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Autore: FraSilverlight99    29/10/2014    2 recensioni
Cosa accadrà ad Hazel dopo la morte del suo grande amore? La sua vita continuerà anche senza Gus? Il suo infinito continuerà ad essere tale anche senza lui?
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hazel Grace Lancaster, Isaac, Peter Van Houten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le vecchie abitudini si abbandonano difficilmente e infatti come al solito sono l'ultimo ad arrivare al gruppo di sostegno, così affretto il passo e costringo a far accellerare anche Emily. Lei annaspa cercando di recuperare il ritmo, lo sento dal rumore delle sue scarpe. < Hey > mi dice. < Vai piano! > < Scusa, sono un pò nervoso, e poi siamo in ritardo! > < Siamo in ritardo per colpa tua! > Sorrido. E' bellissima quando si arrabbia o si irrita, diventa in qualche modo più piccola e innocente, e in questi momenti vorrei davvero stringerla a me per farla sentire protetta, ma come può sentirsi al sicuro con me? Ogni volta che usciamo deve trattenermi per la manica del giubbotto al fine di evitare che io sia investito! Non so proteggere me stesso figuriamoci lei, che alla fine di tutta questa protezione non ne ha bisogno. < Hai ragione, scusa. > mi fermo di scatto e la trattengo, poi le cingo la vita con le mani mentre con uno scatto felino la bacio sulle labbra. E' così rassicurante, e anche se sono ceco riesco comunque a vederla, è come se fosse l'eccezzione alla mia cecità, ogni volta che la bacio sento tutto di lei, la vedo con i miei pensieri e non con gli occhi ma questo mi basta. < Dovevo farlo, ero nervoso. > ora ride lei. < E ora non lo sei più? > le sorrido maliziosamente e poi la bacio di nuovo. < Okay Isaac, ora muoviamoci, non devi fare tardi! So quanto infondo tu ci tenga. > detto ciò mi prende la mano come fa sempre e con passo deciso mi porta dove da sempre ho sognato di essere: con lei. Arriviamo dopo poco, sento tantissime le voci intente a parlare. < Chi c'è? > chiedo ad Emily. < Tutti, proprio tutti, e anche qualcuno di più. > la sento tremare. < Amore, che c'è? > < Niente, solo... sono fiera di te. Farò una foto alla sala, così potrai vedere quanta gente c'è. > la sento singhiozzare, probabilmente sta piangendo. Mi lascia la mano per asciugarsi le lacrime, così cerco di afferrarla per fermarla, ci riesco! Poi l'abbraccio e le asciugo tutto quel fiume di emozioni che stava provando per me, probabilmente avrei pianto io se avessi avuto gli occhi adatti per farlo. < ISAAC! > sento una voce familiare chiamarmi: era Patrick il capo del gruppo di sostegno. Mi abbraccia. < Come va vecchio mio? > < Tutto bene, grazie, tu? > < Tutto bene. > annuisce < E chi è questa bellissima ragazza? > < Emily. Patrick, Emily. Emily, patrick. > li presento. < Piacere. > dicono insieme. < Isaac, vieni, ti presento il reporter per la tua intervista. > < Okay. > lo seguo tenendo sempre per mano Emily. Percorriamo tutta la sala e ci fermiamo. Potrei camminare per tutta la stanza senza mai cadere, la conosco meglio di casa mia. < Signore e signori ecco a voi il nostro Isaac! > Sento tutte le voci zittirsi e anche senza vederli, riesco comunque a percepire un'ondata di occhi girarsi verso di me per guardarmi. Poco dopo: l'inferno; tutti si precipitano verso di me per stringermi la mano, mentre io disorientato cercavo di non mancare la stretta di nessuno. Dopo aver toccato una ventina di persone diverse riesco a sedermi. < Che ne dici Isaac? Tutti loro sono qui solo per te! > < Se riuscissi a vederli potrei stupirmi anche io. > dico ridendo. Poi sento dei passi avvicinarsi a me, si ferma e si siede. < Buongiorno, volevo dirle... > la interrompo subito agitando le mani come per chiedere aiuto. < Non si azzardi a darmi del lei! Io sono solo e semplicemente Isaac! > ride poggiandomi una mano sulla spalla. < Scusami Isaac. > < Molto meglio. > < Vorrei informarti di come si sarebbe svolta l'intervista. Sono Jennifer, la reporter incaricata di intervistarti. > < Non ce ne è bisogno, Jennifer, tu fai le domande e io rispondo, vorrei che fosse più naturale possibile. > < O-okay, va benissimo. Cominciamo allora. > si alza dalla sedia e richiama il silenzio in sala con un microfono. < Buongiorno a tutti, sta per incominciare l'intervista allo scrittore. > Silenzio tombale, poi sento solo il rumore delle sedie che vengono leggermente spostate dalla gente per poi sedervici sopra. Solo Jennifer adesso è in piedi e sta avanzando verso di me. Emily seduta sulla sedia accanto alla mia singhiozza. Lo considero uno dei più grandi atti d'amore, quello di essere così innamorati da provare ciò che l'altro prova, da piangere quando l'altro piange e di sorridere quando l'altro sorride. < Allora Isaac, vorremmo farti qualche domanda sulla tua vita e sulla tua storia che anche se in parte ancora non è finita ti ha portato a scrivere il tuo bellissimo romanzo, che ha fatto emozionare il mondo intero; noi speriamo che la scelta del posto per chiederti ciò sia di tuo gradimento. > Prendo un respiro profondo e comincio: < In effetti sì, lo apprezzo, mi aiuterà molto e anche se non lo posso vedere riesco comunque a respirare lo stesso odore e la stessa aria di tristezza che aleggia intorno alle pareti... Ricostruirò tutto meglio così...ma prima di tutto volevo precisare che il libro non parla della mia storia, io sono solo una pedina incastrata nelle pagine, la regina e il re di tutti i capitoli sono Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters. Il loro amore è stato d'ispirazione, per me, ma anche per molti altri, e' stato, a mio parere, un insegnamento universale. > < Raccontaci un pò di loro, sul libro non ci sono tuoi commenti, e dicci anche perchè hai deciso di scrivere il libro in prima persona con Hazel come protagonista... credo siano tutti curiosi di saperlo. > < Bhe, credevo e credo che solo Hazel sia in grado di parlare in modo conciso e perfetto anche se triste della morte di Gus, quel giorno ero troppo afflitto per pensare anche solo alla più piccola e stupida cosa, continuavo a fissare "la casa di riposo" chiamiamola così, di Augustus, però quelle poche volte che alzavo lo sguardo guardavo solo lei, Hazel Grace, e pensavo alla morte, pensavo a come ha sempre cercato di uccidere Hazel senza mai riuscirci e pensavo invece a come in quel momento aveva vinto. Diceva di essersi abituata al fatto di morire giovane, con una vita incompiuta e probabilmente mai iniziata, ma io non ci credo, è la stessa cosa che dicevo, e che dico tutt'ora io, della cecità, ma in realtà ancora adesso a ventisette anni non mi capacito di non poter vedere, figuriamoci se loro si potessero capacitare di una cosa così brutta come la morte! Erano coraggiosi, è vero, ma non sciocchi. > < Credo che tu abbia ragione Isaac, alla morte non ci si abitua mai... Raccontaci del tuo rapporto con ognuno di loro. > < Augustus era ed è il mio migliore amico, quell'amico che sa tutto di te, quell'amico che ti protegge, quell'amico che per te c'è sempre, e lui per me c'è sempre stato, anche ora lui è con me e sta tenendo stretta la mano che Emily ha lasciato libera. Non ci crederete, ma mi sta sorridendo adesso... ed è anche commosso anche se non lo ammetterà mai. > dico con un sorriso mentre sbatto le ciglia e una lacrima comincia a percorrere i tratti del mio viso fino a cadere a terra. < Ed Hazel? > < Hazel, Hazel, Hazel...lei inizialmente era la ragazza del mio migliore amico, anzi, prima ancora era la "Solo Amica" del mio migliore amico (anche se a questa versione ci credeva solo lei) . Poi è diventata la mia migliore amica e la ragazza del mio migliore amico, che intreccio eh?! Era diventata l'indispensabile, stavamo sempre insieme, e non perchè enrambi cercavamo di sostituire Gus, ma perchè semplicemente avevamo scoperto la felicità nella compagnia dell'altro. Erano la mia vista nel buoio che vedevo anche ad occhi aperti. > Dopo questa frase sento qualche pacchetto di fazzoletti essere aperto e qualche naso che viene soffiato. < E come mai il titolo che hai voluto dare al libro è stato: "Colpa delle stelle"? > < Perchè mi sono ricordato di come Hazel aveva definito Gus in un discorso...l'aveva chiamato "L'amore avversato dalle stelle della sua vita" e mi è piaciuta tanto come frase, anche perchè è assolutamente così, se entrambi avessero avuto più giorni, avrebbero avuto un infinito più grande di quello che già avevano... da qui mi sono ricondotto alla loro frase "Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti." e credo che il loro infinito anche se finito, sia stato uno dei più grandi, poche persone sanno amare come loro. > < Un'ultima domanda: mi è giunta voce che proprio domani sarai operato... e hai un buon 90% di possibilità di tornare a vedere...come ti senti a proposito? > < Vorrei dirtelo, davvero, ma non so proprio come. E' quasi impossibile anche solo da provare una sensazione del genere, e magari se non avessi avuto Emily non l'avrei nemmeno potuta sentire lontanamente; ma lei è qui, è qui e mi sta tenendo la mano, e io sto bene. Dopodomani, quando mi toglieranno le bende non vorrò vedere nessuna luce al di fuori di lei, sarà la prima cosa che vedrò dopo anni di buio. Grazie a lei ho anche potuto avere in affidamento la piccola Hazel, la amiamo così tanto... Hazel aveva ragione, assomiglia moltissimo ad Augustus, naturalmente mi baso sulla testimonianza di Emily, ma dato che lei adesso è i miei occhi, mi fido cecamente. > ridono tutti alla battuta. < Come sarà vedere la piccola Hazel Anna? > < Sarà tristemente felice, la guarderò e credo che potrò solamente pensare a cosa la vita mi stava impedendo di vedere...ma non posso mentire sul fatto che penserò anche a loro, che da lassù in questo momento ci stanno guardando e che probabilmente stanno piangendo abbracciati. > < A nome di tutti i presenti ti ringrazio, Isaac, ci hai regalato la speranza di un mondo pieno di amore come quello di Hazel e Gus, che non è poco... > Finito di parlare parte prima un battito di mani, poi un altro, poi un altro, poi un altro ancora, e in fine la sala è piena e invasa dallo scontrarsi di mani che più che felicità, in questo momento mi da malinconia. Non parlo volentieri di questa triste storia, e per oggi ne ho discusso fin troppo, così ci limitiamo a fare l'appello di tutti i caduti del corso (fra cui Hazel e Gus) e poi mi lasciano andare.
   
 
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