stata il sale della mia giornata, trattandosi di un fugace cambiamento nella mia nuova routine.
Invece, contro ogni pronostico, lui era lì anche il giorno dopo e quello dopo ancora, facendomi capire alla fine che lo avrei trovato qui fuori ad accogliermi con la sua chitarra ancora per molti giorni.
Si è trasformato da cambiamento ad abitudine senza tuttavia diminuire il mio piacere nell’ascoltarlo suonare e cantare, con mia grande sorpresa devo ammetterlo.
Mi alzo in piedi riconoscendo gli ultimi accordi della canzone, preparandomi ad avvicinarmi a lui, come sempre.
Muovo solo pochi passi, mentre la gente intorno a noi applaude e lui sfila la chitarra dalla testa ringraziando, e subito mi blocco, quando un piccolo fulmine mi saetta accanto correndogli incontro e chiamandolo per nome.
-Sabo!!!-
Si gira verso la bimba mora che sfreccia verso di lui, scartando tra la gente, e lo vedo aprirsi in un sorriso, mentre si prepara a prenderla in braccio.
-Ciao Mocha- la saluta, dandole un bacio sulla testa quando gli getta le braccia al collo.
Intuisco che deve trattarsi di uno dei bimbi a cui da lezioni di chitarra e sorrido intenerita nel vederlo così paterno e affezionato.
Le preme l’indice sul naso, simulando il trillo di un campanello e poi le lascia fare altrettanto con il proprio, emettendo questa volta un suono nasale, molto più simile a un citofono.
La guarda ridere divertita, con gli occhi blu che gli brillano, e io mi preparo un paio di battutine per dopo mentre riprendo ad avanzare verso di loro.
-Ehi!- mi saluta quando mi vede, allargando un po’ gli occhi e facendo girare Mocha verso di me.
-Ciao!- lo saluto sorridendo e portando una mano ad accarezzare una guancia della piccola.
-Ciao!- mi saluta entusiasta.
-Lei è Koala, Mocha!- le dice Sabo, dando un colpetto con l’anca per caricarsela meglio in braccio, sentendola scivolare un po’.
-È la tua fidanzata?!- domanda con il capino piegato di lato, incuriosita.
-È una mia amica- le spiega Sabo, spostando poi gli occhi su di me e sorridendomi.
Io piego un po’ di più le labbra verso l’alto, ricambiando radiosa.
È davvero tenero con in braccio questa bambina!
Quasi non lo riconosco!
-Mocha! Andiamo tesoro!-
-Arrivo mamma!-
Ci giriamo verso la donna che l’ha chiamata e che sta salutando Sabo con un braccio.
Ricambia con un cenno della mano mentre Mocha si gira un attimo senza smettere di correre, per urlare un ultimo saluto.
-Ci vediamo a lezione Sabo!-
-A presto, piccola!-
Si volta verso di me, trovandomi a fissarlo con le braccia incrociate al petto e un sopracciglio alzato in un’espressione eloquente.
-Che c’è?!- mi domanda, perplesso.
-Ma quanto istinto paterno!- gli dico, facendolo arrossire appena.
-Ma… ma cosa dici?!- protesta, imbarazzato, portando una mano ad accarezzarsi la nuca ed evitando il mio sguardo.
Io scoppio a ridere, mentre mi piego per recuperare il suo capello a cilindro blu posato a terra, buttandoci dentro un occhio.
Non ha tirato su granché ma, d’altra parte, non lo fa per i soldi.
Raccolgo le monetine nel palmo della mano, trasferendole nella tasca del suo cappotto e posandogli poi il cappello in testa, mentre è accosciato a mettere via la chitarra e staccare i cavi con cui l’aveva collegata alla cassa.
Passo a occuparmi dell’asta del microfono, mentre lui chiude la custodia e si leva in piedi con la chitarra sulla schiena e la maniglia della cassa portatile nella mano sinistra.
Io afferrò l’asta del microfono e mi carico meglio la borsa in spalla, pronta ad andare.
È routine sì, ma è la nostra routine e mi piace.
-Cosa mi hai portato stasera?!-
-È avanzata la sacher!- rispondo con un ghigno soddisfatto, sapendo che è la sua torta preferita.
Infatti si illumina a quelle parole, ma subito assume un’espressione indagatrice.
-Ma l’hai fatta tu o l’ha fatta Sanji?!- domanda, lievemente in apprensione.
-Sanji!- rispondo, un po’ perplessa.
-Ah ok! Allora la mangio!- mormora, non riuscendo a contenere una mezza risata mentre si scansa per evitare un mio calcio.
-Che infame!- esclamo, ma non riesco a non ridere con lui.
Ecco, nella nostra strana amicizia tutto quello che cambia ogni giorno è che dolce gli porterò a fine giornata.
Il cambiamento è tutto per lui, eppure non mi pesa.
-Ti va di andare al cinema?!- mi propone quando arriviamo alla sua macchina.
Io lo guardo presa alla sprovvista.
Avevo altri programmi per la serata ma, in fondo, un piccolo e inaspettato cambiamento non può che migliorarla no?!
-Perché no?!- rispondo, facendolo sorridere.
Apre la portiera per caricare tutta l’attrezzatura e toglie anche il cappello, prima di riemergere e porgermi il braccio con fare galante.
-Madame!- mi invita con un inchino appena accennato, facendomi ridere.
Afferro il suo braccio e ci avviamo a piedi mentre il cielo sfuma dal turchese al blu oltremare all’indaco in pochi minuti, discutendo su dove andare a mangiare e su quale film vedere.
In fondo lo so perché questa routine mi piace così tanto.
Perché la nostra amicizia è un rapporto in costante cambiamento.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page