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Autore: Piumadifenice    27/10/2014    3 recensioni
Sherlock non capiva.... Come mai Molly tendeva a ignorarlo completamente? Si era comportato come sempre in quelle ultime due settimane: non aveva nessun caso da svolgere e passava tutto il tempo che aveva in compagnia del suo amante preferito;il violino. Mangiava come di consueto un pasto ogni due, tre giorni e questo lo aiutava a pensare più velocemente... Aveva ripreso tutto ciò che faceva e che aveva prima della Caduta... Il suo lavoro, i suoi amici, persino la signora Hudson che si ostinava a dire che non fosse la sua governante....Aveva tutto ciò che aveva prima eppure c'era qualcosa di diverso, qualcosa che gli sfuggiva; si irritò non poco, c'era sempre qualche minuscolo dettaglio, qualche piccola incognita... È la sua, in quel momento, era proprio la sua patologa preferita: Molly Hooper.
SHEROLLY ambientata dopo la terza stagione.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1: FESTA? QUALE FESTA?
 
Sherlock entrò a precipizio nel laboratorio del Barth's seguito a ruota dal suo inseparabile blogger John Watson.
-Che abbiamo qui?- chiese subito Sherlock.
-Ciao Molly- gli fece eco John.
La piccola patologa sorrise- Ciao John! Come sta Mary?- 
-Oh sta molto meglio adesso, sai dopo quello che è succes-
-Molly Hooper sai che odio ripetermi:COSA.ABBIAMO.QUI.-
-Mr Gentilezza è di buon umore oggi mmh?- Chiese la patologa un po' arrabbiata e divertita allo stesso tempo dall'espressione scioccata dell'unico consulente investigativo al mondo. 
- Sai dovresti evitare l'ironia, non ti si addice.- disse Sherlock con un moto di stizza.
Ecco cosa aveva un quel momento davanti la patologa Molly Hooper:un bambino; ed esattamente un bambino dell'età di 5-6 anni. Uno degli uomini più intelligenti che aveva le sembianze di un bambino imbronciato.
Cercò di reprimere un sorriso, senza avere molto successo a dire la verità, e poi si accorse che anche John stava ridendo e quindi sfociarono entrambi in una sonora risata.
-Vi alleate contro di me eh? Bè fatemi sapere quando uno dei vostri piccoli e difettosi neuroni torna a funzionare. E in quanto a te Molly Hooper tieni a mente che quegli organi mi servono entro oggi pomeriggio o rischierò di morire dalla noia.- detto questo il consulente uscì dalla stanza insieme al suo svolazzante belstaff.
 
****
Uscì come un fiume in piena e si diresse fuori dall'obitorio del Bart's fiondandosi sul marciapiede. Decise di non prendere un taxi e si trovò a camminare per le strade londinesi inondate dalla pioggia: "proprio una bella idea vero Sherlock?" lo aveva canzonato la voce del suo subconscio che ,per infastidirlo maggiormente, aveva assunto il suono della voce petulante di suo fratello Microft. Ma andava bene così, aveva bisogno di pensare...Sherlock non capiva.... Come mai Molly tendeva a ignorarlo completamente? Si era comportato come sempre in quelle due ultime settimane: non aveva nessun caso da svolgere e passava tutto il tempo che aveva in compagnia del suo amante preferito;il violino. Mangiava come di consueto un pasto ogni due tre giorni e questo lo aiutava a pensare più velocemente... Aveva ripreso tutto ciò che faceva e che aveva prima della Caduta... Il suo lavoro, i suoi amici, persino la signora Hudson che si ostinava a dire che non fosse la sua governante.... Sorrise inconsciamente a quest'ultima affermazione... Aveva tutto ciò che aveva prima eppure c'era qualcosa di diverso, qualcosa che gli sfuggiva; si irritò non poco, c'era sempre qualche minuscolo dettaglio, qualche piccola incognita... È la sua, in quel momento, era proprio la sua patologa preferita: Molly Hooper. La piccola, dolce e timida Molly con quella sua bella pelle morbida e il suo buonissimo profumo al cocco e vaniglia.... Ma che cosa andava mai pensando? Quando mai permetteva ai suoi irritanti e non richiesti sentimenti di penetrare così profondamente nei suoi pensieri? Scosse la testa e si riscosse, proprio in tempo per evitare il getto d'acqua di un taxi in corsa.  
 
****
Molly Hooper, patologa del Bart's segretamente (o forse no?) innamorata dell'unico consulente investigativo al mondo era rimasta immobile da quando Sherlock se n'era andato e ora si ritrovava a fissare il vuoto non curante dello sguardo interrogativo che si era fatto strada sul viso del suo amico John. Appena si rese conto della situazione in cui si trovava, come se si fosse appena svegliata, battè le palpebre un paio di volte e tornò lentamente vicino al tavolo su cui era adagiato il corpo di un cinquantenne che aveva urgenza di essere ricucito. Non che andasse da qualche parte in realtà. Si innervosì impercettibilmente quando riaffiorarono le parole che le aveva sibilato poco prima Sherlock:" Dovresti evitare l'ironia non ti si addice".
- Non mi si addice- ripetè ad alta voce Molly rendendosi solo ora conto che John le stava parlando, e anche da un bel po' data l'espressione stupita dell'amico.
- Come scusa?- le chiese John confuso.
- No niente è solo che.... Che... Insomma... Bè non è che... che ci sia poi niente da dire... Cioè tu puoi dire quello che vuoi... No scusa non stavo parlando con te... Cioe si sto parlando con te ma stavo riflettendo su una cosa.. Cioè tu puoi dire quello che vuoi non è che mi interessa.... Cioè si certo che mi interessa volevo solo dire.... Cioè ... Bè... Ecco... - si maledisse per essere così insopportabilmente balbettante e cercò di riprendere fiato per dire ad alta voce un pensiero di senso compiuto.
- Quello che voglio dire è che...-
- Molly stai calma e per favore smettila di dire cioè e non scusarti, non vedo proprio di cosa dovresti scusarti visto che non sei stata tu quella sgarbata... -  la interruppe sul nascere il dottore-E poi proseguendo il mio discorso...-
- Scusami di quale discorso parli John?- 
- Di quale discorso sto parlando!? Naturalmente di quello di poco fa, in cui ti stavo chiedendo se ti andrebbe di venire a cena da me e Mary.-
- Cena? A casa tua? Con Mary?- chiese un po' titubante Molly che non voleva trovarsi a fare il terzo incomodo (anzi in quarto si corresse mentalmente con l'arrivo del loro primo figlio) tra di loro.
Come se al dottore si fosse accesa una lampadina capì immediatamente il disagio di Molly e si affrettò ad aggiungere- Naturalmente sarà una cena tra amici e ci saranno anche Sherlock e Lestrade. Per favore mi farebbe molto piacere se tu ti aggiungessi a noi.- le sorrise John e non poté fare a meno di accettare: " dopotutto ė solo una cena no? Cosa mai può andare storto?" Si rincuorò, sorridendo all'amico 
- Perfetto!- Esclamò raggiante lui e aggiunse- ci vediamo domani alle... Bè diciamo... Sette e mezza? Ti va bene?- chiese evidentemente preoccupato per i suoi turni che la spossavano in ogni ora del giorno e della notte.
- Si va benissimo!- disse e si appuntò mentalmente di dover cambiare il turno con qualche collega.
- Ok allora ci vediamo!- sorrise il dottore, la salutò con un gesto della mano e se ne andò, molto probabilmente in cerca del povero piccolo bambino, derubato del suo giocattolo preferito: un enigma da risolvere.
 
 
 
 
 
*Note della sociopatica*
Ehm ciao a tutti ^_^ non so cosa si dica di preciso in questi casi cooomunque... Questa dovrebbe essere una long ma non so nè se la continuerò nè quando scriverò il prossimo capitolo... Siate clementi, è la mia prima storia e non ho mai scritto nulla prima di oggi. Fatemi sapere cosa pensate di questa... COSA e soprattutto siate sinceri! Sono ben accetti consigli, critiche e qualsiasi modo di continuare la storia vi venga in mente! Ps per tutti quei buoni samaritani che scrivono sherolly: pubblicate un'altra delle vostre meravigliose storie per favore!
   
 
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