“Tanz – mein
Leben – tanz mit mir noch einmal in den puren Rausch der
nackten Liebe”[1]
(Alleine
zu zweit – Lacrymosa)
“Com’è
come amante? ”
“Prego? ”
“Vostro marito è un buon
amante? Non c’è buon matrimonio se non
c’è
intesa sessuale!”
“Voi non siete esattamente un esempio di
educazione, Sir. Non è affare di
vostra pertinenza!”
“Capito…non vi ha ancora
toccata!” rispose lui voltandosi con uno sguardo
che diceva ‘che idiota! Io saprei benissimo come farVi
sentire donna!’
“Siete maleducato, rozzo ed arrogante ed
io…”
“Noo prego
continuate…insultatemi ancora un po’, lo fate in
un modo così
dolce!”
“Ah Voi… - non aveva parola
per esprimersi. Quel principe che pensava di
aver conosciuto si era trasformato in ranocchio solo con poche parole
offensive
e sarcastiche, ma ora era tornato ad esser un principe. Il rossore
delle sue
gote fu molto più eloquente delle sue mancate parole. -
…in realtà!
Io…beh…ecco…non ho mai baciato un
uomo!” ancora più rossa sulle guance,
abbassò
la testa. Ci fu un attimo di silenzio.
“Avete baciato solo donne fino ad
oggi?” interruppe il silenzio.
La notte era avanzata.
“Bene! Buona notte!” il
cavaliere si avvolse nel suo stesso mantello,
dandole le spalle.
“Ma…”
scivolò camminando sulle ginocchia e le mani fino a lui e si
sedette al suo fianco osservandolo.
“Cosa fate?” si girò
lui di scatto.
“Vi osservo!” sorrise lei
“Perché?” ora era
seduto e la guardava a sua volta.
Lei con un sorriso malizioso gli rispose
“Com’è mia sorella Stacy come
amante?” sperando di suscitare in lui lo stesso imbarazzo che
era stato prima
per lei.
Ma la sua risposta la sorprese
“Passionale direi! - lei sgranò gli occhi
incredula;
non poteva credere che sua sorella più piccola avesse perso
la verginità, per
giunta con l’uomo che lei amava, e che lei provasse disgusto
solo a vedere il
marito. – Il Vostro volto in questo momento è
talmente stupendo che ve lo
ripeterei all’infinito solo per lasciarVi fisso quello
sguardo. Vostra
sorella…mia moglie, bacia veramente in modo
delicato!”. Ancora una volta la
lasciò sconvolta dalle parole appena pronunciate. Il
cavaliere si rigirò sul
fianco e chiuse gli occhi. Lei iniziò a fissarlo di nuovo e
poi disse “Che cosa
si prova?”.
Lui aprì gli occhi e si sedette.
“Beh…è…difficile da
spiegare, ognuno ha
delle sensazioni differenti. Dipende…ci sono tanti modi per
baciare e…” la
guardò negli occhi e vide un po’ di tristezza,
perché lei non aveva ancora
provato tutte queste emozioni, ma aveva solo 16anni, non una situazione
poi
tanto atipica.
“Ahhh!”
“Ihih! - il cavaliere iniziò a
ridere sommessamente e le mise un braccio
intorno alle spalle – Su, su…è solo un
cagnolino affamato, tieni – lanciò un
pezzo di carne secca al lupo che si allontanò con esso
– Grande e grossa come
siete e avete paura di un animale?”
“Io…non sono mai stata lontana
dal castello! Ho paura” continuava ad
avere gli occhi chiusi e a stringersi sempre più forte al
cavaliere.
“Ma non siete sola qui…ci sono
io! E vi proteggerò sempre!”
Lei alzò lo sguardo di scatto, incrociando quello di lui, ma questa volta nessuno dei due sorrideva. I loro volti erano seri, così come gli occhi ed ogni parte del corpo, rigida ed immobile. Il silenzio venne interrotto da un alito di vento che mosse le foglie dell’albero e ogni tanto lo scoppiettio del fuoco. Ma ogni rumore, ogni dolce melodia sarebbero stati vani in quel momento, perché il solo rumore che potevano udire erano i respiri affannati l’uno dell’altra in quell’avvicinarsi di labbra. Nessuno dei due avrebbe voluto, ma non potevano evitarlo. Non potevano più evitare quegli sguardi, forse non sarebbe stato più lo stesso dopo, ma le loro labbra ormai si stavano sfiorando.
Era il suo primo bacio e non sapeva cosa fare, era impacciata, non sapeva come muoversi, riusciva solo ad avere gli occhi chiusi e sentire il calore delle sue labbra sfiorare quelle del suo cavaliere misterioso. Sapeva che era sbagliato, irrispettoso nei confronti della sorella, poco le importava del marito, ma era dentro a quell’emozione, dentro al sentimento, dentro ad ogni sensazione che stava provando. Non voleva rinunciare a quelle vibrazioni del cuore. Si lasciò trasportare, permettendo a lui, più maturo ed esperto, di condurre il gioco.
Il cavaliere iniziò a muoversi più in là del semplice sfiorare di labbra, le mise una mano sui fianchi e con l’altra le spinse la testa più a sé, culminando finalmente nel bacio vero, quando le labbra si toccarono in pieno. Erano morbidi movimenti, come un massaggio, mentre lentamente con la lingua insinuava la sua bocca, a piccole dosi, per trovare infine quella di lei che attendeva quel magico tocco. Ormai era completamente rapita, non poteva…non voleva staccarsi. Si trovava lì, seminuda, a baciare l’unico uomo di cui era stata innamorata e che aveva segretamente giurato, nelle sue preghiere notturne, di amare per tutta la vita: il solo e unico!
Fece scivolare lentamente le braccia intorno al suo corpo, avvicinandosi sempre di più e i suoi seni, celati solamente dalla sottoveste bianca, erano a contatto con il corpo di lui e quel tocco, le fece sbarrare gli occhi e comprendere il suo errore. Smorzò il bacio immediatamente, allontanandosi dalla sua presa e si mise seduta al suo fianco, mordendosi le labbra per il nervoso, con lo sguardo fisso nel fuoco, che si stava spegnendo.
Guardando quella scena dall’esterno, Sir Gregory, vide la ragazzina celata dietro la maschera della gran donna. Le si avvicinò e mettendole il braccio intorno alle spalle spinse leggermente la testa sulla sua spalla, accogliendo il pianto della ragazza.
Si addormentò così, nel silenzio del rumoroso pianto, abbracciata al suo uomo che per tutta la notte la strinse forte a sé sfiorando il suo corpo con le dita, per sentirne la purezza ed inebriarsi del suo profumo.
L’indomani tutto questo sarebbe stato un ricordo!