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Autore: missmerymalik    29/10/2014    2 recensioni
Era tarda sera quando Louis inchiodò improvvisamente le ruote dell’auto sull’asfalto e tornò indietro facendo retromarcia. Incredibile! Non si era sbagliato. In piena notte, abbracciato ad un palo della luce c’era…un ragazzino! No, no, non si trattava di un ragazzino, ma di una ragazzina. Scese dall’auto e le andò vicino. Era senza cappottino e si stava morendo di freddo. Guardò quegli occhi sgranati pieni di paura e con molta dolcezza le disse: “Tesoro, ti sei persa?” Mentre lo osservava non si mosse di un millimetro, né disse una sola sillaba. “Stai aspettando qualcuno?” riprovò lui. “No.” Fu la risposta della piccola. “Hai bisogno di aiuto?” Una grossa lacrima scese sulla guancia della ragazzina e lo sguardo si fece ancor più triste. Allora Louis cautamente si avvicinò ancor di più inginocchiandosi davanti a lei ed aprì le braccia. “Ti porto alla Polizia?” “NO!” replicò la bimba ancor più spaventata, “la Polizia, no!” “Ok, ok,” cercò di recuperare lui, “niente Polizia! Dove vuoi che ti porti?” La ragazzina sbirciò verso l’auto, dalla quale era scesa anche Eleanor. “Casa tua?” chiese la piccola. E Louis: “D’accordo, casa mia.” E la bambina volò tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~EVERYBODY WANTS TO STEAL MY GIRL
Capitolo 3
Erano trascorsi alcuni giorni ed Harry era diventato un po’ inquieto. Non era abituato ad aspettare che una ragazza lo chiamasse. Di solito bastava che dedicasse loro uno dei suoi famosi sguardi di smeraldo per farle cadere ai suoi piedi, ma con Liza evidentemente non funzionava così. Da un lato voleva concederle ancora del tempo, dall’altro bruciava d’impazienza di rivederla e decise che quella sera sarebbe andato a fare un giretto dalle parti di casa sua. Così fece e, mentre cercava un posto per parcheggiare, le vide sul marciapiedi che discutevano animatamente. Charlie piangeva e Liza aveva un’espressione disperata. Sembrava che cercasse di togliersela di torno, ma la piccola non mollava. Fermò l’auto e scese chiamandole da lontano. Liza prese in braccio sua sorella e lo attese sbuffando con aria contrariata.
“Ciao, passavo da queste parti e vi ho viste. Tutto bene?” fece lui con studiata noncuranza.
“Charlie sta facendo di nuovo i capricci ed io sono già in ritardo per il lavoro!”
Harry guardò il viso della piccola rigato di lacrime e disse con un sorriso sgargiante: “Posso offrirmi come babysitter?” e la ragazzina allungò le braccine verso di lui per andargli in braccio.
“Mi porti da zio Lou e zia El?” chiese speranzosa.
Harry guardò Liza e disse: “Posso?”
Lei sbuffò ancora esasperata e rispose: “Va bene, ma io dopo come faccio a venirla a prendere?”
“Possiamo fare che vengo a prenderti dopo il lavoro e poi vi riaccompagno entrambe a casa.”
La vide dubbiosa, ma la fretta che aveva di andare al lavoro ebbe la meglio quando Harry aggiunse: “Salta su, che ti accompagno al lavoro e poi io e Charlie andiamo a casa. Così tu fai meno tardi ed io so dove venirti a prendere.”
Liza dovette arrendersi e Harry pochi minuti dopo la lasciò davanti ad una specie di fast food in una zona che gli sembrò assai poco raccomandabile. Lei gli diede appuntamento per le undici e si affrettò ad entrare nel locale dal quale si udirono le proteste colorite del proprietario del locale per il suo ritardo.
Louis ed Eleanor furono felicissimi quando Harry arrivò a casa e Charlie si divertì un mondo a preparare e consumare una cenetta improvvisata con loro.
In un momento di calma in disparte, Harry confidò a Louis di come aveva incontrato le sorelle e di come aveva approfittato di un pretesto per poter rivedere Liza.
“Lei ti piace?”
Harry abbassò gli occhi per un momento e poi gli rispose: “Si, da quando l’ho conosciuta ho un inspiegabile desiderio di proteggerla. Ho pensato spesso a Liza e…non ce l’ho fatta ad aspettare che mi chiamasse lei!”
 “Poco male, socio. Se lei ti interessa, è giusto così.”
“Già,” disse il riccio sorridendo, “mi piace un sacco.”
E lo sguardo di entrambi si spostò su Charlie ed El che stavano rimettendo a posto in cucina.
“Eleanor sarà una mamma speciale.” osservò Harry.
“Si, lo credo anch’io…e se non fosse che siamo tanto giovani, le chiederei di sposarmi. Ma non sono sicuro.”
 “Non sei sicuro di che cosa?”
“Che un giorno non possa cambiare idea su di noi ed andarsene.”
Harry fu stupito da queste parole: “Perché dici questo?”
“Perché in fondo che cosa ho da offrirle? Siamo spesso lontani per il lavoro, per quello stesso lavoro, spesso, viene insultata. A volte temo che qualcuno possa addirittura farle del male. So che lei mi vuole bene, ma basterà per sopportare tutto questo? Basterà per farla rimanere con me? Qualche volta ho anche pensato che prima o poi magari lascio la band, ma amo cantare ed è l’unico lavoro che credo di poter fare bene.” Fece una pausa. “Non lo so, ma il futuro talvolta, mi sembra così difficile!”
Allora Harry disse: “Però tu con lei stai bene.”
“Vero!”
“E lei con te sta bene.”
“Vero anche questo!”
“E allora dai tempo al tempo. Sei già troppo fortunato ad averla trovata. Volevi anche che tutto fosse subito perfetto? E dài! Vedi me, che continuo a cercare e non so nemmeno se mai la troverò. Tu vorresti insinuare che non stai messo MOOOLTO meglio di me? E ti lamenti pure?” e scoppiò in una risatina soffocata.
 Anche Louis sorrise e ribatté: “Forse hai ragione tu, ma non è detto che a te non stia già accadendo qualcosa…”
“Eh, magari…”
Improvvisamente ci fu un tonfo ed un rumore di vetri infranti. Quando i ragazzi guardarono verso Charlie ed El, videro una scena assurda. Charlie era appoggiata al muro e strillava spaventata, tenendo in alto le mani per proteggersi da Eleanor, che era ad un metro di distanza e la guardava con la faccia sbalordita di chi non capisce cosa accade, completamente immobile ed ammutolita.
Poi provò ad avvicinarsi alla piccola dicendo: “Non fa niente, Charlie, non fa niente!”
Ma la bambina continuava a tremare spaventata ed a piangere, dicendo: “Scusa, scusa, non punirmi, non lo faccio mai più!”
Con un balzo Louis si avvicinò a Charlie e la prese in braccio. La strinse forte e le parlo con voce calma: “Non è successo niente, tesoro. Nessuno punisce nessuno, qui.”
Allora anche El si fece coraggio e disse: “Charlie, quel bicchiere non mi è mai piaciuto. Adesso che si è rotto, finalmente me ne posso comprare uno che mi piace! Non me ne importa niente di quel bicchiere, piccola, ti voglio bene e non ti picchierei mai per nessuna ragione! Perché lo hai pensato?”
La bambina sollevò un po’ il viso dalla spalla di Louis e chiese con la sua vocina: “Davvero non ti piaceva quel bicchiere?”
“No, tesoro,” disse El sorridendo visibilmente sollevata, “ma tu si, e non voglio mai più vedere quelle lacrime, perché ti voglio bene.”
Allora Charlie tese un braccino verso di lei, in modo da abbracciare contemporaneamente sia El che Louis, mentre Harry che aveva assistito a tutta la scena allibito, disse: “ Beh, cos’è? Abbracci per tutti e niente per zio Harry?”
La bimba si divincolò e gli andò vicino. Poiché Harry faceva finta di essersi offeso, la piccola lo tirò per la stoffa dei pantaloni e gli fece segno con il ditino di abbassarsi. Quando fu abbastanza vicino, lei gli mise le braccine attorno al collo e gli stampò un gran bacio umidiccio sulla guancia. Poi, stanca, si andò a mettere sul divano davanti alla tv, dove poco dopo si addormentò abbracciata ad un cuscino.
Più tardi Louis aveva abbracciato El che era comprensibilmente scossa ed aveva pensato: “Eppure non mi ero sbagliato: qui qualcosa non quadra.”
Note dell’autore: Mi fa piacere che qualcuno abbia lasciato una recensione, questo mi motiva moltissimo, per cui vi dico GRAZIE! Ed aggiorno più volentieri. Mi raccomando…fate un piccolo sforzo e fatemi sapere cosa ne pensate! Grazie a chi lo farà!
Mery.
 
   
 
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