064. The scenery from a car seat
Il paesaggio dal sedile della macchina
"Let's waste time / Chasing cars / Around our heads
I need your grace /To remind me / To find my own
If I lay here / If I just lay here / Would you lie with me and just forget the world?
All that I am / All that I ever was / Is here in your perfect eyes, they're all I can see"
Chasing cars, Snow Patrol
Riza indossa ancora l’abito da sposa. Il velo,
appallottolato, se ne sta sul sedile posteriore dell’auto. Lei è al volante,
mentre suo marito, ancora piuttosto incredulo, dal sedile del passeggero si
rigira la fede all’anulare sinistro. Un quadretto fuori da ogni convenzione, ma
Riza e Roy sono sempre stati una coppia non convenzionale. Dovrebbero trovarsi
in una stanza di hotel cinque stelle a Central per la loro prima notte di
nozze, e invece hanno deciso di prendere la macchina e guidare fino a lì, dove
tutto ha avuto inizio: casa Hawkeye.
La mano sinistra di Riza, quella su cui svetta una
semplice fede in oro giallo, si sposta dalla maniglia del cambio alla ricerca
della mano dello sposo, che si stringe con forza subito alle sue dita sottili.
La campagna dell’est sfila affianco a loro mentre il sole tramonta. Non ci sono
parole, non servono a nulla. Roy canticchia un vecchio motivetto che piace
tanto a sua madre e Riza guida.
Nonostante il sole sia calato e le ombre si stiano
allungando, entrambi conoscono i profili di quella campagna a memoria.
Saprebbero tracciarli a occhi chiusi, come i percorsi delle cicatrici che percorrono
i loro corpi, celate agli occhi degli altri, ma esposte come opere d’arti al
rispettivo, ora possono dirlo, coniuge.
Prima il piccolo centro del paesino, con la
bottega del panettiere chiusa e la locanda con le finestre illuminate, poi la
collinetta che sbuca dalla via principale, infine il profilo della villetta
Hawkeye, con l’intonaco dei muri che crolla e il vecchio melo sgangherato in
fiore. Riza ferma la macchina all’inizio del viottolo di ghiaia e guarda negli
occhi suo marito. Anche lui la sta guardando e insieme fissano lo sguardo sulla
costruzione che sta andando in pezzi. Il parabrezza si appanna: la notte e
fredda, mentre l’abitacolo è riscaldato dai calmi respiri. Roy con una mano passa
sul vetro per togliere la condensa e guarda l’edificio davanti a sé con amore; lo
stesso amore con cui ha guardato Riza negli ultimi anni e con cui ha promesso di
guardarla tutti i giorni della sua vita. Non servono parole. Semplicemente, sono
a casa.