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Autore: _Elahlea_    28/10/2014    2 recensioni
Loro: si sa ormai, One Direction. Internazionali, amati, desiderati, odiati, ricercati, giovani e infaticabili.
"Che la gente mi dica per quale motivo dovrei sbavare loro dietro! No davvero, nemmeno per Brad Pitt si fa tutto questo chiasso! Ma si può sapere che hanno di speciale? Insomma sì, musica che mette allegria e tutto il resto, però c'è bisogno di andare in visibilio come fosse resuscitato John Lennon? Dammi una buona ragione, Bob, una sola, e ti giuro che esco a cena con uno di loro!!!"
Lei: Emily, cantante, giovane, bella, piena di talento e...scettica. Perché a tutti piacciono gli One Direction? Emily è convinta di poter resistere al fascino che miete milioni di giovani ragazze in tutto il mondo: sarà vero o crollerà miseramente? E se dovesse cedere, quanto potrebbe farsi travolgere da questa febbre che impazza? L'occasione per mettersi alla prova sembra essere un incontro in uno studio televisivo. Ce la farà o no? Si accettano scommesse.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non avrebbe saputo dire da quanto tempo stava ballando con Niall quando lui la scosse per una spalla e le urlò qualcosa che lei non capì.
"Non ti sento, parla più forte!" urlò di rimando.
"Cosa?" gridò Niall, la voce che giungeva come un sussurro coperto dalle casse a tutto volume.
"Che dici?" ripeté più forte la ragazza.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo con fare esasperato e mimò il gesto di bere. Sul viso di Emily, scarsamente illuminato dalle luci stroboscopiche, si dipinse un'espressione affermativa.
Uscirono dalla calca della pista per infiltrarsi nella ressa del bar.
"Ma chi l'ha invitata tutta questa gente?" domandò Emily sbalordita dalla quantità di persone assiepate ovunque.
"Un certo David Dunn, mi pare" ansimò Niall stremato.
Emily aggrottò la fronte pensierosa.
"Cosa c'è?" 
"Niente, solo che...non è la prima volta che sento questo nome"
"Bé sai, è un cognome molto diffuso"
Niall le porse il bicchiere col drink e la ammonì:"Sappi che non intenzione di lasciarmi trascinare di nuovo su quella pista almeno per i prossimi tre quarti d'ora!"
Emily sbuffò e si sedette accanto al ragazzo sorseggiando il cocktail; sentì l'alcol spandersi con un fiotto di calore giù per la gola.
"Ma dove sono gli altri? Zayn, Louis e Liam?"
"Sparsi da qualche parte suppongo. Quando siamo arrivati io sono venuto a cercare te, gli altri li ho lasciati all'ingresso. A proposito, mi sono accorto che hai ignorato Harry quando ci è passato accanto"
"Sì e allora? Lui mi ignora da mesi, potrò pur farlo anche io ogni tanto, o no?"
"Di ricominciare a parlarvi non si discute proprio, eh?"
"Non è con me che devi prendertela, quello che si comporta in modo infantile è lui. Ho passato l'età del gioco del silenzio da un po' ormai" replicò bevendo un lungo sorso.
Niall la fissò per un momento prima di bere anche lui. Era un peccato che non potesse farle vedere quello che vedeva lui: sembrava stanca, quasi spenta, rispetto all'ultima volta che l'aveva vista ed era certo che la causa fosse Harry.
"Neanche Harry sta bene...è sempre furioso e lunatico di quando in quando...a volte sembra tranquillo ma appena gli rivolgi la parola, scatta e risponde male a chiunque. Solo Louis riesce a parlargli un po' di più" 
Emily aveva fissato il bicchiere per tutto il tempo. Passò qualche secondo di silenzio prima che parlasse con una punta di fastidio nella voce.
"Perché hai cominciato dicendo -neanche-?"
"Come?"
"Hai detto -neanche Harry sta bene-, perché neanche?" spiegò alzando gli occhi dal contenuto rosso-arancione del bicchiere.
"Perché non mi sembra che tu stia meglio di lui"
"Oh, ma per piacere Niall, io sto una favola" saltò su Emily.
"Sì, certo lo dice anche lui" ingiunse il ragazzo avvicinando il bicchiere alle labbra "Quello che non capisco è perché vi divertiate tanto a torturarvi in questo modo. E' talmente chiaro che state entrambi uno schifo!"
"E' colpa sua! Io che ho fatto di sbagliato?" sbottò Emily "Sai che c'è? Non lo voglio neanche sapere, mi sono stancata!" disse alzandosi e andandosene.
"Emily aspetta, dove vai? Torna qui!" la chiamò Niall.
Troppo tardi: era già sparita in mezzo alla folla.
"Sono un'idiota! Se sono un'idiota è colpa mia, mica sua! Fanculo!" imprecò scolandosi quanto restava nel bicchiere.
 
Non era possibile che l'unico argomento di conversazione che la gente trovasse parlando con lei fosse "Perché non stai con Harry?". Niall aveva rovinato tutto. Non si vedevano da un mucchio di tempo e anziché informarsi sul suo stato di salute e porle le solite domande di repertorio si metteva a farle la ramanzina anche lui. Andassero tutti al diavolo.
"Ciao Emily" la salutò una voce morbida alle sue spalle.
La ragazza avvertì la stessa sensazione che si ha quando si riceve un colpo in testa: disorientamento. Quella voce in quel contesto strideva. Si voltò, prendendo coscienza del gelo che era calato su di lei e fissò lo sguardo in quello del suo interlocutore.
"Ciao Josh".
 
Sembrava un pazzo, ne era perfettamente consapevole. Era immobile, non sapeva da quanto tempo non sbattesse le palpebre, osservava semplicemente con attenzione ogni singolo movimento di Josh. Era sicuro che avrebbe scovato Emily persino in quella bolgia, se l'era sentito fin da quando l'aveva visto varcare la soglia con indosso l'abito nero e la camicia bianca sbottonata quanto basta. Se ci fosse stato lui con Emily sarebbe andata diversamente, ma c'era Niall e, per quanto lo riguardava, non rappresentava nessuna garanzia. Non la conosceva come la conosceva lui, non gli era stata accanto come lo era stato lui.
Emily e Josh parlavano. Per una volta il sorrisetto strafottente di Josh, quello che gli ispirava una sonora dose di pugni, non era al suo posto: Josh era compassato, attento a misurare i gesti e le parole, da quel che poteva percepire. Emily invece era la solita: un muro di apatia. Non sapeva più se fosse la sua difesa naturale contro le situazioni difficili o se si sforzasse per tenere quella compostezza gelida e imperscrutabile. Ad ogni modo era un'atteggiamento in grado di farti sentire in torto anche quando eri nel giusto, il che non era il caso di Josh, ma il suo. 
"Come va?" chiese una voce allegra alla sua destra.
Si limitò a rispondere con un mugolio sommesso senza distogliere l'attenzione dalla coppia di ragazzi.
"Parla più lentamente Hazza, non capisco niente altrimenti" ironizzò Liam, senza ottenere successo. Osservò attentamente la direzione in cui puntava lo sguardo dell'amico e tirò un sospiro.
"Pensi ancora a lei?"
"Fammi il favore Liam, non c'entra niente!" rispose bruscamente.
"E allora perché la fissi come se fossi uno stalker?"
"Perché quello è Josh" spiegò asciutto.
Liam sbarrò gli occhi:"Intendi, quel Josh?"
Harry annuì.
"Merda!" mormorò Liam portandosi una mano alla fronte.
"Pensi che sia qui per..."
"L'asta" completò Harry per lui.
"Non lo penso, ne sono assolutamente certo"
"Che hai intenzione di fare?"
Per la prima volta Harry distolse lo sguardo per volgersi verso Liam.
"Niente"
Il ragazzo lo fissò per qualche istante, incredulo.
"Come sarebbe a dire niente?"
"Sarebbe a dire quello che ho detto" ripeté sostenendo lo sguardo accusatore che gli stava rivolgendo.
"Harry capisco l'essere offesi e tutto il resto, ma quello è un pazzo furioso!"
"E lei è adulta e vaccinata, se la può cavare benissimo da sola. È questo che ha scelto, no? Di stare sola!"
"Ma ti senti quando parli?" chiese Liam sconcertato.
"Se ci tieni tanto perché non fai qualcosa tu? Io ho smesso di occuparmi di lei" tagliò corto Harry andandosene. 
Liam lo seguì con lo sguardo, ancora sbigottito dalla sua reazione, finché non sparì oltre il corridoio. Scese le scale e si diresse in direzione di Emily. Arrivato al piano inferiore si rese conto che i due ragazzi non erano più dove li aveva visti l'ultima volta. Si voltò freneticamente a destra e a sinistra scrutando tra la folla finché non si scontrò con qualcosa.
"Mi scusi, stavo cercando...Emily!"
"Liam! Sai che non c'è bisogno di tentare di buttarmi a terra per attirare la mia attenzione?" disse la ragazza riprendendo l'equilibrio. 
"Per fortuna ti ho trovata!" esclamò tirando un sospiro di sollievo.
La ragazza corrugò la fronte interrogativa.
"Perché fortuna?"
Il ragazzo esitò prima di spiegare che l'aveva vista con Josh; Emily cambiò espressione.
"Oh...grazie Liam, ma è tutto apposto. Non c'è nessun problema"
Non appena aveva visto il suo ex-ragazzo aveva capito perché il nome di David Dunn le fosse familiare: era lo zio paterno di Josh, un uomo che aveva a che fare col jet set inglese grazie alla sua abilità nell'organizzare eventi di tutti i tipi.
Liam stava per dire qualcosa quando una voce proveniente dagli altoparlanti sollecitò gli invitati a recarsi nella sala grande per l'imminente inizio dell'asta.
"Tu sei pure all'asta Liam?" chiese Emily.
"E tu?" si informò lui senza risponderle.
"Sì. A quanto pare c'è gente che pagherebbe per passare un pomeriggio con me, quindi per beneficenza mi sto vendendo al miglior offerente. Non è squallido? Se non fosse per una buona causa!"
Un intero pomeriggio con lei, era questo che voleva quel ragazzo dunque, ed era disposto a pagare. Non importava, se Harry non voleva muovere un dito avrebbe pensato personalmente a Josh: sicuramente aveva molti più soldi lui di quel maniaco.
"Emily Davis? Mi scusi ma deve sistemarsi vicino al palco insieme agli altri premi all'asta. Dovrebbe anche lei signor Payne" spiegò gentilmente una valletta. 
"Sì, arrivo subito" la rassicurò lui dedicandole un sorriso smagliante.
Tralasciando che l'essere chiamata "premio" la infastidiva, Emily salutò Liam e seguì la ragazza.
L'attenzione del ragazzo venne allora colpita dalla mano di Zayn che gli faceva segno di sedersi al tavolo con lui e gli altri ragazzi. Si affrettò a raggiungerli e quando notò l'assenza di Harry chiese dove fosse.
"È andato in bagno" spiegò Louis.
"Ascoltatemi bene ragazzi, dobbiamo aiutare Emily".
 
Era l'unico rimasto in bagno, tutti gli altri si erano già radunati nella sala per l'asta.
Tirò la catenella e abbassò la maniglia della porta. Niente. Provò ancora. La porta rimase chiusa. Diede una spallata ma quella non si mosse di un centimetro.
"Ma che diamine...?"
"Non ti dispiacerà Styles, ho pensato avessi bisogno di un po' di tempo per pensare in pace e tranquillità, lontano da tutti...Emily compresa"
Passo qualche istante di silenzio incredulo prima che la voce ricevesse risposta. 
"Josh?" esclamò Harry col sangue alla testa.
"Esattamente! Pensavi non mi fossi accorto che c'hai spiato per tutto il tempo mentre parlavamo, io ed Emily, non è così?" lo canzonò rigirandosi la chiave tra le dita, dall'altra parte della porta.
"Sei un fottuto stronzo! Apri subito questa porta!" ringhiò Harry battendo violentemente i pugni contro il legno di quercia.
Dall'altro lato giunse una risata divertita.
"Meglio di no, mi sembri un po' nervoso. Però ti lascio la chiave qui sul lavandino. È a tua completa disposizione. Buona permanenza" si congedò col tono vellutato.
"Prega solo che non ti trovi in giro quando sarò riuscito ad uscire da qui!"
Le sue parole caddero nel vuoto, Josh era già uscito.
"Merda!" imprecò uscendo fuori il cellulare e componendo il numero di Louis.
Nessuna risposta.
Provò con Zayn, poi Liam e Niall.
Nulla.
"Che cazzo se lo portano a fare il cellulare?"
 
"Avete capito?" 
"Sì, nessun problema" risposero i tre ragazzi.
"Josh è quello lì per caso?" chiese Zayn indicando il ragazzo che era appena entrato nella sala.
Liam annuì.
"Ma dove si è cacciato Harry? È in bagno da un quarto d'ora" fece Niall.
"Bene, cari ospiti, è giunto il momento di dare inizio all'asta di beneficenza. Il primo oggetto all'asta è la celebre maglia numero 32 del qui presente David Beckham" principiò il banditore, un uomo grasso con un parrucchino in testa e il viso gioviale.
"Allora, io adesso devo andare lì insieme agli altri partecipanti. Conto su di voi!"
"Ehi, ti puoi fidare no? Ci teniamo tanto quanto te" lo tranquillizzò Louis mentre si allontanava.
"Non è disgustoso?" chiese Niall assottigliando lo sguardo in direzione di Josh, placidamente accomodato sulla sedia di velluto rosso di un tavolo poco distante.
"Fra poco si toglierà quel sorrisetto irritante dalla faccia, non dubitare" gli assicurò Zayn rivolgendo lo stesso sguardo sprezzante al ragazzo.
"Non capisco davvero che fine abbia fatto Harry" mormorò Louis uscendo il cellulare dalla tasca.
Non appena lesse il display fece tanto d'occhi.
"Diciassette chiamate perse!"
"Di Harry?"
"Sì, avevo il silenzioso e non me ne sono accorto" spiegò chiamando l'amico.
"Pronto, Harry? Sì lo so ma non avevo suoneria...cosa? Chiuso dove?...Ma come hai...? JOSH?...Ho capito, sto arrivando! Ah aspetta, in che piano sei? Harry? HARRY? Al diavolo, gli si è scaricata la batteria".
Luois gettò il cellulare sul tavolo e si alzò in fretta.
"Ma che è successo?" chiese Niall.
"Harry è bloccato in bagno, Josh lo ha chiuso dentro! Se continua così non arriverà a fine serata con tutte le ossa intere! Vado a recuperare Harry, anche se non so quanto ci metterò: questo posto è enorme"
"Tu vai, ci pensiamo noi qui"
"Oh attenzione, è il turno di Emily" avvertì Niall dando un colpetto a Zayn.
"Dunque, la base d'asta è di 1000£" annunciò il banditore
"1800£" 
"2000£"
"2500£" annunciò a gran voce Josh.
Emily sgranò impercettibilmente gli occhi, salvo avere un moto di gratitudine quando Zayn gridò:"3000£"
"3700£"
L'asta andò avanti per un po', con offerte da parte di diverse personalità, ma Josh continuava a rialzare.
"Ma che fa questo nella vita? Dove li troverà questi soldi?" imprecò Zayn.
"Non ti distrarre! 12.000£!" fece Niall a gran voce.
Il banditore gli rivolse uno sguardo soddisfatto:"12.000£ qualcuno offre di più?"
"14.000£" rialzò Josh dopo qualche istante di attesa.
"15.000" replicò Zayn alzandosi in piedi senza staccare gli occhi da Josh.
"15.500" continuò Josh alzandosi anche lui.
"18.000"
"20.000"
"23.000"
Il banditore guardava da una parte all'altra della sala il botta e risposta tra i due ragazzi, tesi come dei cani da caccia che puntano la preda.
"30.000" echeggiò poi la voce di Niall. 
Josh smise di fissare truce Zayn e guardò il biondo a bocca aperta: non poteva offrire di più.
"30.000 £, è la mia offerta!" ripeté il ragazzo mentre Louis ed Harry facevano il loro ingresso in sala.
"30.000 e uno, 30.000 e due, 30.000 e tre...aggiudicato al signor Horan!" esclamò il banditore tra gli applausi degli astanti.
Emily tirò un sospiro di sollievo, Zayn e Niall si scambiarono uno sguardo soddisfatto mentre Josh si abbandonava sulla sedia con espressione furente.
Un valletto si avvicinò al banditore, il quale con aria dispiaciuta richiamò l'attenzione:"Un momento, temo ci sia un intoppo"
In sala calò il silenzio.
"Gli One Direction stanno partecipando all'asta e anche se hanno scelto il signor Payne come rappresentante d'asta, risulta comunque l'intero gruppo partecipante all'iniziativa...stando così le cose, purtroppo l'offerta non può essere accettata, per cui il premio va al secondo miglior offerente, il signor Dunn" spiegò l'uomo battendo il martelletto.
"Cosa? Ma è assurdo!" protestò Niall.
Zayn si abbandonò sulla sedia portandosi le mani al volto, così come Liam.
"Cazzo!" sibilò tra i denti Louis.
Emily si sentì le ginocchia di gelatina; non era possibile, tutto quello non stava accadendo davvero, pensò mentre incontrava lo sguardo mellifluo di Josh, che si era alzato in piedi trionfante. La folla applaudì il nuovo vincitore mentre, per la prima volta dopo molto tempo, lo sguardo attonito di Emily e quello impenetrabile di Harry si incrociavano.
 
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Salve a tutti! 
So che molti spesso non leggono lo spazio dell'autore per varie motivazioni che non voglio giudicare e condannare in alcun modo; poi nel caso specifico quando le scrivo io, son pure lunghe quindi capisco che magari uno non ha voglia di  sciropparsi un'altra mezz'ora del mio sproloquio, per cui vado subito al punto: l'ultimo capitolo da me postato non ha avuto nessun commento e, benché il numero di visite sia stato elevato, sono diminuite rispetto ai capitoli precedenti. Ora, lungi da me voler raccattare recensioni per averne 3000, però se vedo che un capitolo ha tante visite ma nessuna recensione mi pongo qualche domanda: il capitolo è piaciuto/non è piaciuto/ha lasciato indifferenti? Gli utenti che hanno visitato hanno letto tutto il capitolo o sono passati di sfuggita e non ha destato interesse? Ecc. Ciò che voglio dire è: se la storia non interessa più, per favore, ditemelo in modo che non perda tempo con questa se nessuno la legge e mi dedichi ad un'altra. Io accetto tutti i tipi di recensione; potete anche scrivermi decine di commenti negativi con dei suggerimenti per migliorare la storia così mi aiutate. Non è necessario che tutti quelli che visitano lascino un commento, ma anche due-tre recensioni sarebbero indicative per orientarmi e capire se sto facendo bene o no. Grazie a tutti quelli che hanno perso ulteriore tempo a leggere anche questo spazio e ripeto: non ho scritto il messaggio per cercare di ottenere un maggior numero di commenti ma solo per capire come comportarmi. E' la mia prima esperienza in un sito di ff, quindi può anche darsi che mi stia "allarmando" per nulla, nel qual caso, fatemelo sapere sempre nei commenti per favore.
  
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