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Autore: Zayle    28/10/2014    9 recensioni
"Des" bisbigliò lui rigirando la sigaretta tra le dita "il tuo nome, mi sono sempre chiesto cosa significhi."
Lei lo guardò mentre spegneva la sigaretta con un sorriso tirato.
"Daisy è l'equivalente di Margherita. E' il nome di mia nonna. Ha origini italiane e voleva che mi chiamassi come lei."
"Ah il fiore!" esclamò lui sorridendole "Ti sta bene"
"Cosa intendi?" chiese lei confusa.
"Perchè sei bella, come i fiori. Forse anche di più" disse alzandosi e lasciandola lì con i suoi pensieri.
Daisy. Zayn. Voglia di vivere. Voglia di amare, paura di farlo. Paura di perdere ancora.
Un segreto che cambierà la sua vita per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.
 
Alle quattro del mattino Daisy guardava Zayn che aveva la testa appoggiata sul bancone e sorrideva. L’aveva fatto bere ininterrottamente mentre lei si era concessa di rimanere il più sobria possibile per ricordare quei momenti con Zayn durante i quali lui prendeva la sua prima sbronza.
Zayn sembrava sereno ma esausto e riusciva a stento a parlare, le uniche parole che uscivano dalla sua bocca erano dei suoni biascicati incomprensibili.
Aveva smesso di fargli servire da bere da un bel po’, voleva che si ubriacasse e che fosse una serata divertente, non che uno di loro si sentisse più male del dovuto. In effetti si erano davvero divertiti,  Daisy pensò che quella era stata una delle serate più divertenti che aveva vissuto e ciò era stato possibile solo grazie a Zayn; quella notte l’aveva fatta ridere così tanto da sentire male allo stomaco e da sentire i muscoli della faccia fare male, non faceva niente di esagerato o stravagante, semplicemente faceva delle facce buffe e delle stupide battute che da sobri, probabilmente, non avrebbero mai fatto ridere nessuno.
Il Breath era ancora gremito di persone ubriache e sudate e dal bancone riusciva a intravedere il resto del gruppo: Ashley era seduta  sulle gambe di Luke intenti a scambiarsi sguardi e baci appassionati, Mike intanto stava chiacchierando con due ragazze piuttosto carine accanto al loro tavolo.
Guardò nuovamente Zayn, sorrideva ancora e decise che era il momento di portarlo a casa. Lo prese per un braccio e cercò di sollevarlo, lui aprì gli occhi senza smettere di sorridere. Avrebbe voluto vederlo sempre ubriaco se quel sorriso era il prezzo da pagare. Lei sorrise di rimando pensando a quanto fosse stupida a formulare certe idee.
 
“Dove andiamo?” disse Zayn sussurrando le parole che a stento si sentivano nella confusione.
 
“Torniamo a casa, tirati su” rispose Daisy tirando nuovamente il suo braccio. Lui si alzò e camminando lentamente si avvicinarono a Mike che vedendoli non si preoccupò delle ragazze accanto a lui e gli corse incontro.
 
“Come posso ben capire vi state divertendo” disse Mike ridacchiando e indicando Zayn completamente adagiato sulla spalla di Daisy.
Lei annuì sorridendo, ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare era la mano di Zayn sulla sua schiena. Scacciò il pensiero.
 
“Zayn è molto, molto ubriaco, vorrei accompagnarlo a casa prima che si addormenti in giro per il locale” disse Daisy.
 
“Vi accompagno” disse Mike.  Daisy avrebbe voluto dirgli che non c’era bisogno, ma fare molti isolati a piedi con Zayn praticamente a dosso non sarebbe stata una passeggiata quindi annuì.
Mike si avvicinò a una delle ragazze con le quali stava precedentemente parlando per sussurrarle qualcosa nell’ orecchio.
 
“Sbrighiamoci” disse lui facendo strada per uscire dal locale.
 
Superata la folla impaziente di entrare, si recarono nel parcheggio dove trovarono subito l’auto. Daisy si sedette nei sedili posteriori con accanto Zayn mentre Mike guidava. La ragazza si sorprese a fissare Zayn e sorridere per poi accarezzare il suo viso calmo e rilassato, ritirò la mano  riflettendo a ciò che stava facendo e pensando che Mike avrebbe potuto vederla, così alzò gli occhi sullo specchietto, ma lui sembrava che pensasse ad altro.
Pochi minuti dopo arrivarono di fronte la villetta dove abitava Mike. Esattamente come tutte le altre, bianca e fredda con un tetto rosso e le persiane dello stesso colore, se non avesse conosciuto quella casa da molti anni, probabilmente l’avrebbe confusa con le altre nel quartiere.
Mike scese dall’ auto e aiutò Daisy a far scendere Zayn che intanto farneticava qualcosa.
 
“Puoi accompagnarlo e aiutarlo nel sistemarsi nella casetta sul retro, io avrei fretta” chiese Mike. Lei annuì, ma solo dopo che Mike se ne fu andato si rese conto che non sapeva come sarebbe tornata a casa.
Attraversò il vialetto che portava al giardino sul retro dove vide una piccola casa ad un solo piano che somigliava più un garage, all’ esterno colorata esattamente come le altre case del quartiere.
 
“Zayn le chiavi” sussurrò Daisy cercando di liberarsi un po’ del suo peso opprimente sulla spalla. Gli ci vollero un po’ di minuti per riuscire a capire e ad estrarre le chiavi dalla tasca posteriore dei pantaloni.
Lui gliele porse sbilanciandosi troppo così da finirle completamente a dosso. Le braccia sulle sue spalle, petto contro petto e le gambe che si sfioravano. L’alito di Zayn odorava di alcool e fumo e i suoi occhi da vicino erano ancora più profondi, li avrebbe guardati per ore senza mai stancarsi. Lui strofinò il naso contro quello di lei e solo in quel momento Daisy si rese conto di quanto fossero pericolosamente vicini. 
 
“E’ ora di andare a letto” le disse lei cercando si sollevarlo dalla sua posizione, essendo così di nuovo lontani.
Daisy infilò le chiavi nella serratura e aprì la porta entrando così nel mondo di Zayn.
 
Appena entrò fu investita dal profumo di Zayn, accese la luce e osservò la stanza che era abbastanza ordinata per appartenere ad un ragazzo. Le pareti era tinteggiate di un blu tenue e su alcune di esse risaltavano i poster appesi dei The Script e dei The Fray, guardandoli sorrise pensando che uno dei poster era uguale a quello appeso nella sua camera, al centro della stanza c’era un letto matrimoniale sul quale erano sparse un paio di magliette, accanto ad esso vi era un armadio e appesa alla parete vuota vi era una mensola con sopra alcuni cd e uno stereo, abbassando gli occhi notò vicino ad una porta una chitarra e in quel momento avrebbe tanto voluto sentirlo suonare.
La tosse di Zayn la riportò alla realtà, lui cercava di liberarsi mentre lei lo teneva stretto per paura che cadesse ma a quel punto lo lasciò libero e lui corse verso la porta nella stanza che dava nel bagno, lei lo seguì e dall’ uscio lo vide mentre si piegava sul water per vomitare, lo raggiunse mettendosi in ginocchio dietro di lui per tenergli la testa e accarezzargli i capelli e fargli capire che lei era con lui.
Quando i conati terminarono, Zayn si accasciò a terra seduto tra le gambe di Daisy così che la schiena di lui sfiorasse il petto di lei, Daisy lo sentiva tremare e così mise le braccia attorno alle sue per poi lasciare un bacio sui suoi capelli.
Non capiva esattamente perché si stesse comportando il quel modo, sapeva solamente che era giusto farlo, che era giusto stare vicino a lui ed era per lei una delle cose più naturali del mondo. Avrebbe passato altre cento di quelle notti solo per stargli vicino, perché era quello che voleva fare, anche se aveva terribilmente paura.
 
“Des” sussurrò Zayn mentre sbatteva i denti.
 
“Sono qui, sono qui” disse lei facendolo alzare.  Aprì il rubinetto dell’acqua e gli sciacquò il viso, poi prese il bicchiere che si trovava vicino lo specchio e lo riempì d’acqua. Zayn si appoggiò al lavandino con una braccio e con l’altro prese il bicchiere per berne un sorso che poi sputò per poi bere di nuovo; intanto Daisy aveva chiuso il rubinetto e si era asciugata le mani, tutto in quei pochi minuti si era svolto in modo assolutamente meccanico.
Zayn era ancora appoggiato con entrambe le mani sul lavandino quando Daisy si avvicinò a lui sfiorandogli un braccio, a quel contatto rabbrividirono entrambi e Zayn alzò lo sguardo su di lei avvicinandosi ancora, i loro occhi fissi gli uni negli altri come se nient’altro al mondo esistesse in quel preciso istante. Daisy abbassò gli occhi non riuscendo a sostenere quello sguardo così intenso, caldo e forte, il cuore le andava  veloce e cercò di respirare lentamente credendo che la velocità del suo respiro corrispondesse ai battiti del suo cuore.
Quando però i battiti stavano per rallentare Zayn le prese la mano e la portò nell’ altra stanza chiudendo la porta, lo condusse al bordo del letto dove le fece segno di sedersi mentre lui si inginocchiava davanti a lei. Nella stanza regnava il silenzio, l’unico rumore era quello dei loro respiri, Daisy era rossa in volto il cuore batteva forte, veloce e la mente non riusciva ad elaborare e non riusciva a comprendere quel momento. Cosa stava succedendo?
Zayn le tolse le scarpe e poi si sbottonò la camicia lasciandola poi scivolare a terra per poi alzarsi, Diasy restò lì seduta a guardarlo per qualche secondo, notando qualche tatuaggio sul petto e il braccio ricoperto da vari disegni. Solo in quel momento si rese conto di quanto Zayn Malik potesse essere bello. Lei sorrise imbarazzata, si alzò e fece per allontanarsi ma Zayn la tirò per un braccio e l’avvicinò di nuovo così che potesse stendersi accanto a lui sul letto, si mosse per spegnere la luce e a quel punto la stanza era illuminata solo da qualche raggio che arrivava dai lampioni esterni. Il ragazzo le mise entrambe le braccia intorno alla vita e la strinse al suo petto ma Daisy si divincolò.
 
“Shh” disse lui bloccando i suoi movimenti “Des...voglio solo dormire”continuò sussurrando le parole.
A sentire ciò Diasy si rilassò e si lasciò stringere, il petto nudo di Zayn le sfiorava la schiena e le braccia la cingevano in vita, le gambe di entrambi erano piegate ed insieme formavano un groviglio perfetto di pelle e organi, lei abbassò lo sguardo per guardare le mani di lui per poi accarezzare il braccio ricoperto di tatuaggi e scendere fino alla mano che lui afferrò, era calda e forte e avrebbe voluto che non la lasciasse mai, perché quella notte fu la prima in cui lei si sentì al sicuro, la prima notte in cui si sentì a casa.
 
Daisy si svegliò a causa della luce che entrava dalla finestra, le faceva male la testa e le ci volle del tempo per realizzare che quella mattina non si trovava nella sua camera ma in quella di Zayn.
Zayn...
Erano ancora avvinghiati esattamente come quando si erano addormentati e lei poteva sentire il petto di lui alzarsi e abbassarsi regolarmente contro la sua schiena, erano vicini, così vicini da sembrare una cosa sola, ma probabilmente una volta sveglio, Zayn non si sarebbe mai ricordato di quello che era successo la notte precedente.
Quel pensiero le provocò un forte fitta allo stomaco, non era certo successo niente di chissà quale importanza, ma  Daisy quella notte sentiva di creato uno strano legame con quel ragazzo e pensare che probabilmente lei sarebbe stata l’unica a ricordarlo le provocava, non dolore, quanto amarezza. Quell’ abbraccio le sembrò così  strano in quel momento e pensò di alzarsi ma, come per rispondere ai suoi pensieri Zayn si mosse e la strinse ancora di più.
 
“Des… ti prego, resta” aveva detto lui sussurrando.
 
“Tu…” stava per chiedergli se si ricordava qualcosa della notte che era appena trascorsa ma lui la interruppe.
 
“Mi ricordo” disse lui per poi strofinare la sua guancia sulla spalla di lei.
Daisy sorrise pensando che quel legame era vero e non frutto della sua immaginazione.
 
“Voglio guardarti” disse Diasy pensando a come sarebbe stato Zayn appena sveglio con i capelli arruffati e l’aspetto trasandato. Lui allentò la presa su di lei per far si che si girasse nel cerchio delle sue braccia e una volta che furono faccia a faccia lui la strinse di nuovo attirandola ancora di più a se.
Daisy sussultò e alzò lo sguardo per osservare lui che in seguito avrebbe definito ‘quello che c’è di più bello al mondo ’.
Esattamente come la sera prima era bellissimo, forse lo era anche di più.
 
“Wow” sussurrò lei sperando che non si fosse sentito e fortunatamente per lei fu così.
“Che ore sono?” continuò alzando il tono della voce. Non avrebbe mai voluto che quel momento finisse ma, prima o poi bisogna tornare alla realtà.
 
“Non urlare” contestò lui, effettivamente Daisy non aveva usato un tono di voce altissimo, ma era abbastanza alto da risvegliare l’atroce mal di testa di Zayn che allungò la mano verso il comodino per cercare il cellulare. “Mezzogiorno” disse dopo aver guardato il telefono e averlo riposto dove si trovava in precedenza.
 
“Merda!” esclamò lei alzandosi di scatto dal letto strattonando Zayn, si sedette e cominciò a cercare le sue scarpe che trovò ai piedi del letto. Subito si ritrovò a pensare a come si era scostata dall’ abbraccio. “Scusa non volevo… e che mia nonna… non torno mai a casa dopo le nove del mattino, magari si starà preoccupando” farfugliò mentre infilava la seconda scarpa. Si alzò e si sistemò i capelli  pettinandoli con le mani, ma probabilmente il suo aspetto non era per niente dei migliori.
 
“Ehi è tutto okay, ti accompagno” disse Zayn per poi alzarsi e prendere una t-shirt dal letto.
 
Poco dopo erano nel giardino. Zayn teneva in una mano le chiavi, il telefono e un pacchetto di sigarette e l’altra la passava nei capelli tentando di sistemarli, ma Diasy pensò che era perfetto comunque.
 
“Vuoi?” le chiese Zayn indicandole il pacchetto delle sigarette che era stato appena aperto, lei annuì sfilandone una per poi metterla in bocca, lui prese dalla tasca posteriore dei jeans un accendino e allungando la mano verso di lei accese la sigaretta per poi fare la stessa cosa con la sua. Dopo aver aspirato, Daisy buttò fuori il fumo mentre camminava seguendo Zayn che apriva la sua macchina per farla entrare, lei le sorrise e solo in quel momento si rese conto che era l’unica dei ragazzi a non saper guidare e a non possedere un auto.
Il pensiero andò via velocemente lasciando posto ad un altro, Daisy non aveva mai dormito così bene e il tempo era volato e questo le faceva pensare che forse anche lei poteva stare bene e che c’era una speranza. Una speranza bellissima dai capelli scuri e dallo sguardo indecifrabile che si chiamava Zayn.
Non sapeva cosa fosse quello che le piaceva di lui, forse i suoi occhi o il suo sorriso o il suo essere così misterioso o qualsiasi altra caratteristica che gli apparteneva, ma  sapeva che le piaceva e questo la spaventava. Anche il solo pensiero di essere spaventata la spaventava, lei non era mai stata così, non aveva mai avuto paura, era un sentimento del tutto nuovo, ma d'altronde tutto quello che stava vivendo era nuovo.
Zayn guidava guardando diritto davanti a se, non pensava che ci volesse così tempo per arrivare a casa, ma guardando il tachimetro notò che era fermo sui quaranta chilometri orari anche se le strade erano completamente libere.
Entrambi avevano finito di fumare e regnava un silenzio quasi imbarazzante.
 
“Sei silenzioso” le parole le uscirono di bocca senza pensarci, lei non era brava a parlare ad alta voce, faceva mille pensieri strani e contorti ma non sapeva parlare con le persone, di solito erano le altre a intavolare una conversazione con lei, ma quella mattina le fu chiaramente spontaneo. Zayn scosse la testa e sorrise.
 
“Stavo solo pensando” disse lui continuando a guardare davanti a lui.
 
“Pensa insieme a me” gli disse lei, non sapeva se volesse sapere davvero i suoi pensieri ma lo disse comunque. Lui si girò e la guardò per qualche secondo fissando gli occhi nei suoi.
 
“Attento” gridò lei allungando una mano verso il volante per poi farlo ruotare. Una macchina in contro senso stava per andargli addosso, per fortuna lo aveva visto. Suonò forte il clacson per far capire all’uomo alla guida dell’auto che era nella corsia sbagliata ma lui continuò sfrecciando per la strade, era stato tutto così veloce che sembrava un sogno.
Daisy si girò per guardare Zayn e scoppiò a ridere e lui sentendola ridere fece lo stesso. Avevano appena rischiato la vita e stavano ridendo, quei due erano strani così da far sembrare la normalità banale.
Tra le risate arrivarono vicino casa di Daisy, quest’ultima rifletté meglio chiedendosi come faceva Zayn a conoscere casa sua, fece per domandarglielo.
 
“Mike, me l’ha detto Mike” disse Zayn anticipandola, di nuovo. Intanto si erano fermati davanti alla casa, all’esterno, esattamente come quella di Mike. Aveva fretta di scendere dall’auto ma si disse che due minuti non le avrebbe poi cambiato la vita.
 
“Leggi nella mente delle persone?” chiese lei cercando di essere seria, anche se sapeva che era una cosa alquanto impossibile.
 
“Solo nella tua” disse lui, sembrava serio ma alla fine sorrise e lei capì che la stava prendendo in giro deviando così la domanda.
Daisy slacciò la cintura e aprì lo sportello ma, prima di mettere i piedi fuori dall’auto si voltò e guardo Zayn.
 
“Grazie” sussurrò. Non sapeva se era riferito al passaggio o per la notte che avevano trascorso o forse per entrambe, sapeva solamente che alcune cose vanno dette e basta.
Scese dall’auto chiudendo lo sportello, fece il giro dell’auto per trovarsi così davanti casa sua ma Zayn la bloccò attirandola a se per abbracciarla e lasciarle un bacio sulla fronte.
 
“Grazie a te” disse lui. Esitò qualche secondo, poi si allontanò per entrare in macchina, mise in moto e se ne andò.




Spazio autrice.

Signori e signore, finalmente eccomi qui per aggiornare la mia storia. Mi scuso per l'immenso ritardo ma come sempre la scuola occupa tutto il mio tempo, è stata un settimana di compiti e interrogazioni, che fortunatamente sono andati bene. 
Come ve la passate? Spero bene.
Okay, parlando di cose serie.
Come potete vedere il capitolo è abbastanza dolce, si scopre un pò di più del carattere di Daisy e vediamo qualcosina riguardo a Zayn. Ho deciso di addolcire tutto all'inzio perchè tra qualche capitolo le cose cominceranno a precipitare, ma non voglio svelarvi niente, voglio solo dirvi che il quinto capitolo sarà dal punto di vista di Zayn. Non l'ho ancora scritto, ma è già pronto nella mia testolina.
Non credo che ci sia altro da aggiungere oltre al fatto che vi ringrazio tutti per le recensioni che lasciate e che vi adoro.
Vi lascio con due foto dei nostri protagonisti.
Un bacio.
Zayle xx

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